venerdì 25 giugno 2021

Noel Gallagher a cuore aperto: "Vi racconto le mie serate alcoliche all'Haçienda con l'acid house e il mio amore per i Bee Gees"

Ralph Moore parla con Noel Gallagher dell'acid house, delle rivelazioni da ubriaco all'Haçienda e del quasi lavoro con il maestro del chug Andrew Weatherall.

Testo di: Ralph Moore - Traduzione italiana: oasisnotizie 

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Il nuovo studio di Noel Gallagher a King's Cross è completamente attrezzato con cimeli che riflettono accuratamente il suo amore per i Beatles e la psichedelia classica. Ci sono poster dei Beatles incorniciati in abbondanza, un cartello autostradale con indicazione di Maine Road a Manchester e, per il valore co(s)mico, un ritaglio di cartone dell'attuale allenatore del Man City Pep Guardiola nell'angolo dello studio principale: come tutti gli Oasis e i fan di Noel sanno, Noel Gallagher ama il calcio tanto quanto la musica (e sua moglie Sara MacDonald) e lo amerà per sempre.

Mentre apre la porta con un educato "stai bene?" e ci sediamo uno di fronte all'altro su due divani adiacenti, c'è giusto il tempo di mostrargli quattro dischi che ho comprato prima che gli Oasis si formassero propriamente. Due dei The Verve ("o Verve, come erano conosciuti allora!"), uno dei The Sabres of Paradise (Wilmot) uno dei Primal Scream, con gli eroi trip hop di Bristol, i Portishead, nel remix. "Tutti ottimi dischi!", annuisce con approvazione. Quindi per il momento siamo su un terreno sacro simile. E mentre di solito sono io quello che non smette di parlare, questa volta le carte in tavola sono cambiate, con Noel che risponde alle mie domande e replica con la stessa rapidità, anche se con un'arguzia sinuosa ed esilaranti battute di spirito. In breve, questa è una delle esperienze di intervista più grandiose che abbia avuto in più di due decenni di avventure musicali, e l'unica condizione è parlare di acid house e non menzionare Liam.

Noel è desideroso di tornare alle proprie radici di Manchester e di spiegare come ci sia un lignaggio che parte dall'Haçienda e arriva a Live Forever. "L'ho preso nella mia musica", spiega. "Non ho scritto di me, non ho scritto di te; ho scritto di noi. Ed è da lì che nasce Live Forever. È un inno acid house che viene suonato da un sacco di fottuti mascalzoni in una sala prove". È anche comprensibilmente orgoglioso dei dischi che ha realizzato con Goldie e i Chemical Brothers. Ma attenzione: questo articolo contiene una notevole quantità di parolacce.

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Cominciamo con una domanda importante. Pensi ancora che la musica fosse migliore nell'era dei primi Oasis? Non è anche possibile che tu ne veda solo gli aspetti positivi perché li hai vissuti così bene?

Siamo stati viziati dal fatto che artisti del calibro di Primal Scream e Sabres Of Paradise e tutto il resto ... non solo fossero fantastici, ma fossero il mainstream! Questo era quello che dicevano le classifiche, e quando le vedi ora è solo una lunga canzone rap di merda! Sai, qualcun altro presenta qualcun altro, canzoni scritte da 13 persone, esibizioni di qualcuno che non ha un nome, hanno un fottuto numero e un nome come DX 749-fottuto-43! Ad esempio ho guardato il nuovo documentario sugli Oasis e, a parte la band e i fan, tutte le band che c'erano prima, è come un fottuto chi è, chi di chi era!? E non ci sono più band! Le case discografiche hanno rovinato il mondo della musica! Sai, non ci sono nemmeno grandi band ora. C'è una bizzarra canzone fantastica ogni tanto, ma non c'è un collettivo di persone davanti alle quali puoi toglierti il cappello da quando conosci ... i fottuti Oasis, davvero. Ad essere onesti, anche quelli che sono venuti dopo di noi – Arctic Monkeys, Kasabian, The Libertines e tutto il resto – per quanto bravi, non erano a quel livello. 

Volevamo parlarti principalmente di acid house oggi. Penso che la maggior parte delle persone forse ritenga che il punto di partenza siano i Chemical Brothers, ma in realtà non è così, vero? Quando eri su Desert Island Discs, hai scelto Voodoo Ray!

Sì, beh, quello e Pacific State degli 808 State sono stati i primi due veri grandi classici britannici di acid house usciti da Manchester. E Graham Massey, che era il tizio più importante degli 808 State, era solito consegnarmi i soldi attraverso un giroconto! Vivevo a Whitworth Street a Manchester e vedevo sempre Gerald in giro. Pacific State è dannatamente ... che pezzo! È dannatamente fuori di testa, amico! Ancora oggi è uno dei grandi fottuti pezzi di acid house e il fatto che provengano dalle strade in cui sono cresciuto è strabiliante.

Sei anche un fan della prima hip house?

Un disco di cui non parlo sempre, di cui dovrei parlare sempre, è Don't Scandalize Mine di Sugar Bear, che è uno dei miei brani preferiti di quell'epoca! Amo davvero quella canzone. Penso che sia l'unico rap che riesco a sentire fino in fondo. Perché quel disco? Perché Sugar Bear? Perché ha la linea di basso dei Talking Heads e, se l'ascoltassi ora, suona ancora come se fosse registrata domani! È proprio in anticipo sui tempi. Quelle canzoni che porti con te nella tua vita significano proprio tanto, perché ti parlano in un modo spirituale. Significano qualcosa, sono parte di te. Uno dei miei beni musicali più preziosi è l'album Haçienda Classics. Tutti i brani di questo disco mi ricordano solo di quando ero lì e le grandi serate che c'erano, e la grande musica che c'era in quel periodo. Quella musica è una parte importante della mia vita.

L'altro disco che hai menzionato quando hai parlato con The Quietus è stato Feel The Groove di Cartouche: hai detto che ne facevi sempre le cover!

È quello che fa (canta, ndr) "better let you know ..."?

È quello.

Sì, lo avevamo in scaletta. E non solo, iniziavamo facendo l'intro di chitarra di Everything Starts With An 'E (di E-Zee Possee, ndr) agli esordi. Ha una specie di riff di chitarra alla Jimi Hendrix; lo facevamo e poi ci mettevamo a suonare la canzone. Non so ancora perché lo facessimo. Penso di aver iniziato a cantarlo un giorno durante le prove. Tutti si sono uniti e sembrava fantastico. Facevamo alcune cover acid house durante le prove, e quella è stata l'unica che abbiamo portato sul palco fino a quando non ho iniziato a scrivere più canzoni.

Puoi riportarci un po' indietro, all'inizio? Com'eri a 19 anni? I club erano come la chiesa?

Sì. Non sono affatto una persona estroversa. Non ero uno che faceva i fottuti movimenti sulla pista da ballo come John Travolta! C'erano migliaia di noi, pazzi, che indossavano occhiali nei locali notturni e stavano in piedi contro il muro fumando erba e annuendo alla musica. Sembravamo tutti gli Happy Mondays!


L'Haçienda ha chiaramente lasciato il segno.

Ricordo di esserci andato una sera e, naturalmente, non c'era quasi nessuna voce in nessuna delle canzoni. Era tutta musica elettronica primitiva e scheletrica e non la capivo affatto. E, naturalmente, stai bevendo e ti ubriachi un po', e ti alieni. Ma sono tornato indietro e mi sono fatto una fottuta E e da allora non mi sono più guardato indietro. Tutto aveva un senso! Era come dall'88 all'89, quando la musica era al suo apice, non esisteva una politica musicale nei club. Era un tempo proprio libero, ed era a buon prezzo. E se prendevi l'ecstasy non spendevi una fortuna al bar. Le fottute ragazze sono belle, anche i fottuti ragazzi sono belli! È stato un vero privilegio aver vissuto quello e crescere in quell'ambiente. Stranamente ero con un gruppo di amici che tornavano tutti a casa del mio amico a Chorlton, e lui avrebbe finito per co-produrre il primo album degli Oasis. Rientravamo ed ascoltavamo i Beatles e Neil Young fino al sorgere del sole.

So che anche tu sei un grande fan dei Bee Gees: la copertina della nuova compilation ... 

La copertina è ispirata ai Bee Gees o è stata copiata da loro, sì, puoi dirlo! Perché amo i Bee Gees? Bene, ancora una volta, prima del 1987, il più grande per me era Saturday Night Fever. Sapevo che erano di Manchester e un mio amico, che era uno dei roadie dell'altra band, Phil Smith – un grande DJ, lo chiamo Phil Spectator e lavora ancora per me come DJ in tour – è un avido compratore di vinili. Una sera, dopo l'Haçienda, siamo andati a casa sua e lui ha messo su tutta questa roba dei primi anni '60, metà degli anni '60 dei Bee Gees e io ero dannatamente stordito! Non potevo crederci. Ha dato il via a un'ossessione per quella band che dura per tutta la vita; da allora li ho amati. Mi piace tutto fino a Mr. Natural del 1974, e poi la cosa si abbassa un po' fino a quando non hanno contribuito a inventare la disco. Adoro la storia di quella band. Ho avuto la fortuna di incontrarli nel corso degli anni, separatamente. Erano solo una cazzo di macchina di composizione di canzoni. Saturday Night Fever lo adoro, cazzo. Ho il massimo rispetto per loro.

Ho ragione nel pensare che sei andato a The Heavenly Social per vedere il DJ set dei Chemical Brothers?

Sì! Voglio dire, era importante quanto essere all'Haçienda, essere al piano di sotto di quel pub. Nel mezzo di ... sai, della loro fottuta cosa elettronica, suonavano Tomorrow Never Knows. Non l'avevo mai sentito prima, non in quel contesto, in un piccolo seminterrato in cui si suda, e arriva dopo qualche fottuta traccia di Spoony D! Un fottuto panino! Voglio dire, fai: wow. Hanno portato quella cosa ad un altro livello. Poi è arrivato Fatboy Slim. Ricordo che una sera Fatboy Slim da qualche parte mise su Start dei Jam. Potrebbe essere stata la notte in cui ho incontrato mia moglie allo Space di Ibiza.

Sei piuttosto divertente quando si tratta dei Chemicals. Li chiamavi "studenti" quando vi siete conosciuti!

SONO studenti!

Non pensi che ora siano ben oltre l'essere studenti?

Uno di loro se n'è andato ed è tornato alla fottuta università circa due anni fa!

Ma ora è tornato nella band, è Ed.

Studenti! Voglio dire, non fraintendetemi, ho lavorato con loro due volte. Sono dannatamente fantastici e Setting Sun [pezzo frutto della collaborazione tra Chemical Brothers e Noel, ndr] è una delle cose migliori che abbia mai fatto e li adoro, ne sono un fan. Ma nessuno è talmente su da essere preso per il culo da loro. Nessuno.

Quello che mi piace in retrospettiva di Setting Sun è che è incredibile, ma non suona proprio come un disco da primo posto. 

No, e il fottuto Chris Evans, che all'epoca era il pezzo grosso, lo odiava e non voleva metterlo su, eppure ha comunque scalzato Breakfast at Tiffany's [dei Deep Blue Something] dalla posizione numero uno! Sì, è un disco dal suono pazzesco, ma devi tornare a quei tempi: quella musica era il mainstream. Eravamo il mainstream, noi e i Primal Scream. E quei giorni sono dannatamente lontani. 

Infine dobbiamo parlare di Andy Weatherall (pioniere della musica dance, scomparso nel marzo 2020, ndr), che ti ha remixato due volte come artista solista. Cosa significava per te? 

È davvero triste. Stavamo per fare un disco. Mi sono messo in contatto con lui e gli ho detto che non avrei più lavorato con David Holmes [produttore dell'ultimo LP di Noel, ndr] e Andrew ha solo detto: "Mandami un po' di musica mentre la scrivi, mandami la roba e io te la rispedisco nel modo in cui funziona". E non ho mai avuto la possibilità di mandargli nulla, ma era un uomo adorabile, adorabile. Quando prima parlavamo di beni musicali preziosi, quell'album che ha pubblicato, Masterpiece [triplo mix di DJ dei Ministry Of Sound, una serie in cui Weatherall si è unito a artisti del calibro di Jazzie B e David Rodigan, ndr] è dannatamente incredibile. Lo adoro. Adoro quel suono mid-tempo, lo chiamano chug! Quindi lui ha inventato il chug per me, e ho sempre voluto lavorare con lui, perché abbiamo proprio tanti amici in comune. Un ragazzo adorabile, un gusto incredibile, non gliene fregava un cazzo. Proprio uno dei grandi, sai? Ci ha fatto ascoltare la migliore musica della nostra vita ed è stato un giorno davvero triste, cazzo, [quando è morto, ndr]. Ma così è la vita, immagino.

Penso sia stato un brutto colpo per il mondo della dance, perché era molto vicino a casa.

Sì, è come se fosse il primo di noi a morire. Ricordo letteralmente cosa stessi facendo quando ho sentito la notizia. Ero in un taxi nero a Oxford Street. È una grande perdita. Perché, sai, ho tutti questi album da solista che ha fatto e mi hanno ispirato tutti in una certa misura. Non gliene fregava un cazzo di mettere 12 tracce strumentali su un album: non gliene importava! Alcune canzoni durano nove minuti e tutto il resto e non gliene fregava un cazzo. È stato un grande shock quando è morto.

Source: Mixmag - traduzione di oasisnotizie

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