venerdì 31 gennaio 2020

Video: Eric Cantona è un "re" nella nuova clip di Once di Liam Gallagher, suo "maggiordomo" e "autista"

C'è l'ex calciatore del Manchester United Eric Cantona nel nuovo video del brano Once, pubblicato oggi per celebrare l'uscita della compilation Liam Gallagher - Acoustic Sessions.

La scorsa settimana l'ex Oasis aveva annunciato novità per l'ultimo del mese, pubblicando un tweet in cui avvisava i fan in merito e postando anche stralci di una misteriosa clip con inquadrature di interni e allusioni al suo ultimo album (un quadro con la scritta Why Me? Why Not. e la versione strumentale di Once, con il solo pianoforte, in sottofondo).

Protagonista del video, ambientato in una grande casa bianca situata in un campo e diretto da Charlie Lightening (già al lavoro con Liam per il documentario As It Was), è Eric Cantona, che veste i panni di un re, mentre Liam è il maggiordomo e autista. Non sfuggono i richiami alla casa nei pressi di Ascot, el Berkshire, dove John Lennon girò il celeberrimo video di Imagine.

Un emozionato e tormentato sovrano chiama "our kid" Liam per offrirgli un goccio di vino mentre banchetta da solo, prima di canticchiare la canzone dell'ex Oasis mimandone le parole e vagare per la grande residenza. Poi suonicchia il pianoforte in una stanza con palloncini e stelle filanti sul pavimento, in un clima da "fine della festa".

Nella parte conclusiva del video l'ex fuoriclasse del Man United indossa mantello e corona, esce dalla casa e, mentre mima il verso del brano che fa "oh, ma ricordo come splendevamo allora, venivi giù così facilmente, come un bicchiere di vino, amico mio", si dirige verso una Rolls Royce, la cui portiera viene aperta niente di meno che da Liam Gallagher.

"Sono assolutamente entusiasta di avere Eric Cantona, l'ultimo calciatore rock 'n' roll nel mio video di Once. Canzoni come questa non escono molto spesso, e neanche calciatori come lui", ha detto Liam.


La collaborazione tra i due nasce dall'amore che l'ex calciatore nutre per il brano.

A dicembre Cantona aveva diffuso sul proprio profilo Instagram un piccolo video in cui mimava le parole del brano battendo le mani a tempo, seduto sul divano di casa. Il video iniziava con l'inquadratura dei calzini a pois indossati dal francese e conteneva la scritta: "Quando due leggende di Manchester si incontrano. Once, canzone dell'anno!".

Tornando alla compilation, sono questi sono i brani in versione acustica contenuti nel disco:

Cast No Shadow
Now That I Found You
Alright Now
Sad Song
Stand By Me
Once
Meadow
Once Demo

La playlist del disco è già disponibile su Spotify, Apple Music e su YouTube. 






Source: Radio X

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giovedì 30 gennaio 2020

Video: Noel Gallagher lancia Blue Moon Rising, singolo che dà il titolo all'EP di prossima uscita


Noel Gallagher ha pubblicato oggi il singolo Blue Moon Rising, traccia che dà il titolo al nuovo EP in uscita il 6 marzo 2020, già preordinabile sul sito ufficiale del musicista. 

"Non so spiegare come il brano riesca a tenere insieme influenze di Metallica, Jesters Of Malice, Mantovani e Bob Marley e, a proposito, non riguarda il Manchester City", ha detto Noel, che di recente ha rivelato di voler collaborare con Brian Eno.

In questo singolo con cui il maggiore dei Gallagher continua dritto sulla strada inaugurata, guarda caso, con l’album Who Built The Moon? uscito nel 2017. Anche qui, infatti, ritornano le sonorità ispirate dalla dance music, seppur filtrate da richiami della scena Madchester. 

Sonorità decisamente opposte a quelle sfoggiate da Liam nei suoi lavori solisti, As You Were prima e Why Me? Why Not., album in cui l'ex frontman degli Oasis virava deciso verso il passato, dritto verso il rock and roll di stampo Brit che tanto regalò ai due fratelli negli anni ’90. Insomma, se davvero questa reunion si farà i due si dovranno mettere d’accordo su quale stile adottare – anche se, stando alla fonte della notizia, la tanto attesa reunion sembra più un desiderio chiuso nei tweet alla vodka del fratellino più giovane.

Per cui, in attesa di ascoltare cosa ci riserverà il futuro dei due Gallagher, per ora ‘accontentiamoci’ del nuovo singolo di Noel, accompagnato dal video realizzato con l’attore Jack O’Connell e la modella e attrice Gala Gordon come fosse un cortometraggio sulla scena disco anni ’70. Blue Moon Rising, inoltre, è il secondo inedito tratto dall’EP in prossima uscita, già anticipato da Wandering Star, con la tracklist che verrà completata dal brano intitolato Come On Outside e da alcuni remix del singolo uscito oggi

Ecco la tracklist completa dell’EP Blue Moon Rising:

1. Blue Moon Rising
2. Wandering Star
3. Come On Outside
4. Blue Moon Rising (The Reflex Revision)
5. Blue Moon Rising (7” Mix)

Source: Rolling Stone Italia

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sabato 25 gennaio 2020

Il 2020 di Noel Gallagher: "Vorrei collaborare con Brian Eno. La chitarra? Non la uso più come una stampella, scrivo col basso e faccio altro"

Noel Gallagher è una delle migliori persone da intervistare nel rock and roll. Ognuna delle innumerevoli volte in cui ci siamo incontrati da quando ha lasciato gli Oasis, non è mai stato restio a parlare di qualunque cosa sia sotto il sole ed è sempre esilarante nel suo stile inimitabilmente spiritoso e mancuniano. Ma oggi, sebbene sembri rilassato, accusa, dice, o il jetlag o i postumi di una sbornia - o entrambi - e quindi continua a indossare gli occhiali da sole mentre ci sediamo per un caffè nella sua stanza d'albergo a New York.

Siamo qui per parlare del suo nuovo EP, Blue Moon Rising, il terzo di una serie che non potrebbe essere più lontana dalla musica che ha fatto nei suoi giorni con gli Oasis, o anche dai suoi primi lavori da solista. Semmai, riprende da dove si era interrotto il suo ultimo album, Who Built The Moon?, prodotto da Dave Holmes nel 2017. Le canzoni che ha pubblicato nel 2019, e ora nel 2020, sono un mix di brani dance in stile Ibiza e canzoni pop influenzate da Bowie, Stones Roses e Smiths. Non sorprende che molti dei suoi più vecchi fan si siano allontanati.

Nel frattempo il fratello di Gallagher, Liam, ha assunto una squadra di cantautori e produttori di Los Angeles nel tentativo di catturare il mercato della nostalgia degli Oasis attraverso i suoi due album da solista, per non parlare dei suoi rumorosi spettacoli dal vivo, ed è stato premiato per i suoi sforzi.

Il maggiore dei Gallagher, cosa che non sorprende, non è impressionato.

Ma mentre iniziamo la nostra conversazione per Rock Cellar di questo mese, le cure per i postumi di una sbornia sono comunque nella mente di Noel Gallagher.

Rock Cellar: Quindi hai delle infallibili cure per i postumi della sbornia?

Noel Gallagher: Solpadeine max! Sai che sono fantastici, perché quando li compri il ragazzo al banco ti chiede: "Li hai già presi in precedenza?" Perché è come con gli antidolorifici. E quando rispondo "Sì" loro dicono sempre molto severamente: "Non prenderlo per tre giorni di fila". Quindi, per scherzo, dirò: "Li ho presi ogni giorno per tre anni ormai. Ecco perché sono qui". Sono molto, molto forti. Sono buoni per il mal di testa.


Ma poi davvero l'unica cura per i postumi di una sbornia è il goccetto ulteriore. Una Bloody Mary e una pinta di Guinness sono sempre buone.
Rock Cellar: La Guinness è come il pane.

Noel Gallagher: Sì. È come un toast.Rock Cellar: Beh, andiamo a scavare. Quando abbiamo parlato della tua carriera da solista, penso che stessi ancora lavorando al primo disco. Forse il primo singolo era uscito. Stavamo parlando di come tu non sia mai stato un frontman prima d'ora. E tu hai detto: "Parlane con me tra sei mesi". E c'è stata sicuramente un'evoluzione. Ti ho visto circa un anno fa e lì davanti sei come una persona completamente diversa rispetto a quella che eri cinque o sei anni fa.

Noel Gallagher: Devo dire che sono un frontman migliore in America di quanto lo sia in Europa.

Rock Cellar: Perché?

Noel Gallagher: Perché sono concerti più piccoli e non c'è barriera tra te e il pubblico. Quindi ci possono essere degli scambi davvero divertenti con la folla. In Europa ci sono grandi concerti e la folla è laggiù [indica lontano con il dito, ndr]. In Europa le mie canzoni devono essere due volte più buone di quelle di tutti gli altri, perché non possiedo naturalmente un palco. Ma sto migliorando.

Non ci penso, però, perché penso sempre: "Bene, quando vado ai concerti, non mi interessa quello che dice Neil Young, e sinceramente non me ne può fregare di meno di quello che dice Bob Dylan."

Rock Cellar: Lui non dice niente.

Noel Gallagher: Cazzo, lasciami senza fiato, amico! Non me ne frega niente di ciò che indossi o di ciò che stai dicendo.

Rock Cellar: Qual è la tua canzone preferita da suonare in chiave acustica dal vivo? O cambia?

Noel Gallagher: Devo dire, al momento, Stop Crying Your Heart Out. Perché è di nuovo in scaletta, quindi non l'abbiamo fatta molto. E mi piace fare Champagne Supernova in acustico. E Dead in the Water, suppongo, perché è proprio venuta fuori dal nulla.

Rock Cellar: Ci sono canzoni degli Oasis o canzoni tue da solista che sono sottostimate o sottovalutate?Noel Gallagher: Oh sì, certo. Un sacco.

Rock Cellar: Canzoni che giudichi in modo molto positivo e alle quali, invece, la gente non ha neanche fatto caso. Perché Ringo Starr mi ha parlato per 10 minuti del suo modo di suonare la batteria in Rain e di come abbia l'impressione che sia una canzone di cui la gente non si è davvero accorta.Noel Gallagher: Se Ringo Starr pensa che nessuno apprezzi la canzone Rain, allora potrebbe voler emergere di più, cazzo!

Rock Cellar: Dopotutto c'era una band che traeva il proprio nome da quel brano (i Rain, antesignani degli Oasis, ndr).Noel Gallagher: È uno dei loro momenti più belli. E il basso di Paul McCartney! Comunque suppongo ci siano. Quando mi siedo a casa e ascolto la roba mia per lavorare alla scaletta o altro, quelle che penso siano sottovalutate sono quelle che non suono o che non so suonare. Ad esempio non ho mai eseguito dal vivo "The Girl with the X-Ray Eyes" di Chasing Yesterday. Non l'ho mai suonata.Rock Cellar: È un'ottima canzone.

Noel Gallagher: Bella canzone, cazzo!

Rock Cellar: Potrebbe essere fantastic anche dal vivo.

Noel Gallagher: Sì, e non ho ancora avuto modo di suonarla. E The Right Stuff abbiamo iniziato a farla solo nell'ultimo tour. Ma in realtà ho una grande canzone chiamata Alone on the Rope, tale che, quando la suono, tutta la serata fa completamente fiasco. Lo adoro, ma è una canzone che devi ascoltare da solo, immagino.

Rock Cellar: Ma gli irriducibili amano quella canzone. Quindi vorresti che i tuoi figli intraprendessero una carriera nella musica?

Noel Gallagher: Non mi dispiacerebbe. Se fossero abbastanza bravi. (Ride, ndr) Voglio dire, il figlio di Bono, Eli, ha appena fondato una band. Ne hai già sentito parlare? Gli Inhaler. Sono dannatamente fantastici.

Rock Cellar: Oh, sì. Molto fichi e già in evoluzione.

Noel Gallagher: Sono dannatamente bravi. Quindi, se uno dei miei figli facesse qualcosa del genere e fossero bravi, avrebbero sicuramente la mia benedizione.

Rock Cellar: Li prenderesti da parte se facessero schifo e daresti loro una routine del tipo: "Whoa, frenate gli entusiasmi. Lavoriamo un po' su questo"?

Noel Gallagher: Preferirei che se facessero schifo.

Rock Cellar: Nessuna competizione in questo?

Noel Gallagher: Direi: "Sì, è davvero dannatamente bello, amico".

Rock Cellar: Lavoreresti mai con Rick Rubin?

Noel Gallagher: Gli Oasis ci andarono vicini. Ci proverei. È un ragazzo eccezionale.

Rock Cellar: Come Dave Holmes, ha un modo molto definito di lavorare con i suoi artisti.

Noel Gallagher: Sì. Rick Rubin ha sicuramente un modo definito, che consiste nel non farsi coinvolgere per niente e in un certo senso presentarsi una volta e dire: "Sì, bella canzone". Ci proverei. Sai cosa? Prima di David Holmes non ho mai lavorato con un produttore al quale dicessi: "Bene, cosa facciamo?".

Rock Cellar: Perché a quel punto avevi prodotto quasi tutto.

Noel Gallagher: Sono bravo a farlo. Non mi dispiace.

Rock Cellar: Be', hai una visione.

Noel Gallagher: Con David Holmes è stata un'esperienza che mi ha proprio aperto gli occhi. Quindi ora posso lavorare con chiunque. Mi piacerebbe lavorare con Brian Eno. È quello con cui mi piacerebbe molto lavorare.

Rock Cellar: Be', immagino che il tuo amico Bono lo conosca.

Noel Gallagher: L'altra sera ero in giro con lui. È stato fantastico. Ma mi piacerebbe lavorare con lui, perché ha un'influenza così rilassante e adorabile.

Rock Cellar: Quindi cosa porta lui come produttore, secondo te? L'incoraggiamento, quell'entusiasmo?

Noel Gallagher: L'ho potuto sapere solo parlando con Bono e Chris Martin. E dicono: tutto quello che pensi di sapere sulla tua musica dimenticalo quando lavori con lui. Quindi è una cosa alla David Holmes. Ti farà mettere giù quella chitarra e suonare qualcosa come gli AC/DC, ma suonarla con una cazzo di tastiera. Ha anche le carte e tutta quella merda.

Rock Cellar: Ho un'app con quelle carte.

Noel Gallagher: Davvero?

Cantina Rock: Sì. Ce l'ho.

Noel Gallagher: Assolutamente no. Me la procurerò. Come si chiama, la app di strategia obliqua?

Rock Cellar: Sì. Lo è.

Noel Gallagher: Lo farò più tardi.

Rock Cellar: Ha una app chiamata Bloom, che crea musica ambientale anche sul tuo iPhone.

Noel Gallagher: Oh, wow.

Rock Cellar: Ma sono i migliori 5 dollari che abbia mai speso. Ti siedi lì e crei la musica di Brian Eno con un dito. Quindi questo è un periodo o una fase sperimentale? O è qui per restarci, pensi? Perché, dalla nostra conversazione prima che ci sedessimo, sembra che per il prossimo disco tu stia facendo dei demo veri e propri e che ti siederai con la chitarra acustica a comporre.

Noel Gallagher: L'unica regola che ho nel voltare pagina rispetto per il mio prossimo album è che continuerò a comporre con il basso. Non ho composto nessuna delle canzoni alla chitarra. Quindi è questa è la cosa.

Stavo solo facendo un elenco di tutte le idee per le canzoni che ho avuto con il basso, in realtà. Ma andando avanti, sì, sarà più in questa vena, penso. Non ne sono sicuro, ovviamente. Ho alcune melodie che sono un po' incerte. Ma alla fine ne verrò a capo. Questo modo di lavorare, per me, ora, è molto più interessante e stimolante. Ne parlavo con Paul Weller l'altro giorno. Ci è passato prima di me.

Rock Cellar: Molte volte.

Noel Gallagher: Ogni cantautore ci è passato: ogni volta che sono stato in studio negli ultimi ... da novembre dello scorso anno, in realtà ... ogni giorno è stato fantastico. E ogni giorno torno con qualcosa che ha ispirato qualcos'altro. Ho lavorato per anni nel modo seguente: andavo in studio, sapevo cosa stessi per registrare, sarei arrivato alla fine della giornata, e non suonava bene come pensavo, ma non suonava male. Ora sono in una condizione in cui tutto ciò che sto componendo e registrando esce alla grande.

Rock Cellar: Anche Weller è in quel periodo.

Noel Gallagher: Devi solo continuare e continuare. Quindi è questo quello che continuerò a fare.

Rock Cellar: Questa epoca è certamente folle. Sorge la questione dell'arte in contrapposizione all'artista. Morrissey ne è un ottimo esempio; sei un suo grande fan. Ma a volte è davvero difficile farselo piacere, devi ammetterlo. La sua visione politica infetta la musica per me. Puoi divorziare da quelle cose?

Noel Gallagher: Si parlava del fatto che Michael Jackson fosse stato bandito dalla radio britannica, giusto? E c'è stato un intero dibattito al riguardo. La mia osservazione su questo argomento era: "Be', Thriller non ha fatto nulla di male. È solo un disco". Quindi l'arte in sé è intoccabile. Billie Jean è intoccabile. Thriller è intoccabile.

Rock Cellar: Off the Wall.

Noel Gallagher: Sì. Ora, sarei d'accordo che Morrissey è molto difficile. Ma a lui frega meno di me. Tutto quello che vuoi sapere su di lui è nella sua musica. Ma perché, come persona pubblica, dovrei essere populista? C'è troppo di quella roba nel mondo.

Tutti vogliono dannatamente significare tutte le cose per tutte le persone. Questo è ciò che non va nel mondo. Nessuno dice: "Sai cosa? Sono un po' un coglione. Fatevene una ragione, cazzo!".

Rock Cellar: Be', è ​​esattamente quello che dice lui. E lo dice ogni giorno. Probabilmente lo dice a se stesso.

Quindi ora hai la maggior parte della formazione degli Oasis nella tua band. Ma hai anche tre donne, forbici, corni. Come si è sviluppata l'idea per la band solista per te? Perché ho visto i tuoi primissimi concerti da solista e diverse formazioni da allora, e sembra che tu stia presentando un Noel Gallagher molto diverso rispetto, per esempio, al 2012, no?

Noel Gallagher: Vorrei dirti che è stato tutto pensato, ma onestamente il mio chitarrista americano, Tim Smith,  una volta scioltisi i Beady Eye, sapeva che Gem Archer era mio amico da molto tempo. Quindi anche Tim ha detto: "Non tornerò, vero?". E io gli ho detto: "No, non tornerai". Ma lui faceva da terza voce e cantava anche.

Quindi pensavo: Gem è mio amico, devo prendermi cura di lui, ma non sa cantare, cazzo! Non voglio ingaggiare un altro ragazzo che suoni la chitarra, quindi farò cantare una ragazza e lei suonerà la tastiera. Quindi è comparsa Jessica Greenfield ed è semplicemente fantastica.

E poi, naturalmente, Charlotte Courbe ha fatto la propria parte nell'album, e quella canzone è stata così fantastica che è dovuta andare in tournée. Poi, all'improvviso, ha sviluppato questo ruolo nella band tale che lei faceva proprio parte della band. E poi YSee, be', quella cazzo di ragazza. Non mi sono reso conto di questa cosa se non quando erano trascorsi circa sei mesi, quando un concerto era stato registrato e ho dovuto approvare il suono, cosa che odio fare, ma nessun altro era disponibile a farlo.

Ho dovuto ascoltare tre o quattro canzoni di questo concerto e dire: "Sì, va tutto bene". Solo allora la cosa mi ha colpito, quando siamo scesi dal palco ho pensato: "Lei ha un aspetto dannatamente incredibile. E questa band ora sembra davvero moderna". È come la mia versione degli Style Council o dei Fleetwood Mac. In realtà stavo guardando una cosa sugli Style Council alla televisione britannica. E pensavo: "È questa cosa qua!".

Noel Gallagher: I wouldn’t be doing it if I couldn’t afford it. And I’ve got to say, I’m out on the road most of the time. I’m not sitting in an office worrying about that.

Rock Cellar: Ma deve essere finanziariamente gravoso mantenere una band di quella dimensione.

Noel Gallagher: Oh, non li pago.

Rock Cellar: So che lo fai.

Noel Gallagher: Non prendono un cazzo di soldo! (Ride, ndr) È così, ma sai una cosa? Ho abbastanza fottuti soldi.

Rock Cellar: Ma la dimensione delle cose è cambiata. Dev'essere difficile.

Noel Gallagher: Non lo farei se non potessi permettermelo. E devo dire che sono fuori on the road per la maggior parte del tempo. Non sono seduto in un ufficio a preoccuparmene.

Rock Cellar: Be', questo fa sorgere la domanda. Sono passati 25 anni da Definitely Maybe e Maine Road. Punti fondamentali nella tua vita. Ma molto è cambiato. Il tour ha preso il posto dei supporti fisici, ed è cambiato il modo in cui opera la musica. CD e nastri hanno lasciato il posto ai download degli MP3 e allo streaming, anche se il vinile è tornato. In che modo ciò ha influito sul modo in cui fai business, ma anche sul modo in cui crei? O si tratta più semplicemente di lavorare con un produttore come Dave Holmes che dice: "Butta fuori il libro delle regole?"

Noel Gallagher: Ha profondamente influenzato il modo in cui lo fai uscire. Il processo creativo sarà sempre la gente in uno studio che strimpella. Certo, adesso c'è il computer; non ci sono più registratori a nastro. Voglio dire: all'inizio, con il download della musica, tutti facevano po': "Ooh". Ma ora, credo, grazie a Dio la gente sta scaricando musica.

Grazie a Dio la gente sta ancora ascoltando musica. Perché viene marginalizzata dai social media. Quindi devi solo seguire questo andamento.

E se tu stessi iniziando ora, tutta questa conversazione non sarebbe chissà cosa. Ma poiché io e te siamo nati negli anni sessanta, e siamo cresciuti negli anni settanta e ottanta e abbiamo creato band negli anni novanta, abbiamo tutto questo con noi.

Poi finisci per essere un vecchio scontroso che dice: "Perché l'hanno fatto, cazzo?"

Rock Cellar: Roger Daltrey ha parlato molto a riguardo.

Noel Gallagher: È terribile essere così. Ma se è così che ti senti, allora diventi completamente così invecchiando.

Rock Cellar: Pensi molto a come vieni percepito? Ti importa?

Noel Gallagher: Non mi interessa finché non guardo indietro alle fotografie e penso: "Che cazzo?"

Rock Cellar: "Cosa indossavo?"

Noel Gallagher: "Mi ero appena alzato dal letto, cazzo?". Quindi mi dispiacerà non aver effettivamente cercato di fare lo sforzo. Ma sono arrivato al punto in cui avevo 50 anni, giusto?, e ho solo pensato: "Sai cosa? Non me ne frega più niente". Ho scritto e riscritto Live Forever e Wonderwall. Ed è stato David Holmes a dire: "Guarda. Puoi fare quello per il resto della tua vita ed essere il migliore. Oppure potresti fare qualcosa di diverso".

E non ci avevo mai pensato. È stato lui lui ad aprire il cancello. E io l'ho attraversato in punta di piedi. Ora la gente dice: "Le tue canzoni sono molto diverse". Be', se sei un musicista appena decente, dovresti essere in grado di fare qualsiasi disco. Se ti dicono: "Fai reggae", dovresti essere in grado di fare reggae. Ma non si tratta di cambiare gli stili musicali. Si tratta di cambiare la tua mentalità. Quindi ora c'è a malapena una chitarra in studio. Potrebbe essercene una e ci saranno un sacco di sintetizzatori e pedali in giro.

Quindi si tratta di non usare la chitarra per appoggiarvisi come una stampella e provare a fare qualcos'altro.

traduzione di oasisnotizie - Source: Rock Cellar

Leggi anche: Noel Gallagher: "Vi racconto quali chitarre uso oggi. E suono spesso pure il basso. Che mi sono perso strimpellando per anni solo la Gibson J-200!"

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venerdì 17 gennaio 2020

Video - Clip da As It Was sottotitolata in italiano: Liam Gallagher a casa di mamma Peggy

In questo video, un bell'estratto del docufilm As It Was in cui Liam Gallagher si reca a casa della madre Peggy, dove viveva da piccolo. Sottotitoli ITA by frjdoasis.




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giovedì 16 gennaio 2020

Liam Gallagher in concerto a Lucca a giugno, biglietti in vendita da domani

Liam Gallagher si esibirà a Lucca il 28 giugno 2020. I biglietti saranno in vendita da venerdì 17 gennaio alle ore 10.00 sul sito di TicketOne e del promoter www.dalessandroegalli.com. Saranno disponibili oltre ai biglietti standard anche i VIP Package.

Ecco i prezzi:

Statua gold € 115,00
Tribuna numerata € 115,00
Pit Area - Posto in piedi € 69,00
Posto in piedi € 49,45


Acquista qui.

A 18 anni dalla sua esibizione con gli Oasis, torna come unica data estiva in Italia sul palco di Piazza Napoleone Liam Gallagher, forte di un disco, Why Me? Why not che ha letteralmente esaltato pubblico e critica.

Quella del 28 giugno si preannuncia quindi come una delle serate più rock del prossimo Lucca Summer Festival ed essendo l’unico concerto estivo che Liam terrà nel nostro paese è facile prevedere un esodo dei suoi fans verso la Toscana. Le cose belle accadono a quelli che sanno aspettare. Ecco che l’estate scorsa Liam Gallagher è tornato con un nuovo singolo, un film-documentario, una performance a Glastonbury ma soprattutto con un album solista intitolato Why me? Why not uscito in autunno. Il 2019 si è rivelato così un anno fantastico per i fan dell’ex cantante degli Oasis.

E lui è molto felice di questo: “Sono entusiasta, entusiasta di essere vivo, di fare canzoni… E’ bello essere tornato con della musica nuova perché questo significa poter uscire là fuori e fare qualche serata esibendomi, perché questo è quello che faccio io. Ammettiamolo, senza di me sarebbe una noia”.

Il primo segnale del suo ritorno è il singolo colossale Shockwave. Il brano si apre con un riff potente che ricorda The Who e T Rex, prima che Liam esploda su una melodia incessante e velenosa: “Mi hai venduto proprio lungo il fiume, mi hai dovuto trattenere, potresti aver cercato il sole, ma hai voluto dipingere tutto di nero…”.

Vi ritroverete a cantare all’infinito il ritornello che recita: “Sta arrivando come un’onda d’urto”. Come tutti i brani contenuti in Why Me? Why Not, Shockwave è stato scritto da Liam con i produttori Greg Kurstin e Andrew Wyatt e registrato tra Los Angeles e i RAK Studios di Londra. Kurstin e Wyatt hanno anche contribuito alla stesura e alla produzione del primo album solista di grande successo di Liam nel 2017, As You Were, e Liam aveva un enorme desiderio di approfondire ulteriormente la collaborazione con loro.

Liam spiega: “Nel mio ultimo album ho scritto alcune canzoni interamente da solo, ma stavolta sono tutte scritte in collaborazione, e la ragione è che volevo che quest’album fosse ancora meglio del precedente As you were. Conosco sia i miei punti di forza che i miei limiti. Sono un buon songwriter ma sono un ottimo frontman e un ottimo cantante. Voglio che il mio secondo album faccia un passo in avanti la cosa difficile è fare la stessa cosa ma in modo migliore… ed è proprio quello che abbiamo fatto. Questo è un disco migliore rispetto a As you were, ed è un risultato incredibile quel disco era qualcosa di epico, no?”

Lo era. Non è stato soltanto un successo di critica, As you were è stato anche un grande successo commerciale debuttando al primo posto nella classifica degli album in Uk, e vendendo degli altri 9 album presenti in classifica nelle top 10, raggiungendo così il disco d’oro sin dalla prima settimana. Il disco di platino è stato poi raggiunto facilmente nelle settimane successive.

“È andata bene… ma non posso adagiarmi sugli allori, devo piuttosto annientarli, perché voglio espandermi, voglio arrivare ad ancora più persone. Voglio riempire spazi enormi con i miei concerti, sì questo è quello che voglio. Non voglio suonare nei pub. Voglio guardare sempre Avanti. Questo è tutto ciò che desidero”.

Dunque Why me? Why not è un chiaro upgrade di As You Were, ma non un cambiamento radicale, il che sarà un sollievo per i fedelissimi fan di Liam.

“La cosa più radicale che posso fare è farla sempre meglio. Alcune altre band e altri cantanti vogliono provare. È più difficile che fare una canzone nuova da discoteca sudamericana, questo è sicuro”. I momenti salienti includono il brano sentimentale One Of Us, che vede debuttare il figlio di Liam, Gene Gallagher, con il bongo, la ballata dolorante Once, il vibrare crudo della chitarra in Be Still e la title track Why Me? Why not che Liam descrive come “un’atmosfera da Beatles in Come Together”.
Forse la canzone dell’album che spicca di più è Now That I Found You, con la sua chitarra insistente e morbida, unita alla voce di Liam in forma strepitosa. Raramente ha suonato meglio. “Sarà colpa di tutta la Guinness che ho scolato nei pub”, rivela. “No, no ma io sto bene. Ad essere sincero, canto sempre bene se le canzoni sono belle. Se le canzoni sono belle, allora le canto bene – e queste canzoni sono fantastiche”.

Prima di tutto, però, c’è il film intimo As It Was, girato esclusivamente attorno al ritorno in azione di Liam e alle conseguenze positive del suo debutto da solista. “Continuo a dire alla gente che non è Star Wars”, scherza. “Ma ci sono alcuni aspetti positivi e spero che alla gente piacerà. Voglio che esca ora, voglio che la gente ci si immerga e poi potremo cambiare marcia. Perché è quello a cui sto pensando. Questo è tutto quello a cui sto pensando”.

Source: Luccaindiretta.it


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domenica 12 gennaio 2020

Noel Gallagher: "Reunion degli Oasis? Finché non lo dico io, non si fa"

"Mio fratello mi sta implorando di rimettere insieme gli Oasis nel 2022", ha scritto l'altro giorno Liam Gallagher su Twitter (leggi qui). E, secondo quanto riferisce Talksport, Noel avrebbe risposto picche. Ecco il contenuto del messaggio che il chitarrista avrebbe mandato ai conduttori della trasmissione, letto in diretta.

"Ho ascoltato lo show e purtroppo penso che l'altro tizio debba avere ancora un residuo di sbornia da Babycham natalizio. Per la cronaca, finché qualcuno non lo sente da me, non accadrà".

Intervistato di recente dalla rivista Mojo, Liam aveva detto che "Noel si sta rovinando da solo" e che "gli Oasis non erano mica i Beatles o i Pink Floyd, ma solo una buona band".

Source: Talksport


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giovedì 9 gennaio 2020

Liam Gallagher twitta: "Mio fratello Noel mi supplica di riformare gli Oasis nel 2022"

"Intendo ritirarmi come artista solista dopo il terzo album perché ho appena ricevuto una telefonata da mio fratello che mi supplica di riformare gli Oasis nel 2022". Sarà vero o non sarà vero? I due fratelli più litigiosi e rissosi della musica avranno fatto pace? Ad annunciare una possibile reunion degli Oasis, con tanto di data, è Liam Gallagher che mercoledì sera tramite Twitter ha aperto un nuovo capitolo dell’infinita faida con il fratello maggiore ed ex compagno di band. In un Tweet di poco precedente, però, Liam aveva scritto una frase più nebulosa e ironica, facendo venire qualche dubbio sulla serietà delle sue parole: "Dopo il terzo album mi separerò da me stesso, non credo di poter più lavorare con me, posso scrivere quel che voglio e lo stesso vale per lui, ma penso sia meglio così".

Quando aveva detto "Soffro per gli Oasis"

Sono anni che i litigi e le provocazioni via social fra Liam e Noel, entrambi particolarmente caustici sul web, si alternano alle voci di un possibile riavvicinamento. Ma finora le speranze dei fan sono sempre state disilluse. Il meno aperto a una reunion, in verità, è sempre stato Noel, tanto che viene difficile immaginarlo supplicante al telefono. Ma a fine 2019, in un’intervista, anche lui aveva mostrato qualche segnale di apertura. Tra le band più amate e rappresentative del Brit rock, autori di brani come Wonderwall e Don’t look back in anger, gli Oasis si sono sciolti oltre 10 anni fa, ad agosto del 2009, dopo l’ennesima lite fra i due fratelli. Entrambi hanno preso strade musicali soliste piuttosto fortunate, anche se Liam non sembra aver mai superato il distacco. Pochi mesi fa, in un’intervista al Corriere, l’ex frontman della band di Manchester aveva ribadito la propria sofferenza per la rottura, addossandone tutte le colpe al fratello: "Sono ancora dispiaciuto. Noel voleva fare il solista. Poteva dirlo. È orribile che mi abbia fatto passare per il colpevole. Solo adesso la gente inizia a capire che è lui lo str..., il disonesto. Sono contento della mia musica, ma avrei preferito che non ci separassimo", aveva detto.

In tour con il nuovo album

Nell’attesa di una conferma o smentita da parte di Noel, che ancora non si è espresso, Liam intanto si prepara al tour legato al nuovo disco Why me? Why not., uscito a settembre: approderà in Italia per due date, il 15 febbraio a Roma e il 16 a Milano.

Source: Corriere della Sera


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giovedì 2 gennaio 2020

Noel Gallagher rivela: "Possiedo sigarette per 30mila sterline, le accumulavo"

Noel Gallagher ha rivelato di possedere una collezione di sigarette che, se rivenduta, potrebbe valere 30mila sterline. L'insolita passione dell'ex Oasis, che ha smesso di fumare nel 2015, nasce qualche anno fa e si è arricchita man mano di sigarette dei membri della sua vecchia band, prese dai pacchetti messi a disposizione nei camerini durante i concerti. Anche se ha smesso di fumare cinque anni fa,

"Avrò tra le 20mila e le 50mila sigarette a casa mia, prese da vari camerini in giro per il mondo", avrebbe detto Noel al Daily Star.  "Le accumulavo".

"Non compro sigarette da anni. Le ho ancora in un armadio da qualche parte, per quando i miei figli inizieranno a fumare".

Tra le sigarette preferite di Noel ci sono sicuramente le Marlborough Lights (oggi Marlborough Gold). Dato che ogni pacchetto costa 11,39 sterline, la sua collezione potrebbe valere oltre 30mila sterline.

Il musicista, che di recente ha dichiarato che "smettere con la droga e il fumo è stato facilissimo" perché ha "una volontà di ferro", ha spiegato: "Non potrei mai fumare con in corso i postumi della sbronza, ma l'ultima sbronza è durata così tanto che dopo ho pensato: non fumo una sigaretta da due settimane', ed è stato tutto lì".

Source: Radio X

Leggi qui l'intervista di Noel alla rivista Guitar.

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