A metà dicembre l'umore alla Union Chapel (lo scorso 13 dicembre) è felice tanto quanto si vede. È il concerto natalizio organizzato ogni anno dall'associazione benefica Shelter e Liam Gallagher sta per salire sul palco.
Un enorme albero di Natale illuminato si erge sulla sinistra del palco, i volontari brandiscono cesti in cui raccolgono donazioni mentre il suono di Happy Xmas (War is Over) di John Lennon risuona tra cori da stadio e incitazioni "Liam! Liam!".
L'ultima volta in cui Gallagher ha suonato nella capitale è stato a Finsbury Park, di fronte a 40.000 persone. Stasera ci sono 900 fortunati fan, estratti a sorte per l'assegnazione dei biglietti, con i proventi destinati a Shelter. È un'esibizione 'spoglia' più che iun concerto in acustico, il che vuol dire un po' meno chitarre elettriche, e la scaletta semplificata aggiunge un tocco ancor più Plastic Ono Band all'incarnazione di Liam da solista.
Indipendentemente da scaletta e arrangiamenti, per tutto il tempo Liam approccia ancora il microfono come un uomo che dà una testata in una zuffa da bar, tanto che si deve togliere via dai denti con un asciugamano nero i residui del microfono.
La scaletta è un misto di sue canzoni da solista, pezzi preferiti degli Oasis - inclusa una Champagne Supernova guidata dal pianoforte, e la sua prima esecuzione di Cast No Shadow dopo 16 anni - e una canzone isolata dei Beady Eye, Soul Love, del 2013. C'è un piccolo intervallo per dare modo a tutti i presenti di fare una puntatina al bar al piano di sopra, poi Liam torna sul palco, ora raggiunto da Paul 'Bonehead' Arthurs, chitarrista dei primi Oasis. Mentre il concerto finisce con una doppia magia Wonderwall-Live Forever, il mood celebrativo della sala raggiunge il suo culmine, tanto che un uomo in prima fila si toglie la maglietta per mostrare a tutti il suo tatuaggio del Chelsea sulla sua schiena, prima che Liam auguri a tutti buon Natale e se ne vada.
Tre giorni dopo Gallagher si sta preparando per una pausa a casa sua quando manda una e-mail a Q. "Natale da me è come da qualunque altra parte", scrive. "Molto cibo, molte bevute e la strana scampanellata qui e là".
A quanto pare non c'è segno di armistizio festivo all'orizzonte. Il suo sparring partner di lunga data di recente ha dichiarato che preferirebbe suonare per strada chiedendo le monetine piuttosto che rimettere insieme gli Oasis. "Come dice quel vecchio proverbio", dice Liam, "be careful what you wish for, fai attenzione a quello che ti auguri (riferimento all'omonimo brano di Noel, intitolato proprio così, ndr)".
Non che una reunion con Noel al momento sia in cima alla lista delle prorità di Liam. Il cantante è stato impegnato a capitalizzare lo slancio del debutto da solista del 2017 con As You Were, trascorrendo la maggior parte del 2018 in studio a lavorare al suo seguito. "Sono entrato e uscito dallo studio per tutto l'anno e suona davvero molto bene", rivela. "Mi piacerebbe pubblicare un singolo natalizio. Dovrò parlare con il mio esercito di compositori per sfornarne uno entro l'anno prossimo".
Quest'anno ricorre anche il 25° anniversario di Definitely Maybe. Dato che ormai è diventata una consuetudine vedere Bonehead che suona un po' di canzoni ad un concerto di Liam Gallagher, una formazione degli Oasis senza Noel potrebbe fare qualcosa per celebrare il quarto di secolo del loro debutto? "Chissà!", risponde Liam. "Mi piace avere Bonehead accanto, è un vero spasso, ma quanto ad averlo a tempo pieno fanculo! Non potrei reggerlo e viceversa. Ci sono già passato, l'ho già fatto. Non sento Guigsy da molto tempo, sento dire che è ancora a Londra".
Un nuovo album, forse una parziale reunion degli Oasis, noi di Q gli chiediamo cos'altro potrebbe avere nella manica per il nuovo anno. "Sta a me saperlo e a voi scoprirlo". Anno nuovo, ma Liam resta sostanzialmente quello di sempre.
Chris Catchpole - traduzione by frjdoasis @oasisnotizie
Source: rivista Q, numero di marzo 2019
OasisNotizie è di nuovo su Facebook. Aiutaci a ripartire e crescere con un like alla nostra pagina. Clicca qui.