sabato 30 giugno 2018

Video: Liam Gallagher, megaconcerto a Finsbury Park e canta anche 'D'Yer Wanna Be A Spaceman?'

Grandissima giornata di musica ieri sera nel parco londinese di Finsbury. Un concerto che era sold out da svariati mesi e che non ha deluso le aspettative dei 45.000 fan accorsi per assistere all'esibizione di Liam Gallagher, salito sul palco alle 20.45 (le 21.45 in Italia) e preceduto (a partire dal pomeriggio) da Sherlocks, DMA'S, Loyle Carner e Wolf Alice. Alcuni video della serata sono alla fine del post.

Apre - graditissima sorpresa - Richard Ashcroft, che non era tra gli artisti della lista ufficiale dell'evento. Quattro canzoni, tutti classici dei Verve: Sonnet, Lucky Man, The Drugs Don't Work e Bittersweet Symphony. Poi è la volta di Liam, accompagnato dalla sua nuova band. Diciassette brani, di cui dodici degli Oasis e cinque del suo album uscito ad ottobre, As You Were. Clamorosa, prima della chiusura con Wonderwall, l'inattesa D'Yer Wanna Be A Spaceman?, canzone che decenni fa era Noel a cantare in veste acustica.

Gli occhi sono tutti per lui, il più piccolo dei Gallagher: la gente canta a squarciagola i brani degli Oasis e anche i nuovi, molti gli adolescenti, la birra scorre a fiumi e l'aria si riempe dei canti calcistici inneggianti alla nazionale inglese. Per due brani è sul palco con Liam e soci anche Bonehead, chitarrista degli Oasis dagli inizi al 1999. Si torna alle atmosfere del luglio 2002, ultima esibizione degli Oasis qui a Fisbury. 

Stavolta, però, manca Noel. E senza di lui non è e non sarà mai la stessa cosa, ma la carriera da solista di Liam prosegue a gonfie vele. E la foltissima presenza di pubblico di oggi lo conferma.

Scaletta: 

Rock 'n' Roll Star
Morning Glory
Wall of Glass
Greedy Soul
Bold
For What It's Worth
Bring It On Down
Listen Up
Slide Away
I've All I Need
Whatever

Encore:
Supersonic
Some Might Say
Cigarettes and Alcohol
Live Forever
D'Yer Wanna Be A Spaceman?
Wonderwall









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giovedì 28 giugno 2018

Breve video professionale del concerto di Noel Gallagher all’I-Days di Milano

In questo breve video pubblicato oggi da Virgin Radio alcuni estratti del concerto di Noel Gallagher all’I-Days di Milano (Area Expo Experience, Rho) lo scorso 23 giugno. Si tratta di riprese professionali, che immortalano due spezzoni di Wonderwall e Don’t Look Back in Anger e anche i fan.




Source: virginradio.it

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mercoledì 27 giugno 2018

Liam Gallagher sposta l'esibizione per vedere la partita dell'Inghilterra al Mondiale di Russia

La sestina dell'Inghilterra a Panama al Mondiale di calcio di Russia 2018? Meglio di un giretto sull'Isola di Wight. Liam Gallagher, ex voce degli Oasis e dei Beady Eye e da un anno attivo come solista, avrebbe dovuto chiudere ieri sera il festival estivo inglese Isle of Wight (a Newport), ma una volta saputo che l'Inghilterra avrebbe giocato nel pomeriggio contro i panamensi ha preferito declinare l'invito, come ha scritto il New Musical Express, che cita il tabloid Daily Mirror.

Il cantante, che era headliner della serata con i Depeche Mode, avrebbe dovuto chiudere le esibizioni con la sua performance nella serata di domenica 24 giugno, ma ha detto agli organizzatori di anticipare il suo concerto a sabato 23 giugno in modo da non perdere la partita, disputatasi alle ore 14 italiane del 24 giugno. L'incontro si è concluso con un roboante 6-1 per gli inglesi, che si sono così qualificati per gli ottavi di finale e si giocheranno il primo posto nell'ultima sfida del girone, contro il Belgio. 

Nel video seguente l'intera esibizione di Liam in pro-shot.

Ricordiamo che Liam, esibitosi all'I-Days di Milano il 21 giugno, tornerà in Italia per due date a novembre. CLICCA QUI per saperne di più.

Source: NME


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Recensioni del concerto di Liam Gallagher all'I-Days di Milano

Varie recensioni del concerto di Liam Gallagher all'I-Days di Milano, il 21 giugno scorso nell'Area Expo Experience di Rho. 
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Liam inizia alle 19:30 e finisce alle 20:44 con un concerto teoricamente di "apertura" agli headliner Killers, ma che di concerto di apertura ha avuto ben poco, perché la risposta del pubblico è stata memorabile. All'inizio nemmeno Liam credeva che sarebbe andata così bene, tanto che ha dovuto (piacevolmente) prolungare lo show di una decina di minuti rispetto al previsto...Quando parte l'intro Fuckin in the bushes, il pubblico impazzisce letteralmente, Liam entra, si avvicina al microfono, saluta i presenti e inizia alla grande con Rock 'n' Roll star. In molti in fila ai gazebo delle bibite iniziano a scalpitare perchè il concerto è già iniziato e loro non sono in postazione.... I momenti degni di nota sono tanti e risultano molto soggettivi. Liam ha cantato alla grande, non lo si vedeva cosi (come in questo tour) da almeno 16 anni, ed ha interagito più del solito con il pubblico. Ha parlato dei mondiali, ha dedicato Wonderwall alla gente che veste "Stone Island", ha confessato di essere felice di tornare a cantare a Milano, e tante altre cose che proprio non siamo riusciti a comprendere dal suo linguaggio. Liam sembra stia facendo risorgere il Britpop spingendolo nuovamente ad alti livelli, ricevendo forte consenso dalle masse. Ourkid tornerà in Italia a novembre e pubblicherà il nuovo album il prossimo anno, ma prima dovrebbe arrivare (a spezzare l'attesa) il docufilm dedicato alla sua grande "resurrezione" dal titolo AS IT WAS.

Cristian (Devoti di Liam Gallagher)

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Alle 19:30 ci si sposta a Manchester: è la volta di Liam Gallagher, che resiste stoicamente in parka per tutta l’esibizione nonostante il caldo cocente. Il live è di prim’ordine: Gallagher conferma la nostra impressione di qualche tempo fa, ovvero quella che lo vede in questa nuova veste solista più a suo agio in contesti più grandi rispetto al classico club. Nonostante sia di poche parole, la chimica con il pubblico (davvero numeroso, giunto principalmente per lui e non per gli headliner di giornata) è totale. I momenti degni di nota del live sono parecchi, ma vanno ricordate in particolar modo l’imperiale esecuzione di D’You Know What I Mean? dove la sua ottima band mostra i muscoli e Listen Up, b-side amatissima dai fan ripescata dopo vent’anni di oblio. Gallagher è promosso a pieni voti ed è davvero curioso pensare a questa reunion a distanza degli Oasis che si consumerà all’I-Days: dopo Liam, sabato il fratello Noel accompagnato da Gem Archer e Chris Sharrock, preceduto dai Ride di Andy Bell.

Karol Firrincieli (ilcibicida.com)

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Sono passate da poco le 19.30 e il minore dei fratelli Gallagher fa il suo ingresso accolto dall’ovazione dei fan degli Oasis, che non l’hanno dimenticato, e da quelli dell’ultima ora, più giovani, che sanno a memoria anche l’ultima fatica solista di Liam Gallagher, quell’”As You Were” campione di vendite che il cantautore di Manchester porta a Milano insieme alle canzoni che l’hanno fatto conoscere al mondo, su tutte “Whatever”, “Supersonic”, “Some Might Say”, “Live Forever” e “Wonderwall”, che Liam canta in sequenza in chiusura del suo set. Lo spirito rock’n’roll non ha mai abbandonato lo spavaldo musicista, che rimarca la sua appartenenza a quel mondo aprendo il concerto con il pezzo degli Oasis “Rock’n’Roll Star”, eseguito davanti a una scenografia che porta la scritta “Rock’n’roll”. E poi c’è la posa, quell’attitudine da mattatore rock che lo ha sempre caratterizzato e oggi, sotto parka giallo e occhiali scuri, non fa eccezione. Il pubblico lo chiama in coro, Liam è di ottimo umore: ringrazia spesso, in italiano, e dice qualche bonaria parolaccia che scatena puntualmente la folla, felice di riconoscere il suo uomo. La voce di “(What’s The Story) Morning Glory” non si scompone nemmeno quando la band sbaglia l’attacco di “For What It’s Worth” – singolo tratto dal suo album solista, del quale Liam proporrà anche “Greedy Soul”, “Wall of Glass”, “Bold”, “I’ve All I Need” e “You Better Run” – e ci scherza su, prendendo un po’ in giro i suoi compagni e proseguendo con uno show che vede il gruppo sempre un po’ esitante, la cui velata insicurezza fa da contraltare alla solidità granitica di Gallagher. Il set si chiude al calar delle luci del giorno.

Erika Manniello (rockol.it)

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Pausa di una mezz’oretta e il cambio della guardia vede avvicendarsi sul palco niente popò di meno che Mr. Liam Gallagher. Come per magia, basettoni e t-shirt degli Oasis si moltiplicano nel pit sotto al palco. Con un tipo come Liam non c’è tempo da perdere, si inizia subito col botto: Rock n Roll Star e Morning Glory mandano in estasi il pubblico, che nel frattempo sembra essere cresciuto a dismisura. Our Kid sembra essere in ottima forma e totalmente a suo agio, pur rimanendo tutto il concerto avvolto in un parka giallo non esattamente adatto per il mese di giugno, almeno in Italia.

Con la consueta posa con le mani unite dietro la schiena, Liam sputa fuori tutto il suo veleno sulle note di veri e propri inni generazionali che stringono il cuore di molti dei presenti, alcuni dei quali in lacrime. C’è spazio anche per alcune canzoni di As You Were, il suo ultimo disco pubblicato nell’ottobre dello scorso anno. Greedy Soul, Wall of Glass e For What it’s Worth, con quest’ultima sbagliata nell’attacco e fatta ripartire, animano la parte centrale del suo concerto.
L’indole stupendamente arrogante della rockstar di Manchester viene fuori ogni qual volta si rivolge al pubblico, così come il suo accento inglese incomprensibile per gran parte dei presenti. La scaletta è perfettamente bilanciata tra pezzi del repertorio Oasis e canzoni del suo progetto solista. “Preferite che faccia Live Forever o Wonderwall?” chiede ad un certo punto. Domanda retorica in effetti, il Parco EXPerience è ancora affamato e lui lo sa bene. C’è ancora tempo per un’ultima scarica di adrenalina. “Ok, le faccio entrambe”. Saranno queste le ultime due canzoni del live milanese di Liam Gallagher che, pur con qualche sbavatura tecnica, regala a tutti i presenti una parentesi di rock senza fronzoli. Il tramonto fa da sfondo a uno dei momenti più impressionanti della giornata, con più di diecimila persone con le braccia al cielo che intonano le stesse quattro parole: YOU’RE MY WONDERWALL.


Michelangelo Paolino (onstageweb.com

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Scaletta

Rock 'n' Roll Star (Oasis)
Morning Glory (Oasis)
Greedy Soul
Wall of Glass
Bold
For What It's Worth
Bring It on Down (Oasis)
Listen Up (Oasis)
D'You Know What I Mean? (Oasis)
I've All I Need
You Better Run
Whatever (Oasis)
Supersonic (Oasis)
Some Might Say (Oasis)
Live Forever (Oasis)
Wonderwall (Oasis)

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Liam Gallagher mette in vendita il suo super attico londinese a 4,3 milioni di dollari

Vi avanzano giusto 4,3 milioni di dollari? Siete sempre stati dei fan di Liam Gallagher? Allora è perfetto perché l’ex cantante degli Oasis ha appena messo in vendita il suo mega attico di Londra.
 
L’appartamento si trova nel nord di Londra, a Cholmeley Park, Highgate Village. È a pochi passi dalle stazioni della metropolitana di Highgate e Archway e si trova nelle vicinanze di Hampstead Heath.
 
Volete saperne qualcosa di più? L’attico dispone di cinque camere da letto e cinque bagni. Dexters lo ha definito un "attico bifamiliare mozzafiato (forse uno dei migliori di Highgate) che offre una vista spettacolare sullo skyline di Londra e oltre, grazie a una vasta terrazza panoramica di 460 metri quadrati".
 
E non solo. L’attico si trova "al secondo e al terzo piano di un edificio discreto e moderno e offre dei locali straordinariamente luminosi, sorprendenti e contemporanei in 2.400 metri quadrati, con un eccezionale salone 29 'x 23' lungo l’intera facciata con una vetrata che si apre direttamente sulla terrazza sul tetto".  
Secondo Homes and Property il cantante ha acquistato l’appartamento solo tre anni fa e lo ha arredato con numerosi cimeli dei Beatles.
 
Lo stesso artista lo descriveva così all'Evening Standard: "È come una vista a 360 gradi su Ally Pally, quindi era solo pura luce (…) E questo mi ha aiutato un po’ con la testa". 
 
Source: virginradio.it

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lunedì 25 giugno 2018

Video: Tg2 - Noel Gallagher servizio live I-Days Milano 23 giugno 2018

Servizio del Tg2 del 24 giugno (ore 13) sul live del 23 giugno di Noel Gallagher all'I-Days di Milano.



Servizio su Liam qui

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Il cosmic pop di Noel Gallagher accende l'I-Days di Milano

Dopo Liam anche Noel Gallagher è stato protagonista di un servizio del Tg2 (edizione delle 13 del 124 giugno). VIDEO QUI


Rho (Milano), 23 giugno 2018. Il terzo giorno di I-Days 2018 ha visto protagonista il rock britannico in molte delle sue sfaccettature. Alle 17 è stata la volta di Isaac Gracie, giovanissimo astro nascente del cantautorato d’oltremanica, che ha accarezzato l’arena con le sue melodie malinconiche a metà strada tra Tom Odell e Jeff Buckley. A seguire i redivivi Ride, tornati insieme dopo la reunion del 2014. L’araba fenice capitanata dall’ex-Oasis Andy Bell, passato poi dalla parte di Liam come chitarrista dei Beady Eye, precede l’esibizione dei Placebo, tra le più attese dell’intera manifestazione.

L’Open Air Theatre del Parco Experience Milano è carico per l’arrivo della rock band inglese. Poco dopo le 19 un boato accompagna l’entrata sul palco degli attuali turnisti della band: i 15mila di Milano sembrano particolarmente ansiosi di riascoltare la musica di Brian Molko e Stefan Olsdal, che fanno il loro ingresso in scena sulle note di Pure Morning. Le lenti scure sugli occhi cercano di contrastare il sole che splende esattamente difronte al palco, come un faro naturale che li espone inesorabilmente agli sguardi famelici dei fan. Il frontman sembra in giornata, la voce è ferma e precisa, mentre le mani picchiano con forza sulla Fender azzurra che agguanta. Segue in scaletta Loud Like Love, che sprigiona tutta l’energia dei presenti, ai quali Brian si limita a rivolgere un gelido “Buonasera e grazie”. Per fortuna le poche parole del cantante sono inversamente proporzionali al vigore delle sue performance dal vivo, come nel caso della cupa Special Needs, terzo singolo del fortunato Sleeping with Ghosts del 2003, eseguita alla perfezione. 

Neanche il tempo di fermarsi a guardare Molko far ringhiare a pugni la sua chitarra in chiusura del pezzo, che sul palco compare un pianoforte dietro al quale si posiziona Olsdal: l’arpeggio che parte è quello di Too Many Friends. Il canto di Brian è affilato come sempre, mentre il resto della band si limita a fare (giustamente) da spalla al loro leader, carismatico come pochi. Special K mette tutti d’accordo, il refrain della strofa è preda delle voci affamate degli oltre 15mila spettatori accorsi per questa giornata di festival. Molko, tra un pezzo e l’altro, fuma e beve intrugli non meglio identificati. La scarica finale è un crescendo rock pazzesco: Song to Say Goodbye, The Bitter End e Infra-Red sono le ultime canzoni suonate dai Placebo agli I-Days, che fanno letteralmente impazzire l’arena. Molko continua a fumare tra una canzone e l’altra, pur non risentendone sul piano vocale. Un attimo prima di salutare il pubblico italiano, Olsdal sventola al cielo la sua chitarra arcobaleno. Molko rimane da solo sul palco e gioca ancora qualche minuto coi feedback delle chitarre distorte, prima di ringraziare la platea e uscire definitivamente di scena.

Alle 21:30 è invece la volta dei Noel Gallagher’s High Flying Birds, tornati a Milano dopo la data al Fabrique dello scorso aprile. Come in quell’occasione, ad aprire le danze ci pensa Fort Knox, l’opening del loro ultimo album Who Built The Moon?. Le voci della cantante di colore Ysée (pseudonimo di Audrey Gbaguidi), presenti anche su disco, alimentano l’atmosfera magica d’inizio concerto. L’arazzo del Manchester City che campeggia sul palco del maggiore dei fratelli Gallagher si specchia addosso a tanti spettatori che, più per sentimento di solidarietà verso il proprio idolo che per reale fede calcistica, sono giunti alla venue vestiti d’azzurro. L’ambiente “cosmic pop” dell’intro (come lo stesso Noel l’ha definito) lascia spazio alle ritmiche serrate di Holy Mountain, che scuote l’arena. La resa sonora dal vivo dei pezzi dell’ultimo disco, obiettivamente diverso dai suoi lavori precedenti, è più “chitarristica” che nell’album. Tuttavia ogni suono prodotto sul palco è estremamente pulito e riconoscibile, così come il canto dell’ex membro degli Oasis.

Noel è di poche parole e si muove spedito tra un pezzo e l’altro della scaletta. “Ciao Milano, c’è qualche fan degli Oasis tra voi?” chiede beffardo. Il boato dell’arena cela la risposta, e segue la prima canzone presa in prestito dal repertorio della sua vecchia band, Little by Little. La sete di Oasis di gran parte del pubblico è così momentaneamente appagata. La coda del brano è più lunga del solito ed è tutta per Gem Archer, già chitarrista della storica band inglese a partire dal 1999. I cori che inneggiano “Oasis! Oasis!” fanno a gara con quelli singoli per Noel tra un brano e l’altro. L’artista inglese non sembra fare molto caso a quello che accade sotto al palco, se non quando scherza con alcuni ragazzi del pubblico autori di un cartellone che recita “Noel ha messo incinta mia mamma”.

Con l’attacco improvviso di Wonderwall probabilmente gli addetti al pronto soccorso avranno avuto un bel po’ da fare. Il potere di quei quattro semplici accordi è indescrivibile e Noel lo sa bene, lasciando che sia la gente a cantare gran parte del brano. Ma non è ancora finita per i fan della prima ora: dopo una toccata e fuga nel “nuovo” repertorio, con AKA… What a Life! e The Right Stuff, è la volta di Don’t Look Back in Anger. I brividi lasciano il posto alla meraviglia dell’Open Air Theatre, che canta all’unisono lo storico ritornello del brano. “C’è tempo solo per un ultimo pezzo” dirà Noel poco dopo, in riferimento alla cover di All You Need is Love dei Beatles che chiude le setlist dei suoi concerti.
È innegabile che l’aver ascoltato Liam e Noel a distanza di due giorni l’uno dall’altro abbia provocato una strana sensazione, come quando un bambino deve dividere il suo tempo tra una mamma e un papà separati. La speranza di rivederli insieme è sempre viva, non vuole cedere il passo alla rassegnazione. Qualcuno dice di aver visto Andy Bell nei pressi del camerino di Noel ad I-Days Milano. Non si erano lasciati benissimo dopo lo scioglimento degli Oasis… ma se?

Michelangelo Paolino (onstageweb.com)

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sabato 23 giugno 2018

Il rock-dance di Noel Gallagher dal vivo a Roma nell'Auditorium Parco della Musica

A poco meno di un anno di distanza (era il luglio 2017, a supporto degli U2 allo Stadio Olimpico), Noel Gallagher torna a esibirsi a Roma.

Ricorda il passato glorioso ma non lo celebra. Lo Stranded on the Earth World Tour, che ha portato Noel Gallagher all'Auditorium Parco della Musica per il Roma Summer Fest, segna una nuova fase della vita artistica del re del Britpop. A cinquant'anni compiuti, Gallagher ritrova l'energia per proporsi allo scenario musicale contemporaneo in una nuova veste, di certo la più credibile da quando l'ennesimo litigio con il fratello Liam aveva provocato, nel 2009, la definitiva rottura e separazione di carriera (proprio ieri hanno suonato in contemporanea in Italia, l'uno a Napoli l'altro a Milano). Non fosse per i capelli brizzolati, l'artista sembrerebbe il ragazzo indisciplinato che negli Novanta era passato dalla quotidianità del lavoro in una ditta di costruzioni a diventare il paladino di un nuovo genere musicale battezzato "Britpop" e l'idolo - insieme e in competizione con Damon Albarn, leader dei Blur - di un'intera generazione.

La performance dei Noel Gallagher's High Flying Birds (chitarre, basso, batteria, percussioni, piano, fiati e cori, per un totale di 12 elementi compresa la voce) inizia con lo strumentale "Fort Knox", brano psichedelico dichiaratamente ispirato a The Power di Kanye West che apre ultimo album Who Built The Moon?, pubblicato lo scorso novembre. Gallagher prosegue con Holy Mountain, il singolo "gioioso" su cui punta tutto il suo nuovo lavoro, e con un altro paio di brani sempre dell'ultimo album. I fan alzano le mani al cielo, danzano a ritmo di musica, fanno selfie di gruppo.

Se qualcuno tra di loro, legato alla vecchia produzione di Gallagher, pensava di assistere a un revival degli Oasis (a giudicare dagli smartphone alzati su Little by Little e su The Importance of Being Idle e dal coro "Oasis" finale, sono in tanti), si sbagliava: i ritmi si scostano dal pop, le chitarre non mancano ma sono decisamente più rock rispetto al passato, le sonorità intrecciano l'alternative rock, il glam, l'ambient, la dance music. Sono brani maturi quelli che il Chief di Manchester - forte della recente collaborazione con il produttore, DJ e compositore di colonne sonore David Holmes - porta sul palco della Cavea, davanti a un pubblico di trentenni (con poche eccezioni) che riempie il parterre e le tribune dell'anfiteatro disegnato da Renzo Piano.

Noel, store romano Stone Island (@noelthegoodrebelofficial)
Con il consueto apparente disinteresse verso l'approvazione e la glorificazione del pubblico, ma sicuramente più attento di una volta alla sua performance, il fratello maggiore degli Oasis suona il disco che aveva annunciato di fare quando aveva chiuso i rapporti con la sua vecchia band, arrivato dopo quasi dieci anni dalla separazione e altri due album pubblicati. Il pubblico sembra aver apprezzato, visto che il lavoro ha debuttato in prima posizione in Gran Bretagna. Una volta chiarita la sua direzione, su un territorio al confine tra il rock e la dance, Noel Gallagher concede ai più affezionati l'esecuzione di Wonderwall, quel brano che nel 1995, quando non aveva neppure trent'anni, lo consacrò al successo mondiale insieme con la sua band e con suo fratello Liam. Basti ricordare che l'album da cui è estratto il brano conta un numero come 22 milioni di copie vendute. Non c'è nostalgia nella performance dell'artista britannico, il passato, tuttavia, non si dimentica: su Don't Look Back in Anger, terzo pezzo del bis, i fan cantano all'unisono, applaudono, si abbracciano e manifestano tutta la loro emozione.

Noel Gallagher chiude il concerto con All You Need Is Love dei Beatles, omaggio a una delle sue band più care, quella alla quale tante volte gli Oasis sono stati paragonati.

L'artista di Manchester prosegue il suo tour all'I-Days Festival di Milano, accompagnato da Placebo, Ride, Isaac Gracie e Paul Kalkbrenner.

Source: ansa.it








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Noel Gallagher dal vivo a Napoli: "Grazie per Jorginho. Perché cazzo fischiate? Viene nella squadra più grande del mondo"

Noel sul palco dell'ETES Arena Flegrea di Napoli
Noel Gallagher e la sua band, gli High Flying Birds, si sono esibito giovedì 21 giugno all’Arena Flegrea di Napoli nell’ambito della manifestazione Noisy Naples Fest.

Due ore in cui il musicista e la sua band hanno incantato e intrattenuto il pubblico della suggestiva Arena con una scaletta dello Stranded On The Earth World Tour. Noel e soci hanno suonato sia nuovi brani come It’s a Beautiful World, She Taught Me How to Fly, e una performance da brividi di Dead In The Water, sia vecchi successi come le famosissime Wonderwall, Don’t Look Back in Anger e Little by Litttle, per poi concludere con un omaggio ai Beatles con le note di All You Need Is Love.

Poco prima di concludere il concerto, Noel, grande amante del calcio e tifoso del Manchester City, scherza e ride con il pubblico, ringraziando per la cessione di Jorginho e augurando buona fortuna al Napoli per la prossima stagione. Prima di suonare All You Need Is Love ha detto (video qui sotto): "Ci vediamo la prossima volta. In bocca al lupo per la prossima stagione. Grazie per Jorginho. Perché cazzo fischiate? Viene nel club più grande del mondo. Arrivederci".

Gli studenti universitari della Federico II e della Suor Orsola Benincasa hanno potuto usufruire dello speciale prezzo di 20 euro per accedere all'esibizione dell'ex Oasis.

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Ore 19:00. I cancelli si aprono, la folla ordinata si raccoglie pian piano all’interno dell’Arena, in questa calda notte di inizio estate. Nitida e tangibile è la speranza di ascoltare qualche brano della celebre band, gli Oasis, che ha, senza dubbio, segnato l’adolescenza e non dei nati negli anni ’80 – inizio ’90.
Ore 21: 00. Noel Gallagher’s High Flying Birds di certo non si fanno attendere, entrano puntualissimi e tra euforia e applausi, ecco riecheggiare le note del primo brano “Fort Knox”.
Il pubblico dell’Arena Flegrea accoglie la sorprendente e catartica rockstar con veri e propri cori da stadio durante tutta la sua esibizione, illuminando l’arena con telefonini e accendini.

Una volta infiammato il pubblico, dopo una successione di energici brani del suo nuovo repertorio, l’eterno giovanotto classe ’67 saluta i suoi fans in italiano, con un caloroso: “Ciao Napoli! È la prima volta che suono nella vostra città!”  mandando la folla in delirio e accennando dopo poco il riff iniziale di “Little By little”. Il brano è intonato nostalgicamente da tutti i presenti.  Il live prosegue con la rapida esecuzione di “The Importance of Being Idle”, “Dead in the Water”, “Be Careful What You Wish For”, “She Taught Me How to Fly”, “Half the World Away”.

Le note degli Oasis di tanto in tanto tornano,  arriva così, l’atteso momento  di “Wonderwall” che fa letteralmente impazzire il pubblico il quale canta all’unisono in unico grido.
Dopo circa un’ora e mezza il concerto sta per terminare e Noel Gallagher e i suoi si prendono una pausa dietro le quinte per rientrare dopo pochi minuti e regalarci l’atteso bis: “The Right Stuff” cantato in duetto con la talentuosa corista, “Go Let It Out” e l’immancabile “Don’t Look Back In Anger” di cui ci ha regalato un’appassionata versione acustica che ha commosso l’intera platea.
Dopo le dovute presentazioni della Band, Noel saluta affettuosamente Napoli con una personale e vivace versione di “All You Need Is Love”.

Cristina Massaro (qubemusic.it)





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Video: Tg2 - Liam Gallagher servizio live I-Days Milano 21 giugno 2018

In questo video il bellissimo servizio del TG2 del 22 giugno (edizione delle 13) sul concerto di Liam Gallagher all'I-Days Festival del 21 giugno all'Area Expo Experience di Rho (Milano). Grazie a Giuseppe Schillaci per la segnalazione.

Più in basso il servizio di Studio Aperto del 22 giugno (ore 18.30) in cui si parla della giornata inaugurale dell'I-Days, con un breve passaggio su Liam e un pezzo di Wonderwall dal vivo. Grazie a Cristian per la segnalazione.






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giovedì 21 giugno 2018

Liam Gallagher su Twitter: "Ogni tanto qualcuno mi insolentisce e lo uso per metterli a posto"

Quarta di sei parti (sottotitolate in italiano) dell'intervista di Liam Gallagher a Virgin Radio (13.06.2018).

In questo video Liam parla di Twitter e dell'uso che gli piace farne.

PRIMA PARTE QUI

SECONDA PARTE QUI

TERZA PARTE QUI



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Liam Gallagher: "Il film Supersonic? Mi piace perché è grezzo. Forse ci sarà un sequel"

Seconda di sei parti (sottotitolate in italiano) dell'intervista di Liam Gallagher a Virgin Radio (13.06.2018).

In questo video Liam parla del docufilm sugli Oasis, Supersonic, uscito nel 2016.

PRIMA PARTE QUI

SECONDA PARTE QUI



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mercoledì 20 giugno 2018

Noel Gallagher incanta Taormina nello splendido Teatro Antico

Nella meravigliosa cornice del Teatro Antico di Taormina, location impareggiabile, ieri sera è andato in scena il concerto di Noel Gallagher e dei suoi High Flying Birds, tra cui gli ex Oasis Gem Archer e Chris Sharrock, prima tappa del tour italiano di giugno dell'artista di Manchester.

Bandiera del Manchester City e copertina di Who Built the Moon? sulla batteria, il cantautore, reduce dal concerto del 16 giugno al Pinkpop Festival, nei Paesi Bassi, ha deliziato i suoi fan in uno scenario mozzafiato, a due passi dallo splendido mare di Sicilia.

Tanti i fan accorsi da ogni parte d'Italia nella cittadina in provincia di Messina. Presenti in buon numero anche fan stranieri, per la gioia di alberghi e b and b.

Inevitabile la caccia al selfie e all'autografo con il cantante, che in occasione del soundcheck, nel pomeriggio, ha stretto mani e firmato magliette e dischi ai fan. Noel era atterrato a Catania lunedì ed era stato immortalato da alcuni fan all'Aeroporto Fontanarossa. Poi il trasferimento a Taormina.

Questi i prossimi concerti di Noel:

21 giugno - Napoli, Etes Arena Flegrea (Noisy Naples Fest)
22 giugno - Roma, Auditorium Parco della Musica - Cavea (Roma Summer Fest)
23 giugno - Milano, Area Expo Experience (I-Days Festival)

Ecco il racconto di Noemi, che ha avuto modo di incontrare Noel, di fare una foto con lui e farlo posare con un bel sorriso (evento non proprio frequente).
Senza dubbio, questa è stata LA PIÙ BELLA ESPERIENZA DELLA MIA VITA. Due giorni interi di stalking, ansia, felicità ed agitazione. Il concerto più bello che io abbia mai visto in una location che mozzava il fiato, una delle città più belle della Sicilia ed una compagnia spettacolare. È stato tutto perfetto. Ho passato sicuramente i 2 giorni più belli della mia vita tra mare, ottimo cibo e lunghe passeggiate in centro per cercare quel testone di Noel. Quando ho saputo che Noel aveva firmato alcuni autografi nel posto in cui io ero stata fino a 2 minuti prima per 3 ore, mi è venuto un colpo, sono morta dentro. Ho pensato “vabbè, l’importante è che io sia al concerto”, mi ero rassegnata. Ho visto il concerto, sono riuscita a saltare due file e vederlo ancora da più vicino, ho sentito le canzoni più belle dal vivo, Noel mi ha fatto segno due volte e Gem mi ha salutata. Alla fine del concerto ero mega felice. Ho cominciato a stalkerare di nuovo per un paio d’ore finché mi fermo, ormai senza speranze, ai piedi di un hotel fuori Taormina. Avevo camminato un sacco, ero esausta, avevo fame e sonno. Ho detto: “vabbè, io rimango qui tutta la notte; se c’è, bene, altrimenti fanculo, vuol dire che non è destino”. POI LA SVOLTA. Sento dall’interno qualcuno che parlava inglese. Si apre la porta e vedo il bodyguard Steve che da un’occhiata fuori e sento dire “there’s only a girl” (sì raga, ero sola alle 3 di notte sotto un albergo inculato di Taormina). DOPO 5 MINUTI, sento dire “Goodnight!” Vedo uscire un tassista italiano basso, panzuto e con gli occhiali, seguito dal bodyguard Steve. E Noel. NOEL. Avevo Noel a due metri di distanza. Io, incredula, pronuncio il suo nome, lui si gira e (incredulo anche lui) e mi sorride. Mi fiondo su di lui con album, pennarello e telefono. Io muoio, resuscito, muoio di nuovo e resuscito di nuovo nel giro di due secondi. Lui mi vede così e mi chiede “what’s your name?”. Gli rispondo. Sorride. Gli chiedo “can I hug you?” E lui “of course”. L’HO ABBRACCIATO FORTISSIMO MA TALMENTE FORTE CHE LUI SI È MESSO A RIDERE. Mi autografa l’album con tanto di cuore e bacini sparsi. Ci facciamo fare la foto dal vecchio buon Steve, mi guarda, mi sorride e mi augura buonanotte. L’ho visto salire in macchina, l’ho salutato con la mano e sono SCOPPIATA IN LACRIME. Per quanto mi riguarda, posso anche morire felice adesso. Addio.


Noel con Noemi





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Scaletta:

Fort Knox
Holy Mountain
Keep on Reaching
It's a Beautiful World
In the Heat of the Moment
Riverman
Ballad of the Mighty I
If I Had a Gun...
Dream On
Little by Little
The Importance of Being Idle
Dead in the Water
Be Careful What You Wish For
She Taught Me How to Fly
Half the World Away
Wonderwall
AKA... What a Life!

(encore)
The Right Stuff
Go Let It Out
Don't Look Back in Anger
All You Need Is Love (The Beatles cover)
Source: La Repubblica - Palermo



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domenica 17 giugno 2018

Liam Gallagher: "Bevo birra con dentro il vino. Come Gesù, risorgo dopo tre giorni"

Seconda di sei parti (sottotitolate in italiano) dell'intervista di Liam Gallagher a Virgin Radio (13.06.2018). Qui Liam parla di com'è stato suonare con i Rolling Stones allo Stadio Olimpico di Londra (a maggio), si paragona ironicamente a Gesù e svela cosa mette nella sua Guinness.

PRIMA PARTE QUI



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sabato 16 giugno 2018

Video - Liam Gallagher: "Farò il secondo album e poi sparirò per un po'. Se va bene il secondo farò il terzo"

Prima di sei parti (sottotitolate in italiano) dell'intervista di Liam Gallagher a Virgin Radio (13.06.2018). Qui Liam parla dei programmi futuri e di com'è essere un solista rispetto a militare in una band. 



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Video: Liam Gallagher canta di nuovo Whatever, Listen Up e Bring It On Down

Ieri, al Malahide Castle di Dublino, Liam Gallagher ha riportato sul palco tre canzoni degli Oasis: Whatever, Listen Up e Bring It On Down. Ecco due brevi clip dell'esibizione.

Il tour di Liam prosegue oggi 16 giugno al Belsonic Festival di Belfast. Forse ci sarà qualche altra novità in scaletta. 

Scaletta di Liam Gallagher a Dublino, 15/06/2018

Intro - Fuckin' in the Bushes
Rock 'n' Roll Star
Morning Glory
Greedy Soul
Wall of Glass
Bold
Paper Crown
Bring It on Down
Listen Up
Slide Away
I've All I Need
You Better Run
Whatever

Supersonic
Some Might Say
Cigarettes & Alcohol
Live Forever
Wonderwall

Thanks to Devoti di Liam Gallagher - Facebook




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giovedì 7 giugno 2018

Liam Gallagher: "Drink? Solo con sigaretta. Non mi ubriaco prima di un concerto da Wembley 2000. Non canterei mai più di un'ora. Chi vuole un'ora e mezzo di me? Neanch'io"

Ai microfoni di Absolute Radio Liam Gallagher ha di recente parlato della durata dei suoi concerti e di come oggi sia un cantante con uno stile di vita disciplinato.

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(Dave Berry): Esibirti dal vivo è ancora la parte preferita del tuo lavoro?

(Liam Gallagher): Senza dubbio. Si fa dura quando invecchi perché la voce non è forte come prima, ma penso che per un'ora posso emozionare la folla, capisci? Chi vuole due ore di me? Non le voglio io voglio due ore di me. Di sicuro non voglio un'ora e mezza di me, capisci?

Serge dei Kasabian ha detto che segue una ferrea regola che prescrive l'astinenza da alcol fino a trenta minuti prima di salire sul palco.

Non bevo prima di salire sul palco. Faccio così da quando feci quel concerto a Wembley (nel luglio 2000, ndr), quando avevo appena divorziato e avevo bevuto molto. Mi presentai ubriaco di fronte a 50 miliardi di persone. Da allora non mi sono più ubriacato (prima dei concerti). In ogni caso sembro piuttosto ubriaco quando vado sul palco e sembro ubriaco il più delle volte.

Prendo del tè con aceto di sidro di mele. Bevo molta acqua. Poi quando scendo dal palco e il concerto è stato abbastanza decenti prendo due cicchetti successivamente, ma di questi tempi faccio il bravo.

Quando bevo voglio anche una sigaretta. Una volta che bevo, inizio a fumare. Una sigaretta al giorno, appena scendo dal palco. In questo periodo sono proprio disciplinato. 

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Liam Gallagher: "Quando tutti si eccitano per la nazionale spero che l'Inghilterra venga eliminata"

Se il fratello Noel ha dichiarato che ai mondiali di Russia 2018, ormai imminenti, farà il tifo per il Belgio dei Citizens Vincent Kompany e Kevin De Bruyne, Liam Gallagher tiene ancora all'Inghilterra, anche se non pensa che quest'estate potrà conseguire la vittoria finale. Lo ha detto lo stesso frontman in un'intervista concessa a Dave Berry di Absolute Radio.

"Se tifo per l'Inghilterra? Sì, ma quando tutti cominciano a eccitarsi dannatamente per la nazionale spero che vengano sconfitti, capisci? Solo per (vedere) un po' di caos. Voglio che vadano il più lontano possibile, ma non mi piacciono tutti questi guidatori di furgoni. Vadano a fanculo! Mi piace l'Inghilterra, ma non penso che vincerà il mondiale però. Non ce la può fare, no?".

C'è del vero nella storia secondo cui Liam fu una delle prime persone a incontrare Gareth Southgate dopo che fallì il calcio di rigore nella semifinale di Euro 1996?

"No, non l'ho mai incontrato in vita mia, anche se l'ho letto", ha risposto il cantante. "Non frequenta per niente i posti che frequento io, di certo! Non avrebbe ottenuto il ruolo di allenatore dell'Inghilterra se frequentasse i posti che frequento io".

Guarda qui l'intervista a Liam e ascolta il seguito (solo audio).



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Liam Gallagher: "Chi terrei a casa mia? Bonehead. Fa i lavoretti. E vi dico da chi mi farei aiutare con un cadavere"

Nella recente intervista concessa ad Absolute Radio a Liam è stato chiesto di scegliere chi chiamerebbe ad aiutarlo se trovasse un cadavere nel bagagliaio dell'auto. Queste le opzioni: Keith Richards, Tom Meighan dei Kasabian e Richard Ashcroft.

"Tom manderebbe tutto a troie, amico. Attirerebbe l'attenzione. Ma l'ho ammazzata io questa persona? Ah ok, ho trovato un cadavere nell'auto. No, non chiamerei Tom perché butterebbe giù l'edificio. Neanche chiamare Keith Richards sarebbe cosa buona: lui finirebbe nel bagagliaio dell'auto insieme al cadavere, no? Ashcroft potrebbe essere ragionevole, ma anche lui è folle. Non lo so, non chiamerei nessuno di loro". 

Altra domanda di Dave Berry a Liam. "Di recente hai traslocato. Stormzy, Shaun Goater (leggenda del Man City), e Bonehead, devono venire a soggiornare a casa tua per una settimana, ma hai spazio solo per uno di loro / non sopporti l'idea che qualcuno soggiorni a casa tua. Chi scegli e perché?".

"Dev'essere Bonehead", ha risposto Liam. "Ed è un tuttofare, Bonehead. Se ci fosse qualche lavoro di costruzione da fare per risparmiare lui sarebbe disponibile. Lui comunque faceva l'operaio, lui in casa lo terrei".

ASCOLTA QUI

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Liam Gallagher: "I Beatles più pionieri, ma gli Stones sono la migliore rock 'n' roll band"

Intervistato da Dave Berry di Absolute Radio, Liam Gallagher ha parlato brevemente anche dei Rolling Stones, di cui ha aperto il concerto del 22 maggio al London Stadium.

"Se non puoi essere i Beatles, allora devi essere gli Stones. Penso che i Beatles siano stati più pionieri in quanto band migliore, ma penso che come rock 'n' roll band e band che se l'è spassata e ha fatto cose illegali nessuno si avvicini agli Stones. Quini sono la migliore rock 'n' roll band del mondo e sono ancora attivi, per cui vederli sul palco e tutta quella roba lì è stato ... 'Guarda un po' qui, amico, si tratta di questo, sono loro che hanno cominciato tutto!' ... Li ho incontrati prima del concerto e sono stati tutti simpatici. Non penso che sapessero chi fossi ...".

ASCOLTA QUI

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mercoledì 6 giugno 2018

Liam Gallagher: "Ho perso la valigia all'aeroporto e mi hanno offerto 200 sterline. Mica lì dentro ho il dentifricio. Ho scarpe fighe ..."

Liam Gallagher ha raccontato a Dave Berry di Absolute Radio una disavventura accadutagli all'aeroporto di Madrid, dove ha perso la sua valigia.

"È ancora lì, all'aeroporto di Madrid", ha detto Liam. "Sono andato a Cannes per quel film, Supersonic. Comunque passavo dall'aeroporto per andare in vacanza. Sai quando al gente è troppo impegnata a guardarti la testa e fare: 'Oh, è lui?' e fa passare la valigia senza prima averci messo su l'etichetta?".

"Poi si girano e mi fanno: 'No, ti daremo 200 sterline'. E io: 'Per cosa? Per il cazzo di dentifricio?'. Capisci? 200 sterline ... Lì dentro avevo metà della mia attrezzatura. Avevo la mia attrezzatura di primo livello. Che alla gente piaccia o no, ho della roba decente lì dentro. Ed è sparito tutto. Avevo delle scarpe fighe lì dentro e sono sparite. E so che ora sono lì ferme all'aeroporto di Madrid. Sono un pigrone del cazzo e non me ne può fregare di meno ... Non ci avevo messo su neanche l'etichetta, quindi forse è colpa mia. Spagnoli che girano con indosso le mie scarpe? Li riconoscerei dall'odore, amico".

Ecco l'audio di Liam (si parla dell'episodio dal minuto 6 in avanti).

[o.n.]


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Liam Gallagher: "Meglio nudo che vestito come Sheeran, Craig David o Jagger"

Liam Gallagher non è un fan del modo di vestire di Ed Sheeran, Craig David e Mick Jagger.

Intervistato da Dave Berry su Absolute Radio, l'ex frontman degli Oasis ha risposto alla domanda: 'Di quale di questi tre artisti indosseresti gli abiti?' dicendo: "Oh Gesù! Mai. Piuttosto rimarrei nudo. Preferirei darmi fuoco. Craig David si veste di bianco, giusto? Capisci cosa intendo? Non è certo una cosa buona andare così conciati ad un festival, no? Mick Jagger, dai cazzo, amico, non ci entro neanche nei suoi vestiti per quanto è magro, no? Ed Sheeran ... no". 

Liam Gallagher tornerà in Italia il 21 giugno per esibirsi sul palco dell'I-Days Festival, a Milano, insieme ai Killers e a Richard Ashcroft.
Tre giorni dopo, sullo stesso palco salirà il fratello Noel con i suoi High Flying Birds.

Source: Metro

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Liam Gallagher: "Chi sceglierei come mio difensore? Brandon Flowers: ha una faccia credibile"

Liam Gallagher ha risposto ad una divertente domanda di Dave Berry di Absolute Radio, rivelando chi sceglierebbe come avvocato difensore tra sua madre Peggy, Iggy Pop e Brandon Flowers.

A marzo Liam aveva sorpreso il frontman dei Killers sul palco del Lollapalooza a San Paolo del Brasile (video qui).

Ecco la trascrizione della chiacchierata su Absolute Radio (video alla fine del post).

(Dave Berry): Sei in tribunale in Thailandia per ragioni in cui non ci addentreremo. Chi scegli come difensore tra Iggy Pop, Brandon Flowers e tua madre Peggy e perché? 

(Liam Gallagher): Oddio, direi Brandon Flowers. Ha una faccia credibile, no? 

Angelica. 

Sì, angelica. Mia madre sarebbe troppo impegnata a dire: "Andate a fare in culo!". Iggy Pop a ballare. Direi Brandon Flowers. Una volta ci siamo trovati sull'aereo con Brandon. Abbiamo dato un'occhiata a cosa vedeva sull'aereo. Indovina, hai tre tentativi. 

Peppa Pig

No.

The Wire

No. 

La casa nella prateria. Lo guardava al suo PC. Noi lo guardavamo così ... Cioè io in realtà all'epoca ero appassionato, ma La casa nella prateria, amico. L'ha guardato per cinque, sei ore, amico.


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