Liam Gallagher sulle separazioni, sugli scioglimenti delle band, su suo fratello e sul perché la musica abbia più che mai bisogno di lui
di Hamish MacBain | traduzione di frjdoasis - oasisnotizie
Seduto nella Biblioteca dell'Union Club di Greek Street, Liam Gallagher, doppio espresso all'orario di pranzo, impermeabile nero, jeans neri e scarpe viola in camoscio, mi mostra la sveglia del suo iPhone. 'Guarda quel ragazzaccio', dice, tenendolo di fronte ai miei occhi. Riporta '05:00' e, sotto, 'SVEGLIA, SVEGLIATI'.
"Mi sveglio alle cinque ogni mattina", dice. "E mi piace molto. Lasciare casa alle sei. Faccio corsa sino alle sette. Faccio alzare Gene (il figlio 15enne avuto dall'ex moglie Nicole Appleton, ndr), perché al momento vive con noi. Lo porto a scuola. Torno. Faccio dei lavoretti. Provo delle giacche. Provo delle scarpe. Suono la chitarra, pranzo. Poi faccio tutto quello che deve essere fatto".
Oggi, ieri e per molti giorni del prossimo futuro "tutto quello che deve essere fatto" è molto.
Al piano di sotto la sua fidanzata-trattino-manager Debbie Gwyther attende che finiamo così possono andare ad un altro appuntamento riguardante la carriera da solista, ora in fase di lancio in ogni momento, che diceva che non avrebbe mai intrapreso ("Disco da solista? Avete le allucinazioni, teste di cazzo? Non sono uno stronzo", twittò nel gennaio 2016, per poi aggiungere ad agosto: "È ufficiale: sono uno stronzo"). Perché l'idea di fare il solista ha incontrato in te tanta resistenza?
"Semplicemente non volevo che mi fosse riservato quel trattamento", dice. "C'è gente che fa parte di grandi band, ma ha sempre avuto occhi per l'idea di andare a fare il solista - non facciamo menzione di nessuno, perché lui ne riceverebbe diverse di menzioni - e sciolgono grandi band perché ... be', usano piccinerie del tipo: 'Oh, non andavamo d'accordo'. Fanculo, amico, ti sei preso una sbandata in grande stile. Non è così. Se gli Oasis ricominciassero domani ... be', ovviamente non riprenderei a farlo, perché sono impegnato con questo e questo mi piace e vedremo dove finiremo. Ma io non ero una di quelle persone che scioglievano una band per andare a fare il solista".
Qualunque sia ciò che lo ha condotto a questo punto, ora "non vedo l'ora di partire. Non veeedo l'ora di partire!". Gallagher ha ragione ad essere entusiasta, perché la sua nuova musica è fantastica. E dovrebbe essere così, dato che oltre alla sua iconica voce (che suona bene più che mai), a parte una manciata di canzoni che ha scritto da sé (Greedy Soul, BOLD), è stato scritto da compositori seri e professionali. Tra questi spicca Greg Kurstin, che ha co-prodotto Hello di Adele e al momento aiuta un tizio di nome Paul McCartney ad esprimere finalmente tutto il suo potenziale. Gallagher è sincero suò fatto che non ha avuto nulla a che fare con queste canzoni - l'elettrica Wall of Glass, Paper Crown, pezzo alla Elton John, la ballata For What it's Worth, ballata delle dimensioni di Don't Look Back in Anger - eccetto cantarle e "cambiare un po' di parole e di melodie e frasi e roba simile".
È preoccupato di come la gente percepirà il fatto che lavori con compositori professionali? "È ciò che è, amico. Non ho scritto io Live Forever, ma appena l'ho cantata l'ho fatta mia. Mi definisco un cantante rock 'n' roll che ogni tanto scrive la canzone particolare. E basta. Non vado in giro a dire che sono Bob Dylan. Preferibilmente uno le cose le vuole fare da solo, ma non so scrivere quei cazzo di pezzoni. Sono limitato. I miei versi ci sono, ma non so fare la parte successiva. Ci saranno persone che faranno: 'Oh, bene, non hai scritto neanche mezzo disco', ma la cosa principale è finire un disco, tornare a fare il tour e fare quello che faccio: cantare e far muovere la gente, piuttosto che starmene a casa a non fare niente, blaterando su Twitter".
Se Gallagher oggi ha abbastanza da fare nelle ore tra mezzogiorno e l'ora in cui va a dormire ("verso le 9 o le 10"), qualche anno fa non era così. Tanto per cominciare, la sua band, i Beady Eye (che formò con gli altri membri degli Oasis il giorno dopo che Noel se ne andò dopo l'ultimo litigio a Parigi, nell'agosto 2009) nel 2014 si sono sciolti dopo due album ("Sono stati come una coperta di Linus, i Beady Eye, per farmi ignorare lo scioglimento degli Oasis").
"Era una dura realtà", spiega. "Giusta. Nessuna band. Non voglio far parte di nessuna band. Non voglio incontrare un sacco di gente nuova. E tutto il divorzio e tutte le altre merdate ... erano proprio tristi". Gallagher non ha avuto solo uno, ma due procedimenti giudiziari lunghi e concomitanti in cui combattere. Uno coinvolgeva il suo divorzio con Nicole Appleton e l'altro il mantenimento di Gemma, la figlia avuta con la giornalista Liza Ghorbani del New York Times nel dicembre 2012.
"So che me le sono cercate io", dice. "Ma vivevo in un mondo ma vivevo di iene con quei cazzo di avvocati. Ogni giorno. Se non era per via dell'avvocato divorzista, era per via dell'altro avvocato. Era proprio una cosa lugubre, cazzo. Loro non fanno altro che peggiorare le cose. Cazzo se la tirano per le lunghe, amico! Sanno certamente quanto sia lungo un pezzo di corda".
Mentre doveva fare i conti con questo, viveva nella sua casa di Hampstead, la cui porta di ingresso si affacciava direttamente sulla strada principale. "Aprivo la porta e venivo disturbato da morire, subito. Gente che ti faceva 'Oasis, Oasis, Oasis' in faccia e ti sembrava un'allucinazione. Sei il tizio degli Oasis, ma non stai facendo più nulla. Cominci a pensare: 'Sono un cazzo di ferro vecchio? Le cose stanno così?'. E ti siedi lì a pensare; 'Be', forse sì' ...".
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"Bevevo troppo", aggiunge. E ha iniziato a pensare di sparire per sempre.
"Aspettavo che partisse la cosa del divorzio per vedere quali cazzo di soldi mi avrebbero restituito e poi me ne sarei andato via di qui. Sarei andato a vivere in Spagna, a rilassarmi mettermi in forma, mangiare bene, un po' di sole per le mie ossa e per vivermela, cazzo".
La sua ancora di salvezza è stata Debbie Gwyther, ex componente del team di manager dei Beady Eye, che ha allacciato una relazione con Liam proprio negli anni di militanza nella band post-Oasis. Insieme si sono trasferiti in un appartamento isolato ad Highgate: "Questo attico da cui c'è una vista a 360 gradi su Ally Pally, quindi è stata luce pura. E quello ha aiutato un po' la mia testa". Per un lungo periodo "non ho fatto nulla", racconta. "Rovinavo l'umore di Debbie, facendo: 'Dai, andiamo al pub. Si fotta il lavoro, vieni a fare la cazzo di lavativa come me!'. Poi lei andava a lavoro e io me ne stavo seduto a casa a fare Billy Senza Amici". Alla fine, però, dopo che Liam ha scritto un paio di canzoni nuove, lei lo ha convinto a iniziare ad incontrare le case discografiche. Ha suggerito i compositori di cui si sarebbe potuto servire. Gli ha presentato il produttore che avrebbe poi lavorato con lui, lo ha aiutato a mettere insieme una nuova band e lo ha condotto al punto in cui si trova ora.
Per caso, proprio quando tutte queste cose si stavano realizzando alla fine dell'anno scorso, è uscito il documentario sugli Oasis, Supersonic: una toccante testimonianza sulla band, che ha ripercorso a ritroso la loro storia partita dalla casa popolare di Manchester che Liam, Noel e il loro fratello Paul condividevano con la loro madre Peggy (dopo essere scappati dal loro padre violento), passando per la firma sul contratto discografico per arrivare poi agli anni di gloria degli Oasis, culminati nei loro concerti da record di fronte a 250.000 persone a Knebworth Park, nell'agosto 1996. Il docufilm ha compiuto un buon lavoro nel ricordare alla gente chi fosse - e chi sia - Liam Gallagher.
"Penso di sì", dice Liam, "ma non avevo bisogno che me lo ricordassero. L'altro giorno ho incontrato Ricky Gervais ad Hamsptead Heath e mi ha fatto: 'Oh, ho visto
Supersonic. Penso che tu ne sia uscito bene'. E io gli ho fatto: 'In contrapposizione a cosa, stronzetto del cazzo? Io sono il migliore, cazzo, fattene una ragione!'. E se n'è andato". Ride. "L'unica persona che ne è uscita male è stato Noel, perché penso siano stati mostrati i suoi colori reali. Ma lo sanno tutti che è un po' stronzo e che io sono un po' stronzo, ma che - nel contempo - siamo entrambi fighi". Liam ha concesso un po' di interviste per promuovere il documentario.
"È allora che ho iniziato ad andare a tutta velocità. Uscivo a fare quelle interviste, galoppavo in velocità tutte le notti, mi portavano via in ascensore (beveva troppo, ndr) e robe così".
Si pente di qualcosa che ha detto? "No. Tipo di cosa? Delle robe su Noel? No. Per un cazzo. Non mi pento di nulla che ho detto su Noel. Penso che da me sia stato graziato. Sono solo bastoni e pietre, non gli romperano le ossa. Aspettate che mi imbatta nello stronzo. Ogni cosa che dico è la cazzo di verità. Non sono neanche andato tanto in profondità, ancora".
A dire il vero un paio di giorni prima di incontrarmi è tornato su Twitter per accanirsi sulla collaborazione tra suo fratello e il suo (oggi molto ex) rivale Damon Albarn. Un po' di giorni dopo ha preso di mira il 50° compleanno di Noel e i suoi inviti a tema cocaina ("Chi cazzo - sano di mente - mette in piazza l'idea di fare un party a base di cocaina? Questo è chiedere una tirata, comunque", ha scritto Liam su Twitter). "Ci sono un sacco di persone che fanno: 'Devi darti una calmata' o 'Devi crescere' ...", spiega. "Fanculo, amico. È solo uno scherzo comunque, con Noel, solo un po' di spasso. Lui se le cerca però, o no? Fare la seconda voce per i cazzo di Gorillaz! Qualcuno dovrebbe venire a mettermi la camicia di forza! Sai, così lo otterresti". Di Twitter in generale dice che lo ama e che "se nessuno si prendesse il fastidio di ritwittare o scriverci articoli su allora chiuderei bottega. Mi faccio sentire solo se qualcuno attacca briga. Il resto è pace e amore. Sghignazzo alla grande. Voglio un premio per quella merdata. Per me è uno sport e per questo voglio medaglie!".
Una cosa della sua vecchia band che ancora lo infastidisce è che - dice - gli sia stata attribuita la colpa di aver "fottuto gli Oasis". "È una cosa che rifiuto, la rifiuto cazzo! Chiedi a chiunque dei componenti della mia band a quel tempo e ti diranno una cosa diversa".
"È una cosa che è stata messa in quei termini, il buono e il cattivo, ma lentamente la verità prevarrà. E senza stare lì a parlare tanto dell'altro tizio, lui è su un altro livello, è laggiù da qualche parte. Non so in quale mondo viva, ma io nel suo mondo non ci vivrei, credimi, perché sembra molto inspido, grottesco e artificioso e semplicemente ... 'Cosa?' È come il nuovo Robbie Williams o non so cosa. È fottutamente bizzarro".
Voltiamo pagina. Parliamo del fatto che nei suoi concerti dal vivo suonerà un buon numero di canzoni degli Oasis, classici scritti da Noel ("Che faccio, vado a cantare un sacco di canzoni nuove e tutti se ne
stanno lì a grattarsi il capo? No. Quando si abbassano le luci è il
momento di fare festa!"). Parliamo del sound alla Oasis del singolo di Harry Styles. "Non lo comprerei, ma è interessante. Immagina com'è per lui. Ha dei pesi fottutamente grandi sulle spalle ed è solo un giovanotto, cazzo. Forse sta pensando che questa cosa degli One Direction non fa per me. La gente cambia, quindi se vuole fare un po' di quella cosa, in bocca al lupo a lui".
Parliamo dell'approdo del figlio maggiore di Liam, Lennon, nel mondo della moda. Di recente ha figurato sulla copertina di Buffalo Zine indossando una maglietta dei Blur. "Voglio dire, ultimamente ha indossato un po' di cagate, cazzo ...", ride, "ma ascolta, si sta guadagnando la pagnotta, amico. Quindi io penso (batte le mani, ndr): 'Dov'è il mio taglio? Quelle due sopracciglia sono mie, giusto? Quindi voglio una quota dei suoi cazzo di soldi. E il cazzo di nome Gallagher. Voglio una quota anche di quello!'. Lui fa: 'Cosa intendi?'. E io: 'Guarda, quanto lavoro ottieni se cambi il tuo nome in Lennon Kensit? Zero! Quindi dov'è la mia quota?'. Ma lui è in fermento. È andato a New York negli ultimi due giorni, a viversi la vita, amico".
E ovviamente parliamo dei propositi di Liam Gallagher, 44enne rock 'n' roll star, per il 2017. "Per quanto mi riguarda, che questo album sia un successo o meno, qualche stronzo deve controbilanciare le stronzate", dice. "E io sono quel cazzo di uomo. Che sia Adele o Ed Sheeran - non mi frega di loro - ma la metà di queste band che si definiscono guitar bands fanno parte anche loro di questa folla. Sono fuori controllo. Questi stronzi la fanno franca con un omicidio: oggi non sai distinguere una guitar band da una pop band. Nessuno alza il volume né ha un po' di aggressività. Vanno tutti agli stessi party, si frequentano tutti fottutamente, bevono tutti dalla stessa tazza, mangiano tutti negli stessi ristoranti fottuti e, oserei dire, hanno tutti lo stesso look e si vestono allo stesso modo".
"Qualcuno deve controbilanciare questo", dice. "E io sono lì per farlo".
L'album di debutto di Liam Gallagher esce ad ottobre.
Fonte: Evening Standard | traduzione di frjdoasis - oasisnotizie
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