sabato 24 febbraio 2024

Liam Gallagher racconta il disco con John Squire: "Mother Nature's Song è bellissima. Non sniffo più, ora ho una missione"

La nostra traduzione in italiano della nuova intervista concessa da Liam Gallagher alla rivista irlandese Hot Press

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Il sedicenne Liam starà pensando, dodici volte al giorno, "Porca troia! Come è successo questo?"

Per niente, amico. So che cosa stai dicendo. Sono molto eccitato di fare musica con John Squire, giusto? È un grande autore e uno dei miei idoli di sicuro, ma non ho più sedici anni, no? Se avessi sedici anni, di sicuro, ma ne ho cinquantuno e vorrei pensare che sono cresciuto un po'! Sono sicuramente in fermento e sono contento di sentirlo fare musica di nuovo. Lo intendo dal profondo del cuore. Non lo dico tanto per martellare sul punto, per me lui è il più grande chitarrista della sua generazione in questo paese e nel mondo. Sono davvero molto contento che non abbiamo fatto solo questo disco, ma saremo anche sullo stesso palco a spaccare.

Sei consapevole del fatto che ti esibirai al  3Olympia di Dublino il 16 marzo, alla vigilia del giorno di San Patrizio con tutta la follia che questo comporta?

Amico, non faccio più quelle cose. Ora quando sono in tour non sono più un grande bevitore, devo comportarmi bene. Posso infilarci una cosetta sfacciata e cose così, ma dovrò fare attenzione, cazzo, perché le ruote possono venire via molto velocemente! Sarò in fermento, però, per la folla che è sempre matta a Dublino. Non hanno bisogno di nessun cazzo di incoraggiamento da me!

I programmi per l'album sono nati Knebworth. Hai preso come una cosa naturale il fatto che John sarebbe venuto di nuovo a suonare Champagne Supernova per te?

Assolutamente no, amico, non sono così presuntuoso da dare per scontata una cosa del genere. Penso che quello che è accaduto è che qualcuno che lavora con me ha contattato qualcuno che lavora con lui. Penso di non averglielo neanche chiesto la prima volta. Qualcuno ha detto che John era disponibile a venire e io ho fatto: "Figo, amico, fantastico, cazzo!". 

Quindi non c'è stato qualcuno che ha bussato alla porta del camerino di Knebworth per dirti: "C'è John Squire nel parcheggio con la sua chitarra"?

No, non si è semplicemente presentato in giornata! Qualcuno ha detto che era disponibile e io ho pensato: "Be', anche io sono disponibile, cazzo!". È venuto e ha provato con noi per un giorno o due - non che abbia bisogno di provare, ma per vedere la band e cose così. Abbiamo iniziato a parlare della vita - sai, "cosa mi racconti? E bla ba bla", "bella giacca, dove l'hai presa?", quel tipo di cosa. Non mi interessava chiedere dei Roses perché so che fanno un po' i preziosi e non voglio fare il ficcanaso sulle band degli altri e cose così. Comunque gli ho chiesto: "Cosa mi racconti?" E lui mi ha risposto: "Ho scritto delle canzoni". Gli ho domandato: "Chi le canterà?" E mi fa: "Be', eccoci, sei disponibile a cantarle?" E io ho fatto: "Sì, a condizione che ci siano molte chitarre sulle canzoni e che le scriva tu le cazzo di canzoni, perché io non faccio niente. Devo andare a sottopormi a un'operazione".

Ho sentito che sei stato fuori dai giochi per un po'. Ora stai bene?

Sì, avrei dovuto prendermi un intero anno di pausa dopo questa operazione al bacino. Non riuscivo a camminare e cose così (a causa dell'artrite, ndr). Quello era il programma, ma poi John ha mandato queste canzoni e lo ha rovinati, cazzo. 

L'ultima volta in cui abbiamo parlato avevi fatto 15mila metri e speravi di fare una maratona piena. Ora quella cosa è andata in fumo?

Non riesco più a correre, ma riesco ad andare in mountain bike, quindi faccio molta bicicletta e un po' di pugilato.

Prima di continuare, c'è qualcosa su cui ho bisogno di conferma. John è uno zozzo Red (Devil), no?

Sì, è uno zozzo Red (Devil), nessuna scappatoia su questo.

E hai visto la varietà di merchandise dello United che ha fatto?

Sì, potrei fargli fare qualcosa per noi e dirgli: "Togli quel cazzo di gagliardetto!"

Quando vi siete incontrati per la prima volta tu e John?

I Roses registravano Second Coming ai Rockfield e noi registravamo Definitely Maybe a Monnow Valley e quei due studi distano circa due miglia e sono di proprietà di due fratelli. E non penso che loro si parlassero. Stavamo andando al pub di mattina - penso che ci fosse Phil Smith, che faceva il roadie per gli Stone Roses. Ian e John uscivano da Boots o qualcosa del genere e andammo a incontrarli sulla strada principale, abbiamo detto "ciao", tutto qui. Mark Coyle, che ha registrato Definitely Maybe, abitava nella vecchia casa di Mani, quindi conoscevamo persone che li conoscevano e loro conoscevano persone che ci conoscevano e roba così. 

Mi hai raccontato prima di come vedere i Roses a un concerto benefico all'International 2 di Manchester nel 1988 ti abbia cambiato la vita.

Ho dovuto chiedere dieci sterline a mia madre. Le ho detto: "Devo andare a vedere questa band. È importante. Sarà una cosa unica, sarà una cosa che mi cambierà la vita". Lei mi ha fatto: "Quando li riavrò?", ma me li ha dati. Ero con un mio amico e fuori c'era un bagarino che vendeva biglietti a dieci sterline l'uno. L'ho fatto scendere a cinque sterline, così sarei riuscito a prendere un paio di drink, sono entrato e non ricordo molto del concerto, a parte Ian Brown che arriva all'inizio con queste campane e fa I Wanna Be Adored. La cosa buffa è che quando mia madre e mio padre si incontrarono  lì quel posto si chiamava The Carousel. Ho avuto la mia epifania in quella stessa pista da ballo. Bizzarro, no?

Immagino che i Roses a Spike Island sia stato un altro momento da "eureka!".

Spike Island era la grande adunata, ma noi eravamo fuori di melone allora, non ascoltavamo la musica, facevamo solo: "wahaaaaaaay!". Il momento clou per me è stato il concerto dei Roses all'Empress Ballroom di Blackpool, quando siamo rimasti chiusi dentro e tutto quello.

Sei mai stato in scaletta insieme a John?

Gli Oasis e i Roses? No, ma i Seahorses ci hanno fatto da gruppo spalla in Europa. Erano una band eccezionale.

Che, come i Beady Eye, erano verso un punto di non ritorno, provavano a venire dopo a una cosa accaduta subito prima.

Sì, i Seahorses erano una band eccezionale e i Beady Eye erano una band eccezionale. Penso che la gente faticasse con i nomi. Se i Roses avessero fatto uscire quell'album (Do It Yourself, l'unico album dei Seahorses, ndr) sarebbe stato salutato come dannatamente grandioso. Se gli Oasis avessero pubblicato alcune delle canzoni dei Beady Eye, stessa cosa. In fin dei conti era meglio di quello che tutti gli altri stronzetti facevano nello stesso periodo, quindi mi va bene. 

Tornando al 2022, cosa è accaduto dopo che le acque di Knebworth si sono calmate?

John mi ha mandato un paio di demo con queste parti vocali multitraccia, perché lui non ama la propria voce. Non riuscivo a capire la sua pronuncia, ma ho colto la melodia - era solo chitarra, di cui io ero ossessionato. Ho detto: "Senti, puoi mandare le parole, così riesco a scegliere dei pezzetti?". Me le ha mandate e ho pensato: "Porca troia, queste sono proprio belle!". Prima di rendermene conto ne ha mandata un'altra, poi un'altra. Sono andato a casa sua a Macclesfield - ha un piccolo studio lì - ed è stato allora che le canzoni hanno davvero iniziato a prendere forma.

Poi sei andato in tour con C'mon You Know, ma sei riuscito a ricongiungerti con John a Los Angeles

Ero tornato dal Giappone e avevo un'infezione polmonare presa sugli aerei e tutta quella roba. Mi frego sempre su quei voli - l'aria condizionata mi ammazza. Ho trascorso una settimana riposandomi e rimettendo a posto le vie respiratorie e poi ho trascorso tre settimane in studio a fare la registrazione.

È stato proprio veloce.

Io non cazzeggio! Non ascoltare cosa dice il fratellone sui giornali di me, che sono pigro, amico. Io non perdo tempo e Squire non perde tempo e Greg Kurstin, il produttore, non perde tempo.

In precedenza Greg ha lavorato ai tuoi album da solista e con gente come Adele, Paul McCartney e Harry Styles. 

La cosa di Greg è che sa suonare anche gli strumenti - è bravissimo alla batteria, al basso e al pianoforte. Non hai proprio bisogno di essere lì con una band, chiaro? Inoltre tutta la sua strumentazione è proprio figa e funziona. Sei in uno di quegli studi e pensi: "Tiriamo fuori il mellotron!", per poi sentirti dire: "Il tizio che ne capisce è in vacanza a Benidorm e non tornerà prima della prossima settimana". Tutti quei giorni in cui eri seduto in studio a bere e sniffare la cazzo di cocaina e andare fuori di melone sono finiti, amico. Il tempo è denaro. Devi fare le cose. 

È il vecchio mantra: entra lì, fai il danno ed esci prima che qualcuno se ne accorga.

Esattamente. Più invecchi, più la cosa ha i caratteri di una missione. Quando sei giovane ti trastulli per giorni, settimane e mesi. Non più, cazzo.

"Avresti dovuto scoparmi quando ne avevi la possibilità", verso di One Day At A Time, urla "verso di Liam Gallagher", ma in realtà è del signor Squire. 

Sì, lui ha scritto tutte le parole e fatto tutte le canzoni. È un autore migliore di me, amico. A volte devi prendere un sedile posteriore. Mi sento molto più a mio agio a cantare che a dovermi preoccupare dei testi. Io scrivo canzoni a denti stretti. Avevo sempre Noel che lo faceva per noi. Sono un autore part-time, ma, per tornare a quel verso, mi piace cantare "avresti dovuto scoparmi quando ne avevi la possibilità", di sicuro. 

Una delle mie canzoni preferite dell'album è One Day At A Time, che comprende l'ugualmente irriverente verso "Grazie per i tuoi pensieri e le tue preghiere ... e vaffanculo pure a te!".

(ride, ndr) Non sono gli U2, la band ... (la pronuncia inglese di U2 è uguale a quella di you too, "pure a te", ndr)

Hai avuto modo di vedere l'one man show di Bono?

No, non vado ai concerti, amico. A meno che non sia io a cantare, me ne sto a casa. Si chiama "compiere cinquant'anni"! 

Hai fatto anche un discorso per il cinquantesimo compleanno?

No, amico, no. Siamo ancora qui. Ho un aspetto piuttosto decente e speriamo di continuare a lungo, cazzo, a vivere e a respirare.

Sembra anche che tu te la stia spassando su I'm a Wheel, che è una canzone blues sporca e scabrosa. 

Non so molto di blues a parte la squadra di calcio (i blues del Chelsea, ndr), ma non ho mai cantato qualcosa di simile in passato. Non ho pensato: "Porca troia, non so fare questo", però. Semplicemente ci sono entrato dentro a tutto gas e l'ho azzeccata in pieno.

Mi ricorda Mick e Keith che ci danno dentro in The Rolling Stones Blues in Hackney Diamonds. 

Ah sì? Non ascolto niente di successivo ai cazzo di anni '60 e '70.

Hai detto di recente che il brano di chiusura dell'album, Mother Nature's Song, ti ha fatto piangere - e posso capire perché. Intendo: il cazzo di lavoro di chitarra ...

Le melodie e la voce e il sentimento della canzone ... è bellissima.

L'unica parola per il riff all'inizio di Just Another Rainbow è "biblico!" Cosa ti è passato per la testa quando l'hai ascoltato per la prima volta?

Per me quel riff di chitarra è come una chiamata alle armi. È come essere sulla luna e piantare la tua bandiera: "Bene, siamo qui!". Anche il testo ... Immagino che sia la canzone con cui apriremo i concerti. Non vedo l'ora di cominciare a provare tra qualche settimana.

Quando sarai in tour in Europa e negli States viaggerai con il tuo adorabile passaporto irlandese mentre John sarà bloccato in coda con trecento altri britannici?

Non ce l'ho, amico. Devo procurarmelo. Continuo a minacciarlo, ma non ne ho ancora trovato il tempo. Quindi sarò bloccato in coda come una ciambella.

Fai richiesta ora e lo avrai in tempo per l'inizio del tour.

D'accordo, dolcezza! 

Infine cosa direbbe il maturo, casalingo, mite 51enne Liam Gallagher all'adolescente che negli anni '80 è rimasto a bocca aperta di fronte a John Squire e al resto dei Roses?

Non prenderti troppo sul serio, amico. Divertiti, prova a fare la cosa tua. Non stiamo curando il cancro, stiamo solo facendo musica. E non essere neanche troppo duro con te stesso.

Source: Hot Press Magazine, Dublino - traduzione di oasisnotizie - foto di Tom Oxley

(Continua con l'intervista a John Squire, nei nostri prossimi post)

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