giovedì 22 giugno 2023

Noel Gallagher: "Una roba folle i Guns n' Roses headliner al festival di Glastonbury"

Venerdì 23 giugno sul palco del noto festival di Glastonbury ci saranno gli Arctic Monkeys come healiner e domenica Elton John, ma a Noel Gallagher è la presenza dei Guns N' Roses del 24 giugno a non andare giù. A Wired, sul Daily Star, l'ex Oasis ha definito folle la scelta di fare esibire come headliner della giornata la band di Axl Rose. 

“Ho pensato: 'Cosa? Siete seri? Questa è roba folle!'. Quando pensi a tutti i grandi artisti britannici che hanno pubblicato album lo scorso anno, avere i Guns N' Roses come headliner del sabato è folle".

Nel corso della chiacchierata Noel Gallagher, che all'inizio del mese di giugno ha dato alle stampe il nuovo album Council Skies con gli High Flying Birds, ha spiegato anche come mai non è presente nel cartellone dell'edizione 2023 del Glastonbury.

"Sarei stato furbo a suonare a Glastonbury quest'anno, ma ci ho suonato l'anno scorso, quando era già tutto pianificato dal 2020 a causa dei rinvii. C'è sempre il prossimo anno per tornare a Glastonbury. Io non vado da nessuna parte. A causa della pandemia la band non suonava da tempo e tornare in tour ora è bello".

L'ex Oasis ha anche spiegato perché quest'anno si esibirà ad alcuni festival minori in Gran Bretagna. 

"Quello che mi piace dei festival che sembrano boutique è che praticamente tutti vengono a vederti. Questo rende i festival più simili a uno dei nostri concerti. Non ne otterrai nuovi fan, ma trascorrerai una serata fantastica".

Di recente Noel ha attaccato i 1975. Guarda qui

Source: NME

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martedì 20 giugno 2023

Liam Gallagher svela il segreto degli Oasis: "Decisivi il mio incontro con Shaun Ryder, i furgoni e gli Stone Roses. Eravamo fighi perché ..."

Durante la chiacchierata con Jo Whiley su BBC Radio 2 (
audio qui), andata in onda il 15 giugno, Liam Gallagher ha raccontato ancora una volta di quando, adolescente, incontrò Shaun Ryder degli Happy Mondays e ha svelato il segreto degli Oasis: quell'incontro, gli Stone Roses e i furgoni.

"Ovviamente Noel si era appassionato agli Happy Mondays prima di noi. La prima volta che vidi Shaun Ryder facevo l'operaio, scavavo buche per una ditta irlandese, la Murphy's o la Paddy's, o Paddy, non ricordo. Guidavamo verso Withworth Street e vidi un piccolo skinhead. Fu in quel periodo. Aveva questa giacca blu con questi grandi pantaloni brillanti a zampa d'elefante. Pensai: 'Chi è quello? Sono sicuro che si tratta di uno degli Happy Mondays'. Poi andai a vederli, credo alla Albert Hall a Manchester".

"Come fu? Grandioso. La scena di Manchester ... io ero pronto per tutta quella roba, capisci? E poi tutta quella roba mi ha aperto altra roba più classica. Tornai indietro nel tempo e iniziai ad appassionarmi ai Beatles e ai Rolling Stones, ai Kinks e agli Who e tutta quella roba, ma senza tutti quei furgoni non sarei arrivato dove sono ora".

Jo Whiley ha poi fatto ascoltare a Liam un estratto di un'intervista che la conduttrice aveva fatto a lui e a suo fratello nel 1994 e gli ha chiesto se con quelle parole volesse "provare a fare il figo" per impressionare la rivista NME, che all'epoca era molto importante. 

"Eravamo fighi, non provavamo ad esserlo", ha detto Liam. "Non ci importava di impressionare l'NME. Non ci interessava comparirvi o meno. Saremmo comunque arrivati ai ragazzi anche se non fossimo stati sulle copertine, perché eravamo in giro a fare concerti. E di questo molta gente si è dimenticata. Gli Oasis non erano famosi perché qualche tizio della radio o di una rivista ci montava, ma perché eravamo in giro a fare concerti, suonavamo ogni sera e arrivavamo ai ragazzi in quel modo, capisci? Ovviamente quello ci ha aiutato un po', ma saremmo emersi comunque. Saremmo comunque arrivati ai ragazzi, perché eravamo in giro a fare quello che dovevamo fare. Oggi ci sono molte band e nessuna prende il furgone per andare a fare concerti".

"Abbiamo avuto i nostri momenti", riflette Liam. "C'erano giorni in cui eravamo grandiosi e giorni in cui non lo eravamo. C'erano giorni in cui non avremmo dovuto scendere dal letto, ma se ci ripenso credo che per l'80% siamo stati decenti". 

"Com'era sentire la pressione delle case discografiche? Io non ero l'autore delle canzoni, per cui immagino che alzarsi e dover inventare canzoni, se fai un grande album per l'anno successivo per le case discografiche ... Io me la spassavo, non ho mai parlato con le case discografiche, non perché non mi piacciano, ma perché non c'è molto da dire. Io mi alzavo e facevo quello che dovevo fare, ma immagino che essere il paroliere all'epoca ti mettesse pressione, ma non era una cosa mia. Io ero fuori a divertirmi e penso che sia questo l'elemento chiave del fare parte di una band. Noi eravamo in giro a divertirci. E per il resto penso che fossimo piuttosto fichi".

Decisivi per gli Oasis furono anche gli Stone Roses. Il cantante ha voluto mandare in onda I am the Resurrection, canzone simbolo della band che gli ha cambiato la vita. 

"Senza quella band non sarei qui", ha detto Liam. "Andai a vederli all'International 2 di Plymouth Grove, a Manchester. Penso che sia stato il primo concerto a cui sono andato. Quando Ian Brown è salito sul palco ho detto: farò questo. Prima di chiamarsi International 2 si chiamava The Carousel e, ironia della sorte, fu proprio su quella pista da ballo che si incontrarono i miei genitori. Ebbi lì la mia epifania per fondare la band. Ed eccoci qui oggi". 

traduzione e trascrizione di oasisnotizie 

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I-Days all'Ippodromo di Milano: Liam Gallagher, Black Keys, Red Hot Chili Peppers e gli altri. Venduti 300 mila biglietti


Sono stati già venduti più di 300 mila biglietti per gli I-Days, rassegna musicale estiva che tra giovedì 22 giugno e il 15 luglio porterà agli ippodromi San Siro e La Maura artisti internazionali e non. 

La parola d’ordine è eclettismo, si spazia dal pop all’hip hop al rock con un occhio al mainstream, un altro alla scena alternativa e l’apprezzabile volontà di accostare big ed emergenti. Intento chiaro sin dalla giornata d’apertura, quando prima di Florence + The Machine, il gruppo della britannica Florence Welch, saliranno sul palco gli inglesi Foals e l’americana Sudan Archives con il suo suggestivo mix di R&B, beat elettronici, violino e ritmi afro. 

Anche le date del 23 e del 24 giugno, la prima con protagonista Rosalia, la popstar catalana fautrice di un flamenco in salsa urban da oltre 40 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, la seconda con lo scozzese dall’animo blues-soul Paolo Nutini, saranno arricchite da concerti d’apertura: prima della vincitrice di 11 Latin Grammy si avvicenderanno la 30enne del Kentucky Tinashe, la dominicana Yendry, approdata al successo passando dall’X Factor nostrano, e la varesina Clara, mentre con Nutini saranno in scena l’indie rock di matrice newyorkese degli Interpol e i toscani Fast Animals and Slow Kids.

Se poi il 30 giugno il texano Travis Scott e gli italiani Capo Plaza e Ava faranno felici i fan di rap e trap, l’1 luglio domineranno le chitarre con Black Keys, Liam Gallagher e Nothing But Thieves e il 2 l’unico passaggio nello Stivale dei Red Hot Chili Peppers si trasformerà in una festa crossover con supporter Skunk Anansie, Primal Scream e i milanesi Studio Murena, tra le realtà italiane più interessanti del momento: la combinazione tra l’intreccio di jazz, elettronica, funk, prog e le rime dell’MC Carma al centro del nuovo album «WadiruM».

Ultima versione dell’Independent Days Festival inaugurato nel 1999 a Monza, gli I-Days 2023 si chiuderanno il 15 luglio con gli Arctic Monkeys, dal Regno Unito, preceduti dagli svedesi The Hives e dai torinesi Omini. Big e giovani fianco a fianco per una stagione di note live segnata da una grande richiesta di musica dal vivo, ma anche da un caro biglietti che in futuro rischia di sortire un effetto boomerang.

Source: corriere.it


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lunedì 19 giugno 2023

Liam Gallagher: "Vi racconto della mia casa in Francia e della bambola gonfiabile che mi spaventava. I miei figli? Ora hanno le sbronze e capiscono che non ero un brutto padre quando rimanevo a letto"

Durante la chiacchierata con Jo Whiley su BBC Radio 2 (audio qui), andata in onda il 15 giugno, Liam ha raccontato dei particolari sulla villa che ha comprato nel sud della Francia e sui rapporti con i figli e la madre Peggy. 

"L'ultima cosa per cui ho speso un bel po'? Probabilmente la casa in Francia. Odio quando mi svuotano, ma è stato quello. Al momento non mi fido delle banche. Non si tratta di sostenere teorie del complotto, ma è così, non mi fido di nessuno, perché se ne stanno seduti lì e io penso: 'No!' e in testa mia faccio: 'È andata!', per cui è bello tirarsene fuori piuttosto rapidamente e superare la cosa".

"Ho preso la casa in Francia per portarci mia madre e i miei figli. Andare a Mustique iniziava a costare un po' di soldi per 20 di noi, capisci? Trascorro molto tempo con la famiglia? Sì, ci vediamo quando possiamo. Loro hanno le loro cose da fare, ovviamente, non si esce mica con il proprio padre tutte le volte, ma se riescono a trovare un momento, se riescono a prendersi una vacanza io faccio: 'OK, andiamo laggiù, stiamo insieme lì e vediamo cosa abbiamo da raccontarci' ...".  

"Cosa facciamo in vacanza? Ci facciamo due risate. Di certo non ce ne stiamo seduti a leggere libri o a discutere di un dipinto di Rembrandt o com'è che lui o lei si chiama ... Ci divertiamo. Mangiamo, discutiamo. Semplicemente ci divertiamo". 

"Quando ero più giovane come padre non ero molto vicino ai miei figli, onestamente. C'ero, ma non tanto, capisci? Per il motivo che era, quindi è bello esserci ora. E ora anche loro capiscono la situazione, perché anche loro hanno dei piccoli postumi della sbronza e ti dicono: 'Papà, ora capisco. Tu andavi lì e poi ... oggi non esco, perché ...'. Pensavo che tu fossi un cattivo padre perché eri a letto con i postumi della sbronza. Ora lo comprendo' ... Quando chiedi a loro di venire a trovarti a casa loro ti fanno: 'No, sono stato in giro fino alle 6 del mattino'. Quindi lo capiscono, perché vanno alle feste. E va bene". 

"Mia madre Peggy la vedo, anche se non quanto dovrei, ma parliamo ogni giorno. Sta bene. Sì, non proprio ogni giorno, ma ci sentiamo per messaggio. Non che ci sia molto di cui parlare oltre che del tempo, capisci? 'Caldo fuori, no?'. 'Sì'. 'Temporali più tardi'. 'Sì!'. 'Vieni per il tè?'. 'Non ne sono sicuro'. 'Ci sentiamo domani' ... Sta bene, però, e a breve la rivedrò. Andremo in Francia". 

"La casa in Francia apparteneva a Noel Edmonds, che ha fatto un ottimo lavoro per gli interni, per cui non toccherò niente, dato che va tutto bene. Sì, lì c'era mister Blobby che aveva una bambola gonfiabile di nome Sandra. Hai presente quei taxi neri su cui andavano in giro i VIP tra cui Kate Moss, per non occupare la corsia degli autobus? Lui ne aveva uno e aveva messo una bambola gonfiabile all'interno vestita elegante per qualche bizzarro motivo. Voleva sapere se io la volessi in casa e io gli ho detto: 'Buttala fuori! Mi fa paura!'. Aveva gli occhiali da sole, cappello da baseball e parrucca bionda. No!". 

trascrizione e traduzione di oasisnotizie






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domenica 18 giugno 2023

Liam Gallagher il napoletano: "Adoro il babà con il rum". E svela le sue prime scarpe da ginnastica e la passione giovanile per l'hip hop

Durante la chiacchierata con Jo Whiley su BBC Radio 2 (audio qui), andata in onda il 15 giugno, Liam Gallagher ha raccontato vari aneddoti sulle proprie passioni e la propria infanzia. 

"Il mio dessert preferito? Il babà con il rum. È come una ciambella con rum e dentro crema. Lo facevano in un posto di Londra che si chiama The Ivy. Ovviamente lo vendono anche in altri posti o da McDonald's, ma per qualche bizzarra ragione hanno smesso di prepararlo al The Ivy. Non lo fanno più lì". 

"La caratteristica più fica della mia casa? Ho dei bei quadri, ma mi piace la mia carta da parati, è strepitosa. È come Kew Gardens. Non so bene come la facciano, Debbie lo sa, ma è costosa. È come stare ... Ho molti fiori ovunque ed è piuttosto psichedelico. Sì, abbastanza fico, non è qualcosa che ti aspetteresti. Ho un sacco di fiori. Se mi piace il giardinaggio? No, non mi piace sporcarmi le mani. Ho dei giardinieri che vengono a casa a fare tutto per noi".  

"Quali scarpe da ginnastica indosso oggi? Ho le mie. Quando avevo 16 o 17 anni eravamo ossessionati dalle Dunlop Green Flash. Non ricordo quanto costassero, ma ne prendevi un paio ogni settimana, perché erano proprio economiche. Le potevi martoriare, potevi andare a vedere concerti con quelle scarpe, non aveva importanza. Poi hanno cominciato a produrle in vari colori, ma le mie preferite ... mi piacciono quelle che abbiamo fatto uscire, le Adidas Barrington".

"La prima canzone che ho comprato era di Tricky Tee. Molti miei amici all'epoca erano presi dall'hip hop e io flirtavo con questa musica, capisci? C'era I Need Love di LL Cool J, ma quella di Tricky Tee era Johnny the Fox, no? Sì, quella". 

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sabato 17 giugno 2023

Liam Gallagher racconta la propria infanzia. "Fui cacciato dalla scuola. A 15 anni guadagnavo 50 sterline a settimana e le scuotevo sulle ringhiere. Non era male!"

Nel corso della chiacchierata con Jo Whiley su BBC Radio 2 (audio qui), andata in onda l'altro ieri, Liam ha rievocato la propria infanzia. 

"Mia madre metteva su molta musica irlandese, molte canzoni di Foster and Allen e roba così", ha raccontato. "Mio padre era un po' un DJ o si immaginava tale nei social club irlandesi, quindi faceva sentire molta di quella roba. Poi arrivò Top of the Pops e noi lo pregavamo di guardarlo in modo che lo registrasse, per cui lui lo registrava e non tirava fuori i suoi dischi, ma i suoi nastri".

"Mio fratello maggiore Paul era preso dai Jam, Noel dagli Smiths. Io all'epoca non sentivo la musica, ero più in giro. Se ricordo in particolare qualche esibizione a Top of the Pops? Non ce n'era una che spiccasse, in realtà. Se ne stavano tutti lì seduti, o gli Smiths o i Jam. Non faceva per me, a me piacciono anche gli stupidi, capisci? Forse le puntate natalizie erano belle. Ricordo i Five Star".

"Qual è il mio titolo professionale? Oh, sicuramente è stella del rock 'n' roll. Non sono neanche un intrattenitore. Di sicuro non sono un anti-intrattenitore, voglio solo cantare e toccare le persone più che assicurarmi che si stiano divertendo andandomene in giro".

"Il mio primo lavoro? Sono stato cacciato presto dalla scuola, a quindici anni, ben prima del momento in cui avrei dovuto andarmene. A che età si lascia la scuola? A diciassette anni o qualcosa del genere. A quindici anni, appena prima degli esami, per cui sono stato cacciato perché davo sui nervi alle persone. E mi hanno mandato in questo centro di giardinaggio in cui costruisci steccati e roba così. Ho fatto un po' di quelle cose, iniziavo a lavorare alle 8 e finivo alle 12 di venerdì, per cui i miei amici rimanevano a scuola per altre tre ore dopo che io avevo finito". 

"Guadagnavo 50 sterline a settimana, il che era buono. Scuotevo il cinquantone sulle ringhiere quando alle 12 passavo sulla mia bicicletta di motocross (BMX). Come lo spendevo? Dio lo sa ... vestiti, forse, scarpe, scarpe da ginnastica e roba così". 

"Poi ho fatto un altro lavoro. E poi ho lavorato con mio padre per un po'. Sono tornato a vedere mio padre, che era un costruttore. E andata bene? Per niente. Ci ho guadagnato l'abbronzatura. Ero davvero in forma per avere sedici anni. Ho provato un po' di lavori, ma niente di eccessivo. Il rock 'n' roll era migliore? Ovviamente".

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venerdì 16 giugno 2023

Liam Gallagher: "Nel 2009 Noel ci ha buttato sotto un bus coi nostri sogni. Molte volte gli ho offerto la pace. Alla fine vedrete che mi telefonerà per la reunion degli Oasis"

Non si è fatta attendere la replica di Liam Gallagher alle parole pronunciate da Noel nel corso di un'intervista concessa negli Stati Uniti qualche giorno fa. 

Noel (video sottotitolato in italiano qui) aveva invitato Liam a chiamarlo se davvero vuole la reunion degli Oasis: "Ti sfido, chiamami! Tanto non lo farai, perché se fossimo nella stessa stanza Dio solo sa cosa succederebbe. Liam continua a ripetere che la reunion sta per avvenire, alza le aspettative delle persone in tutto il mondo, poi mi viene fatta una domanda in merito e sembra che sia io quello che stronca la cosa". 

Interrogato da Jo Whiley su BBC Radio 2 (audio qui), nell'intervista mandata in onda ieri Liam ha detto: "Il fratellone è stato chiamato più volte e gli è stato chiesto di rimettere insieme la band, ma capita che lui voglia la reunion proprio ora che ha appena pubblicato un album. Per come la vedo io non accadrà. Io non lo chiamerò e lui mi chiamerà". 

"Lui ha sciolto la band secondo le sue regole e io la rimetterò insieme secondo le mie. Io sono una persona ragionevole, ma io sono buon amico dell'universo e abbiamo dei modi per farlo accadere, perché alla fine succederà che lui mi chiamerà. Lui ha sciolto la band perché voleva fare il solista. Nessuno sapeva che sarebbe successo e non si scioglie una band come quella quando le persone hanno ... Sai, è una cosa importante. Se voleva fare la carriera da solista andava bene, io sarei stato felice di prendermi due anni di pausa, ma lui ha staccato la spina così, bump, e credo che questo sia cattivo".

"A me è stato chiesto tante volte della reunion, ma non mi giro e faccio ... io sono come tutti gli altri, ci rido. Non faccio: 'Accadrà la prossima settimana, fidati di me!'. Io penso che succederà". 

"Faccio ancora il muso perché lui ha gettato il suo fratello minore sotto un bus e io ho ancora bollette da pagare e anche chiunque abbia lavorato per gli Oasis. E avevamo anche dei sogni, per cui non si fanno quelle cose", ha continuato Liam. "Ovviamente faccio ancora il muso e vedremo". 

A Liam è stata fatta sentire l'intervista del 5 giugno negli Stati Uniti in cui Noel dice: "Ti sfido, ti sfido, chiamami!". "Sembra un wrestler, Ric Flair, quando dice: ti sfido, ti sfido. Mi mette di brutto umore", ha detto l'ex frontman degli Oasis, ridendo. "Cosa intende quando dice che solo Dio sa cosa succederebbe se fossimo nella stessa stanza? Dio solo lo sa, penso che mi farebbe il solletico come con uno spolverino. Non lo so".

Jo Whiley ha detto che questa situazione è difficile da sopportare per mamma Peggy. "Lei lo ha superato, a lei non importa", ha risposto Liam. "A Noel il ramoscello d'olivo è stato offerto molte volte. Se l'ho chiamato personalmente? No, non ho il suo numero. Mi chiamerà lui, so che lo farà, perché glielo farà fare l'universo. Ecco cosa accadrà". 

"Ho fatto qualcosa di sbagliato? Non quanto faccio di norma. Eravamo una band rock 'n' roll, non eravamo i Tweenies, capisci? Lo vorrei chiamare per il nostro rapporto? Sarebbe bello per mia madre".

"Non mi frega nella band, la band tornerà insieme quando tornerà insieme, ma sarebbe bello che due fratelli parlassero e per mia madre e tutto quello. E l'altro mio fratello. E la famiglia mia e la famiglia di Noel non si vedono da anni. E i miei figli non si vedono con i figli di Noel. Quello sarebbe fantastico e poi torneremmo al lavoro. Se non rimettiamo insieme la band, quello sarebbe bello, capisci?".

Alle insistenze della giornalista, che chiedeva a Liam di telefonare a Noel, il cantante ha infine replicato: "Ce l'hai il suo numero? Allora chiamiamolo! Non fare la stupida. Possiamo voltare pagina?".

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Liam Gallagher: "Il calcio mi devasta, sono felice che la stagione sia finita. Debbie faceva i riti vudù col rossetto per il suo Arsenal ..."

Ieri Liam Gallagher è stato ospite di Jo Whiley su BBC Radio 2 per una lunga chiacchierata (audio qui). In apertura l'ex Oasis si è detto lieto della fine della stagione calcistica, a causa dello stress che comporta per lui che è un grande tifoso. 

"Sto bene, mi sento solo un po' debole a causa delle partite di calcio, ma sopravviverò", ha detto il cantautore rispondendo alla domanda su come stesse. "Quella roba è terminata e torno al lavoro, perché tra tre settimane ho un concerto. Quindi a parte quello sto bene". 

"È stato incredibile, ma nello stesso tempo è stato anche un incubo", ha detto Liam sulla stagione del Manchester City (che ha centrato il cosiddetto treble, il tris di trofei), "perché l'Arsenal ci ha dato del filo da torcere in campionato e la mia compagna (Debbie Gwyther, ndr) è tifosa dell'Arsenal, per cui ci sono state un po' di arrabbiature e porte sbattute, sai. E molte risate e molti riti vudù, del tipo: 'Stai esagerando con quel rossetto rosso, tesoro', capisci? 'Di solito non porti un rossetto rosso folle e marcato!'. 'Certo che sì! È un rito vudù, sai, per l'Arsenal'. Molta roba simile, quindi sì, sono felice che tutto questo sia finito".

"Immagino che per un bambino di cinque o dieci anni sia grandioso, ma per noi è stressante. Io ho 50 anni e sono distrutto, ho ripercussioni da eccitazione ed esultanza, perché dopo la partita o durante la partita mica ti siedi a bere una tazza di tè, no? Sono felice che ora sia tutto fatto e finito".

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Liam Gallagher annuncia la pubblicazione dell'album dal vivo Knebworth 22 e diffonde il video dal vivo di Roll It Over: "La amo. Suona grandiosa"

Il 9 giugno Liam Gallagher ha annunciato la pubblicazione dell'album dal vivo Knebworth 22, che conterrà il meglio dei due grandi concerti tenuti nel parco di Knebworth, in Inghilterra, il 3 e il 4 giugno 2022 di fronte a 170.000 spettatori, a 26 anni dai concerti che gli Oasis tennero nel medesimo luogo.  

In scaletta molti brani di Liam solista, ma anche tanti brani degli Oasis, riproposti dal cantante con la sua band attuale. E nell'album dal vivo saranno incluse anche registrazioni della seconda serata (4 giugno 2022). 

Il cantautore, insieme all'annuncio, ha voluto diffondere un video di Roll It Over, brano del 2000 che gli Oasis non eseguirono mai dal vivo e che è stato proposto in un concerto per la prima volta proprio durante il tour dell'anno scorso (video alla fine del post). "Non ricordo se l'abbiamo suonata con gli Oasis. Se l'abbiamo fatto, l'abbiamo fatto a metà, con Noel che ha lasciato il palco a metà canzone. La versione dell'anno scorso suona grandiosa, con il coro suona incredibile e io credo di aver fatto un buon lavoro", ha detto Liam a Jo Whiley di BBC Radio 2 il 15 giugno 2023 (audio qui).

Lo scorso novembre nei cinema italiani era arrivato il docufilm Knebworth 22, poi trasmesso anche su Sky.

Knebworth 22 sarà disponibile su supporto fisico e in formato standard digitale dall'11 agosto 2023. Le copie fisiche comprendono l'edizione CD standard e CD deluxe e un doppio vinile nero e giallo. Sarà messa sul mercato anche una versione vinile color oliva e marmo nero, esclusivamente tramite lo store ufficiale del cantante. Preordinala qui

"Ci sono io sulla copertina, quindi è bellissimo, sì. Lo amo, suona benissimo", ha detto Liam a BBC Radio 2. 

"Sono stati alcuni grandiosi giorni fuori di casa. La gente mi chiede come sia stato. Ovviamente ci eravamo esibiti lì con gli Oasis 26 anni fa, ma quando sei più giovane non te ne rendi conto perché sei troppo fuori di testa o cos'altro. Io immagino di tornarci 26 anni dopo ... Ovviamente ambo le volte è stato straordinario farlo, ma è come un pugile. Quando vince il suo primo titolo è strepitoso, ma quando perdi e poi torni e lo rivinci 26 anni dopo credo sia il titolo che significa di più, anche se pure vincerlo 26 anni prima è stato grandioso. Non male per chi dovrebbe essere un ipocrita".

Ecco la tracklist del disco:

1. ‘Hello’
2. ‘Rock ‘n’ Roll Star’
3. ‘Wall Of Glass’
4. ‘Shockwave’
5. ‘Everything’s Electric’
6. ‘Roll It Over’
7. ‘Slide Away’
8. ‘More Power’
9. ‘C’mon You Know’
10. ‘The River’
11. ‘Once’
12. ‘Cigarettes & Alcohol’
13. ‘Some Might Say’
14. ‘Supersonic’
15. ‘Wonderwall’
16. ‘Champagne Supernova’

Source: NME 



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Liam Gallagher: "Non sono come Noel, lui stalkera i calciatori del Manchester City seminudi negli spogliatoi. Mia figlia Molly tifa per il Liverpool, per cui non parlo con lei ..."


Ecco altre dichiarazioni dell'intervista concessa da Liam Gallagher a Jo Whiley su BBC Radio 2, trasmessa ieri (audio qui).

Sabato 10 giugno il Manchester City ha vinto la UEFA Champions League battendo in finale l'Inter. Come ha festeggiato, Liam? 

"Era sabato e abbiamo continuato a fare festa fino a domenica sera e poi forse lunedì mattina. Con chi ho festeggiato? Solo con gli amici e la famiglia a casa".

I tuoi figli sono tifosi del City?

"Molly è tifosa del Liverpool, per cui con lei non parlo tanto ... Lennon è tifoso del City, ma non gliene importa più di tanto, è venuto a casa per spassarsela un po'. Gene è proprio un tifoso appassionato ed è anche rumoroso, bisogna raffreddarlo". 

Sei amico con qualcuno dei giocatori del Manchester City?

"No, non è una cosa che cerco. Qualche volta ho incontrato qualcuno di loro, ma non sono uno che ... non sono come il fratellone (Noel, ndr), che è lì a stalkerarli ogni due minuti negli spogliatoi quando sono seminudi dopo aver profuso uno sforzo di novanta minuti. Non faccio quelle cose. Come sai, non sono una signora della notte delle celebrità, come si suol dire, capisci? So starmene per i fatti miei". 

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Vedi anche: Liam Gallagher: "Il calcio mi devasta, sono felice che la stagione sia finita. Debbie faceva i riti vudù con il rossetto per il suo Arsenal ..."



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mercoledì 14 giugno 2023

Video (sottotitoli ITA) - Noel Gallagher a Liam: "Ti sfido, basta tweet! Chiamami! Tanto so che non lo farai. E concentrati sulla capigliatura che ti è rimasta più che pensare alle cover che faccio io"



Il 5 giugno, prima della serata d'esordio del tour nordamericano dei Noel Gallagher's High Flying Birds con i Garbage, la stazione radio 98.9 KPNW ha intervistato l'ex Oasis. Vi proponiamo la chiacchierata con sottotitoli in italiano.

Noel ha detto la sua sulle critiche ricevute dal fratello per la cover di Love will tear us apart dei Joy Division, presentata sulla BBC, e ha sfidato Liam a chiamarlo se vuole davvero che gli Oasis tornino insieme. Il chitarrista ha prima sottolineato come Liam dovrebbe "pensare alla cazzo di capigliatura che gli è rimasta e non preoccuparsi di quello che faccio io" e poi ha invitato il fratello a "smettere di twittare", aggiungendo: "Sono anni che Liam continua a parlare di reunion, dice che sta per accadere, che sta per succedere ora e bla bla bla. Ti sfido, chiamami! Tanto so che non lo farai, perché ...". Guarda il video per l'intervista integrale.

Source: 98.9 KPNW


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domenica 11 giugno 2023

Noel Gallagher celebra il Man City campione e dice: "Tanto di cappello all'Inter". E sulla reunion degli Oasis: "È solo l'inizio ..."

Ieri sera il Manchester City si è laureato per la prima volta campione d'Europa vincendo la finale di UEFA Champions League a Istanbul contro l'Inter. Tra i tifosi che hanno celebrato la vittoria c'era, ovviamente, anche Noel Gallagher, che ha assistito la partita in un pub di San Diego, in California, dove si trova in tour con gli High Flying Birds, e al fischio finale si è unito ai festeggiamenti con tifosi

Durante un'intervista al programma locale Talksport il fondatore degli Oasis era stato invitato al Bluefoot Bar and Lounge e ieri sera ha mantenuto la promessa. Il cantante era in città per un concerto. Noel è entrato dalla porta di servizio - scrive il Sun - alle 11.30 del mattino, mezz'ora prima del calcio d'inizio. In fondo al pub gli era stata riservata un'area. Insieme agli altri fan, molti con la maglia celeste del City, ha seguito il match che si svolgeva a Istanbul e alla fine con loro ha cantato i classici degli Oasis.

Tra le canzoni intonate non poteva mancare Don't Look Back in Anger. L'artista si è poi collegato in diretta con BT Sports e al giornalista in diretta dal campo di Istanbul, in merito a un presunto ritorno degli Oasis, ha confessato: "Questa è la fine, ma anche l'inizio. Questo è solo l'inizio".

E ieri Noel è intervenuto di nuovo a Talksport. Queste le sue parole: "Sono stato invitato a guardare la partita in un bar di San Diego, dove c'era un club di tifosi del City. Quando mi hanno invitato mi hanno detto che ci sarebbero stati 8 tifosi accesi del Manchester City, invece quando ci sono andato oggi ce n'erano 350. Devo dire che è stato bellissimo, è stato come stare allo stadio. È stato incredibile, l'atmosfera era fantastica".

Poi i complimenti agli avversari e gli elogi a Rodri.

"La partita è andata come ce l'aspettavamo. Tanto di cappello all'Inter. Se qualcuno in Premier League si chiede come si faccia a battere il City, si fa così, giocando con due in attacco e cinque a centrocampo. Sai, quando è uscito Kevin De Bruyne ho pensato che ci fossero i fantasmi della partita con il QPR (la partita decisiva per il titolo inglese del 2012, vinta dal City all'ultimo respiro, ndr), quando uscì Yaya Touré".

"E poi Rodri, che gol! Che gol! Il luogo in cui ero è impazzito completamente, è stato fantastico! Non è stato scintillante, non era una botta da 60-70 metri alla De Bruyne o Gerrard e tutti quei grandi centrocampisti, ma loro sono la sala macchine, sono gli ingranaggi che segnano il passo. È proprio adeguato a lui il fatto di segnare un gol, non è stato molto diverso dalla rete che ha segnato all'Aston Villa e che ci ha fatto vincere il campionato un paio di stagioni fa".

"Poi sono proprio felice per Gundogan, era alla sua terza finale e  aveva perso le prime due. Meritava una medaglia. La merita Kevin De Bruyne, la meritano i giovani. Haaland forse ne vincerà un paio, Phil Foden forse ne vincerà un paio, ma quei due sono in giro da un po' e sono proprio felice per loro, per Pep Guardiola, per Khaldun al-Mubarak e per lo sceicco Mansur, per tutti".

"Abbiamo vinto la Premier League, che è il campionato più visto del mondo, ma la Champions League è il palcoscenico mondiale, tutti nel mondo ti guardano ed è come tutti gli altri del mondo ti giudicano. Ora ci siamo arrivati, ma non è la fine del viaggio. Dopo aver vinto la Premier League siamo andati a tutto gas. E adesso si mette male per tutti gli altri, perché una volta che ci siamo tolti questa di mezzo ... Stasera ciò che mi ha impressionato è stato che dopo l'uscita di Kevin De Bruyne la partita era diventata emotiva, perché lui è il giocatore decisivo, ed è stata la nostra peggiore prestazione stagionale, ma hanno continuato a crederci, hanno continuato a crederci e hanno continuato a crederci e ce l'abbiamo fatta. E questo rappresenta un pericolo per tutti".

"I giocatori del Manchester City erano agitati. Ero lontano migliaia di chilometri, ma riuscivo a vederlo alla TV. Vedo la mia squadra ogni settimana e la seguo ovunque. Erano agitati e giustamente. Oggi ascoltavo Talksport e tutti dicevano che avrebbero vinto per 3-0 o 4-0 o 6-1. E io pensavo: aspettate un attimo, l'Inter giocherà per andare alla lotteria dei rigori, probabilmente perderanno tempo per andare alla lotteria. L'avevo detto prima e sapevo che sarebbe stata decisa da un golletto. E pensavo anche che sarebbe andata ai tempi supplementari e forse perfino ai rigori, ma penso che ora ci siamo tolti di mezzo questa. E questo porta fiducia nei tifosi, nel club, nello spogliatoio e in tutti. E prevedo che vinceremo altre Champions League".

"Il treble è un traguardo incredibile e l'abbiamo ottenuto bene, siamo dei meritevoli vincitori in tutte e tre le competizioni. Devo togliermi il cappello di fronte a tutti, pensavo che avremmo mostrato tutto stasera a Istanbul. Siamo stati tenaci, siamo stati resilienti. Pensavo che se avessimo segnato per primi ce l'avremmo fatta. Ti dico una cosa: l'ultima scena è stata la parata di classe mondiale di Ederson. È andato col ginocchio sulla linea come se ci fosse il nostro nome (su quella coppa)".

"Stasera c'è stato tutto racchiuso in una partita di calcio. E in una partita di calcio può succedere di tutto. Se stasera avessimo perso, il double sarebbe stato visto come un fallimento. Questi sono gli standard che sono stati stabiliti da questa squadra di calcio".

"Il Chelsea ce l'ha fatta due volte, contro il Bayern Monaco ai rigori nello stadio del Bayern e contro il Manchester City quando nessuno dava loro una chance, perché due anni fa eravamo la migliore squadra d'Europa di gran lunga. E l'hanno spuntata con un 1-0. Devi stare sempre sul pezzo. E più stai sul pezzo più hai possibilità di vincere. E penso che lo meritiamo, siamo i campioni meritevoli. negli ultimi cinque anni siamo stati la migliore squadra d'Europa di gran lunga". 

"Guardiola è un grande. E ti dico una cosa: nella prossima stagione straccerà di nuovo tutto, manderà di nuovo tutto all'aria e creerà qualcos'altro, perché stasera John Stones (nato difensore centrale e spostato da Guardiola in una posizione ibrida tra mediano e difensore, ndr) ha giocato meravigliosamente stasera. Il loro giocatore, Martinez, non l'ha mai calciata. Contro il Real Madrid sembrava che avessimo 13 calciatori in campo, stasera contro l'Inter sembrava che ne avessimo 9. Hanno fatto molto bene e ti posso assicurare che lui l'ha visto e dirà: 'Bene, dobbiamo fare qualcosa di diverso'. E reinventerà la cosa. Sai, lui è un genio e sapevamo tutti che fosse un genio prima che arrivasse in Inghilterra. E l'ha dimostrato volta per volta, ha vinto 5 campionati con una Champions League, un treble e un paio di treble domestici in 6 anni. È proprio una cosa stramba".

"Sì, stasera salirò sul palco. Non so quanto possa andare bene il concerto ... Dovrò dirlo al pubblico. Ti racconto cosa è stato buffo. Ero al bar qui a San Diego, è curioso come i tifosi statunitensi del City cantassero i cori con l'accento di Manchester".

"Quando tornerò dalle vacanze ci sarà posto per te nella mia band", ha concluso Noel rivolgendosi a un bambino intervenuto al microfono per cantare un coro dei tifosi del City che ricalca il famoso brano Rhythm is a Dancer, successo della dance anni '90. 


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sabato 10 giugno 2023

Video (sottotitoli ITA): lunga intervista a Noel Gallagher su dischi Oasis, intelligenza artificiale, mondo abitato da cogli*ni e altro

Noel Gallagher concede una lunga e bella intervista alla rivista NME in occasione dell'uscita dell'album Council Skies

Ve la proponiamo con sottotitoli in italiano. 

Vari gli argomenti toccati, con un Noel senza peli sulla lingua: il nuovo album, il giudizio sui dischi degli Oasis (il chitarrista è severo sul secondo album e soddisfatto del primo e del quinto) e sui dischi da solista, l'intelligenza artificiale nella musica, il mondo "abitato da coglioni", l'Inghilterra divenuta ormai "una merda", il genio di Johnny Marr, le band che si ispirano agli Oasis, lo scambio di email con Robert Smith e altro. 

Da non perdere.

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Liam Gallagher rivolge un appello a Noel: "So che guardi i miei tweet. Chiamami, sono preoccupato per te"

"L’amore è vero, ama i tuoi vicini, ama gli animali". E ancora "L.O.V.E.", "Love love love love love" e il video di Love is in the Air di John Paul Young. Questi alcuni tweet di Liam Gallagher, che poi si è rivolto direttamente al fratello Noel. 

"Ascolta Noel, so che guardi i miei tweet. Chiamami, sono preoccupato per te", ha scritto il cantante tre giorni fa. Ha poi aggiunto: "Siamo tutti preoccupati per te, non sembri più tu. Dai ragazzone, chiamami". Che Liam si riferisca al nuovo album di Noel, Council Skies, alla sua cover di Love Will Tear Us Apart dei Joy Division o alle ultime dichiarazioni del fratello che ha recensito (non benissimo) tutti i dischi degli Oasis non è chiaro.

Nei commenti alcuni fan della band hanno fatto notare a Liam che potrebbe sempre essere lui a chiamare il fratello per tentare la riappacificazione. La risposta è stata laconica: "È sempre colpa mia".

Source: Rolling Stone

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venerdì 9 giugno 2023

Intervista doppia a Noel Gallagher e Shirley dei Garbage: "Finalmente in tour insieme, galeotte le nostre nonne". "Noi Garbage amavamo gli Oasis, erano di ispirazione"

Shirley Manson, cantante scozzese nota per essere la frontman dei Garbage, e l'ex Oasis Noel Gallagher hanno fatto due chiacchiere con azcentral alla vigilia del tour che i Garbage e gli High Flying Birds stanno tenendo in questi giorni in Nordamerica.

Come siete finiti a fare un tour insieme?

Shirley Manson: Mia nonna conosce la nonna di Noel e tutti hanno pensato che sarebbe stata una buona idea se fossimo andati in tour insieme in America.

Noel Gallagher: Mia nonna ha detto alla nonna di Shirley: "Ascolta, ne ho abbastanza di lui. E tu ne hai abbastanza di lei, quindi spediamoli in America". 

I vostri percorsi si saranno pur incrociati qualche volta nel corso degli anni.

Gallagher: Ci siamo incontrati.

Manson: Noel non ricorda di avermi incontrato, ma io ricordo di aver incontrato lui, ovviamente. Non ho dimenticato quanto fu carino. E di conseguenza da allora sono sua grande fan. In realtà noi Garbage siamo stati ossessionati dagli Oasis per un po'. Li guardavamo come maniaci su MTV quando facevamo i nostri dischi in studio ed eravamo molto ispirati da loro, quindi sì, siamo eccitati all'idea di essere in tour insieme. Sarà grandioso.

Dici che ricordi di averlo incontrato. In che circostanza? 

Gallagher: Non rovinare le cose. Di' qualcosa di figo.

Manson: Fu al festival natalizio di KROQ ...

Gallagher (interrompe, ndr): Parto da qui. Eravamo su un cazzo di super yacht, giusto? Nel Mediterraneo con ...

Manson (ride, ndr): Affabulatore!

Gallagher: Con Omar Sharif. E ...

Manson: E Brigitte Bardot.

Gallagher: Brigitte Bardot e Peter Sellers. E Shirley si è girata verso di me e mi ha detto: "Dov'è andato tutto storto?". E le ho risposto: "Non ne ho idea, ma me ne sto andando via da qui". E lei: "Vengo con te". E io: "Spacchiamo!"

Manson: È andata così.

Capisco. Perché ho l'impressione che sarà difficile ricevere una risposta seria da Noel?

Manson: Sì, lui è uno molto difficile. È un peccato, in realtà. Sarebbe potuto andare molto lontano nel mondo della musica, ma, sai, è un tipo proprio sgradevole, ma arriveremo alla fine di questa intervista, non preoccuparti.

Noel, pubblichi un nuovo album, Council Skies. Ho sentito i singoli. Cosa mi puoi dire dell'album nel complesso? 

Gallagher: Beh, è stato scritto durante il primo periodo di confinamento, nel 2020. È un album piuttosto riflessivo, perché penso che quello sia stato un anno di riflessione per tutti. Non so come sia stato in America, ma in Gran Bretagna eravamo tutti a casa e ho scritto molto materiale. Stavo passando alcune merdate nella mia vita personale ed è tutto lì. Non voglio dire alle persone come ascoltare un disco, ma se lo si potesse sintetizzare con una parola direi riflessivo. 

Pensi che il fatto di aver pubblicato la raccolta Back the Way We Came: Vol. 1 (2011-2021) mentre cominciavi a lavorare a questo disco ti abbia messo in una dimensione mentale più riflessiva? O non c'è alcuna attinenza con questo?

Gallagher: Vuoi una risposta onesta? 

Preferibilmente. 

Gallagher: C'erano molte persone sedute in ufficio a non fare niente. E ho fatto: "Dobbiamo fare qualcosa". Il 2020 è stato un periodo strano. E abbiamo deciso che erano trascorsi dieci anni da quando avevo iniziato come solista e sembrava un buon periodo per pubblicare quel disco. Volevo mantenere tutti noi concentrati e non solo gironzolare per la casa ubriachi alle 3 del pomeriggio. 

Lo capisco, anche se per un po' di giorni quella cosa può essere spassosa.

Gallagher: Può essere spassoso per nove mesi.

So che il titolo del tuo album proviene dal libro di Pete McKee Council Skies. Speravo che mi parlassi di come quello sia divenuto il titolo e su che ruolo quella canzone abbia avuto nella nascita dell'album.

Scrivevo la canzone e in quella parte che menziona "Council Skies" ("cieli popolari", ndr) c'era un vuoto tra le parole e non sapevo come chiamarlo. Quel libro era sul tavolino a casa e mi è semplicemente capitato di dargli un'occhiata. È stato lo stesso quando ho scritto Wonderwall. C'era un vuoto nel testo e avevo un poster del film Wonderwall incorniciato su un muro a casa. Ci ero passato vicino mille volte al giorno e non l'avevo mai notato. E quel giorno, stessa cosa del libro, l'ho vista e ho pensato: "Uau, che titolo fantastico!".

(...)

Sospettate che ci saranno degli ospiti sia per te sia per Noel sul palco durante questo tour?

Manson (ride, ndr): Nessuna pressione, Noel.

Gallagher: Be', io sono single e pronto a socializzare, per cui ...

C'è qualcosa che aspettate con ansia in questo tour?

Gallagher: Attendo con ansia proprio tutta l'esperienza. Voglio dire: amo andare in tour in America, specialmente d'estate. Mi piace stare sul bus. Amo la mia band e quello che faccio. E sarà proprio un'esperienza fantastica. Sai, queste cose sono quello che tu ne fai. Io sono determinato a renderlo fantastico. E so che Shirley ha la stessa sensazione. E ce la spasseremo alla grande.

Manson: Urrà! Beh, stiamo portando i Metric, che sono una band fantastica. Non so se tu li abbbia mai visti suonare, ma sono più nel nostro stile, probabilmente, che nello stile di Noel. Usano molta elettronica come facciamo noi, ma Emily Haines è una front woman agguerrita. Avrò il mio bel da fare per seguirla ogni sera. Quindi siamo eccitati. È un gran pacchetto, in realtà. Se ti piacevano i Garbage, gli Oasis e Noel e i Metric, penso che trascorrerai un'estate veramente bella con noi, ma io non lo direi, no?

Source: azcentral

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Noel Gallagher promette: "Se il Manchester City vince la Champions contro l'Inter salirò sul palco di San Diego in mutande"


Sabato 10 giugno a Istanbul Manchester City e Inter scenderanno in campo per la finale di UEFA Champions League. Noel Gallagher, intervistato dal sito ufficiale del club inglese di cui è tifoso, ha fatto l'ennesima promessa.

"Erling (Haaland) mi ha chiesto di fare una foto con me. Gli ho risposto: whoa, sì, ma puoi piegarti un po?", ha detto il musicista ricordando l'incontro con il centravanti norvegese, avvenuto negli spogliatoi dopo la vittoria per 4-1 dei Citizens contro l'Arsenal. "È un ragazzo adorabile e ha un gran bel sorriso, sembra proprio un bambino felice. È fantastico".

La foto di cui parla Noel, scattata il 26 aprile scorso, giorno della vittoria casalinga contro l'Arsenal, immortala Noel accanto ad Haaland che è in mutande. E ora l'ex Oasis promette di mettersi in mutande se il City dovesse trionfare in Turchia contro la squadra italiana.

"Non sarò a Istanbul", dice Noel, impegnato nel tour nordamericano dei suoi High Flying Birds. "Mi assicuro sempre che le date vicine alla Champions League siano libere e di solito la finale è sempre alla fine di maggio". Stavolta, però, ha fatto male i conti. "Quello che non è stato preso in considerazione è stato il mondiale (giocato a novembre e dicembre, ndr) e le sue ripercussioni. "Sono contrattualmente obbligato a fare il concerto quel giorno, indipendentemente da tutto, e mi va bene. Guarderò la partita in un bar di San Diego".

Poi la promessa. "Se il City vince e Haaland fa tripletta andrò sul palco in mutande".

Source: mancity.com

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Intervista a Noel Gallagher: "Ora sono in pace con me stesso. Gli Oasis? Un glorioso capitolo chiuso. Più importanti i testi o la musica? Dico che ..."


Noel Gallagher, che il 2 giugno ha pubblicato il disco Council Skies, ha rilasciato un'intervista alla testata American Songwriter.

"Mi sento a mio agio con chi sono e dove sto andando", ha detto. "Se non ti senti a tuo agio con te stesso a 55 anni, allora hai fatto qualcosa di sbagliato. Sì, la mia reputazione mi aiuta, ma su quello non posso farci niente. Vivo il momento. Mi preoccupo per oggi e domani e basta".

Nato a Manchester, in Inghilterra, Gallagher dice che la musica lo circondava da giovane. Viene da una famiglia irlandese e le canzoni erano spesso nell'aria. Dice di aver iniziato a prendere sul serio questa forma d'arte quando a 13 anni ha avuto la sua prima chitarra, il cui impatto è stato "profondo". Gli ha cambiato la vita, dice.

"E mi ha salvato la vita", aggiunge Gallagher.

Prima di unirsi agli Oasis, Gallagher era un roadie di un'altra band britannica locale. Viaggiava per il mondo, veniva pagato e si sballava. È stato un periodo fantastico, osserva. A quel tempo suo fratello minore Liam era in un gruppo e quando Noel si è unito al gruppo ha iniziato a scrivere canzoni per loro. In quel momento sapeva cosa avrebbe fatto per il resto della sua vita.

"È stato allora che ho scritto la canzone Live Forever e tutto è cambiato", dice. "Ho scritto quella canzone e ho detto: 'Wow, sarà un fottuto viaggio da qui in poi' ...".

Per i fan di Gallagher o degli Oasis, ciò che spesso spicca di più sono i testi e le melodie delle sue canzoni. C'è spesso un alto livello di orchestrazione, un linguaggio accattivante e vivide vibrazioni oniriche. Nella canzone Champagne Supernova, tratta dall'album (What's the Story) Morning Glory degli Oasis, che Gallagher ha scritto, Liam canta: "Camminando lentamente nella sala / Più veloce di una palla di cannone / Dov'eri mentre noi ci stavamo sballando?". Queste sono parole memorabili e vivide in una canzone iconica. Eppure, dice Gallagher, le parole non gli vengono proprio facilmente, forse un'affermazione sorprendente per alcuni ascoltatori di lunga data.

"I testi sono l'ultima componente di una canzone per me", dice. "Metto tutto nella melodia e nella melodia stessa. I testi sono... non mi vengono naturali. Le parole devono sostenere la melodia. A volte possono essere piuttosto profondi e significativi. Ma non mi preoccupo troppo per i testi".

Quando si tratta dell'innato senso della melodia di Gallagher, dice che è proprio questo. Non sa da dove venga il suo dono del canto, né vuole saperlo. Non vuole "etichettarlo o limitarlo". Per lui è solo "magia" che "cade dal cielo". In un certo senso non ha senso. Gallagher può strimpellare una sequenza di accordi per giorni e poi - puf - un pomeriggio potrebbe trovare chiarezza sonora o lirica e una nuova composizione. Ad ogni modo, parlando di cieli, Council Skies e il suo singolo che dà il titolo al disco sono nati, come molti dischi in uscita in questi giorni, dalla pandemia del 2020 e dal conseguente confinamento.

"Ero appena tornato dal tour nel 2019", dice Gallagher, "e non avevo intenzione di scrivere musica fino al 2021. E poi è avvenuta la pandemia ed è avvenuto l'isolamento".

Tutte le canzoni del nuovo album sono state scritte in quell'isolamento, dice. Ecco perché il disco ha un tono "riflessivo". Offre anche un po' di sensibilità "malinconica". La canzone di apertura dell'album, I'm not Giving up Tonight, Gallagher aveva in realtà iniziato a comporla durante il processo di scrittura del suo precedente album, Who Built the Moon? Era iniziata come un brano strumentale per quel disco, ma "non andava da nessuna parte". Poi, una notte, stava "cazzeggiando" e gli venne in mente la prima strofa. Ed è semplicemente partito da lì. Di nuovo: inspiegabile, ma molto gradito. In effetti, dice Gallagher, la libertà di accettare qualunque cosa gli capiti è un segno distintivo della sua band attuale, un gruppo che apprezza per la sua "natura eclettica degli stili delle canzoni".

Naturalmente, quando si tratta dell'acclamata carriera di Gallagher, è impossibile separarlo dal suo pluripremiato gruppo Oasis. Sebbene ci si possa aspettare che abbia parole dure sul gruppo o su suo fratello, l'ex cantante della band, o semplicemente sembri evitare l'argomento, Gallagher abbraccia i ricordi con affetto.

"È un capitolo glorioso della mia vita musicale", afferma. "È un periodo di tempo che non potrà mai essere replicato. Non ho intenzione di replicarlo a breve. Quindi, sì, è solo un bellissimo ricordo".

Guardando ora avanti, il cantautore si sta preparando per andare in tour e testare on the road la sua nuova musica. È entusiasta della prospettiva, dice. È pronto per un tour negli Stati Uniti, qualcosa che ha imparato ad amare quando è cresciuto. Il tour è "la ricompensa finale di un progetto", afferma Gallagher. "Non si conosce completamente un album o una raccolta di canzoni fino a quando non vengono suonate di fronte a un pubblico. Quindi sarà divertente vedere come la folla risponderà ai nuovi brani", dice. Per l'album, iniziato nel 2020, ora, tre anni dopo, Gallagher vedrà davvero quello che ha. Poi, quando tornerà a casa dopo i concerti, probabilmente inizierà qualcosa di nuovo. Per l'artista le sorprese che la musica porta nella sua vita sono ciò che lo tiene impegnato.

"La cosa affascinante più di ogni altra cosa”, spiega, "è che se prendi 20 persone e suoni loro la stessa canzone sei di loro la odieranno, cinque lo ameranno e nove saranno indifferenti. [Adoro] il modo in cui la musica suscita una risposta da parte delle persone".

Source: American Songwriter - traduzione di oasisnotizie

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giovedì 8 giugno 2023

Matty Healy controrisponde a Noel Gallagher: "Io promuovo un mio album, lui fa un album per promuovere le interviste"

Non si è fatta attendere la controrisposta di Matty Healy, frontman dei 1975, a Noel Gallagher.

La storia è iniziata a febbraio, quando Healy ha affrontato l'argomento Oasis in un'intervista al programma radiofonico Q, della Canadian Broadcasting Corporation (CBC), con Tom Power.

"Cosa stanno facendo gli Oasis?", aveva detto in quella occasione. "Riuscite a immaginare di essere, potenzialmente, in questo momento, ancora la band più figa del mondo e non esserlo perché stanno bisticciando tra fratelli?".

"A loro posso concedere di vestirsi come se fossero ventenni quando, invece, hanno cinquant'anni, ma non di comportarsi come ventenni", aveva aggiunto. "Devono crescere. Se persone del popolo e se ne stanno seduti a Little Venice e a Highgate, a piagnucolare perché litigano con il fratello. Crescete! Fate da headliner a Glastonbury! Divertitevi! Spassatevela!".

Inevitabilmente Noel Gallagher aveva replicato alle osservazioni e lo aveva fatto in un'intervista a Spin (leggi qui). Aveva definito Healy "quel cazzo di idiota dalla mascella allentata", aggiungendo poi: "Non sarebbe mai in grado di immaginarlo. Ha bisogno di rivedere quanto fa schifo la sua band e sciogliersi".

Ebbene, durante un concerto tenuto a Dublino nella serata del 7 giugno, Healy ha controreplicato all'ex chitarrista degli Oasis così: "Noel Gallagher mi ha definito un 'coglione dalla mascella allentata'. Adoro Noel Gallagher", ha detto alla folla. Poi in cauda venenum: "La differenza tra me e Noel è che io faccio una serie di interviste per promuovere un album, mentre lui fa un album per promuovere una serie di interviste".

Source: Musicradar


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martedì 6 giugno 2023

La bellissima lettera di Noel Gallagher a se stesso: "La forza di mia madre. Ecco le parole che vorrei dire prima di morire, ecco cosa farei se potessi tornare indietro"

Pubblichiamo la nostra traduzione italiana della bellissima Lettera al giovane me che Noel Gallagher ha scritto per il nuovo numero del periodico Big Issue, uscito a maggio.

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Ho lasciato la scuola a 15 anni e la mia visione della vita era la stessa di adesso. Sono sempre stato un bambino pieno di speranza, se non sempre felice. Ero estroverso, socievole, divertente ed ero ben accetto dai miei coetanei. Tutto ciò che mi interessavano era la musica e l'evasione. Non credo di essere cambiato molto. Ovviamente le circostanze sono cambiate lungo la strada, ma penso che i miei valori fondamentali siano sempre gli stessi. Non sono mai stato il tipo di persona che ha pensieri negativi su me stesso. Se la mia educazione mi ha insegnato qualcosa, è stata la resilienza. L'ho preso da mia madre. Lei mi ha anche dato l'idea che nessuno ti darà niente. L'unico modo per ottenere ciò che vuoi è attraverso il duro lavoro. A meno che tu non diventi un maestro del crimine, ovviamente, ma sono stato molto fortunato nella mia breve vita di microcriminalità. Sono stato scoperto molto presto e ho pensato: fanculo, questo non fa per me.

Ancora oggi mia madre personifica la parola resilienza. Il suo abbaiare era dannatamente feroce. Il suo morso era inesistente. Aveva un linguaggio molto, molto scurrile. È lì che ho imparato a imprecare, da mia madre. Non ci siamo sempre divertiti molto, ma non mi sono mai veramente preoccupato per il futuro né mi sono sentito insicuro, perché veniamo da una famiglia irlandese così numerosa che c'era sempre qualcuno che si prendesse cura di te. Mia madre aveva 10 fratelli. Si sono tutti sposati. Tutti avevano almeno tre figli. Quindi non si veniva mai trascurare.

Da adolescente ho romanticizzato tutto. Top of the Pops, il calcio, andare ai concerti, i dischi, le ragazze, tutto. All'epoca non lo sapevo, ma stavo già gettando le basi per quello che sarei diventato: un artista, un romantico. Perché, anche se non sei un romantico nel vero senso della parola, stai elevando qualcosa, lo stai glorificando quando ne scrivi e ne canti.

La prima musica a cui sono stato esposto è stata la musica folk irlandese. Allora non mi ha colpito, ma ciò che è interessante della musica irlandese è che possono cantare delle cose più tristi e difficili, di ribellione e oppressione, ma sono le più edificanti canzoni da cantare che tu abbia mai sentito. Possono far sembrare i soggetti più tristi sorprendenti e quasi spirituali. L'ho adorato e lo amo ancora oggi.

La prima musica moderna che è arrivata al momento giusto per me è stata quella degli Smiths. Anche se non sono quello che si potrebbe definire un fan stereotipato di Morrissey - voglio dire, non sono il tipo di poeta meditabondo, allora ero più un teppista del calcio - Morrissey, se non mi ha parlato nel suo complesso, certamente ha parlato con un certo lato di me. E ovviamente gli Smiths erano molto mancuniani e Johnny Marr era estremamente simpatico e un grande compositore, e Morrissey era semplicemente impavido, divertente, brutale. Ho adorato gli Smiths. Ero lì, erano la mia band e li amavo dannatamente e li amo ancora.

Il Man City è stata una parte importante della mia vita da bambino. Non andavamo a vedere il Manchester City perché avrebbe vinto qualcosa, ci andavamo perché era la nostra squadra locale. Riuscivo a vedere i riflettori di Maine Road da casa mia. Quando eravamo ragazzi andare alla partita era semplicemente una delle tre o quattro cose eccitanti che potevi fare nella tua vita. Le cose erano: andare a partita di calcio, guardare Top of the Pops, giocare a calcio nel parco e farsi di sidro. Questo è tutto. Non era come adesso, dove hai una copertura televisiva continua, Internet e il fottuto TikTok. Dovevi trovare il tuo divertimento. Il calcio era una cosa enorme, enorme e lo è ancora per me. Quando senti 40.000 persone cantare in uno stadio per la prima volta è sbalorditivo. Cantare fa bene all'anima. Rilascia endorfine nel cervello, ti sballi cantando. È per questo che le persone cantano in chiesa. Gli stadi di calcio sono le cattedrali dei lavoratori. E se la tua vera vita familiare sta diventando un po' fratturata, prendi conforto dalla famiglia sugli spalti.

La cosa del figlio di mezzo è sicuramente una cosa. La cosa del figlio di mezzo è che non sei mai il più piccolo e non sei mai il primogenito. Quindi sei un po' lasciato ai tuoi dispositivi. Ho trascorso molto tempo da solo a guardare fuori dalla finestra. Quindi, tra tutti noi, sono stato io il primo ad appassionarmi alla musica, sono stato io il primo a imparare a suonare uno strumento. Sono stato io il primo a lasciare casa. Conosco altri figli di mezzo, femmine e maschi, e sembrano tutti formati abbastanza bene. Immagino che ci sia sempre così tanto investimento dei genitori nel figlio maggiore e poi, ovviamente, il più piccolo è il più piccolo. Quello nel mezzo prosegue indisturbato.

Non avevo intenzione di unirmi agli [Oasis], ma il destino ha preso il sopravvento. All'epoca facevo parte del gruppo della tournée degli Inspiral Carpets, ero appena tornato dalla Germania ed ero diretto da qualche altra parte. Avevo il mio da fare ed è stato fantastico. È stato solo quando Liam mi ha chiesto di andare a suonare con la band, e non avevo niente di meglio da fare, che ho accettato. Per quel mese iniziale non mi ero davvero unito a loro, ma provavo suonando le loro canzoni. E poi un giorno Liam [Gallagher, fratello e frontman degli Oasis] mi ha detto: tu scrivi canzoni, suonacene una delle tue. Quindi ho suonato loro una canzone che avevo scritto e ho detto loro: questa suonatela così e fate questo e fate quello. È stato solo quando altre persone si sono unite alla mia musica e Liam ha iniziato a cantare che la lampadina si è accesa. Ed è stato: wow, in effetti questo potrebbe essere davvero dannatamente bello. Non riesco ad articolare che tipo di emozione fosse. Non è stato un enorme momento eureka, ma non è stata nemmeno indifferenza.

Nei primi mesi non me ne fregava niente di chi si sarebbe preso cura del nostro futuro. Ciò sarebbe avvenuto più tardi, quando abbiamo iniziato a trattare con le persone del settore e tutti delegavano a me, perché scrivevo tutte le canzoni ed ero il più articolato. Quando ho firmato un contratto pensai che avevamo solo una possibilità per fare qualcosa di noi stessi e preferirei che voi ragazzi non ci rovinaste tutto.

Ricordo il momento esatto in cui siamo stati ingaggiati [da Alan McGee al King Tut's Wah Wah Hut di Glasgow nel 1993]. Ricordo persino cosa indossava Alan McGee. Facevamo questa versione di I Am the Walrus [dei Beatles] e non riuscivamo mai a capire come finirla. Quindi Liam sarebbe uscito per primo dal palco. E poi mettevo la mia chitarra su una specie di pedale delay continuo e uscivo dal palco dietro di lui. Poi uscivamo davanti e guardavamo la band, prendevamo per il culo e vedevamo cosa avrebbero escogitato per farla finita. Quella sera ero al banco di missaggio e Alan McGee si è avvicinato con una camicia blu e jeans bianchi e mi ha chiesto: come si chiama la tua band? E io ho detto: Oasis. E lui ha detto: hai un contratto discografico? E io ho detto di no. E lui ha detto: ne vuoi uno? E ho chiesto: con chi? E ha detto: con la Creation. E ho fatto: OK. E questo è tutto, la notte che ha cambiato la vita di tutti.

Non sapevi mai con che umore si sarebbe presentato Liam e ho trovato l'intera faccenda davvero dannatamente stressante. La mia sensazione prevalente era: questa cosa è così dannatamente inutile. Questo è il sogno per cui tutti abbiamo vissuto e ti stai ancora lamentando per alcune stronzate che sono successe 18 ore fa. È solo una cosa insensata. Sai cosa voglio dire? Dipende tutto dall'insicurezza e dalla paura da parte sua. I cantanti sono i re a dare la colpa a tutti gli altri. Io avevo l'àncora del lavoro, scrivevo le canzoni, quindi dirigevo io. Sapevo cosa stavo facendo. Spesso mi chiedevo come sarebbe stato se fossi stato in una band e non avessi avuto il controllo della direzione della band perché il tizio che ha scritto tutte le canzoni era così dannatamente bravo. Non avrebbe avuto senso lasciarsi coinvolgere. Quindi non c'è da stupirsi che lui sia andato fuori dai binari, ma puoi bilanciarlo dicendo: beh, gli Oasis non sarebbero un cazzo di niente se non mi avessero chiesto di unirmi a loro.

Potrei intervenire per mettere in pausa il mio io più giovane alcune volte e dire aspetta un minuto. Possiamo solo tornare indietro di un paio di mesi e sistemare questa cosa, cazzo? Dicevo sempre cazzate assurde. Quando sei in preda alla merda delle droghe e pensi che il prossimo che busserà alla porta sarà la polizia, e tutto ciò che dici viene intenzionalmente frainteso dalla stampa, e hai dei giornalisti sotto casa casa e la cosa influenza la vita della tua famiglia, vorresti poter tornare indietro nel tempo e non dire o non fare delle cose. Ora? Tutti ne sono usciti dall'altra parte ed è tutto parte della storia.

Cosa penserebbe il mio io più giovane se lavorassi con Damon Albarn? [Gallagher ha fatto le seconde voci per il brano We Got the Power dei Gorillaz nel 2017 ed è apparso con la band diverse volte sul palco]. Dipenderebbe interamente da quale lato del letto mi sono alzato quel giorno. Se tu mi beccassi in una buona giornata direi: sì, potrei vederlo accadere. In una giornata storta mi accoltellerei alle palle.

Quando arrivi a 55 anni arrivi a una sorta di bivio nella tua vita. Non è raro che le persone che hanno avuto relazioni a lungo termine si separino a 50 anni. Conosco molte persone sulla stessa barca come me e Sara [quest'anno Noel Gallagher e Sara MacDonald hanno annunciato il divorzio dopo 22 anni insieme]. In particolare dopo la pandemia. La cosa della crisi di mezza età è vera per uomini e donne, ma di certo non sto diventando nostalgico del passato, assolutamente no. Le cose vanno benissimo nel presente. Il Man City è fantastico, la mia vita è fantastica. Sono felice e in salute. Sto per andare in tournée in giro per il mondo. Sta accadendo ora per me.

Mi dispiace per i giovani che crescono in questo paese ora, la Brexit è stata un cazzo di disastro assoluto. E sarà un incubo vivente fino a quando qualche politico non avrà le palle per mettere un referendum in un manifesto, fare campagna su quello e tornare nell'UE. Niente funziona più in questo paese. La politica non funziona. I servizi sociali non funzionano. La gente è in sciopero. Non ci sono delle cazzo di uova al supermercato. È tutto una merda. La politica è arrivata a un fottuto vicolo cieco. Non capisco più cosa rappresenti nessuno di loro. I conservatori faranno crollare questo paese e poi lo passeranno ai laburisti e diranno loro "buona fortuna". Sadiq Khan e tutti questi altri cazzo di idioti quaggiù potrebbero pure voler salire su un treno una volta ogni tanto e uscire dalla M25 e vedere quanto cazzo di buco di culo è questo paese. Nella periferia di Manchester, dove sono nato, tutto è chiuso. Tutto è andato. E non è stato abbattuto per costruire grattacieli lucenti per fondi speculativi e appartamenti per investitori come a Londra. È stato proprio chiuso con assi e lasciato marcire. Questo doveva essere un mondo moderno in cui nessuno sarebbe rimasto indietro.

La musica di tutte le forme è così dannatamente borghese adesso. Perché i ragazzi della classe operaia non possono permettersi di comprare strumenti musicali o provare o fare nessuna delle cose che potremmo fare noi. Ed eravamo poveri. Il musicista della classe operaia è il fanalino di coda ora. Ecco perché la musica adesso fa schifo, perché la cultura giovanile, 99 volte su 100, viene dalle classi popolari. Ecco perché così tanti ragazzi ora adorano gli Oasis. Perché eravamo una cosa seria. E riconoscono le cose serie quando lo vedono. Gran parte di me è davvero lusingata e onorata che gli Oasis siano così popolari ora, ma una parte di me è un po' triste perché nessuno è venuto a prendere il nostro posto. Nessuno è venuto a parlare per loro delle loro vite, della loro cultura e di dove andranno dopo.

Ho due figli piccoli, di 13 e 16 anni, e sono in ansia per i giovani. Non sanno davvero come comportarsi con tutta questa merda woke (Noel fa riferimento alla cosiddetta cultura woke, ndr) che ora viene imposta a tutti. Donne bianche di mezza età arrabbiate che dicono ai giovani come comportarsi e tutte queste stronzate. Guardo i miei figli e a volte devo prendere la loro testa tra le mani e dire loro: non preoccuparti per queste persone, sii solo quello che sei. Eravamo scatenati da ragazzi. Non ce ne fregava niente. Non sono così spensierati. Sono incatenati da Internet e dal wokeismo e vivono in un paese dove non funziona un cazzo.

Se potessi tornare indietro per rivivere un momento qualsiasi della mia vita, sarebbe difficile scegliere tra due. Uno sarebbe la mia festa per i 50 anni. È stata stupefacente. È stata una faccenda di tre giorni, quindi ovviamente i miei ricordi sono un po' confusi, ma mi piacerebbe rivivere quel fine settimana. Il periodo tra i 40 e i 50 anni è stato il migliore decennio della mia vita, sono stati anni incredibili, sorprendenti. Ogni giorno da quando ho compiuto 50 anni, però, è stato un cazzo di dolore di palle. Letteralmente ogni cazzo di giorno degli ultimi cinque anni è stato una rottura di coglioni, ma la mia festa per il 50° compleanno è stata una delle feste più pazze di sempre.

L'altro momento sarebbe la sera in cui sono andato a vedere David Bowie e Morrissey alla Wembley Arena negli anni '90. Ero fatto e ubriaco. Poi, prima che arrivasse Bowie, qualcuno è venuto da me e mi ha chiesto: ti piacerebbe venire a conoscere David? Sono stato portato a vedere David Bowie nel suo camerino. E non ne ho alcun ricordo. Ricordo di essere entrato e lui si stava truccando in uno specchio e basta. È lassù con John Lennon per me e non ho idea di cosa ci siamo detti quando l'ho incontrato. Se potessi tornare indietro lo apprezzerei molto di più. Gli direi cosa ha significato per me quando crescevo e quanto significa per me adesso, e gli direi: ti plagerò alla grande, cazzo, quando sarai morto, lo sai.

Se potessi avere un'ultima conversazione con qualcuno nella mia vita, forse parlerei con tutte le mie ex ragazze e direi semplicemente: "Vedi? Te l'ho detto, cazzo". No, sto scherzando. Ovviamente. No, forse parlerei con il mio ex suocero, recentemente scomparso. Non ho davvero avuto la possibilità di salutarlo. Vorrei dirgli che grande uomo pensavo fosse. E vorrei anche parlare con la mia vecchia nonna, la mamma di mio padre. Vorrei solo dirle: non indovineresti mai, cazzo, cosa è successo a me e all'altro tizio.

Noel Gallagher

Source: Big Issue - traduzione italiana di oasisnotizie

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