Ieri sera il Manchester City si è laureato per la prima volta campione d'Europa vincendo la finale di UEFA Champions League a Istanbul contro l'Inter. Tra i tifosi che hanno celebrato la vittoria c'era, ovviamente, anche Noel Gallagher, che ha assistito la partita in un pub di San Diego, in California, dove si trova in tour con gli High Flying Birds, e al fischio finale si è unito ai festeggiamenti con tifosi
Durante un'intervista al programma locale Talksport il fondatore degli Oasis era stato invitato al Bluefoot Bar and Lounge e ieri sera ha mantenuto la promessa. Il cantante era in città per un concerto.
Noel è entrato dalla porta di servizio - scrive il Sun - alle 11.30 del mattino, mezz'ora prima del calcio d'inizio. In fondo al pub gli era stata riservata un'area.
Insieme agli altri fan, molti con la maglia celeste del City, ha seguito il match che si svolgeva a Istanbul e alla fine con loro ha cantato i classici degli Oasis.
Tra le canzoni intonate non poteva mancare Don't Look Back in Anger. L'artista si è poi collegato in diretta con BT Sports e al giornalista in diretta dal campo di Istanbul, in merito a un presunto ritorno degli Oasis, ha confessato: "Questa è la fine, ma anche l'inizio. Questo è solo l'inizio".
E ieri Noel è intervenuto di nuovo a Talksport. Queste le sue parole: "Sono stato invitato a guardare la partita in un bar di San Diego, dove c'era un club di tifosi del City. Quando mi hanno invitato mi hanno detto che ci sarebbero stati 8 tifosi accesi del Manchester City, invece quando ci sono andato oggi ce n'erano 350. Devo dire che è stato bellissimo, è stato come stare allo stadio. È stato incredibile, l'atmosfera era fantastica".
Poi i complimenti agli avversari e gli elogi a Rodri.
"La partita è andata come ce l'aspettavamo. Tanto di cappello all'Inter. Se qualcuno in Premier League si chiede come si faccia a battere il City, si fa così, giocando con due in attacco e cinque a centrocampo. Sai, quando è uscito Kevin De Bruyne ho pensato che ci fossero i fantasmi della partita con il QPR (la partita decisiva per il titolo inglese del 2012, vinta dal City all'ultimo respiro, ndr), quando uscì Yaya Touré".
"E poi Rodri, che gol! Che gol! Il luogo in cui ero è impazzito completamente, è stato fantastico! Non è stato scintillante, non era una botta da 60-70 metri alla De Bruyne o Gerrard e tutti quei grandi centrocampisti, ma loro sono la sala macchine, sono gli ingranaggi che segnano il passo. È proprio adeguato a lui il fatto di segnare un gol, non è stato molto diverso dalla rete che ha segnato all'Aston Villa e che ci ha fatto vincere il campionato un paio di stagioni fa".
"Poi sono proprio felice per Gundogan, era alla sua terza finale e aveva perso le prime due. Meritava una medaglia. La merita Kevin De Bruyne, la meritano i giovani. Haaland forse ne vincerà un paio, Phil Foden forse ne vincerà un paio, ma quei due sono in giro da un po' e sono proprio felice per loro, per Pep Guardiola, per Khaldun al-Mubarak e per lo sceicco Mansur, per tutti".
Poi i complimenti agli avversari e gli elogi a Rodri.
"La partita è andata come ce l'aspettavamo. Tanto di cappello all'Inter. Se qualcuno in Premier League si chiede come si faccia a battere il City, si fa così, giocando con due in attacco e cinque a centrocampo. Sai, quando è uscito Kevin De Bruyne ho pensato che ci fossero i fantasmi della partita con il QPR (la partita decisiva per il titolo inglese del 2012, vinta dal City all'ultimo respiro, ndr), quando uscì Yaya Touré".
"E poi Rodri, che gol! Che gol! Il luogo in cui ero è impazzito completamente, è stato fantastico! Non è stato scintillante, non era una botta da 60-70 metri alla De Bruyne o Gerrard e tutti quei grandi centrocampisti, ma loro sono la sala macchine, sono gli ingranaggi che segnano il passo. È proprio adeguato a lui il fatto di segnare un gol, non è stato molto diverso dalla rete che ha segnato all'Aston Villa e che ci ha fatto vincere il campionato un paio di stagioni fa".
"Poi sono proprio felice per Gundogan, era alla sua terza finale e aveva perso le prime due. Meritava una medaglia. La merita Kevin De Bruyne, la meritano i giovani. Haaland forse ne vincerà un paio, Phil Foden forse ne vincerà un paio, ma quei due sono in giro da un po' e sono proprio felice per loro, per Pep Guardiola, per Khaldun al-Mubarak e per lo sceicco Mansur, per tutti".
"Abbiamo vinto la Premier League, che è il campionato più visto del mondo, ma la Champions League è il palcoscenico mondiale, tutti nel mondo ti guardano ed è come tutti gli altri del mondo ti giudicano. Ora ci siamo arrivati, ma non è la fine del viaggio. Dopo aver vinto la Premier League siamo andati a tutto gas. E adesso si mette male per tutti gli altri, perché una volta che ci siamo tolti questa di mezzo ... Stasera ciò che mi ha impressionato è stato che dopo l'uscita di Kevin De Bruyne la partita era diventata emotiva, perché lui è il giocatore decisivo, ed è stata la nostra peggiore prestazione stagionale, ma hanno continuato a crederci, hanno continuato a crederci e hanno continuato a crederci e ce l'abbiamo fatta. E questo rappresenta un pericolo per tutti".
"I giocatori del Manchester City erano agitati. Ero lontano migliaia di chilometri, ma riuscivo a vederlo alla TV. Vedo la mia squadra ogni settimana e la seguo ovunque. Erano agitati e giustamente. Oggi ascoltavo Talksport e tutti dicevano che avrebbero vinto per 3-0 o 4-0 o 6-1. E io pensavo: aspettate un attimo, l'Inter giocherà per andare alla lotteria dei rigori, probabilmente perderanno tempo per andare alla lotteria. L'avevo detto prima e sapevo che sarebbe stata decisa da un golletto. E pensavo anche che sarebbe andata ai tempi supplementari e forse perfino ai rigori, ma penso che ora ci siamo tolti di mezzo questa. E questo porta fiducia nei tifosi, nel club, nello spogliatoio e in tutti. E prevedo che vinceremo altre Champions League".
"Il treble è un traguardo incredibile e l'abbiamo ottenuto bene, siamo dei meritevoli vincitori in tutte e tre le competizioni. Devo togliermi il cappello di fronte a tutti, pensavo che avremmo mostrato tutto stasera a Istanbul. Siamo stati tenaci, siamo stati resilienti. Pensavo che se avessimo segnato per primi ce l'avremmo fatta. Ti dico una cosa: l'ultima scena è stata la parata di classe mondiale di Ederson. È andato col ginocchio sulla linea come se ci fosse il nostro nome (su quella coppa)".
"Stasera c'è stato tutto racchiuso in una partita di calcio. E in una partita di calcio può succedere di tutto. Se stasera avessimo perso, il double sarebbe stato visto come un fallimento. Questi sono gli standard che sono stati stabiliti da questa squadra di calcio".
"Stasera c'è stato tutto racchiuso in una partita di calcio. E in una partita di calcio può succedere di tutto. Se stasera avessimo perso, il double sarebbe stato visto come un fallimento. Questi sono gli standard che sono stati stabiliti da questa squadra di calcio".
"Il Chelsea ce l'ha fatta due volte, contro il Bayern Monaco ai rigori nello stadio del Bayern e contro il Manchester City quando nessuno dava loro una chance, perché due anni fa eravamo la migliore squadra d'Europa di gran lunga. E l'hanno spuntata con un 1-0. Devi stare sempre sul pezzo. E più stai sul pezzo più hai possibilità di vincere. E penso che lo meritiamo, siamo i campioni meritevoli. negli ultimi cinque anni siamo stati la migliore squadra d'Europa di gran lunga".
"Guardiola è un grande. E ti dico una cosa: nella prossima stagione straccerà di nuovo tutto, manderà di nuovo tutto all'aria e creerà qualcos'altro, perché stasera John Stones (nato difensore centrale e spostato da Guardiola in una posizione ibrida tra mediano e difensore, ndr) ha giocato meravigliosamente stasera. Il loro giocatore, Martinez, non l'ha mai calciata. Contro il Real Madrid sembrava che avessimo 13 calciatori in campo, stasera contro l'Inter sembrava che ne avessimo 9. Hanno fatto molto bene e ti posso assicurare che lui l'ha visto e dirà: 'Bene, dobbiamo fare qualcosa di diverso'. E reinventerà la cosa. Sai, lui è un genio e sapevamo tutti che fosse un genio prima che arrivasse in Inghilterra. E l'ha dimostrato volta per volta, ha vinto 5 campionati con una Champions League, un treble e un paio di treble domestici in 6 anni. È proprio una cosa stramba".
"Sì, stasera salirò sul palco. Non so quanto possa andare bene il concerto ... Dovrò dirlo al pubblico. Ti racconto cosa è stato buffo. Ero al bar qui a San Diego, è curioso come i tifosi statunitensi del City cantassero i cori con l'accento di Manchester".
"Quando tornerò dalle vacanze ci sarà posto per te nella mia band", ha concluso Noel rivolgendosi a un bambino intervenuto al microfono per cantare un coro dei tifosi del City che ricalca il famoso brano Rhythm is a Dancer, successo della dance anni '90.
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