Dodici brani, nessuno inedito, tutti in versione acustica. Quella più intima, più nelle corde del nuovo Richard Ashcroft, ex bad boy del Brit pop. Che poi tanto nuovo non è, visto che ormai da una ventina d'anni, lasciati i Verve, il menestrello di Wigan ha imboccato una strada differente nei testi e nella musica, più melodica e meno psichedelica. Senza però tradire il suo stile unico.
E Acoustic Hymns Vol. 1, l'album in uscita il prossimo 29 ottobre via RPA/BMG, ne è la dimostrazione. Dodici brani reinterpretati in versione acustica, dodici pillole dalla carriera ormai quasi trentennale di Ashcroft. Tanto Urban Hymns, l'album del 1997 che ha segnato l'apice della carriera dei Verve e che ispira il nome di questo nuovo lavoro, dalle celebri Bittersweet Symphony e Sonnet, Lucky Man e The Drugs Don't Work, alle più ricercate Weeping Willow e Velvet Morning.
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