È un Noel Gallagher rilassato quello che lunedì atterra a Concepción, città cilena scelta come tappa iniziale del tour degli Hig Flying Birds in Sudamerica a supporto dell'album Who Built the Moon?. Nelle foto che seguono eccolo ritratto con i numerosi fan che lo hanno atteso all'aeroporto.
Noel, che - come è noto - è già al lavoro in studio per il prossimo disco, visiterà anche Santiago del Cile, prima di spostarsi in altri paesi dell'America latina. Dai tempi dell'esibizione allo Stadio San Carlos de Apoquindo, con gli Oasis nel 1998, sono già sei le visite del cantautore nella capitale. E quest'anno al tour si aggiunge un concerto in un'altra città cilena diversa dalla capitale, Concepción per l'appunto.
Il terzo lavoro in studio da solista, esempio di "pop cosmico", termine coniato dallo stesso Gallagher, è il migliore tra quelli sin qui pubblicati da Noel dopo la fine degli Oasis?
"Abbiamo solo tre dischi, quindi sarebbe un po' prematuro affermare che Who Built the Moon? sia il migliore che abbiamo pubblicato sinora", risponde parlando dell'album realizzato con il produttore David Holmes, "però sì, sento che questo disco ha qualcosa di speciale ed è stato fantastico poterlo condividere con il pubblico. La mia intenzione era pubblicare le canzoni migliori che potessi scrivere. Non cercavo di creare un disco psichedelico propriamente detto, né un certo tipo di disco in particolare, ma solo buone canzoni per vedere fin dove sarebbero arrivate".
Dopo otto mesi di tour ininterrotto insieme alla sua band, i cui momenti stellari sono documentati dal libro fotografico Any Road Will Get There There (If We Don't Know Where We're Going), che esce il 1° novembre, Noel chiude il suo 2018 con la porzione sudamericana dello Stranded on Earth
Tour.
"Mesi che sono stati dannatamente fantastici", spiega, in collegamento telefonico con Culto, Noel, che martedì 30 ottobre sarà sul palco del Gimnasio Municipal di Concepción, per poi spostarsi il 31 ottobre a Santiago, al Velódromo del Estadio Nacional per la chiusura della prima giornata del festival Colors Night Lights.
"L'ultima volta che siamo stati lì è stato quando abbiamo aperto agli U2 (ottobre 2017, ndr), quindi siamo molto entusiasti di tornare. Suoniamo canzoni di tutte le epoche e, sopra tutto, ce la spassiamo sul palco".
Noel, negli ultimi mesi hai detto che hai materiale per uno o due altri album e che ti piacerebbe invitare a collaborare Damon Albarn e Morrissey. È possibile che accada?
"Be', quello che è assolutamente certo è che ho molto materiale, ma non so con chi lavorerò o se chiamerò qualcuno di loro. Non lo so. La scorsa settimana sono stato in studio ed è stato fantastico, quindi vado avanti".
Ti piace di più comporre e registrare un nuovo disco adesso o ti piaceva di più quando eri negli Oasis?
"Il momento di entrare in studio mi è sempre piaciuto, perché sono un cantautore, è a questo che mi dedico, ma sì, ora mi piace un po' di più, è vero, ho più di esperienza, molta più libertà, sento che posso andare dove voglio andare. Questo mi piace molto".
Vedi nuove idee nei gruppi di oggi? Si può essere creativi a queste altezze del rock?
"Sì, sì. È che ... ascolta, il rock come lo conosciamo non esiste più. La forza musicale predominante oggi è il maledetto hip hop, non più il rock, ma io almeno cerco di tenermelo buono. E se qualcosa non mi piace rimango da solo, non mi importa". E il rock non è più rilevante per le nuove generazioni?
"È difficile rispondere a questa domanda. Chissà, la risposta è semplicemente un chissà".
Cosa ci si può aspettare dal libro fotografico del tour che prepari?
"Per ora quello che posso dirti è che le foto sono fenomenali e che attraverso queste foto potrai conoscere un po' di più gli High Flyibg Birds. Sharon è una grande fotografa, noi siamo una grande band".
Sharon Latham è stata per anni la fotografa ufficiale del Manchester City, la squadra per cui tifi. Come vedi il presente del club?
"È fantastico. La migliore squadra del mondo, il migliore allenatore del mondo, la migliore tifoseria del mondo".
Alexis Sánchez stava per firmare per il City, poi è finito allo United ...
"Purtroppo è andata così. Una decisione sbagliata da parte sua".
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Intervista a Noel Gallagher per Futuro.cl
Ciao Noel, pronto per questo nuovo incontro?
Più che pronto. Io e la mia band siamo molto entusiasti. L'ultima volta che siamo stati qui è stato per aprire agli U2 (Estadio Nacional, ottobre 2017, ndr) ed è stato un buon concerto, la gente, tutto in generale. Facciamone un'altra dose. Stavolta porti il tuo disco Who Built the Moon?, in cui ha inserito nuove influenze, più moderne e in questo senso ti si è aperto lo spettro. Per una persona come te formatasi nel rock and roll tradizionale, fare questo esercizio è una sfida importante?
Una grande esperienza, senza dubbio. Uno ha sempre come obiettivo non ripetere la stessa cosa che hai fatto prima in studio ... (si ferma pensare qualche secondo, ndr) e stavolta è stato grandioso. La verità è che amo tutti i dischi che ho fatto e questo senza dubbio ha un posto speciale, è quello che mi motiva di più finora. E ovviamente abbiamo anche voglia di mostrarlo alla gente.
E questo spirito che porta ad aprirti a nuove influenze lo porti anche nel concerto dal vivo? Nel senso che financo le vecchie canzoni prendono un'altra piega con questi nuovi suoni?
I concerti sono stati bellissimi finora. Posso contare su una band formidabile, con cui suoniamo canzoni vecchie, canzoni nuove, di tutto. E il filo conduttore è che ce la spassiamo. Alla fine conta questo nella vita di un musicista viaggiatore, spassarsela e trasmetterlo sul palco al pubblico.
A questo proposito, nel pubblico si verifica un fenomeno per cui le tue canzoni le possono cantare i fan di più vecchia data e le nuove generazioni, che nella migliore delle ipotesi non c'erano quando esordivano gli Oasis, ma le cantano con la stessa passione. Come vedi questo potere che hanno la musica e le canzoni?
Credo che le canzoni che ho scritto negli anni '90 siano risultate senza tempo. Hanno conquistato tre generazioni diverse, che sono quelle che oggi si uniscono ai concerti. Ed è verissimo quello che dici, che ci sono più ragazzi che non erano nati a metà di quel decennio. E quindi vedere quello che si produce, come creatore di canzoni, mi rende molto, molto orgoglioso. Ci siamo, però, riferiti a te come ad un solista, anche se la tua band, gli High Flying Birds, suona con te già da un bel po' ed è stata importante in tutto questo processo. Qual è il valore che dai al fatto di poter contare su di loro?
Be', senza di loro non avrei potuto fare un album, tanto per cominciare. La band in questo momento è nella forma migliore in cui sia stata. Quello che mi piace è che sono persone fantastiche, grandi musicisti e gente ottima per divertirsi, quindi c'è il pacchetto completo.
Sarai per la prima volta a Concepción. È sempre bello in un paese uscire dalla capitale e suonare in altre città, no?
Sicuro, bisogna sempre vedere e visitare il resto del paese, è fantastico. Soprattutto in luoghi come il Cile, dove quasi sempre si finisce per suonare solo nella capitale. Quindi avere questa possibilità è una cosa buona per noi e soprattutto per la gente. Fa parte della motivazione extra che abbiamo stavolta.
Intervistato in occasione della presentazione al pubblico del libro Any Road Will Get There There (If We Don't Know Where We're Going), un resoconto fotografico del suo ultimo tour con i suoi High Flying Birds che uscirà il 1° novembre, Noel Gallagher, al Kings Palace di Londra, ha rivelato qualche dettaglio sul suo prossimo disco da solista.
Noel dal vivo a Sheffield (foto tratta dal nuovo libro)
Noel ha reso noto di aver tenuto delle sessioni di registrazione ad Abbey Road con il produttore David Holmes, già ingaggiato per Who Built the Moon?. Il lavoro riprenderà dopo il tour sudamericano di Noel, che impegnerà l'artista nei mesi a venire.
Riguardo a cosa ha ispirato il disco, Gallagher ha detto che è sempre stato incuriosito dall'aumento del divario tra il pubblico e l'artista che si verifica dopo il successo di quest'ultimo.
"Nessuno riuscirà mai a scrivere un album interessante su una rock star che vive a Primrose Hill", ha detto, aggiungendo di essersi rifatto, per scrivere le nuove canzoni che ascolteremo, ad amici e figure della propria infanzia.
"Sono tantissime le volte in cui puoi scrivere una canzone sulla pioggia o usare la parola 'shine', e io me la sono cavata così un bordello di volte", scherza Noel. "Ho usato gli accordi di Wonderwall sei volte e, lascia che te lo dica, quella cosa ancora non si è esaurita!".
Gallagher ha detto di aver provato a lavorare sul lato più sperimentale di Who Built the Moon?, cercando di comporre di più in studio e di fare meno affidamento sui "trucchi" che aveva usato e riusato per i dischi degli Oasis e per i precedenti dischi da solista.
Interrogato sul sound delle canzoni scritte sinora, ha citato la "musica disco anni '70" e la "nascita del mondo".
"Spesso", ha raccontato Noel, "ho detto alla gente che fa parte della mia band: Nessuno di noi è il migliore del mondo in niente, capite cosa intendo? Siamo un gruppo, facciamo questo rumore e alla gente piace molto. Dal canto mio non sono il cantante migliore, non sono il chitarrista migliore, ma sono il migliore nel cazzo di mondo a essere me stesso. Tutte queste persone mi pagano perché io sia me stesso, è facile, cazzo!".
Qualche tempo fa, parlando con NME, Noel aveva detto che il suo nuovo materiale suona come "i Police che incontrano i Cure".
"Non ho una chitarra a casa mia per la prima volta da quando avevo 13 anni, quindi ho scritto canzoni con il basso. È incredibile. Ti toglie tutta l'emozione della cosa e ottieni più un groove, ma mi piace molto, quindi ecco cosa sto facendo al momento. Quindi tutto ciò che sto scrivendo al momento suona come i Police, i Cure o come se i Police e i Cure fossero insieme in una band".
Alla domanda su quale sia la sua collaborazione da sogno, Noel ha risposto: "Devo dire che sarebbe Neil Young e i Crazy Horse. Se riuscissi a scrivere una canzone e un disco con loro sarebbe incredibile, cazzo! Mi piacerebbe anche lavorare con Morrissey, perché è una parte importante della mia adolescenza. Mi piacerebbe anche scrivere una canzone con Shaun Ryder, sarebbe incredibile".
Il nuovo disco di Noel dovrebbe vedere la pubblicazione entro la fine del 2019.
Gem Archer non sarà un nome familiare, ma è stato la spina dorsale chitarristica di alcune importantissime band.
È stato il frontman della band indie rock Heavy Stereo negli anni '90, prima di assumere il ruolo di chitarrista degli Oasis e dei Bady Eye di Liam Gallagher. Poi è passato a suonare con i Noel Gallagher's High Flyibg Birds, in cui milita tuttora.
Il giovane Gem iniziò la sua vita musicale suonando il violino all'età di 10 anni e, come avveniva spesso in molte case negli anni '70, c'era sempre una chitarra in giro.
"Mi piaceva l'aspetto delle chitarre", dice, "e suonavo il violino a scuola, il che era grandioso, perché mi piaceva il maestro. Sai, portava i jeans e aveva la barba! Ma poi mi hanno messo al violoncello e il maestro l'ho odiato ... Così poi volli solo suonare la mia chitarra. Dopodiché mio padre mi disse: 'Senti, vuoi smetterla?'. E gli dissi: 'Tutto ciò che voglio è suonare la chitarra' ".
Late 60s Sunburst Gibson Firebird III
"Mio padre era un grande. Faceva l'operaio quindi ascoltava la radio tutto il giorno e quando mi accompagnava a casa da scuola io gli mostravo tutto quello che avevo imparato, gli Shadows e tutta quella roba lì. Quando sei giovane pensi: 'Whoa! Cosa viene dopo?'. E il passo successivo è stato comprare una chitarra elettrica. Poi si è trattato di trovare un amico che avesse anche lui una chitarra. Si è sempre trattato di far parte di una band. Ed è ancora così! Non si è mai trattato di essere un virtuoso. Tutto quello che volevo fare era far parte di una band e scrivere canzoni".
E ancora oggi ti entusiasma come allora?
"Oh, sì! E si spera che sia una cosa che non andrà mai via. Detto questo, non ascolto i chitarristi. Ascolto la musica".
Quale musica accende la tua immaginazione quando la ascolti?
"È difficile dirlo. A volte cerco su YouTube ed è qualcosa di stupido. La mia fidanzata viene dal New Jersey e laggiù c'è una band di nome Los Straitjackets. Suonano folli cover surf con indosso maschere da wrestling messicano. Potrebbe davvero trattarsi di tutti! O il moo amico mi fa: 'Hai mai sentito parlare di questo tizio, Tommy Emmanuel?' e tu fai: 'Bene, diamo un'occhiata ... Oh mio Dio! È assurdamente bello!"
Quali altre cose a parte la musica ti ispirano a suonare la chitarra?
"Be', c'è la storia di Neil Young e della colonna sonora di Dead Man. Ha proiettato il film su un maxischermo e ha semplicemente registrato dal vivo attraverso il suo amplificatore, a volume alto (ride, ndr). È così che si fa, no? Cogliendone semplicemente la vibrazione. È uno dei re nel trovare un suono che prima non esisteva".
A quanto pare la sua chitarra è impossibile da suonare per chiunque altro ...
"Io l'ho toccato con mano. Abbiamo suonato con Neil Young un po' di volte. Noel e io siamo andati a dare un'occhiata alla sua attrezzatura ed era tutta accatastata nell'angolo del palco, come se stesse tentando di venderla! Sul serio. E la Les Paul nera ... non saresti riuscito a infilare neanche una cartina della sigaretta tra il Mi alto e il pickup. È praticamente impossibile da suonare per la maggior parte delle persone, ma lui è uno dei pochi tizi in grado".
Attrezzatura vs. idee
Ti fa domandare quanto conti l'attrezzatura ...
"Penso che conti la personalità. Non si tratta dell'attrezzatura né niente di simile. Almeno penso di no. Il sound di Neil Young, il suo tocco ... potrei riconoscerlo lontano un miglio. Conosco persone che pensano che Hendrix sia inascoltabile, ma fai: 'Okay allora, ci vediamo dopo!' (ride, ndr). Ma potrebbe essere chiunque, i grandi o i 'non grandi', sono loro. Intendo dire: gente come Johnny Ramone ... nessuno sa suonare così. Quelle pennate in giù, e sono più pulite di come pensi ... finché l'attrezzatura lavora per te".
1968 Gibson Trini Lopez Standard in Sparkling Burgundy
La tua pedaliera è figa. Come sta funzionando per te il GigRig G2? Molti chitarristi dicono che sia un punto di svolta ...
"Oh, amico! È un punto di svolta, certo. Un punto di svolta assoluto! Non riesco a credere che non sia stato creato prima, davvero. Avevo pedaliere in rack con un sistema ad interruttore, ma li volevo proprio a terra, dove dovrebbero stare, e il G2 è un livello completamente diverso di utilizzo dei tuoi effetti a pedale. La prima cosa che ho notato, quando erano tutti collegati, è stato che appena ho acceso il G2 tutti i pedali suonavano molto, molto meglio. Più puliti, più dettagliati e meno cupi. Proprio molto più entusiasmanti, davvero. Per me ha completamente senso. Specialmente suonando con Noel ora. Non è come gli Oasis, dove gli amplificatori la fanno da padroni e poi premevi con il piede su un boost di volume o qualcosa. Negli Oasis si trattava più del muro del suono. Quello che stiamo facendo ora richiede molte trame musicali per tutta la durata della scaletta eil G2 in questo aiuta in modo enorme".
Con quali chitarre e amplificatori sei in fissa al momento?
"Non mi è mai piaciuto cambiare vari amplificatori diversi. Tutto quello che sto usando al momento è un tweed ’57 Custom Fender Twin-Amp ('tweed' sta per 'tessuto', ovvero il rivestimento in tessuto giallino intrecciato usato per i cabinet, ndr) ed è fantastico. Puoi farci passare un sacco di pedali e suona grandioso, mentre alcuni amplificatori non sopportano molti pedali così bene. Sto usando molti diversi livelli di gain e uso un bel po' di chitarre diverse, come semiacustiche, Strato, Tele e Firebird, ma da loro tiro fuori molto e ho tutti i pickup coperti. È questo tutto ciò di cui ho bisogno. "E anche la Epiphone Sheraton con i mini-humbucker è fantastica. È la chitarra di Noel. Lui fa: 'Quali chitarre vuoi prendere in prestito?'. E io faccio: 'Be', quella l'ho suonata ed è incredibile'. È anni '60, ma non sono sicuro di che anno esattamente. Stavo per comprarne una, ma costava circa settemila sterline! Noel ha una collezione incredibile, ma a noi piace mantenere le cose semplici. La gente fa: 'Perché stai cambiando chitarre così tanto?', ma noi usiamo molti capotasti. È buffo, ma se c'è un capotasto io lo immagino come una figata. Come Don't Look Back in Anger, che è in Si bemolle, ma per me è in Sol! La penso in varie forme e mi figuro gli accordi. Mi immagino l'intera cosa ed è così che la ricordo".
1998 Fender Paisley Telecaster
Puoi dirci del tuo incidente e di come ha influenzato il tuo modo di suonare la chitarra?
"Ho avuto un incidente e mi sono fratturato il cranio e mi sono rotto una gamba. Ne sono rimasto fuori per un po'. È stato piuttosto brutto. La gente mi ha chiesto se abbia influenzato il mio modo di suonare la chitarra e io scherzosamente ho risposto: 'Sì, l'ha migliorato!', ma dopo che non sono uscito per molto tempo ho iniziato a innamorarmi di nuovo della chitarra. Come strumento e non con un discorso del tipo: 'Sono in una band e faccio questo e quello'. Ho iniziato a sorprendere me stesso! E ho intrapreso un viaggio diverso, suppongo".
"Questa cosa che sto per dire sembrerà pretenziosa, ma penso sia d'aiuto: è stato come la fisioterapia. Come guarire, come ristabilirsi. E sai che c'è? Ho iniziato ad andare veramente in profondità e ho iniziato a domandarmi: 'Come si suona effettivamente quella cosa?', perché tutti sappiamo vantarci di tutto, no? Se dicessi: 'Suona l'inizio di Purple Rain' tutti avrebbero un modo buono di farla, ma ad analizzarla veramente e approfondirla ... di colpo è stato molto più facile, perché ero bloccato su un divano con una gamba ingessata! Cioè non riuscivo a camminare ..."
"Quindi non si finisce mai di imparare e questa scaletta è incredibile, perché la band, tutti, sono grandiosi! Cioè sto apprendendo di nuovo".
La sapienza di Noel
Suonare con i musicisti giusti può alzare il tuo livello in modo enorme, un po' come giocare a biliardo con le persone giuste ...
"(ride, ndr) È strano come succede, no? E tutti abbiamo quelle serate in cui siamo imbattibili. Giochiamo molto a snooker. All'improvviso fai un break di due palle, un break di tre palle e prima di rendertene conto tutti sono eccitati e dicono che stai diventando piuttosto bravo in questo campo! Poi, ovviamente, torni sulla terra".
Penso che la musica sia la stessa cosa, certe persone sanno veramente tirare fuori il meglio da te ...
"Noel ha scritto una tonnellata di canzoni diverse recentemente e non è che metti la cintura e suoni la scaletta. Ci sono molte atmosfere diverse e ... Sto provando a non dire 'vibrazioni' (ride, ndr)".
Fender '57 Custom Twin-Amp
Un mio amico produttore nella stanza di controllo ha un Barattolo delle Vibrazioni, una sorta di scatola delle parolacce. Se qualcuno dice la parola 'vibrazione' devono inserire un bigliettone nel barattolo ...
"Sì, buona idea! Le migliori parole e i cliché vengono sempre abusati e poi messi in panchina, sai. Ma quando cominciano a essere cazzi, sembra sempre che abbiano completamente senso, però".
Com'erano le prove con Noel?
"Lui è fantastico. È iniziata come una prova per il tour con gli U2, quindi era una scaletta di 50 minuti e poi lui ha iniziato a inserire il nuovo album. Ho tutte le multitracce, il che è fantastico. Puoi provare a scegliere le cose, ma è molto più facile con le multitracce. So come Noel dà voce agli accordi e su alcune linee di chitarra solista suona su alcune corde che non sarebbero così ovvie. Non è che nelle prove lui voglia semplicemente replicare il disco. Ci sono delle parti che sono basse e altre che sono troppo basse e lui fa: 'Oh, fai così ...'. Ad esempio la nota sul disco che è appesa ad un'altra nota, ma dal vivo la nota dominante potrebbe essere diversa e, sai, ci sono molti suoni diversi.
“[Noel] tocca molti pedali, quindi la domanda è: cosa sta cercando qui? E, ovviamente, canta pure. Devi avere un luogo da cui partire, ma non è proprio come fare il disco. Quest'anno abbiamo iniziato con una lista di circa 35 canzoni, che sono un bel po' da imparare. Non che le abbiamo fatte tutte, ma sono tutte lì pronte ad essere attinte se serve, e lui aggiunge sempre canzoni e le prova anche in modi diversi. Alcune canzoni, come Don't Look Back in Anger, sono in Do, ma noi le facciamo in Si bemolle, e penso che Wonderwall sia più alta. Il cantante è Noel, quindi canta lui per due ore, e le canta dall'inizio alla fine ogni giorno, anche alle prove. È giusto, perché è una canzone, ed è una cosa reale. Ma Noel è sempre acceso. È il non plus ultra ed è fonte di ispirazione! Noel canta a voce altissima. Uno dei tizi del sound diceva che è circa 20 decibel più alto di Springsteen!".
Stai per salire sul palco della Motorpoint Arena di Cardiff sapendo che ci sarà qualche major. Cosa si prova? Cioè tu sembri molto, molto calmo considerato che ...
"La cosa fondamentale, per me personalmente, è provare a essere calmi prima di suonare, sempre calmi. La mia routine non è routine. Essere veramente calmi e provare a stare con meno persone possibili. Non c'è una serata fuori dopo il concerto per me!"
Source: musicradar - Traduz. by frjdoasis @oasisnotizie
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Liam Gallagher non le manda a dire ai Radiohead, oggetto di una raffica di post su Twitter la scorsa notte. L'ex Oasis non è, com'è noto, un fan della band di Thom Yorke e soci. Stavolta, quando in Italia erano da poco passate le 4 del mattino, Liam ha pubblicato una serie di messaggi rabbiosi.
"Sono in questa gabbia di matti, ogni coglione la mena con questa band, i Radio Play, aiutatemi". E ancora: "Pianeta solletico", "The bond" (probabile riferimento a The Bends, il disco del 1995 dei Radiohead), "Il rap nel bel mezzo di The Bends, ma ci prendete per il culo?", "Io sono fuori", "Su che album si trova questa cazzo di Karma Police?". E infine: "Come hanno fatto questi a diventare famosi?".
Nel febbraio 2011, quando i Radiohead pubblicarono The King of Limbs e i Beady Eye erano all'esordio con Different Gear, Still Speeding, Liam lanciò una provocazione in un'intervista a The Quietus, criticando il fatto che Yorke e compagni avessero scritto una canzone su "un cazzo di albero". Ecco cosa disse Liam:
"Ci piace quello che facciamo. Ho sentito quel cazzo di disco dei
Radiohead e mi chiedo: "Cosa?!". Mi piace pensare che quello che
facciamo, noi lo facciamo fottutamente bene. Loro scrivono una canzone
su un cazzo di albero? Fammi il piacere! Un albero di mille anni? Ma
fottiti! Uno pensa che scrivano una canzone su un albero moderno o uno
che è stato piantato la settimana scorsa. Sai cosa intendo?".
Neanche il fratello di Liam, Noel, in passato ha risparmiato critiche ai Radiohead. Ecco cosa ebbe a dire in un'intervista del 2002.
Sono fratelli, ma non gemelli. E anche se hanno i lineamenti del volto un po' simili, Liam e Noel non sono proprio identici. Eppure può succedere di scambiare l'uno per l'altro. Ma che sensazione si prova ad essere scambiato per il proprio fratello, con il quale, magari, come nel caso dei Gallagher, sei in guerra da qualche anno?
Noel ha raccontato di essere stato scambiato per Liam in tempi recenti. È successo durante le prime fasi delle registrazioni del nuovo album del cantautore, l'ideale successore di Who Built the Moon?:
"Ero già stato in studio. Avevo trascorso due settimane ad Abbey Road e attraversavo le strisce pedonali ogni giorno, cercando di essere riconosciuto. C'erano dei turisti che camminavano a piedi scalzi. Nessuno si ferma. Una volta, invece, è passato un tassista e mi ha fatto: 'Tutto bene, Liam?'".
Source: Rockol
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Noel Gallagher si è aggiudicato due premi ai Q Awards, consegnati questa sera a Londra, come ogni mese di ottobre.
L'ex Oasis, che a novembre dello scorso anno ha pubblicato il suo terzo album da solista, Who Built
the Moon?, con i suoi High Flying Birds, ha vinto il premio "Miglior artista solista" e "Straordinario contributo alla musica", istituito nel 1990 e conferito nel 2007 anche agli Oasis, ma ai BRIT Awards.
Tra gli altri premiati alla Roundhouse di Camden anche Paul Weller, che si è aggiudicato il premi "Miglior artista del mondo oggi".
"Devo ringraziare Liam", ha detto Noel sul palco dopo aver ricevuto i premi, "perché se non fosse per lui non sarei un cazzo di artista solista, tanto per cominciare. E ringrazio la mia band che questa sera non può essere qui per ragioni finanziarie".
La prima volta che ho messo piede al Forum era il 2000.
Treno Roma-Milano, il mio accompagnatore è Simone, mio cugino. Aveva
sentito parlare degli Oasis solo da me, ma neanche una nota conosceva.
In quel tempo (perché di religione si tratta) chiunque avesse avuto a
che fare con me, chiunque mi girasse intorno, aveva una storia diretta
con i fratelli Gallagher. La brit mania aveva impossessato praticamente
tutta la mia generazione. A metà degli anni 90 ci si riconosceva per
strada, noi che appartenevamo a quel club di frangette, di Adidas e
Clarks, di Parka, di ossessionati dal mondo anglosassone, meglio
dall’isola Inghilterra perché l’America ancora non aveva partorito gli
Strokes.
Fu un concerto particolare quello del 2000 al Forum di Assago,
semplice: mancava Noel, il capo, la testa, la penna, il malinconico.
Mancava Noel, ma piansi lo stesso, forse piansi anche di più. C’era uno
striscione, mi ricordo che recitava così: «Where is Noel while we were
gettin’ high?», tratto da frase epica di Champagne Supernova,
una canzoncina qualunque, piccola, così piccola che ci ha fatto drogare
tutti senza dover prendere la droga. Quelle canzoni che ti fanno salire
la felicità e il mondo incantato davanti agli occhi dall’inizio alla
fine. Ecco cosa sono stati per noi gli Oasis in quegli anni: sogno. O
meglio, la forza di farci sognare, la forza di farci vivere un sogno.
Quando Liam entra sul palco tu vuoi essere lui, nessun altro. Vuoi
essere la sua giacca jeans, vuoi il suo pantalone beige e ti chiedi
perché quel pantalone a lui stia così bene e a te nessun pantalone al
mondo starà mai così bene.
C’abbiamo provato tutti nei nostri primi demo a fare il
suono delle chitarre degli Oasis ma nessuno ci è mai riuscito. C’abbiamo
tutti messo “stars” e “sunshine” nei nostri primi testucoli in inglese
ma mai avevano la stessa potenza e lo stesso impatto che avevano queste
parole quando uscivano dalla bocca di quei maledetti di Manchester! Però
vi assicuro che ci abbiamo tutti provato, sbattendoci fortemente il
muso. Ricordo che a ogni canzone che partiva in quel concerto spaccavo
le palle a una bionda vicino a me, la coprivo di aneddoti e urlacci
all’orecchio. Ti chiedo scusa ancora oggi. Se leggi questa storiella io
ero quello con la felpa blu e rossa, ce l’ho ancora oggi.
Momento di muro del pianto di quella notte: Acquiesce.
Canzone in cui Liam canta le strofe e Noel il ritornello, ma Noel lì su
quel palco non c’era e allora Liam gira il microfono e fa cantare il
pubblico al posto del fratello. Valle di lacrime. Ma la cosa che mi
rimase più impressa di quell’evento fu la portata che ebbe sulla mia
personalità. Il mattino seguente presi il treno Milano-Roma e di fronte a
me sedeva un uomo sulla quarantina con impermeabile marrone, quotidiano
in mano, e con la fottutissima tendenza a produrre con la bocca ogni
dieci secondi una specie di suono catarroso misto a tossetta antipatica e
rantolo schiarisci-gola. Stava veramente innervosendo tutta la carrozza
perché andava avanti con questo suoni senza sosta da quando si era
seduto. A un certo punto intervengo, cioè, sono appena stato al concerto
della band meno educata del pianeta, chi potrà mai fermarmi: «Scusi
signore, potrebbe smettere di fare quel rumore con la bocca?», «Sì, mi
scusi, certo». Non l’ha più fatto. Giuro, non l’ha più fatto. Magari
l’ho salvato da una nevrosi, da un tic. Quella richiesta senza quel
concerto non l’avrei mai fatta.
Violenza? Forse, ma bisogna aspettare prioma di dare giudizi affrettati: Liam Gallagher, ex Oasis, è finito nel mirino di Scotland Yard per sospetta aggressione contro la fidanzata Debbie Gwyther.
Lo hanno riferito fonti di polizia citate dalla BBC, dopo che il Sun aveva pubblicato online - ad agosto - un video che riprendeva la scena di un apparente alterco violento scatenato dal cantante nei confronti della donna.
Al momento Scotland Yard precisa che a Gallagher non sono state mosse accuse specifiche, pur essendo stato interrogato e ammonito il 25 settembre, mentre non risultano denunce da parte di Debbie Gwyther.
L'episodio testimoniato dal video risale al 9 agosto. Le immagini trapelate vennero riprese dalle telecamere a circuito chiuso di un noto locale di Londra.
Gallagher ha negato in ogni modo qualunque atto violento da parte sua fin dal momento delle prime rivelazioni del Sun, oltre un mese fa. E la smentita era arrivata anche dalla compagna.
Riunire gli Oasis? Noel Gallagher lo farebbe se servisse a impedire a Jeremy Corbyn di diventare primo ministro del Regno Unito.
Al cantautore, da anni su posizioni critiche nei confronti del Partito Laburista e avversatore del suo leader, è stato chiesto dalla trasmissione radiofonica TalkSport se preferisse riunire gli Oasis o vedere eletto Corbyn come primo ministro.
"Dovrei rimettere insieme la band, credo. Non voglio che quel pazzo governi il paese", ha risposto Noel (ASCOLTA QUI).
Poco meno di un anno fa Noel si era espresso così su Corbyn parlando con Paste Magazine (LEGGI QUI).
"Fanculo Jeremy Corbyn. È un comunista. E Trump è un ... un ... non voglio neanche nominarlo, ma non influenza la mia vita. Be', Donald Trump, forse, dato che la sua visione dell'ambiente è piuttosto spaventosa, cazzo, e quello influenzerà i miei figli. Ma i politici? Sono dei cazzo di idioti. Sono economisti, ecco cosa sono tutti. Dicono un sacco di stronzate e dovrei saperlo, perché ne ho conosciuti un bel po'.
L'ex Oasis aveva pubblicamente sostenuto il New Labour di Tony Blair quando nel 1997 vinse le elezioni britanniche, ma negli anni a venire si è detto deluso dall'azione di governo dei laburisti.
"Parlando da persona di sinistra, penso che gli anni del New Labour fino al 1997 siano stati fantastici. Era proprio entusiasmante trovarsi in Inghilterra in quel periodo, perché succedevano così tante cose ...", ebbe a dire Noel nel 2016. "Poi, però, il Partito Laburista ha dimostrato che vale il detto 'ecco il nuovo capo, è tale e quale a quello di prima'. E finché quella cosa non cambierà a me non piacerà”.
Noel aveva aggiunto: "Ai Tories non frega dei più deboli e ai comunisti non frega di chi ha aspirazioni".