Il Manchester City è al centro del ciclone UEFA per aver violato il Fair Play Finanziario, motivo per cui al club inglese è stata tolta la possibilità per le prossime due stagioni di partecipare a qualsiasi competizione internazionale. Non solo, perché se non verrà accolta in appello la richiesta di sospendere la decisione e ci fossero ulteriori elementi per gli inquirenti che stanno analizzando ogni dettaglio, si potrebbe anche arrivare alla revoca dei titoli conquistati dal club negli ultimi anni. Una ‘Calciopoli' inglese, che metterebbe al muro uno dei più quotati club di Premier nonché tra i più ricchi d'Europa grazie ai soldi degli emiri. E proprio questi soldi sono al centro delle verifiche, mentre infuria la polemica, soprattutto Oltremanica.
In Inghilterra, infatti, serpeggia la sensazione che la decisione dell'UEFA sia stata in qualche modo ‘forzata' dai classici poteri forti, per mettere in difficoltà il club con diversi intenti. I tifosi dei Citizens sono sul piede di guerra e preoccupati mentre la società sta dando mandato ai propri legali di verificare quali siano le vie di fuga cui appellarsi. Tra i tanti sostenitori che non ci stanno e gridano al complotto c'è anche Liam Gallagher, cantante inglese del gruppo (oramai sciolto) degli Oasis che ha voluto postare un proprio pensiero sulla situazione attuale, puntando il dito su una ‘brigata' di personaggi illustri nel mondo del calcaio che avrebbero architettato il grande sgambetto.
Tutti gli uomini del ‘complotto'
Nel post di Gallagher campeggia anche il nome del presidente della Juventus, Andrea Agnelli che fa parte anche del Comitato Esecutivo dell'UEFA oltre a ricoprire il ruolo di CEO nell'Eca (European Club Association) e quindi uomo di spicco nei palazzi del calcio. E' lui il primo nome della ‘piss flap brigade‘ come la chiama Liam Gallagher. Poi c'è David Gil, Presidente non esecutivo del Manchester United e tesoriere Uefa; Nasse Al Khalefi, proprietario del Psg nonché nel board esecutivo dell'Uefa; Jacobo Beltran, inserito nel controllo finanziario dell'UEFA e membro del comitato che controlla le finanze del Real Madri; Rick Parry, in precedenza capo esecutivo del Liverpool e oggi a capo dell'ufficio che investiga sulla corretta esecuzione del fair play UEFA da parte dei club.
L'accusa ‘velata'
Nessuna accusa formale, si intende, ma il solo elenco messo in bella mostra da parte di una persona dichiaratamente tifosa del City, con i problemi attuali del club con l'Uefa ha delineato l'intento finale attorno all'esclusione e alla multa comminata alla società inglese: un grande disegno, orchestrato per destabilizzare una potenza internazionale, ‘detronizzandola' dalla posizione di prestigio che si è conquistata sul campo e non illegalmente.
In Inghilterra, infatti, serpeggia la sensazione che la decisione dell'UEFA sia stata in qualche modo ‘forzata' dai classici poteri forti, per mettere in difficoltà il club con diversi intenti. I tifosi dei Citizens sono sul piede di guerra e preoccupati mentre la società sta dando mandato ai propri legali di verificare quali siano le vie di fuga cui appellarsi. Tra i tanti sostenitori che non ci stanno e gridano al complotto c'è anche Liam Gallagher, cantante inglese del gruppo (oramai sciolto) degli Oasis che ha voluto postare un proprio pensiero sulla situazione attuale, puntando il dito su una ‘brigata' di personaggi illustri nel mondo del calcaio che avrebbero architettato il grande sgambetto.
Tutti gli uomini del ‘complotto'
Nel post di Gallagher campeggia anche il nome del presidente della Juventus, Andrea Agnelli che fa parte anche del Comitato Esecutivo dell'UEFA oltre a ricoprire il ruolo di CEO nell'Eca (European Club Association) e quindi uomo di spicco nei palazzi del calcio. E' lui il primo nome della ‘piss flap brigade‘ come la chiama Liam Gallagher. Poi c'è David Gil, Presidente non esecutivo del Manchester United e tesoriere Uefa; Nasse Al Khalefi, proprietario del Psg nonché nel board esecutivo dell'Uefa; Jacobo Beltran, inserito nel controllo finanziario dell'UEFA e membro del comitato che controlla le finanze del Real Madri; Rick Parry, in precedenza capo esecutivo del Liverpool e oggi a capo dell'ufficio che investiga sulla corretta esecuzione del fair play UEFA da parte dei club.
L'accusa ‘velata'
Nessuna accusa formale, si intende, ma il solo elenco messo in bella mostra da parte di una persona dichiaratamente tifosa del City, con i problemi attuali del club con l'Uefa ha delineato l'intento finale attorno all'esclusione e alla multa comminata alla società inglese: un grande disegno, orchestrato per destabilizzare una potenza internazionale, ‘detronizzandola' dalla posizione di prestigio che si è conquistata sul campo e non illegalmente.
Source: fanpage.it
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