martedì 17 settembre 2024

Liam e Noel Gallagher avrebbero una sorella segreta: "Non hanno mai voluto conoscermi"


Mentre è sempre più Oasis mania con la reunion dei fratelli Gallagher che ha registrato numeri fenomenali di vendita dei biglietti, gli abili (e amanti del torbido) tabloid britannici fanno uscire alla luce la presunta storia della sorella segreta di Liam e Noel. Una parentela rivelata da Emma Davies, che ne ha parlato in un'intervista esclusiva al Daily Mail. Lei è la figlia Tommy Gallagher, padre dei due membri degli Oasis, nata a quanto pare da una relazione extraconiugale. Da parte loro, i fratelli Gallagher non sarebbero mai stati interessati a incontrarla.

A fine agosto gli Oasis hanno annunciato il loro reunion tour e i fan si sono affrettati a cercare i biglietti per gli attesissimi concerti, ma l'attenzione mediatica che circonda i Gallagher ha portato dolore alla loro sorellastra, che ha rivelato di non aver mai incontrato i suoi famosi fratelli. "Tutto il clamore che circonda la reunion mi ha riportato molto indietro", ha detto Emma Davies, 51 anni, la cui madre avrebbe avuto una breve relazione con Tommy Gallagher, il padre di Noel, 57 anni, e Liam, 51. La donna racconta di essere cresciuta a poche strade di distanza da loro e di essere nata pochi mesi dopo Liam nello stesso ospedale. In tutti questi anni le due rockstar hanno opposto resistenza a ogni suo tentativo di mettersi in contatto con loro.

Emma scoprì la sua parentela con i due Gallagher dopo aver acquistato l'album della band del 1995 "(What's The Story) Morning Glory". Arrivata a casa con il disco, sua madre si decise a parlarle della sua seconda famiglia segreta. Ora, in un'intervista la donna, madre di due figli, ha raccontato di sperare ancora che i fratelli accettino finalmente di incontrarla dopo aver reso pubblica la sua storia. "Mi piacerebbe incontrarli. Ovviamente vorrai incontrare i tuoi fratelli. Non ho sentimenti negativi per nulla, sarebbe fantastico se si mettessero in contatto". E ha aggiunto: "Penso che la maggior parte delle persone che hanno scoperto di avere un fratello o una sorella di cui non sapevano dopo molti anni vorrebbero sapere qualcosa di più su di loro. Ma è difficile prevedere cosa penseranno i Gallagher: sono personaggi famosi con un sacco di soldi e probabilmente pensano che io non sia nessuno". Emma ha detto che spera che si possa organizzare un incontro soprattutto per il bene di suo figlio Jake, 31 anni, un fan degli Oasis e del Manchester City che ha descritto come "un Liam Gallagher alto 6 piedi e 4 pollici".

Emma è nata nell'agosto del 1973 al St Mary's Hospital di Manchester, proprio dove la madre di Liam, Peggy, lo aveva dato alla luce 11 mesi prima. Sua madre aveva incontrato Tommy in una discoteca locale e non aveva idea che fosse già sposato e avesse giù tre figli piccoli all'epoca: il piccolo Liam, Noel e il fratello maggiore Paul. "Tutto quello che mia madre mi aveva detto era che non sapeva che fosse sposato. L'aveva affascinata e avevano questo piccolo rapporto", aggiungendo: "Ogni volta che si vedevano, lui la riportava nell'appartamento di un amico che sosteneva fosse casa sua. Era tutto basato su bugie".

"Sono stato tenuta molto nascosta da tutto ciò che stava succedendo. Mentre crescevo, sapevo di avere un padre che aveva altri figli e l'ho accettato". Emma Davies è cresciuta con sua madre a Burnage, nel sud di Manchester, frequentando una scuola diversa dai Gallagher. Ha finalmente incontrato di nuovo suo padre Tommy solo quando aveva 32 anni nel 2006, prima che il suo comportamento irregolare li portasse rapidamente ad allontanarsi una seconda volta. Anche il rapporto di Liam e Noel Gallagher con il padre Tommy è sempre stato complicato e turbolento: l'uomo alcolizzato e abusivo, maltrattava i figli e la moglie.

Source: Tgcom24


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venerdì 13 settembre 2024

3100 euro per due biglietti per gli Oasis, 79enne britannica sbaglia e viene rimborsata

Elizabeth Buxton, una 79enne britannica, ha rischiato di perdere oltre 3100 euro (2700 sterline) cercando di acquistare dei biglietti per il tour di reunion degli Oasis.

La donna, originaria di Houghton Regis, nel Bedfordshire, pensava di comprare due biglietti al costo di 105 euro (90 sterline) ciascuno, ma nel completare l'acquisto su Gigsberg, un sito di secondary ticketing, ha scoperto di aver speso 1100 sterline per ogni biglietto più commissioni. 

Il 2 settembre la donna ha usato il proprio cellulare per cercare i biglietti e acquistarli per regalarli alla nipote. Mentre era alla ricerca degli agognati tagliandi, sullo schermo del telefonino le è comparso un pop-up che la invitava ad acquistare i biglietti su Gigsberg.

"Sono registrata a Ticketmaster da anni", spiega la donna. "Abbiamo anche visto il concerto di Adele, non sono una stupida. Ho cliccato sulla pagina di Gigsberg e ho ordinato due biglietti, fornendo i miei dati bancari. L'indomani ho guardato sul telefono e ho visto che dal mio conto erano sparite 2700 sterline. Non so neanche come sia successo. Sono devastata per essermi indebitata di una cifra simile". 

Gigsberg, che non figura tra i rivenditori ufficiali dei biglietti per i concerti del 2025 degli Oasis e che effettua rimborsi solo in caso di biglietti mancanti o eventi cancellati, ha fatto sapere che in questo caso procederà a un rimborso in via del tutto eccezionale. L'azienda ha precisato che "tutti i prezzi sono visibili agli acquirenti sul sito al momento del completamento dell'ordine". 

"Mia nipote era infuriata per l'accaduto. Mi ha detto: 'Nonna, so che pensavi a me, ma non avresti mai dovuto farlo' ".

Nei giorni scorsi, con una nota ufficiale, il management degli Oasis ha fatto sapere che le uniche piattaforme autorizzate alla rivendita dei biglietti già acquistati sono Ticketmaster e Twickets.

Source: NME via BBC

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I Fontaines D.C.: "Basta con gli Oasis, la reunion è una trappola nostalgica". Liam Gallagher: "Andate a fare in culo"



Arriva una frecciata ai fratelli Gallagher e a lanciarla sono i Fontaines D.C., che in un'intervista per Studio Brussel si sono detti indifferenti alla notizia della reunion degli Oasis. 

A Carlos O'Connell e Conor Deegan III, rispettivamente chitarrista e bassista della band irlandese, è stato chiesto quanto fossero entusiasti per il ricongiungimento della band mancuniana, al che O'Connell ha risposto: "A dire il vero non me ne potrebbe fregare di meno". Deegan gli ha fatto eco: "In tutta onestà nemmeno io ho tutto questo entusiasmo. Mi pare che siamo rimasti intrappolati nell'ultima epoca, come gli anni '10, in una cosa così nostalgica che ci dimentichiamo di fare cose nuove".

A proposito di Romance, il disco uscito due settimane fa, Deegan ha detto: "Sento che quello che volevamo fare con questo disco era guardare al futuro e fare cose nuove, quindi per noi è davvero irritante che gli Oasis si siano riformati proprio ora".

Liam Gallagher non ha tardato a replicare su Twitter (X): "Vadano a fanculo 'ste piccole bolle di sperma, ho visto ROADIES vestiti meglio (di loro)".

La band irlandese si esibirà a novembre a Milano (c'è il tutto esaurito) e poi nel 2025 a Bologna, Roma e Milano.


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venerdì 6 settembre 2024

Oasis, il premier Starmer interviene sui prezzi eccessivi dei biglietti: "Così non va". La band: "Non sapevamo del prezzo dinamico"

Per il primo ministro Keir Starmer, «così non va». Per la ministra della cultura Lisa Nandy, «è una situazione molto deprimente». Per la Commissione europea, «è il momento di analizzare il sistema e considerare se introdurre nuove norme». 

Il problema che suscita tanto clamore è la determinazione dinamica dei prezzi: quell’algoritmo che modifica i costi a seconda della richiesta – utilizzato dal 30% delle aziende britanniche ed europee - ha la colpa di aver reso impossibile la vita di più di 10 milioni di persone di 158 paesi diversi che sabato hanno tentato di acquistare un biglietto per la tournée della reunion degli Oasis.

Dagli aerei, ai treni, alle camere d’albergo, il consumatore è ormai abituato alla possibilità che i prezzi cambino a seconda di quando si effettua una prenotazione. In Gran Bretagna, ad esempio, chi non si muove per tempo rischia di pagare 400 euro per raggiungere Manchester da Londra in seconda classe e senza un posto assegnato, per non parlare dei viaggi effettuati sotto le feste: nessuno ha mai pensato, però, di scomodare il primo ministro. A volte la portata di un gruppo si misura anche dagli eventi che lo circondano: se il dynamic pricing era stato utilizzato anche per Harry Styles, Taylor Swift e un’infinità di altri artisti è solo adesso – con gli Oasis – che diventa un caso.

«È un tema importante che riguarda biglietti di ogni tipo», ha sottolineato il premier Starmer, come se fosse un problema nuovo. «Credo che ci siano varie cose che possiamo fare per affrontare la situazione». Ecco che Ticketmaster finisce sotto esame e che anche a livello europeo sale l’indignazione. Lara Wolters, europarlamentare olandese, ha sottolineato al Guardian che «serve una legge nuova che protegga il consumatore da questo tipo di inflazione dei prezzi». Il garante per le pubblicità, la Advertising Standards authority, ha ricevuto mezzo migliaio di denunce per informazioni fuorvianti. Indagherà.

E loro, Noel e Liam Gallagher, i fratelli di Manchester che dopo 15 anni hanno fatto pace e tornano a esibirsi insieme? I biglietti dovevano costare massimo 150 sterline, sono arrivati a diverse centinaia di sterline in più: non è ciò che forse ci si aspetterebbe da due «eroi working class». «Dobbiamo chiarire che gli Oasis lasciano le decisioni sui prezzi e le modalità di vendita dei biglietti ai loro promoter e manager», ha sottolineato la band con un comunicato. 

«Non siamo stati informati che sarebbe stata utilizzata la determinazione dinamica dei prezzi. La strategia adottata avrebbe dovuto assicurare ai fan un’esperienza positiva. In questo è stata un fallimento». 

A Wembley, allora, gli Oasis si esibiranno due sere in più, per un totale di sette concerti. La priorità verrà data ai quegli appassionati che hanno cercato di ottenere un biglietto e non ci sono riusciti.

Paola De Carolis

Source: Corriere della Sera

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giovedì 5 settembre 2024

Oasis, la polemica sui prezzi dei biglietti arriva alla Commissione UE: eurodeputati del Pd depositano un'interrogazione

Assistere alla reunion degli Oasis è un'esperienza che non ha prezzo, ma forse si è sforato il limite. Devono averlo pensato anche gli eurodeputati del Partito Democratico Brando Benifei e Pierfrancesco Maran, membri della commissione Mercato interno dell'Eurocamera, che hanno depositato un'interrogazione alla Commissione europea denunciando le modalità con cui i costi per accaparrarsi un posto per una tappa del prossimo tour dei fratelli Gallagher.

«Con la tecnica del 'dynamic pricing' applicata dal rivenditore online Ticketmaster, i fan, dopo aver atteso diverse ore in fila, hanno visto il prezzo dei biglietti dei concerti aumentare di quattro volte, passando dai 96,50 euro a oltre 400» spiegano i due parlamentari europei.

Quindici anni hanno dovuto aspettare i fan del gruppo brit-pop più famoso degli anni Novanta per rivedere Liam e Noel Gallagher di nuovo sullo stesso palco. I fratelli avevano sciolto il gruppo nel 2009 in pieno tour, con Noel che aveva comunicato di aver lasciato la band poco prima del concerto previsto a Milano.

Il 27 agosto Liam pubblica su X una foto insieme al fratello. «Le armi sono state deposte. Le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. Venite a vedere. Non sarà trasmesso in televisione», scrive. L'annuncio in concomitanza dei trent'anni dall'uscita del loro primo album: Definitely Maybe. La reunion è realtà.

Quattordici date che animeranno l'estate di Regno Unito e Irlanda. Debutto a Cardiff, al Principality Stadium con due show il 4 e 5 luglio 2025, poi il ritorno casa con quattro concerti all'Heaton Park di Manchester (11, 12, 19 e 20 luglio) per poi spostarsi a Londra, allo stadio di Wembley, dove si esibiranno il 25 e 26 luglio e il 2 e 3 agosto. Il tour si chiuderà con una doppietta al Croke Park di Dublino il 16 e 17 agosto.

Da subito i fan sono rimasti colpiti se non delusi dal costo dei biglietti. Una gamma di offerte che va dal peggior posto a sedere - 73 sterline a Cardiff, l'equivalente di 86,60 euro, un po' di più a Manchester e Londra - al Pre-show party & exhibition fan package - che arriva a 600 euro. Ma si sà che nel mercato è l'equilibrio fra offerta e domanda a fare il prezzo. «Sto pagando 361 sterline per stare nel parco della mia città», scrive sul Guardian il giornalista Josh Halliday. Fortunato lui che è riuscito a prenderli!

Le piattaforme ufficiali Ticketmaster.co.uk, Gigsandtour.com e Ticketmaster.ie sono state intasate dai fan di tutto il mondo. Fra questi anche Luca Argentero, Michela Giraud e Zerocalcare, che sono rimasti a mani vuote raccontando sui social le file online senza fine e la delusione.

Biglietti finiti quindi? No, bisogna cercarli su altri siti a prezzi anche decuplicati, con pass esclusivi che hanno raggiunto i settemila euro. Non è solo bagarinaggio, ma anche 'dynamic buying' attuato dai canali di vendita ufficiali. Si intende quel meccanismo per cui, quando diminuisce la disponibilità, aumentano i prezzi.

Le proteste dei fan hanno subito mobilitato la politica. Prima nel Regno Unito, con il governo del premier laburista Keir Starmer che ha promesso di avviare una consultazione in autunno sul fenomeno. Vittima dei prezzi gonfiati anche una componente del consiglio dei ministri, la Leader of the House Lucy Powell, che a dovuto pagare più del doppio per un biglietto (da 135 a 355 sterline).

Ora anche in UE si punta il dito contro il 'dynamic pricing'. «Ha dimostrato di essere lesivo per i consumatori e rischia di essere in contrasto con i principi di equità e accessibilità sui quali si fonda il mercato unico», spiegano Benifei e Maran, che chiedono se la Commissione europea ritenga «che il sistema di 'dynamic pricing' utilizzato dalla piattaforma sia conforme alle normative sulla protezione dei consumatori e se intende intervenire per introdurre regole per limitare queste pratiche e proteggere i consumatori, con particolare riguardo all'offerta culturale, sportiva e di entertainment». Insomma, va bene la legge della domanda e dell'offeta, ma c'è un limite a tutto.

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Anche la Commissione europea intende indagare sulla pratica dei dynamic pricing usata nella vendita dei biglietti degli Oasis. Lo ha appreso il Guardian. È notizia di ieri la revisione «urgente» che il governo inglese intende fare dell’uso dei prezzi dinamici nel Regno Unito.

Com’è noto, il sistema del dynamic pricing è già usato negli Stati Uniti, un caso clamoroso e che ha sollevato forti malumori è quello del tour di Bruce Springsteen. In buona sostanza, il prezzo del biglietto varia al variare della domanda: più gente richiede una certa categoria di tagliando e più il prezzo aumenterà in tempo reale oltre quello annunciato, il cosiddetto face value.

La giustificazione dell’uso di questa pratica è che per i concerti più richiesti quegli stessi biglietti verrebbero comunque venduti a un prezzo maggiorato sul mercato secondario. Se la gente è disposta a spendere 400 euro per un biglietto che ne vale 150, dicono i sostenitori del dynamic pricing, tanto vale che a incassare quel surplus siano l’artista e gli organizzatori, non bagarini e speculatori. Tanto più che i prezzi fissati dal dynamic pricing sono comunque più bassi di quelli “pazzi” che ritrovano sul mercato secondario.

Chi osteggia la pratica la considera moralmente inaccettabile e pensa che, applicando questo sistema, gli artisti si mettano sullo stesso piano degli speculatori che fanno soldi sulla passione dei fan.

Da una parte gli Oasis hanno cercato di limitare le speculazioni del mercato secondario, intimando di non rivendere i biglietti a prezzo maggiorato pena la loro cancellazione. Dall’altra però hanno consensito che sul sito di Ticketmaster il prezzo ufficiale di alcuni biglietti aumentasse da 135 a 350 sterline grazie al dynamic pricing. Il colosso del ticketing afferma che la pratica è perfettamente legale, che viene usata per i prezzi dei voli aerei e delle camere d’hotel, che in ogni caso il prezzo e il meccanismo sono fissati dal gruppo e dal suo management.

Dopo l’inglese Competition and Markets Authority, che ha annunciato un’indagine, anche esponenti della Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea presieduto da Ursula von der Leyen, hanno detto che (citiamo il Guardian) «stiamo esaminando l’uso di prezzi dinamici per i biglietti dei concerti, in seguito alle crescenti preoccupazioni dei parlamentari di Bruxelles».

Una delle parlamentari è l’olandese Lara Wolters (Alleanza progressista di Socialisti e Democratici). «Da questa situazione» dice «escono vincitori solo le grandi piattaforme di biglietteria e questo a discapito dei fan». C’è per Wolters anche un rivolto etico e diciamo così romantico: «Questo sistema non mira a massimizzare la gioia riempiendo gli stadi coi fan più accesi di un artista, ma di massimizzare il profitto dalla musica come con qualsiasi altro prodotto. È un sistema privo di anima e intendo porvi fine».

Per la prima volta l’uso del dynamic pricing nella vendita di biglietti in Europa desta scalpore e potrebbe portare a una qualche iniziativa legislativa per limitare o normare meglio la pratica. Il problema non è nel dynamic pricing per sé, che non è fuori legge, ma nella mancanza di trasparenza nei confronti dei consumatori giacché il venditore è obbligato a «fornire informazioni chiare e accurate sul prezzo che il consumatore pagherà», cosa che non sarebbe accaduta coi biglietti degli Oasis. I consumatori insomma non sarebbero stati avvisati dell’uso del dynamic pricing. L’altro problema è l’eventuale aumento del prezzo durante la transazione, da quando il consumatore clicca su “compra” a quando se lo trova nel “carrello”.

Non ci sono per ora stati commenti da parte del gruppo. Alcuni utenti sono però andati a recuperare un tweet del 2017 cui Liam Gallagher se la prendeva col fratello per i pezzi dei biglietti: «350 dollari per andare a vedere Rkid negli Stati Uniti: che stronzo».

Intanto, secondo quando riporta Wales Online, una delle piattaforme secondarie scelte per la rivendita dei biglietti degli Oasis, Twickets, ha annunciato l’abbassamento al 10% delle commissioni dopo le tante lamentele sui social dei fan, con un tetto massimo delle fees a 25 sterline a biglietto. I fan che hanno sborsato commissioni maggiori saranno rimborsati.

Sources: Il Messaggero, Rolling Stone

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lunedì 2 settembre 2024

Oasis, il governo britannico indagherà sul prezzo dinamico dei biglietti. Coro di proteste di parlamentari e addetti ai lavori contro Ticketmaster

Il governo britannico ha dichiarato che indagherà sull'utilizzo del prezzo dinamico per i biglietti dei concerti, quel "dynamic pricing" che sui siti ufficiali fa lievitare il costo dei biglietti per in caso di aumento della domanda, dopo il clamoroso caso dei concerti della reunion degli Oasis registratosi nello scorso finesettimana.

La frenetica corsa al biglietto è iniziata sabato mattina sulle varie piattaforme ufficiali, la più gettonata delle quali è Ticketmaster, ma Ticketmaster, come fa ormai da un paio d'anni, ha alzato i prezzi a dismisura, anche del triplo, per chi arrivava dalla coda, dopo ore di attesa per l'acquisto degli agognati tagliandi.

Il ministro della cultura Lisa Nandy ha dichiarato che è "deprimente vedere prezzi enormemente gonfiati" sui siti gestiti da rivenditori autorizzati che secondo lei escluderebbero alcuni fan dagli spettacoli.

Il governo porrà questioni relative alla trasparenza e all’uso dei cosiddetti prezzi dinamici in una revisione già programmata sulla vendita dei biglietti e la protezione dei consumatori.

"Lavorando con gli artisti, il settore e i fan, possiamo creare un sistema più equo che ponga fine alla piaga dei bagarini e che garantisca biglietti a prezzi equi", ha detto Nandy in una dichiarazione rilasciata domenica.

Un altro membro della maggioranza, Lucy Powell, leader della Camera dei Comuni, ha dichiarato alla BBC di aver acquistato due biglietti per 350 sterline (427 euro) ciascuno da un rivenditore ufficiale, più del doppio del loro valore nominale originale, ovviamente sempre per gli effetti del prezzo dinamico. "Ho pagato più di quanto mi aspettassi di pagare", ha detto. "Questo modello del prezzo dinamico non mi piace". 

"È una cosa che abbiamo visto molto di recente, anche per biglietti di aerei e treni, quando c'è quella sorta di momento di picco", ha aggiunto il ministro domenica mattina alla BBC. "Non sono sicuro che tutto ciò sia trasparente".

Gli Oasis hanno annunciato 17 concerti nel Regno Unito e in Irlanda, il primo dei quali si terrà a Cardiff nel luglio 2025, seguito da serate a Manchester – dove la band si è formata nel 1991 – Londra, Edimburgo e Dublino.

Tutti i biglietti in Gran Bretagna sono stati venduti sabato nell’arco di dieci ore su Ticketmaster, dopo che molti fan hanno trascorso la giornata in coda online.

Il "dynamic pricing" è una tecnica che adegua i prezzi dei biglietti in base alla domanda, alzandoli se la richiesta aumenta. Se negli Stati Uniti è divenuta una prassi per concerti con alta richiesta di biglietti, il suo utilizzo è di recente divenuto più prevalente nel Regno Unito, con costi che si sono impennati in modo incredibile. Biglietti che inizialmente costavano 176 euro (148,5 sterline) l'uno sono arrivati a costare anche 422 euro (355,2 sterline) l'uno dopo alcune ore.

A causa delle grandi proteste dei fan degli Oasis, il governo ora vuole vederci chiaro e ha dichiarato che indagherà sulla vicenda. 

Gli artisti sono stati invitati a prendere posizione pubblica contro l'estorsione del prezzo dinamico, che ha portato il costo di un biglietto di 135 sterline a lievitare sino alla cifra di 355 sterline. Dopo ore di coda, infatti, i fan si sono ritrovati dei biglietti etichettati come "in demand", con prezzi alle stelle, passati anche da 135 sterline a 337,5 sterline più imposte, quindi quasi il triplo.

Ticketmaster, di proprietà di Live Nation, società statunitense, ha risposto difendendo il modello del prezzo dinamico, in uso per hotel e aerei, e ha dichiarato di non aver stabilito nessun prezzo di biglietto. L'azienda ha aggiunto che il sistema è concepito per scoraggiare i bagarini, stabilendo prezzi vicini al valore di mercato, e che i sovrapprezzi "in demand" sono concordati in anticipo con gli artisti e il loro management.

Jamie Stone, membro del parlamento, esponente dei liberaldemocratici, ha detto: "È scandaloso vedere che i più grandi momenti culturali del nostro paese siano trasformati in oscene occasioni per mungere le vacche da avidi promoter e siti di biglietti. La figuraccia con i biglietti degli Oasis deve essere un momento di svolta e condurre a un'inchiesta ufficiale, da parte dei sorveglianti o dal corpo parlamentare".

Il Partito Laburista ha inserito nel proprio manifesto la lotta al bagarinaggio e ai siti dediti al cosiddetto "secondary ticketing" e in autunno dovrebbe lanciare una consultazione in merito.

In Irlanda chi ha provato a prendere i biglietti per i concerti dublinesi degli Oasis a Croke Park, dichiarati acquistabili al prezzo di 86,5 euro (pari 73 sterline) si è ritrovato richieste di 415,5 euro per lo stesso biglietto.

Regina Doherty, rappresentante della Dublin constituency al Parlamento Europeo, ha chiesto un'indagine sul prezzo dei biglietti, che a suo dire non sono stati "pubblicizzati in modo trasparente e certamente non leale per i consumatori". Ha poi aggiunto che "ogni biglietto per questi concerti sarebbe diventato 'in demand', quindi appioppare un'etichetta aggiuntiva e 300 euro di sovrapprezzo per dei biglietti per posti in piedi è semplicemente un'estorsione".

La Commissione Europea ha dichiarato l'anno scorso di essere "consapevole delle preoccupazioni" riguardo ai siti che vendono biglietti usando il prezzo dinamico. "Stiamo monitorando la situazione", aveva aggiunto in una nota. "L'imposizione di prezzi eccessivi da una compagnia dominante" sarebbe in violazione della normativa UE.

Qualche mese fa il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha annunciato una querela nei confronti di Live Nation per "monopolio e altre condotte illegali che ostacolano la competizione nei mercati in tutta l'industria dell'intrattenimento dal vivo".

Jonathan Brown, chief executive di Society of Ticket Agents and Retailers, ha difeso la politica del dynamic pricing e ha sottolineato come i prezzi vengano decisi dagli artisti. "La gente è abituata al cambio di prezzo", ha aggiunto, facendo riferimento a quanto avviene per le prenotazioni di hotel o viaggi.

John Robb, musicista e autore, recentemente a colloquio con Noel Gallagher in una bella intervista, ha dichiarato che in questo modo "si sfrutta l'entusiasmo delle persone nel peggior modo possibile ... C'è bisogno che il governo investighi la questione e dobbiamo impedire che la gente venga spennata".

Sean Adams, manager di artisti quali Charlotte Church e Anchoress e fondatore del sito web musicale Drowned in Sound, ha invocato un'inchiesta governativa in merito, ma ha evidenziato come "il cambiamento, in realtà, deve venire dagli artisti". 

"Perché una 'band del popolo' abbraccia queste politiche imprenditoriali di vendita di biglietti a prezzi dinamici che derubano i fan, i quali avevano le possibilità di unirsi alla coda digitale che aveva chiunque altro?".

Moltissimi fan degli Oasis hanno lamentato il fatto di non essere stati avvisati che i prezzi avrebbero potuto subire un rialzo una volta che avessero raggiunto l'inizio della coda.

Il professor Michael Waterson, che nel 2016 era stato incaricato dal precedente governo di esaminare le misure antibagarinaggio, ha detto che per le aziende che vendono biglietti era particolarmente importante essere trasparenti in anticipo sui prezzi. "Così puoi pensare se sei disposto a spendere somme di denaro maggiori ed è una sorpresa minore", ha spiegato.

Secondo la legge britannica per la tutela dei consumatori, le compagnie sono obbligate alla trasparenza sui prezzi che richiedono e non devono fornire ai consumatori informazioni ingannevoli, lacunose o fornire informazioni tardive.

Sources: Sky News e altre - traduzione di oasisnotizie


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domenica 1 settembre 2024

È di nuovo Oasis mania: per i concerti 2025 biglietti sold out, ore di coda online e prezzi super

Si è aperta ieri mattina la prevendita dei biglietti dei concerti del tour britannico 2025 annunciato dagli Oasis lo scorso martedì. 

Come ampiamente prevedibile, la vendita online è stata molto difficoltosa dato l'ingente numero di persone che si è riversato sui siti che gestiva online la vendita. La cronaca riporta centinaia di migliaia di persone bloccate in lunghe code per acquistare i biglietti.

Alla fine di questo post potete vedere i due servizi andati in onda al TG1, edizioni delle 13.30 e delle 20.00.

Come riportato dal Manchester Evening News, ieri mattina per acquistare i biglietti per i concerti di Dublino, in Irlanda, ad un certo punto c'erano oltre 500.000 persone nella coda virtuale. Molti fan hanno inoltre segnalato problemi relativi al crash di Ticketmaster sia sul sito web che sulla app prima ancora che la vendita dei biglietti avesse inizio. La decisione di Noel e Liam Gallagher di tornare a calcare un palco insieme dopo quindici anni ha generato una vera e propria follia collettiva.

E in poche ore i biglietti sono andati tutti esauriti. Parola d'ordine: pazienza (e soldi, visti i prezzi). La band ha, infatti, annunciato che è chiusa la corsa ai preziosissimi tagliandi per assistere alle date del tour annunciate dai fratelli Noel e Liam Gallagher, dopo tre lustri di separazione e di liti. I vari siti che vendono i biglietti sono stati presi d'assalto dai fan di tutto il mondo, pronti a volare in Inghilterra, Galles, Scozia o Irlanda nell'estate del prossimo anno per assistere ad uno o più concerti.

Alcuni siti hanno invitato genericamente ad avere 'pazienza', altri hanno offerto un esplicito conto alla rovescia che ha raggiunto anche le 7 ore abbondanti. Il sistema prevedeva un primo filtraggio, chi lo superava (o sopravviveva tecnologicamente) accedeva poi all'area dove ppoteva uò provare ad acquistare i biglietti per i singoli concerti.

"La fila scorre man mano che i fan acquistano i biglietti. Come previsto, milioni di persone accedono al nostro sito e sono stati collocati in una fila. I fans sono invitati a conservare il proprio posto in fila, usando solo una finestra web, cancellando i cookies e evitando di utilizzare alcun tipo di Vpn sul dispositivo", il messaggio di Ticketmaster.

Le date del tour
Cardiff Principality Stadium - 4 e 5 luglio

Manchester Heaton Park - 11/12/16/19/20 luglio
London Wembley Stadium - 25/26/30 Luglio, 2 e 3 agosto
Edinburgh Scottish Gas Murrayfield Stadium - 8/9/12 agosto
Dublin Croke Park - 16 e 17 agosto.

Le avventure su X
In serata gli Oasis hanno comunicato che i biglietti per le 17 date sono stati tutti venduti. La disperata corsa al biglietto, ovviamente, è stata documentata a tutte le latitudini con post pubblicati su X con l'hashtag #Oasis25 in decollo. Abbondano gli screenshot che mostrano i siti in crash, travolti dall'ondata di potenziali acquirenti. C'è chi fa vedere di essere arrivato vicino al traguardo, con schermate che propongono biglietti al prezzo di oltre 400 sterline.

Nella disperazione c'è chi potrebbe farsi attrarre dalle proposte di qualche sito che promette di rivendere i biglietti. E' la stessa band ad avvisare: si tratta di truffe e i ticket non danno accesso ai concerti.

Alcuni tweet hanno mostrato i tagliandi disponibili sui siti autorizzati, con il limite di acquisto per 4 ticket a evento: nelle schermate prezzi a partire da 244 euro fino ad un massimo di 574 euro per un posto a sedere a Croke Park.

In tante case, soprattutto nel Regno Unito, ci si è attrezzati con tutti i computer e i cellulare disponibili per tentare l'assalto ai preziosissimi ticket. E c'è anche chi la prende con distaccata filosofia: "Quando toccherà a me, gli Oasis si saranno sciolti di nuovo".

Non sono mancati gli eroi che sono arrivati alla meta e, davanti a milioni di invidiosi concorrenti, hanno esibito il trofeo di guerra, conquistato con pazienza, fortuna e denaro: "Ce l'ho fatta, sto tremando. È tutto vero?", si chiede una ragazza che è riuscita a conquistare un seggiolino a Cardiff.

Sources: Rockol e Adnkronos








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