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martedì 30 gennaio 2018
Video (sottot. ITA) - Noel Gallagher: "Con David Holmes farò un secondo album. Sarebbe stupido non provarci neanche"
sabato 27 gennaio 2018
Noel Gallagher su Guerre stellari: "Farei una festa privata nel palazzo di Jabba se offrissero abbastanza bitcoin"
Sì. O dovrei almeno dire che Ewan McGregor è Obi-Wan ...
Noel a Berlino a supporto degli U2 (@imagineengine) |
Noel alla prima de Il risveglio della forza (16.12.2015) |
Sei favorevole o contrario ai Porg?
Li ho visti nelle pubblicità e già voglio ucciderli!
Contrario ai Porg. Li vedi saltare a bordo della navicella e fai ... (emette il suono che emetterebbero i Porg, ndr).
È un'imitazione piuttosto decente! Lato oscuro o lato chiaro?
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giovedì 25 gennaio 2018
Riecco Noel Gallagher tra gli U2 e Liam: "Bono del cazzo? Io lo amo. Liam? Mi è indifferente. Il successo? Se ne volessi ancora, non pubblicherei con un'etichetta indipendente"
@northernfacephoto | Instagram |
No, niente di niente. Mentre facevo Chasing Yesterday, nel 2014, ed ero a circa un quarto delle registrazioni, mi sono sentito bloccato. Sono andato a vedere un produttore, David Holmes, avevo la base delle canzoni, ma sentivo che avevo bisogno di un tipo come lui per terminare il lavoro. Sono andato a trovarlo per chiedergli se mi potesse aiutare. Mi ha detto che secondo lui le canzoni erano finite, ma si è deciso di fare un disco insieme, un altro. Ci teneva che andassi da lui a Belfast, ma senza canzoni. Andavo lì una settimana ogni tanto per fare questo disco con lui, senza avere la minima idea di cosa stesse preparando. Ho lavorato quattro anni a questa cosa folle dove è intervenuta un sacco di gente. Ho cambiato delle cose solo all’ultimo momento.
C’è un legame tra le canzoni, un concept attorno ad esse?
A parte The Man Who Built The Moon e Be Careful What You Wish For, le grandi canzoni maestose, tutto il resto è molto gioioso. Ho creato delle melodie gioiose, ecco. Si potrebbe credere che il disco sia stato fatto da un tizio di 25 anni. Io ne ho 50. Prendi solo Holy Mountain. C’è così tanta gioia là dentro …
È dura dire cosa hai ascoltato mentre concepivi l’album.
Ho una collezione di dischi molto eclettica. Non amo molto il jazz, solo un po’, ma diciamo che a casa mia troverete dischi di Sun Ra e di Madonna. Ho fatto parte di un gruppo di rock da stadio per vent’anni. Bisognava fare una musica che piacesse a tutti i membri del gruppo, trovare un terreno di intesa. Allora facevamo del rock 'n' roll. Non eravamo un gruppo di rock artistico come i Radiohead, facevamo del rock 'n' roll, ecco. Quando ho cominciato a fare dei dischi da solista avevo da parte tutta una serie di canzoni inedite e che suonavano solo un po’ come gli Oasis. Con David (Holmes, ndr) abbiamo ascoltato dei dischi durante la registrazione. It’s a Beautiful World è stata ispirata da Can. Fort Knox somiglia a Kanye West. She Taught Me How To Fly a Blondie. Cercavo di seguire queste direttive, ma finivo per suonare sempre come gli Oasis. Non era molto contento e mi chiedeva di rifarlo.
Sul disco ci sono Paul Weller e Johnny Marr.
Anche se li conosco entrambi da più di vent’anni, rimango un loro grandissimo fan. Quando faccio un disco Paul è sempre una delle prime persone a sentirlo. Il suo parere è sempre prezioso. Stavolta mi ha detto: “Voglio suonare in quella canzone”. OK, allora! Quanto a Johnny, che vive a Manchester, gli ho detto di farmi visita, lui ha suonato la chitarra ed andava molto bene, ma volevo che suonasse l’armonica. Adoro le parti di armonica degli Smiths … Lui ne è stato felicissimo, nessuno gli ha chiesto di suonare l’armonica. È stato un privilegio avere questi tizi in studio.
Ti hanno dato dei consigli su come gestire la vita di un gruppo?
No, non si danno consigli a chi a venduto 70 milioni di copie. Ci sono stati vent’anni in cui avrebbero potuto darmi consigli. Il consiglio che mi hanno dato non è verbale. Si trova nei loro dischi, nei loro concerti.
Sì, ecco. Un giorno eravamo tutti in studio. C’erano Dave, l’ingegnere del suono, tutta la band, si cercava di fare una canzone. Ho chiesto a Dave: “Che ne pensi?”. Mi ha detto: “Amico, ci sono talmente tanti talenti in questo pezzo … come possiamo fallire?”. Penso che avesse ragione.
Non mi importa. Lascio parlare la canzone. Se una canzone richiama un arrangiamento rétro, molto bene, facciamolo. Se un'altra suona moderna, va molto bene anche quello. Il 90% della musica che ascolto è stata registrata negli anni sessanta, settanta e ottanta. Il restante 10% sono roba che passa ora. Non penso troppo a questo. Una buona canzone è una buona canzone. Il sound dell’album è abbastanza moderno, no?
I tuoi fan si aspettavano sicuramente delle canzoni acustiche malinconiche, alla Half The World Away. Cosa hai detto loro?
Mi scuso, innanzitutto, prima di dire loro che adoreranno il disco, ma in ogni caso la gente, in generale, non sa cosa vuole. Chi avrebbe potuto dire, nel 1967, che ci fosse voglia di sentire Jimi Hendrix? E i Sex Pistols, chi avrebbe potuto prevederli? La gente li ha amati, io ho fiducia. E se non è questo il caso, tanto meglio per loro …
Eri davanti al televisore quando la guardia repubblicana ha intonato Don’t Look Back in Anger allo Stade de France (prima dell'amichevole Francia-Inghilterra del 14 giugno 2017, ndr)?
Il televisore era acceso, con davanti i miei figli che aspettavano la partita. Uno dei due mi ha chiamato: “Papà, suonano la tua canzone!”. Nessuno mi aveva avvertito … Questa canzone è divenuta un inno di sfida al terrorismo. Sono fiero di tutto questo, ma evidentemente è anche un po’ triste. Ho suonato questa canzone a Manchester dopo l’attentato di maggio. L’emozione è stata indescrivibile. Il potere di quella canzone … Non sono altro che un tizio che la suona, questo proprio non me lo spiego.
Cosa hai provato supervisionando le riedizioni dei primi tre album degli Oasis?
Se non avessi fatto parte degli High Flying Birds sarebbe stato diverso. Quando i tizi della casa discografica mi hanno detto che volevano pubblicare questi cofanetti, non ho potuto evitare di farmi coinvolgere. Era mio dovere, ma non volevo esserne troppo coinvolto. Penso sempre che Definitely Maybe sia uno dei migliori album di tutti i tempi. Morning Glory è l’album del coronamento … e Be Here Now, hum … il problema che ho con quell’album è che l’ho scritto quando ero in vacanza. Non l’ho mai preso sul serio …
Sei stato in tour con gli U2. Com’è stato?
È stato grandioso. Sono fan degli U2 dall’adolescenza. E sono amico degli U2 dal 1994, qualcosa del genere. È stato fantastico poter ascoltare le canzoni di The Joshua Tree ogni sera, quelle della lato B sono formidabili. Ho visto 200 concerti degli U2 e amo sempre tanto Running To Stand Still, Exit o In God’s Country. Questo tour è stato davvero uno spasso. Si è bevuto tantissimo. Ci sono state molte feste, molte giornate libere e molti postumi da sbornia. Questo non ha fatto altro che confermare quello che pensavo: nessuno è al di sopra degli U2. Ci sarà stata gente brava quanto loro, ma non migliore.
Paul McCartney?
Per un cazzo! Ti posso garantire che Paul McCartney in tour non se la spassa quanto fanno gli U2.
Ha settantacinque anni!
Bono si divertirà più di Paul McCartney quando avrà la sua età. Supponendo che Paul McCartney si diverta. Molta gente non ama gli U2 e posso ben comprenderla. Quando chiedo loro perché non sanno cosa rispondere. Tutto quello che mi sanno dire è: “Bono del cazzo!”. È proprio quello che io amo di più degli U2: Bono.
Hai attraversato un tunnel di interviste in cui tutti ti hanno chiesto una reazione su tuo fratello, il quale non aspetta altro che una cosa: che tu reagisca. Qual è il tuo piano?
Qual è la domanda?
Che ne dici tu? Gli insulti sono piuttosto frequenti (l’intervista risale a novembre, prima della tregua di dicembre sancita tra i due e poi terminata presto, ndr).
Non sono sicuro di poter trovare le parole per esprimere la mia indifferenza che mi ispira quella persona. Ho l’impressione che non stia molto bene.
È tuo fratello, scusa se te lo domando.
Conosco molte persone che vanno d’accordo con i loro fratelli! In effetti è strano, ma non c’è niente da dire.
Come spieghi il fatto che la pace non si faccia?
Non sono io quello in guerra. Io sono in pace, sono tranquillo, amico. Suono le mie canzoni, la vita è bella. E anche lui suona le mie canzoni, quindi va tutto bene.
Qual è il tuo atteggiamento nei confronti del successo? Dici che il tuo ego non ne ha più bisogno, ma si sente comunque che ti stuzzica.
Source: Rock and Folk, febbraio 2018 - Traduz. oasisnotizie
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mercoledì 24 gennaio 2018
Video - Liam Gallagher: "L'album di Noel? Canzoni di merda con produzione strana. I suoi concerti? Ci vai e ti svegli tre mesi dopo in coma"
E ancora: "Se vai ai suoi concerti ti svegli in coma dopo tre mesi", per poi concludere: "Non poi mica avere tutto, no?, ragazzo nostro! Scriverai anche le canzoni, ma i tuoi concerti cazzo se sono pallosi!".
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lunedì 22 gennaio 2018
Video (sottot. ITA) Liam Gallagher: "Sono ripartito dopo il divorzio e gli avvocati. Guigsy? Abita vicino a casa mia ed è appassionato di magia ..."
Liam parla dell'esperienza nei festival australiani e del suo nuovo disco As You Were, sottolineando come il tour abbia beneficiato della sua sobrietà ("È andata bene perché non sono andato nei bar: ogni volta che vado nei bar mi caccio in un sacco di pasticci") e di come il suo disco non sia stato qualcosa di programmato ("me ne sarei stato a casa a leccarmi le ferite dopo il divorzio").
Liam nomina anche gli ex compagni di band Bonehead, di cui è ancora ottimo amico, e Guigsy ("Abita vicino a casa mia, ma non lo vedo mai. Penso sia appassionato di magia").
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giovedì 18 gennaio 2018
Video (sottot. ITA). Liam Gallagher: "Noel suona gli Oasis in acustico, ma bisogna far saltellare la gente. Io? Una brava persona, non credete a quello che leggete"
QUI vi avevamo proposto una prima versione del video dell'intervista, che include parti non inserite nel video qui sotto.
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mercoledì 17 gennaio 2018
Liam Gallagher racconta la sua infanzia e dialoga col giovane Liam: "Gli Oasis partono da me. La musica non mi ha mai deluso"
Avevo circa sette anni quando mia madre lasciò mio padre. Era sempre in giro, faceva a botte, picchiava mia madre, picchiava Noel e Paul. A me non ha mai toccato, però. Poi una notte, una volta che lui era uscito, mia madre contattò i suoi fratelli, mise tutta la nostra roba in un furgone, gli lasciò un materasso e ce ne andammo nella nostra nuova casa.
Fu immediatamente meglio per tutti noi, anche se a me mancavano i miei amici: ci eravamo trasferiti semplicemente lungo quella strada, ma non potevo tornare in quella zona perché lui era sempre in giro. Se marinavo la scuola lo vedevo. Me ne stavo lì, a fumarmi una sigaretta con i miei amici, lui ci vedeva, iniziava ad inseguirci gridando: "Dove vi siete cacciati, bastardi?", perché non sapeva dove ci fossimo trasferiti. Lo seminavo sempre.
Mia madre faceva l'addetta alla mensa nella nostra scuola. Io entravo, firmavo il registro, poi saltavo giù dalla staccionata e andavo a casa del mio amico. Poi tornavo a scuola, firmavo di nuovo l'ingresso, giusto in tempo per pranzare con mia madre. Lei chiedeva: "Come sono andate le due ore di matematica?". "Sì, tutto bene, ho faticato un po' ". Alla fine il preside lo scopriva e parlava con lei e lei mi dava un colpo di spazzola dietro la testa.
Ho abbandonato la scuola senza diplomi e la scuola mi ha procurato un lavoro in un vivaio, a verniciare staccionate, un Programma di Formazione Giovanile. Prendevo 50 sterline a settimana. Finivo alle 3 del pomeriggio, a mezzogiorno il venerdì, quindi passavo vicino alla scuola, sventolando 50 sterline ai miei amici.
Ho scoperto che sapevo cantare accompagnando con il canto la Top 40 alla radio. Quando ho visto gli Stone Roses dal vivo ho pensato: "Sarei in grado di farlo. Ho il look, ho i vestiti, il taglio di capelli è intatto, tutto ciò che devo fare è starmene in piedi di fronte al microfono e aprire la bocca: facile". Tre amici che conoscevo perché ci giocavo a calcio avevano una band di nome The Rain. Pensavo: "Se riesco ad arrivare lì con loro e cantare, so per certo che posso coinvolgere il nostro ragazzo (Noel, ndr)".
Noel viaggiava per il mondo come roadie e scriveva musica con vari stramboni della città. Ma io sapevo che una volta che lui fosse tornato dal tour gli avrei potuto dire: "Hai presente quelle canzoni che hai? Be', facciamole salire a bordo di questo vascello". Sapevo che sarebbe venuto con me. Quindi fondamentalmente gli Oasis partono da me. Ero ossessionato dall'idea di far parte di una aband, ossessionato dal cantare. E mi sento ancora così. Finché potrò salire lì e tirare fuori tutto, sarò piuttosto felice. Non ho idee grandiose di essere il miglior compositore del mondo, non lo sarò mai.
Il Liam 16enne immaginava di far parte di una band esattamente come è per me ora. La musica non mi ha mai deluso. È tutto quello che immaginavo di essere. Anche quando tra me e Noel le cose si sono messe particolarmente male dopo la fine degli Oasis era pur sempre meglio che scavare buche.
Source: Telegraph
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Liam Gallagher: "Noel e Bono Vox i più coglioni della musica. Fanno parte degli Illuminati. Tra rap e dance? Meglio il rap"
Source: Junkee
Sei stato in compagnia di altre band al Falls Festival?
No, cerco di schivare tutti, perché li avrei insultati o mi sarei nascosto dietro la mia porta e avrei detto: “Oh, fanculo, eccolo lì”. Ma ho incontrato i Kooks e sono stato in loro compagnia per un pochino e ho preso un cicchetto con loro. Ho insultato il tempo e cose così, dicendo: “Questi cazzo di australiani, amico, e che cos’è sto tempo?”. Ma è finito tutto lì.
Non sto proprio in compagnia della gente. Esco con Richard Ashcroft ogni tanto, io e lui andiamo a bere una tazza di tè e cose così quando torniamo in Inghilterra, mangiamo un panino. Non esco con le persone famose, la maggior parte di loro le trovo molto noiose.
E ti sei fatto molti nemici.
Mi sono fatto molti nemici, ma non me ne importa. Lo affronto quando si tratta di affrontarlo. Attraverso la strada. Ma non esco proprio in compagnia delle band.
E Carl Cox?
Non li ho mai sentiti. Chi è?
Un famoso DJ.
No, non esco con i DJ. Si fottano, amico.
Non pensi che siano veri musicisti?
Suonano musica di altre persone, il che va bene, perché lo faccio anch’io, prima che inizi tu con questa storia. Ma non mi piace proprio la cazzo di musica dance. Non fa per me.
Quante volte dici “cazzo” in un giorno?
Un sacco, amico. Ne diremo un sacco prima di finire questa, amico.
Possiamo fare un conteggio dei “cazzo” in questa intervista.
Sai cosa dico molte volte? “Cazzo” e “capisci cosa intendo?”.
L’altro giorno hai twittato su Nick Kyrgios. Cosa ti piace di lui?
Mi piace il fatto che abbia carattere. E che è bravo a fare il suo lavoro. Mi piace che va di traverso a tutti quei pallosoni che vogliono che lui sia come Pete Sampras. Mi piace che ha qualcosa di particolare.
Sei uno sportivo?
Mi piace il tennis, sì. Il calcio.
In questo tour ti sei dovuto preparare il tè da solo?
Sì. Devi fare da te, no?, oggigiorno. Se vuoi fare le cose come si deve, fai da te.
Quando sei venuto in tour in Australia nel 1998 ti hanno arrestato perché hai dato una testata a qualcuno.
Sì, e lo rifarei di nuovo, cazzo! Perché quello mi ha messo una fotocamera in faccia ed era ubriaco fradicio, io ero ubriaco fradicio e gli ho detto: “Non fare fotografie!”. Lui ha continuato ed è stata la fine. Mi hanno multato e mi hanno arrestato, ma lo rifarei di nuovo, cazzo!
È l’unica volta in cui ti hanno arrestato in tour?
Poche volte. In Germania, lì mi caccio sempre nei guai.
Per cosa?
Semplicemente, cazzo, non riesco ad andare d’accordo. Non capita a tutti?
Non ti importa proprio nulla di cosa pensi la gente di te, no?
Mi importa di quello che pensa la gente vera. Non me ne sto seduto a casa a piangere perché qualcuno ha scritto una recensione negativa su di me o qualcosa del genere. Non mi importa di cosa pensi tu di me, non mi conosci. Mi importa di cosa pensa di me la mia cerchia ristretta e poi sì, devo risolvere la cosa.
Sei rimasto fedele alle tue origini operaie?
Dipende da cosa intendi. Ho fatto un sacco di soldi in vita mia e vivo in una bella casa a Londra che non è una casa popolare, quindi molte persone direbbero che non sono rimasto fedele a quelle origini. E i miei figli frequentano una scuola privata e cose così, ma cazzo, è la vita, no? Penso che quando non hai avuto nulla e ottieni qualcosa vuoi il meglio per i tuoi figli, no? Ma non voto conservatore. Voto ancora laburista, per quello che vale.
Quanti figli hai?
Un casino. Ne vuoi mica uno?
Ne ho uno ora.
Se ne hai bisogno te ne posso prestare qualcuno.
Sei un genitore che dà consigli?
Nah, non ho argomenti validi. Mi drogo. Quindi quando vengono e dicono che si drogano non posso dire: “Non drogatevi”. Con le ragazze e i ragazzi e le donne e i cazzo di divorzi e tutta quella merda e le litigate e il non parlare con mio fratello, quando mi giro e faccio ai miei due ragazzi: “Voi due, smettetela di litigare e fate la pace!” loro si girano e mi fanno: “Oh, vaffanculo! Guarda come parli tu con tuo fratello!”. Quindi non ho argomenti validi. Ma più in là, nel corso della vita, potranno venire da me perché io ne ho fatte abbastanza … io un po’ di cose le ho fatte.
È tutto agli atti poi.
Esatto.
Qual è la differenza tra essere una rockstar quando sei giovane ed essere una rock star ultraquarantenne?
Sei molto più smilzo, no?, quando hai vent’anni. Dopo i quaranta metti su un po’ di peso. Dal punto di vista dell'anima sono lo stesso. Il tuo aspetto cambia un pochino. Ma io sono esattamente come allora, puoi aprirmi in due e sono lo stesso identico tizio che ero quando avevo vent’anni. Senza dubbio. Può darsi che sia un pochino più grigio e che porti un po' di più il cappello e può darsi che la vita dei miei jeans abbia una taglia differente, ma aprimi in due e sono la stessa identica persona, cazzo! Indosso gli stessi vestiti, porto gli stessi occhiali, tifo per la stessa squadra di calcio.
Ti capita di passare accanto ad artisti di strada che suonano Wonderwall?
Sì. Non mi fermo ad ascoltare, però.
Che ne pensi di tutte le cover su YouTube?
Ce ne sono di belle. Wonderwall è una bel pezzo. Piace molto in giro. Alcune persone fanno: “Oh, non sta suonando di nuovo quella”. La suoni e iniziano a perdere la testa. Si becca critiche, quella canzone. Penso sia un bel pezzo.
Cosa è peggio, la musica rap o la musica dance?
La musica dance. Almeno con il rap accade qualcosa. Almeno ci sono testi, c’è un po’ di rabbia e cose così.
Qual è la tua band preferita?
Se potessi prendere una birra con una persona, chi sarebbe?
Steve Jones dei Pistols. Non beve più, ma scommetto che sarebbe proprio una cazzo di tigre.
E una birra con qualcuno che è morto?
Ovviamente John Lennon.
È vera quella storia secondo cui ti sei alzato e hai gridato: “Sono John Lennon!”?
Quel cazzo di tizio, Sacha Baron Cohen, dice un sacco di stronzate, amico. È stato dopo che l’ho dannatamente minacciato di accoltellarlo? È un bravo comico, ma è un po’ un cazzaro, no? Ricordo anch’io quella sera perché penso che stesse provando a raccontare un cazzo di aneddoto.
Davvero hai minacciato di accoltellare Sacha Baron Cohen?
Mmhmm. Perché stava diventando insolente. Ha detto che l’avrei accoltellato ad un occhio, ma io ho detto a tutti e due.
Ha raccontato quell’aneddoto in un talk show.
Penso che lo stesse facendo circolare, stava vendendo un cazzo di film di merda che aveva fatto. Provava a gettare me nella mischia e cose così. Penso sia più un amico di Noel, parteggia per Bono. Penso sia dalla parte di quel cazzo di (mostra il simbolo degli Illuminati, ndr). Scientology cazzo di … quella parte (mostra di nuovo il simbolo degli Illuminati, ndr). È uno di loro, no? Pensa che tutto sia illuminati e cose così. Teste di cazzo fottute, tutti loro.
Anche Bono?
Lui è il più grande coglione.
Perché?
Semplicemente è così.
Chi sono i cinque più coglioni della musica?
Noel Gallagher, Bono. Sono solo loro due che mi danno sui nervi al momento. Possono proprio passarsela e ripassarsela a ping pong.
Ti droghi ancora?
Non quanto vorrei, no. Perché bisogna cantare ora, quindi ha ripercussioni sulla voce e cose così. Ma quando avrò un po’ di tempo libero ci andrò giù pesante.
Hai indossato il tuo parka sul palco per tutto il tour. Come ti trovi?
Be’, bene. La gente mi infastidisce (fa l’accento australiano, ndr): “Oh, amico, vieni qui con il tuo cazzo di parka, amico? Morirai di caldo, amico!”. Oh, davvero? Non mi vedrai morire di caldo, amico, piove dannatamente a dirotto ogni giorno da quando sono qui. Io sono così, amico. Ci sono i rockettari che indossano cazzo di giacche di pelle e cose così, ci sono gli skateboarder che indossano i pantaloncini, io sono così. Lo indosso.
Non senti caldo?
Anche se indossassi un cazzo di perizoma sentirei caldo. Così mi impegno e continuo con quello e basta. È leggero comunque, non è spesso.
Come stai trovando gli australiani?
Bene, amico, molto bene. Il pubblico è stato davvero buono. Come ho detto, non sono andato per bar o per feste. C’è un tizio che gira per i bar di Sydney che vuole fare a botte con me. Va dal mio amico l’altro giorno in un bar e gli fa: “Conosci Liam Gallagher? Digli che voglio fare a botte con lui, cazzo!”. Devi darti una calmata, amico, chiunque tu sia.
Ho la sensazione che in una zuffa da bar baderesti da solo a te stesso.
Se ci fosse una stecca da biliardo allora assolutamente sì, ma non mi piace fare a botte. Non sono qui per fare a botte, sai, sono qui per fare musica.
A quante zuffe da bar hai partecipato?
Non molte.
E il braccio di ferro?
Batterei a braccio di ferro qualsiasi coglione ogni giorno.
Ti sfido a braccio di ferro.
Sì. Facciamolo.
Liam Gallagher perde il braccio di ferro.
(Traduz. italiana di oasisnotizie)
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domenica 14 gennaio 2018
Liam Gallagher: "Mio fratello vuole la reunion degli Oasis, ma sua moglie glielo impedisce"
"Non penso che il nostro ragazzo abbia più quella cosa dentro di sé. A me sembra che stia suonando a degli snob e al mondo dei ricconi", aggiunge Liam, riprendendo quanto detto di recente in un'intervista per una radio australiana.
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Richard Ashcroft risponde a Noel Gallagher: "Non mi scrivo le canzoni? Vuoi spiegarmi che vuol dire?"
Il già frontman dei Verve ha affidato ad un breve tweet la sua risposta a Noel Gallagher: "Io non scrivo da solo le mie canzoni? Vuoi darmi una spiegazione, Noel Gallagher?", ha scritto Ashcroft.
Source: Rockol
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sabato 13 gennaio 2018
Video - Liam Gallagher: "I miei figli? Mi dicono che non posso parlare quando dò lezioni. Noel? Maniaco del controllo, ha sciolto gli Oasis in modo artificioso"
oasisnotizie
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venerdì 12 gennaio 2018
Video (sottot. ITA) - Liam Gallagher in Australia: "Noel si erge su un piedistallo e pensa che la sua merda non puzzi. Indegno suonare negli stadi a 50 anni? Più indegno aprire i concerti agli altri"
QUI SOPRA IL VIDEO dell'intervista sottotitolato in italiano.
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giovedì 11 gennaio 2018
Liam Gallagher punge Noel: "Non è più un tipo rock. Gli piace tirarsi su le maniche e suonare in acustico in camicetta"
Sottotitoli ITA by oasisnotizie.
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martedì 9 gennaio 2018
Sanremo 2018, anche Liam Gallagher tra gli ospiti
Source: La Repubblica - thanks to Devoti di Liam Gallagher (Facebook page)
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lunedì 8 gennaio 2018
Fine della tregua tra Noel e Liam Gallagher. "Non sei un vero cantautore". "Ashcroft ti piscia addosso, ti sei svilito facendo da spalla a U2 e Red Hot"
A far implodere la delicata pace armata tra i due è stata un'intervista rilasciata da Noel al podcast di Simon Barber e Brian O'Connor, autori musicali meglio conosciuti sotto lo pseudonimo di Sodajerker: "Mi offendono quelli che si definiscono 'cantautori' che, una volta che gratti un po' la superficie, scopri che di cantautori non hanno proprio un cazzo", ha spiegato la già mente degli Oasis ai due con la consueta franchezza: "Per quello che so io a parte me, Johnny Marr e Paul Weller tutti i cantautori britannici hanno alle spalle delle squadre di autori. Richard Ashcroft, il nostro ragazzo [Liam, ndr], il cazzo di Ed Sheeran e tutti quei ragazzini degli One Direction hanno alle proprie dipendenze schiere di autori".
Tanto è bastato, a Liam, per riaprire le ostilità.
Dig me out all day long rkid but Richard Ashcroft pisses all over you and the 2 Ronnie's every day of the wk as you were LG x
— Liam Gallagher (@liamgallagher) January 7, 2018
When was the last time you and your purists had a HIT you and and the purple rinse brigade PARK THE BUS boring boring boring boring boring
— Liam Gallagher (@liamgallagher) January 7, 2018
And as for it being undignified to play stadiums at 50 its a lot more undignified to be supporting the undignified in stadiums RHCP U2 blah
— Liam Gallagher (@liamgallagher) January 7, 2018
The day the smiths split up he parked the bus the day he broke up the Jam he parked the bus the day he broke up oasis he parked the bus LG x
— Liam Gallagher (@liamgallagher) January 7, 2018
"Richard Ashcroft piscia addosso a te e ai due tuoi amici tutti i giorni della settimana", è stato il pacato incipit del giovane Gallagher: "Quando è stata l'ultima volta che voi puristi avete azzeccato una HIT? Ecco perché non essere ritenuto degno di suonare negli stadi a cinquant'anni è molto più svilente che fare da spalla negli stadi a gente indegna come Red Hot Chili Peppers e U2. Il giorno che si sono sciolti gli Smith [Johnny Marr] ha tirato i remi in barca. Il giorno che si sono sciolti i Jam [Paul Weller] ha tirato i remi in barca. E la stessa cosa hai fatto tu il giorno che hai sciolto gli Oasis". "Che fine ha fatto la tregua?", ha poi chiesto un fan preoccupato. La risposta di Liam non ha lasciato spazio a dubbi: "Fanculo la tregua".
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sabato 6 gennaio 2018
Liam Gallagher secondo nella classifica dei vinili più venduti nel 2017 nel Regno Unito
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venerdì 5 gennaio 2018
A Sydney Liam Gallagher omaggia un giovane fan del suo tamburello
Liam Gallagher in concerto (foto Getty) |
Il cantante, nel corso del concerto di giovedì 4 dicembre all'Hordern Pavilion di Sydney, ha dedicato Wonderwall ad un giovane fan e gli ha regalato il suo strumento musicale.
Immancabile poi il tweet di Liam al pubblico australiano. "You still got it", "ne avete ancora", ha scritto il cantante. Liam ha aggiunto: "Devo dire che il tour in Australia è stato tra i miei migliori tour. Mi è piaciuto un sacco. Grazie per tutto l'amore. Ci vediamo a Perth. As you were LG x".
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Mourinho risponde a Noel Gallagher: "Il re del rock and roll ora dirà che ho fatto una buona prestazione"
Dopo la vittoria per 2-0 ottenuta in casa dell'Everton il 1° gennaio, l'allenatore è intervenuto in conferenza stampa a Goodison Park con una frecciata che è sembrata rivolta a Gallagher.
"Oggi la prestazione è stata davvero buona", ha detto Mourinho, "quindi forse stavolta sono fortunato e il re del rock and roll, che ha detto che nell'ultima partita (0-0 contro il Southampton, ndr) non ho fatto una buona prestazione, forse stavolta dirà che ho fatto una buona prestazione".
Noel aveva criticato Mourinho il 10 dicembre, al fischio finale del derby vinto dal Man City guidato da Pep Guardiola per 2-1 contro gli arcirivali cittadini. In quell'occasione Noel era all'Old Trafford, invitato da Sky Sports a commentare il match nello studio post-partita.
Noel ha guardato la partita in compagnia dell'ex Liverpool e Middlesborough Graeme Souness - a metà anni '80 anche in forza alla Sampdoria - e Gary Neville, bandiera con suo fratello Phil del Manchestery United. Alla fine dell'incontro aveva stigmatizzato la '"sconvolgente ipocrisia" dello Special One , reo di aver incolpato l'arbitro del risultato.
"È giunta l'ora della vendetta - ha dichiarato il maggiore dei fratelli Gallagher - ma ho rispetto per i fan dello United che hanno applaudito Guardiola a fine partita. Sanno anche loro di aver visto qualcosa di speciale oggi".
Noel non ha perso l'occasione per prendersi gioco anche di Gary Neville, che, pur essendo un grande fan degli Oasis, da sempre subisce lo scherno del rivale calcistico. Memorabile, qualche anno fa, l'episodio della consegna della chitarra autografata da Noel sotto la frase "Caro Gary, quante presenze hai ottenuto per la Nazionale! Quante pensi siano meritate? Te lo dico io, nessuna!". Stavolta Neville si è sentito dire: "Sono felice di assistere alla partita accanto a una leggenda del calcio... e Gary Neville".
Stando a quanto riportato da alcuni tabloid, poi, i giocatori del City hanno festeggiato nello spogliatoio ascoltando nuovamente Don't Look Back in Anger degli Oasis a volumi talmente alti da far stizzire Mourinh, che avrebbe fatto irruzione nella stanza chiedendo rispetto e dando vita ad un animato confronto.
"Fantastico!", ha commentato Noel. "Questa è la mia formazione del City preferita di sempre ed è fantastico il fatto che possano far innervosire Mourinho suonando una mia canzone nello spogliatoio al punto tale da spingerlo a entrare ed essere colpito nostro portiere (secondo qualcuno il portiere dei blues, Ederson, dopo aver discusso animatamente avrebbe lanciato una bottiglietta contro l'allenatore portoghese ndr). Deve essere la formazione del City migliore di tutti i tempi. Per me ha significato tutto, essere seduto in studio e guardare Neville sciogliersi man mano che andava avanti la partita e poi sentire che stavano dando Don't Look Back in Anger a volume troppo alto, onestamente, sono a posto così!"
Sources: NME - Radiofreccia
Vedi anche: Video integrale: Noel Gallagher intervistato da Fox Sports Italia. L'ex Oasis definisce sciocchi Mourinho e Cristiano Ronaldo
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mercoledì 3 gennaio 2018
Liam Gallagher si confessa (con aneddoti): "Vi racconto la mia passione per la musica e come sono nati gli Oasis. E quei fan che vanno di fretta ..."
Mio padre si considerava un DJ di musica country, country-western, quindi a casa metteva su sempre quella musica. A mia madre piaceva Mick Jagger, ma non è stata mai una grande appassionata di musica. Di sicuro la musica le piaceva, ma non quanto piaceva a mio padre. Quindi è stato allora che sono venuto per la prima volta a contatto con la musica. Ero appassionato più di calcio che di musica. Molta gente fa: "Oh, ero appassionato di Beatles all'età di sei anni". Buon per te, io non lo ero, capisci? Io ero appassionato di calcio e tutta quella roba.
La prima volta in cui qualcosa si è connessa con me ... Mi sono cacciato un po' nei guai a scuola, mi hanno colpito in testa con un martello. Mi sono svegliato in ospedale. All'epoca frequentavo una ragazza e a lei piaceva Madonna. Comunque la prima volta in cui qualcosa in cui mi è entrato in testa e mi è rimasto è stato la prima volta in cui ho sentito Madonna. Era Like a Virgin. È stato allora che per la prima volta ho pensato: "Non è male".
Sì, un classico.
Liam con una maschera di Ian Brown a Glastonbury 1995 |
Liam Gallagher con Ian Brown nel 2012 |
Sì, il mio primo concerto.
Liam con Matt Everitt, che lo ha intervistato |
Quando sono andato a vedere gli Stone Roses.
Tutto è legato a quella cosa?
Tutto è legato a quella cosa. Ricordo che assistevo al concerto e pensavo: "Potrei farlo, amico. Potrei farlo bene, amico". Anche se lui (Ian Brown, ndr) è un bravo cantante, ogni tanto gli lanciano delle frecciate, ma lui è un tipo vero, tanto per cominciare. Ho pensato: "Potrei sicuramente farlo, è qualcosa che so fare. Ho i vestiti, ed è tutto. Ho il taglio di capelli. L'unica cosa che devo fare è aprire la bocca. Dov'è il microfono? Portatemi un microfono!". Ed è andata così, amico. È stata la prima volta che mi sono appassionato alla cosa.
Qual è stata la prima volta in cui ... ?
... ho cantato al microfono? È stato quando sono entrato nella band. Si chiamava The Rain, ma prima di andare oltre abbiamo dovuto fermare quel nome Rain. Quel nome non mi era mai piaciuto. Non ho mai fatto parte dei Rain, ho fatto parte degli Oasis. Il giorno in cui sono entrato io nella band eravamo gli Oasis. È stata quella la prima volta in cui siamo stati a provare in un posto a Longsight, abbiamo dovuto pagare qualcosa per usare la sala alle tre del pomeriggio, credo. È stata quella la prima volta in cui ho cantato al microfono, ricordo che sì, è stato interessante.
Ero sicuro, amico, semplicemente pensavo che avrei dovuto lavorarci un po'. Lassù mi sentivo a mio agio, senza dubbio. È stato come: "Bene, mi avete portato il microfono. Ora portatemi la gente!". Capisci?
È stato allora che hai pensato: altre persone capiranno questo? Quello che stiamo facendo qui avrà ...
Prima che Noel si unisse alla band avevamo un paio di canzoni. Non eravamo per niente bravi, ma - come ho detto - ho sentito di peggio, capisci? Ma sapevo che avevamo davvero bisogno di canzoni come si deve. E nessuno di loro era un bravo compositore. E sapevo che il nostro ragazzo (Noel, ndr) era un po' invidioso, perché lui scriveva canzoni da sempre e aveva fatto parte di piccole band, ma non avevano mai raggiunto tanto, suonavano dietro casa. Sapevo che se l'avessi fatto entrare nella band avremmo volato. E ovviamente quando ha iniziato a scrivere canzoni sapevo che saremmo diventati famosi, amico. Naturalmente, però, devi dedicarci del tempo. Non ha senso avere buone canzoni se non fai le prove. E come Oasis provavamo senza sosta, otto giorni alla settimana.
È una delle leggende che circolano su di voi: "Non c'è niente da fare qui, ma crediamo in questo".
Assolutamente sì. Ricordo che era l'epoca dell'Haçienda e tutta quella roba e tutti i miei amici ... Su venti di noi forse tre erano appassionati di guitar music, gli altri erano presi dal dum dum dum ... quindi venivano da noi nella nostra sala prove, il Boardwalk, e ci facevano: "Uscite con noi oggi?". E noi: "No, no, no". "Andiamo qui davanti, amici". Provavamo dall'altra parte della strada, vicino all'Haçienda. E noi: "No, restiamo qui e facciamo questo. Abbiamo bisogno di canzoni". E loro: "Voi siete pazzi. Ciao, ci vediamo!". Capisci? Ma ci siamo fatti il mazzo, amico!
Hai parlato dei Beatles. Qual è stata la prima canzone dei Beatles che hai sentito per poi dire: "È questa la mia band!"?
Non credo siano stati i Beatles, credo si sia trattato di Imagine. Ricordo che mia madre una mattina di Natale venne al piano sotto ... Credo fosse il periodo in cui a Lennon spararono, quindi avrò avuto otto anni e nell'angolo c'era un albero di Natale pieno di regali. Lei venne di sotto e io fissavo la TV, guardavo John Lennon a The Box. Non me ne importava dei regali, fissavo la TV, guardavo il video di Imagine. Quindi è stata quella la prima canzone di Lennon che mi ha colpito davvero, amico.
Chi dei Beatles hai incontrato?
Ho incontrato John un po' di volte (ride, ndr) ... No, chi ho incontrato? Ho incontrato Paul McCartney un po' di volte ed è veramente eccezionale, amico. Ho incontrato Ringo.
Liam con Paul McCartney nell'ottobre 2012 |
La prima volta che lo incontrai fu a Los Angeles, eravamo ai Capitol Studios. Zak (Starkey, figlio di Ringo Starr, ndr) suonava con noi, quindi era venuto a vedere Zak. Facemmo una foto con lui e poi penso che stessimo registrando la parte di basso della mia canzone The Boy with the Blues. Fece: "E il basso? Non è così bello". Gli dissi: "Sei qui accanto. Perché non vai a prendere il tuo basso e lo mettiamo?". Si chiamò fuori. E fu quella la prima volta che lo incontrai.
La seconda volta che lo incontrai fu alla Royal Albert Hall. Il manager che avevamo per i Beady Eye si chiamava Scott Rodger, fa ancora il manager di McCartney. Ero andato lì perché l'insegnante di scuola di mio figlio compiva 60 o 70 anni e gli dissi: "Ti farò avere un autografo, anche se non so come". Normalmente non faccio queste cose, ma feci un salto lì. Andai da Paul McCartney dopo il concerto e gli chiesi: "Come stai, amico? Non starò qui per molto tempo. Ti è possibile firmarmi questo? È il programma. È per il preside della scuola di mio figlio". E lui: "Sì, sì, sì". E io: "Bene, me ne vado". E me la stavo dando a gambe. "Mi disse: "Calma, calma. Dove vai? Sei sempre di fretta". Gli dissi: "Sì, ma so com'è. Hai appena fatto un concerto, vorrai riposarti'. Mi fece: "Ti piacciono i margarita?". E io: "No, no. Ho già mangiato, non mangio a quest'ora della notte". E lui: "Parlo della bevanda, stupido idiota!". Pensavo mi stesse offrendo una pizza Margherita. Il suo amico prepara i margarita, così tirò fuori un margarita. Pensai che era meglio andarsene, così gli dissi: "Bevo un margarita con te, Macca, e psoi me ne vado, perché altrimenti inizierò a leccarti!" ...
Era un Macca-rita?
Sì, era un Macca-rita, sì. È un tipo eccezionale, amico.
La prima recensione su di voi?
Sarà stata del Manchester Evening News, penso sia stata piuttosto buona. Avevamo partecipato a una competizione di nome The Sound of the City o qualcosa del genere. Ricordo la prima recensione del New Musical Express, che ci stroncò.
Cosa disse di voi?
Ci stroncò.
Hai mai prestato tanta attenzione alle recensioni?
Sì, senza dubbio, perché capisci presto come va, no? Sai quanto sei bravo o sai quanto fai schifo. Quindi vuoi vedere se la gente lo capirà, no? Qualcuno ti punzecchia e tu volti pagina, no?
Cosa ricordi della registrazione del vostro primo singolo, Supersonic?
In Galles, no?
Ai Sawmills Studios?
Sì, ai Sawmills, bellissima parte del mondo (in realtà i Sawmills sono in Cornovaglia, ndr). Bellissimo il Galles, amavo stare in studio all'epoca. Lo amo ancora. Era la prima volta che andavamo in studio con la band, molta erba, molta aria di campagna, molte bevute ... Era la prima volta che eravamo in studio, quindi dicevo: "Penso che siamo una band piuttosto decente dal vivo. La gente ha mostrato interesse, quindi andiamo a dimostrare quanto siamo bravi". Era bello sentire la musica che veniva dal desk con tutte le ripuliture. Sì, ricordo quei giorni. Proprio belli, amico.
Ricordi come hai registrato la voce?
Forse no, ma sono sicuro che sia stato bello. Ero bravo all'epoca, l'avrò fatto con una sola registrazione o due registrazioni.
Questo è un altro mito. Quello secondo cui facevi tutto "con una sola registrazione o due registrazioni".
Direi al massimo tre. Se ne fai tre riesci sicuramente a mettere insieme la cosa. Direi che normalmente la seconda è la migliore. Ma non più di tre, amico. Se me ne fai fare quattro o cinque me ne vado. Tre sono anche troppe. C'è gente che fa: "Registrazione 59!". Seee, amico, vai avanti ... capisci? Forse non fa per te questa roba, capisci?
Ricordo che quando uscì il primo album degli Oasis un paio di riviste misero in copertina voi con la scritta ...
I Sex Beatles.
I Sex Beatles, sì. Pensai: "È proprio un bel titolo!"
Sì, mi piace. Lo indosso ogni giorno. È la roba che faccio io, capisci? Mi piacciono molto i Beatles, mi piacciono molto i Sex Pistols e mi trovo da qualche parte in mezzo a loro due, almeno penso di esserlo. Penso che vocalmente mi colloco tra John Lennon e John Lydon. Quindi sì, lo amo. È un bel vestito e penso che sia stata la prima volta o forse l'unica volta che ci hanno cucito addosso uno stile. Un tizio ha tirato fuori questo caffettano e questa cravatta. Non è mettersi del trucco in faccia. Pensavo: "Uh, il trucco? Meglio il caffettano!".
Non riesco ad immaginarti con il caffettano.
Fino alle ginocchia, amico. Di sicuro sembrerei comunque un cameriere, ma mi piace quel tipo di cosa. Quando uscì l'album bevemmo un bel po', credo. Quando ci ripensi avresti voluto che fosse una cosa un po' più sobria, perché era un bel periodo, ma all'epoca forse eravamo in tour, capisci? Ti ritrovi in tour e prima che te ne accorga esce il tuo disco. Sono sicuro sia stata una cosa grandiosa, ma non ricordo molto.
Hai menzionato i Sex Pistols. Scegli il loro pezzo preferisci.
Submission è bella, ma mi piace Bodies. L'inizio di Bodies, quando fa din din, din din, è la parte che conta. Poi dopo inizia la parte in cui fa "she was a girl ...", sembra si sia preso la scossa infilando il dito nella presa di corrente. Ma il riff che fa din din ... è lì lo spasso.
Abbiamo ascoltato Morning Glory, tratto dal secondo disco degli Oasis, il quinto album più venduto di sempre nel Regno Unito. È un album che è stato 14 volte disco di platino e ha venduto 4,7 milioni di copie nel Regno Unito e 22 milioni di copie nel mondo.
Liam, parlami del tuo primo assegno incassato per i diritti d'autore.
Non so dell'assegno, lo sto ancora aspettando, capisci? Ricordo che la prima cosa che comprai fu uno scooter, una lambretta del 1954, che possiedo ancora. È sulla copertina di Definitely Maybe. Ce ne sono alcuni scatti lì. Fu quella la prima cosa che comprai.
Poi ricevetti un assegno maggiore e comprai a mia mamma una casa, ma lei non la voleva. Era un piccolo cottage carino lassù a Heaton Moor, bellissimo. Le diedi le chiavi e mi disse: "Perché dovrei volerlo?". E io: "Perché è migliore di quello in cui ti trovi, no?". Lei mi fece: "No, non lo voglio".
Davvero?
Sì, amico. A lei non piaceva. Mi disse: "Perché dovrei volere quella casa? Sono felice a casa mia!". Si offese, amico! Mi fece: "Stai insultando la mia casa?". Le dissi: "È una bella casa, ma quella casa è migliore. Ha un giardino più grande e ha un cancello, è un po' più sicura". Mi disse di no. Vive ancora nella stessa casa con lo stessa staccionata e lo stesso cancello. Lei è una leggenda.
È incredibile, amo questa cosa. È proprio dolcissimo questo, della serie: "Sto bene così".
Sì. Il suo pensiero era: "Senti, la tua vita cambierà e in bocca al lupo a te. La mia vita rimarrà la stessa". Non vuole farsi coinvolgere da tutta l'appariscenza.
Ovviamente tutti dobbiamo ringraziare le nostre mamme per molte cose, ma pensi che lei ti abbia aiutato?
La prima canzone si chiama Little James e parla del mio nipotastro (James Kerr, figlio di Patsy Kensit e Jim Kerry dei Simple Minds, ndr), che amo molto e che non è più piccolo. Eravamo nel sud della Francia. Non ricordo quale album stessimo registrando, era dopo Be Here Now. Molta gente dice provavo a scrivere canzoni, ma io ero piuttosto felice di cantare le canzoni di Noel, capisci? Ero felice di essere il cantante. Lui si faceva il mazzo e io ero felice di cantare. Un giorno ero seduto in giardino a suonare la sua chitarra molto male e facevo: "Little James ...". Lui passa vicino a me e mi chiede: "Cosa stavi cantando?". "Non lo so, stavo solo cazzeggiando". "Scrivi un testo e la sistemiamo dopo cena". E la storia è iniziata così. La gente pensa che volessi scrivere canzoni, ma è stato lui ad istigarmi. Così dopo cena la sistemammo. So che a molta gente non piace, ma la suonerò a dicembre in un'arena sold out vicino a voi! È stata quella la prima canzone che ho creato, sì. Quindi è stato lui (Noel, ndr) ad aprire a questa cosa, è tutta colpa sua!
Non sono mai stato uno di quelli che fanno: "Voglio fare il compositore". Ero felice di cantare le canzoni di Noel, togliermele dalla testa e fare tutto quello. Come sai, però, ogni tanto vedi una chitarra e provi ad imparare e a perfezionare l'arte. E anche ora sto ancora imparando. Rimarrò ancora strabiliato sino al giorno in cui abbandonerò questo pianeta.
George Harrison è un altro ndella lista di coloro che significano molto per te. Quale suo brano scegli?
All Things Must Pass, l'album. Penso sia forse il migliore album post Beatles dopo Imagine. In realtà penso sia anche migliore di Imagine.
Non direi così ...
È un disco bellissimo. Per me il brano di quel disco che spicca è Isn't it a Pity? Ovviamente ce ne sono tanti, ma quella mi fa partire di testa. Un classico assoluto.
Qual è stato il momento in cui hai pensato: "Per gli Oasis è finita"? È stato dopo quel grande round finale o prima?
Prima, sentivo puzza di bruciato molto prima. Ti dico io quando ho sentito puzza di bruciato. L'ultimo tour britannico avremmo dovuto finirlo al Reading and Leeds Festival o al V Festival. Non ricordo dove, comunque ad uno di quei festival. Penso che avessimo fatto un concerto al Bridlington Spa e lì ho sentito puzza di bruciato. Ho origliato una conversazione tra Noel e il suo manager di questo tenore: "Ora o mai più".
Davvero?
Entrai nella loro stanza e parlavano della possibilità di affittare una casa a Los Angeles e di andare lì con Dave Sardy (produttore degli ultimi due album degli Oasis, ndr) per fare qualcosa. Così entrai e dissi: "OK". Hai presente quando le cose le sai? Forse sarò stato paranoico, ma ho avuto questa sensazione: "Vuole staccare la spina dopo l'ultimo concerto e andarsene, e basta". Ovviamente dovevamo fare quel concerto a Parigi. Non lo so, sentivo semplicemente che qualcosa ... Hai presente quando semplicemente sai le cose?
Quindi pensi che fosse una cosa ...
Oh, di sicuro era pianificata. Amico, ascolta. Possiamo andare avanti all'infinito con questa storia, ma non esiste che gli Oasis si siano sciolti dopo l'incidente di Parigi. Era premeditato, lui aveva pianificato di fare quello, capisci? È così che la vedo, capisci? Di sicuro c'è stata molta premeditazione nello scioglimento degli Oasis. Non è una cosa successa e basta, amico.
È stato un peccato?
Un grande peccato, amico, perché erano una bella band che significava molto per la gente. E sono stati bei periodi. Se vuoi andare a fare roba e fare il solista, non le fai quelle cose. Se ti ci vogliono dieci anni per toglierti le cose dallo stomaco non ... Non penso che ci saremmo dovuti sciogliere. Ognuno di noi sarebbe potuto andare a fare la sua cosa. Bonehead avrebbe potuto fare il ventriloquo o ... vabbe' lui all'epoca era in una band, ma anche giocare a tennis o cos'altro. Non c'era bisogno che la band si sciogliesse. Penso che significassimo troppo per andare in pezzi così, secondo me.
Come ho detto prima ... No, non ho problemi a parlarne. Molta gente tiene il becco chiuso sulle cose, ma io amavo gli Oasis. Come ho detto prima (nel film Oasis: Supersonic, ndr) , i bei momenti hanno prevalso di tantissimo i brutti momenti, quindi in fin dei conti almeno è successo, ma è un peccato che sia finita così, ma è così che stanno le cose.
E per te la porta non è chiusa.
È chiusa perché non ci parliamo, ma in fin dei conti io sto pubblicando un album, lui sta pubblicando un album. I fratelli Gallagher stanno facendo roba buona al momento. Se gli Oasis non torneranno insieme, la seconda cosa migliore possibile sono due dischi solisti di noi due.
Il primo disco da solista di Liam, As You Were, è uscito ad ottobre ed è salito direttamente al primo posto, vendendo più del resto dei dischi della top 15 messi insieme. Per il disco Liam è andato in studio con il produttore Greg Kurstin, famoso per il suo lavoro con Adele, i Shins, Beck, Ellie Goulding e i Foo Fighters.
Liam live in Byron Bay, 2 Jan 2017. Pic by Nathan Richter |
Di sicuro avevo bisogno di aiuto, senza dubbio. So scrivere un paio di canzoncine rock 'n' roll, ma pensavo che dodici pezzi così in un album non avrebbero sicuramente fatto al caso della gente. Quindi avevo bisogno di entrare in studio con qualcuno che sapesse scrivere grandi canzoni. Siamo volati a Los Angeles, abbiamo incontrato Greg ed è stata una figata. Abbiamo sentito un paio di canzoni, chiacchierato un po'. C'era Andrew Wyatt. Mi ha fatto sentire un po' di accordi di Wall of Glasse e mi ha chiesto cosa ne pensassi. Ho detto: "Va bene". Abbiamo registrato la canzone in un giorno. E il giorno dopo abbiamo registrato Paper Crown. Così abbiamo fatto tre canzoni in tre giorni.
Poi sono tornato in Inghilterra e mi è venuta la fissa. Ne avevo scritte già due, quindi ero a quota cinque. Così mi sono posto l'obiettivo di finire le canzoni lasciate in sospeso e prima ancora di rendermene conto ne avevamo quindici canzoni. Quindi è successo tutto in modo molto agevole.
Pensi che ci siano dei temi nei testi del disco?
C'è molta riflessione e a tratti è proprio arrabbiato. È un po' incazzato a tratti. E poi ci sono momenti del tipo "la merda succede e voltiamo pagina". La gente definisce un brano una canzone di scuse, ma è quello che è. So che se chiedo scusa non è a Noel Gallagher. Forse è ai miei figli e alla gente che mi vuole bene. Ci diamo dentro. Sono stato quattro anni senza fare niente a girarmi i pollici e ad annoiarmi a morte. Torniamo alle faccende solite, amico. Avevamo bisogno di fare delle canzoni come si deve e al momento le abbiamo. Ho una buona voce, la voce suona mezza decente, quindi sono pronto per partire, amico.
Com'è stato Glastonbury quest'anno? È stato interessante notare che molta gente della nostra età diceva: "Voglio vedere Liam" e sentirlo dire anche da molti 14enni e 15enni cresciuti dai loro genitori con le canzoni degli Oasis.
Sì, forse i loro padri sono stati i primi a venire a vederci. No, è andata benissimo. Incrociamo le dita, ma sinora è andata bene. La gente che è venuta ai concerti ha risposto bene, ci sono state belle folle. Un'altra cosa grandiosa è che nessuno sta portando i telefonini al concerto. Non so com'è, ma per qualche motivo sembra che quella cosa stia morendo. Come tutti, ho notato il cambiamento. Molta gente che viene ai miei concerti vive il momento, non tira fuori il telefono. Saltella come si deve e se la spassa.
Non oso immaginare come possa essere la tua vita quando cammini per strada e oggigiorno incontri la gente con i telefonini. Negli anni '90 potevi fare qualsiasi cosa e nessuno aveva un telefonino per fare le foto.
Immagina Keith Moon all'epoca con questi aggeggi. Che ci puoi fare? La cosa peggiore, amico, è la gente che viene da te e ti fa: "Selfie!". Sai quelli che si girano e con fretta ti fanno: "Ah, sei tu!". Si fanno un selfie e se la svignano. "Amico, ho ancora dieci minuti. Vuoi una birra o qualcosa? Possiamo farci una chiacchierata se vuoi!". È il mondo che va così, capisci? Cosa ci puoi fare?
Sono felice, amico. Sono proprio soddisfatto di aver pubblicato un disco. Amo andare in tour, ho molti concerti in programma. Sono le grandi arene che contano per me. È bello suonare nei piccoli posti e quella roba lì, ma se sei lì tutto l'anno poi fai un po' fatica. Le arene più grandi però ... farò il culo alle grandi arene!
Introduci l'ultimo pezzo.
Bene, finiamo questa adorabile chiacchieratina con una canzone di Bob Marley. Il suo vero nome è Robert, a proposito. Ultim'ora! E si chiama Natural Mystic.
Quando l'hai sentita per la prima volta?
Di nuovo, penso quando ho iniziato a costruire la mia collezione di dischi, da ragazzo. Quindi è stato in quel periodo. Bellissima canzone.
È stato bello parlare con te.
Grazie. È stato bello parlare con te, amico.
Traduzione di oasisnotizie - Source: BBC 6 Music
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