martedì 25 dicembre 2018

Noel Gallagher: "Come fa a non piacervi Holy Mountain? Finalmente sono diventato un artista"

Nella nostra traduzione, una seconda parte dell'intervista a Noel Gallagher che compare sul numero di febbraio 2019 della rivista Mojo. Noel parla della scelta di pubblicare un disco diverso dagli altri, Who Built the Moon?, uscito il 24 novembre 2017, che ha diviso i fan. 

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Far produrre il tuo album a David Holmes è stato piuttosto rischioso dopo Noel Gallagher's High Flying Birds e Chasing Yesterday, relativamente 'normali'. Perché hai preso questo rischio?

Ero a due terzi del lavoro con Chasing Yesterday, provavo a ultimarlo e ho pensato: "Cos'altro ho da perdere? Vado a Belfast a vedere David per una settimana (nel gennaio 2014, ndr). Se non succede un cazzo allora non c'è la magia e allora non accadrà". Non sapevo nulla di come lavorava David. Sapevo che aveva fatto della roba con i Primal Scream, ma non ne avevo mai parlato con loro. Ci siamo presi un cichetto e abbiamo ascoltato dei dischi la sera prima, lui ha messo su del kraut pop francese (ride, ndr) ed è stato come: "Sì, facciamo qualcosa di simile". Ha messo quella canzone degli Ice Cream, The Chewin' Gum Kid. Quindi tutto quello che sapevo il primo giorno era quello, che avremmo fatto qualcosa che si sarebbe basato su quella canzone. Per le prime due sessioni la sensazione è stata quella di una jam. Suonavo su un loop di batteria e lui all'improvviso diceva: "Fantastico!", e poi facevamo qualcos'altro.

Quindi l'idea classica di 'Canzone' per Noel Gallagher è andata via dalla finestra?

Non ho mai esposto un manifesto, ma a volte io suonavo qualcosa e lui diceva: "Questo suona come gli Oasis". Io facevo: "Bene ... E cosa c'è che non va?". Lui: "Tutto questo l'hai già fatto in passato". "Sì, lo so, ma è questo quello che faccio io, l'ho inventato io". E lui: "Fai qualcos'altro". Le prime due volte che me l'ha detto io ho risposto: "OK ...", ma poi quando cominci a fare cose che non eri consapevole di poter fare pensi "Questo è proprio incredibile, cazzo!".

Ma poi ti ci sono voluti quattro anni per completare il disco.

Abbiamo fatto due sessioni diverse a Belfast, io sono andato in tour e dopo un po' sono iniziati a comparire frammenti di musica (il singolo dream pop anni '80, ndr). It's a Beautiful World ha impiegato secoli per venire fuori, ma per 18 mesi non sono riuscito a comporci nulla attorno. Non sapevo in che direzione stessi andando. Poi all'improvviso ho scritto un testo e tutti hanno iniziato a cadere uno dopo l'altro, come in un domino. Sono rimasto davvero sbalordito. David in me ha visto qualcosa che non mi importava cercare da me. È stata una liberazione.

Poi il primo singolo estratto dall'album, Holy Mountain, una commistione di Bowie/Roxy Music/The Damned/Plastic Bertrand, ha suscitato grande sensazione ...

Ero in tour in Sudamerica quando ho avuto le reazioni, e sono rimasto ... scioccato. Ho pensato: "Come può non piacervi questa canzone? È la cosa più incredibile che io abbia mai ascoltato. I social media mi sorprendono, perché io non sono sui social. Qualcuno del mio ufficio mi ha detto che alcuni dei commenti erano incredibili. Ho pensato: "Bene. Wow!", ma poi mi ha detto: "No, no, no. Devi vedere cosa stanno dicendo. Ti sorprenderà" (ride, ndr), ma io non me la nevevo. Penso che qualcuno su Twitter abbia detto che non gli piaceva, quindi: "Bene. Non piace neanche a me". Sai, il tizio col parka e con le maracas. Ora sono ce n'è una massa, un collettivo. "Whooah, è uno schifo del cazzo".

Poi l'apparizione televisiva a Later: non solo la gente ha capito che Gem Archer e Chris Sharrock degli Oasis erano tornati in squadra, ma che la band ora comprendeva una ragazza francese con un mantello che suonava le forbici.  

Concordo che fosse un po' folle. Ho interpretato male tutta la situazione e anche Charlotte lo ha fatto. Fin oa quel punto nessuno sapeva niente (che lei suonasse le forbici, ndr), io non ho mai detto niente. Adoro Charlotte. Solo l'indomani qualcuno ha detto: "Hai visto YouTube?". È finito al telegiornale della BBC. Non potevo crederci, ma poi ho pensato: "Questa cosa è folle".

Hai avuto dei dubbi sulla pubblicazione dell'album a quel punto?

L'album era finito, stava per uscire, ma era una posizione interessante in cui trovarsi. C'era il brano acustico, Dead in the Water (registrato per una sessione radiofonica a Dublino, ndr), e dopo che è uscito Chasing Yesterday qualcuno mi ha detto: "Devi fare un disco in acustico". Non ho mai fatto un album in acustico, quindi ho prenotato lo studio per due settimane ed ero lì seduto con la chitarra acustica, quella con cui ho scritto Wonderwall, con i fan di tutto il mondo che mi dicevano: "È questo quello che dovresti fare". Il management mi diceva: "È una canzone fantastica, mi fa piangere". Poi ho pensato: "Non losto facendo per me, lo sto facendo per gli altri. Voglio tornare al disco (di David Holmes, ndr), voglio una drum machine degli anni '70 da far passare attraverso un amplificatore, voglio suonare il basso ...". 
Per cui ho cestinato quella sessione acustica il secondo giorno. L'ingegnere mi ha detto: "Basta così?". "Sì". "Non abbiamo fatto nulla". "Lo so ...". L'unico motivo per cui Dead in the Water è stata registrata è che non lo sapevo che la stessero registrando. Non la registrerò mai di nuovo, perché non credo più in quel brano. David ha detto: "Sei la cazzo di persona migliore del mondo nel fare quella roba, ma l'hai già fatta". Aveva ragione. 

Quanto lontano sei disposto a spingere il lato sperimentale della tua musica? Anche se tende ad alienare i fan con la mentalità Oasis?

Le mie nozioni più artistiche sono volte ora a dare piacere a me stesso piuttosto che voler lavorare con quei tizi o quel produttore. Ora farò quello che vorrò. Se mi piacerebbe lavorare con Brian Eno? Mi piacerebbe molto.

È a questo punto che emergi come Noel Gallagher l'artista?

(Ride, ndr). Ho fatto sei mesi di promozione prima che uscisse Who Built the Moon? e una sera in una stanza d'albergo ho dovuto dire a me stesso: "Sei diventato un artista!". Ho dovuto dire a me stesso: "Non sei più il ragazzo delle case popolari con una chitarra in spalla". (Voce da tassista mancuniano, ndr). "Ha fatto fortuna quel ragazzo con la chitarra. Cazzo, bellissima, amico!". (Ride, ndr). Quindi sì, ora sono un artista. Devo comprare una sciarpa e un cappello.

Gente con un certo retroterra, che fa un certo tipo di musica, non vuole essere visto come pretenzioso. Quell'etichetta "uomo della gente".

Sì. Be', Weller in quel senso è un'ispirazione. Mi ha detto che più i fan dei Jam odiavano gli Style Council, più lui voleva farlo. Quando facevo questo album andavo in giro con gli U2 per il trentennale del tour di The Joshua Tree. Adam Clayton mi diceva: "Who Built the Moon? mi ricorda quello che successe con Achtung Baby. Ai fan non piacque per nulla. Ma è il tuo disco migliore questo". Ha detto: "È diventato il nostro disco migliore, anche se all'epoca incontrò tante resistenze. Per fortuna non c'erano social media all'epoca, per cui non sapevamo cosa fosse sbagliato". Ma ora puoi vedere succedere queste cagate in tempo reale. 

Tuttavia mentre ti proietti in avanti sei tornato ad avere Gem e Chris Sharrock nella band dal vivo. È un ritorno alla comfort zone? 

Quando ho iniziato come solista avevo Tim Smith (chitarra, ndr) e Jeremy Stacey (batteria, ndr) e la cosa fantastica dei turnisti è che quando non sei sicuro di quello che stai facendo loro ci azzeccano, lo fanno suonare come il disco. È di questo che avevo bisogno all'inizio. Ma non è come avere una band. Chris e Gem sono molto più rilassati, non è la stessa cosa ogni sera. Tim e Jeremy hanno sono andati via nello stesso periodo in cui i Beady Eye si sono sciolti, quindi l'ho preso come un segno del destino.

Source: Mojo, Feb 2019 - traduzione di oasisnotizie

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mercoledì 19 dicembre 2018

Noel Gallagher: "Liam ha sciolto i Beady Eye con un sms. Reunion? Mai, ha attaccato la mia famiglia. Se fosse vero che la vuole non dovrebbe fare lo stronzo"

Ecco, nella nostra traduzione, una prima parte delle dichiarazioni che Noel Gallagher ha rilasciato per il nuovo numero della rivista Mojo il 4 novembre 2018. L'intervista è stata pubblicata sul numero di febbraio 2019 della rivista, in edicola in questi giorni in Gran Bretagna. Seguiranno le altre parti dell'intervista tradotte in italiano.

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Un anno fa, quando è uscito Who Built the Moon?, hai rilasciato due interviste da prima pagina e poi sei sparito. Liam si è visto ovunque. L’hai lasciato vivere il suo momento sotto la luce del sole?

Sinceramente non sono un tipo competitivo. Davvero! OK, lo ero negli anni ’90. Poi abbiamo vinto, abbiamo vinto negli anni ’90! Poi ho fatto: “Non me ne frega più”. (sospira, ndr). Esce il disco di Liam e se il giornalista non fa una domanda su di me se ne inventa una per chiedere di me. Stabilisce l’agenda. Quando rilascio interviste sento sempre: “Stamattina ero sul profilo Twitter di tuo fratello; non gli piace molto tua moglie”. Io faccio: “Non sono venuto fino in Perù per parlare di quel coglione”. Con cadenza giornaliera.
Poi quando esce il mio album e io vado in tour dico al mio ufficio: “Sentite, a me non può fregare di meno”. Se non prendo posto sul sedile posteriore qui questa cosa andrà avanti per sempre ed è umiliante. Non è degno di me. Tutta quella storia di quei cazzo di fratelli che battibeccano la leggi, ed è proprio infantile. Io lascio che parli la musica e quel che sarà sarà.

Quindi non c’era un filo di invidia quando Liam si è esibito a Finsbury Park? O hai detto: “in bocca al lupo a lui”?

In bocca al lupo a lui, senza dubbio. (si ferma, ndr). Ascolta, io conosco la vera storia dei beady Eye e come si sono sciolti. Ha lasciato la band con un messaggio di testo. Il Principe delle Tenebre, L’Uomo, non ha neanche avuto le palle di telefonare ai suoi compagni di band. Dato che ha ottenuto un contratto discografico ha fatto: “Ci vediamo, ragazzi”. Poi quando ha ottenuto il suo contratto con Live Nation nessuno gli diceva: “Non fare nessuna canzone degli Oasis, fai la tua roba nuova, è in quello che sei bravo”. Ora fa la sua cosa - che in pratica è la mia cosa - e quando era headliner a Finsbury Park io ero seduto lì a guardare Match of the Day a beccarmi un assegno per i diritti d’autore dato che cantava le mie canzoni. Tuttavia invece di renderlo felice questo lo ha reso peggiore. Lo ha fatto arrabbiare ancora di più (ride, ndr).

Liam ha passato il segno con i suoi tweet sulla tua famiglia?

Sì. Ora non se ne parla proprio, amico. Non vi è la benché minima possibilità (di una reunion degli Oasis, ndr). All’inizio avevo detto al mio management: C’è un numero magico. Se raggiunge quel numero magico lo farò. Fatemi un fischio. Un paio di concerti mostruosi. Persino un tour nelle grandi città, un tour mondiale, stadi, brucio un sacco di soldi, mi compro uno yacht e un aereo, e un’altra casa nuova, poi torno a fare quello che sto facendo. Facile. Non dovrei dovuto neanche viaggiare con lo stronzo. Avrei avuto il mio elicottero, digitato il codice, arrivederci … Quella cosa sui miei figli e mia moglie. Assolutamente no. Se mi fossero rimasti 50 dollari in tasca piuttosto andrei a chiedere l’elemosina. Assolutamente no, non posso farlo.

E farlo per i fan? Significherebbe molto per un grande numero di persone.

Perché dovrei? Poi la cosa che sto facendo adesso sarà vista come un progetto collaterale al quale tornerò. So che si fa così, si dice che non si farà e poi si torna insieme, ma ti assicuro che non succederà. “Dovresti farlo per i fan?”. Posso assicurarti che nessuna persona in quella band lo faceva per i fan. Lo facevamo per noi. Non pensi sia grandioso che i Clash non siano mai tornati insieme? Perché significava qualcosa. I Jam? Puoi sederti e dire: “Ho visto i Clash, ho visto i Jam, ho visto gli Smiths …”.
OK, posso capire gli Stone Roses che tornano insieme, non hanno mai incassato, ma il batterista degli Oasis è un uomo molto ricco. Bonehead è un uomo molto ricco. Guigs è un uomo molto ricco. A dire il vero so che lo sono perché ogni tot mesi devo firmare gli assegni! Nessuno sta bussando alla porta per chiedere la carità. Nessuno è al verde. Liam vuole farlo per il proprio ego. A lui dei fan non è mai fottuto un cazzo! Non se ne sarebbe andato dal palco 25 volte nella sua carriera se gli fosse importato qualcosa dei fan. Era così squilibrato … Strambo. Non ho dubbi che se tornassimo insieme sarebbe così.

Quindi è un no definitivo.

Per quanto Liam mi conosca, chiaramente, poco, Liam mi conosce quel tanto (indica una piccola quantità con pollice e indice, ndr). Perché deve sapere che se attacchi i miei figli e la mia compagna io quella cosa me la porto sino alla tomba, e questo è quanto. Per dire: “Le mie valigie sono pronte, sono sulla soglia, non dipende da me”. No, dipende da te! I fan fanno: “Liam è così disponibile”. Allora non dovrebbe essere così stronzo, no?
Ascolta, me lo chiedono praticamente ogni giorno, di solito i tassisti dei black cab (i taxi neri di Londra, ndr). “Tornerete insieme?”. “No”. “Mai dire mai, però, eh?”. “No, in questo caso posso dire tranquillamente mai”. “Eravate dannatamente bravi, sai”. “Lo so, ho la casa che lo dimostra, so quanto eravamo bravi”. “Non vi ho mai visti”. Certo che no (ride, ndr).  

Source: Mojo, February 2019 - trad. di oasisnotizie

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"Nuovo disco di Gallagher a settembre". Liam: "Falso. Non sapete un cazzo. Fanculo, vecchie scorregge di Mojo"

"Liam Gallagher pubblicherà il suo secondo album da solista a settembre, avendolo registrando a Los Angeles". Si legge questo sul nuovo numero della rivista britannica Mojo, appena uscito in edicola nel Regno Unito. La rivista contiene, tra l'altro, un'intervista in cui Noel non le manda a dire al fratello.

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Liam, che pochi minuti fa su Twitter ha scritto: "Vadano a fanculo quelle vecchie scorregge di Mojo. Non sanno un cazzo delle mie mosse. Uscirà prima di settembre, fidatevi di me".

In un precedente tweet odierno Liam aveva detto di essere appena tornato in studio con altre hit in saccoccia. 

Thanks to Devoti di Liam Gallagher (Facebook page)


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martedì 18 dicembre 2018

Noel Gallagher: "Liam vuole la reunion? Per il suo ego. Dei fan non gliene è mai fottuto un cazzo"

Nei mesi scorsi Liam Gallagher aveva più volte lanciato al fratello Noel il ramoscello d'ulivo per rimettere insieme gli Oasis. 

"Terra chiama Noel", aveva scritto a luglio su Twitter. "Ascolta ragazzo, ho sentito che ora ai tuoi concerti il pubblico non può bere alcol. È la cosa più strana che tu abbia mai fatto. Ti perdono ma rimettiamo insieme i grandi Oasis e smettiamola di cazzeggiare. Pago io da bere". E a un fan che gli chiedeva quanto fosse disperato per volere una reunion Liam rispondeva: "Non sono disperato. Credo solo che sia una cosa carina da fare".

Oggi una risposta di Noel arriva e non è certo delle più concilianti. Il chitarrista ha concesso un'intervista al numero di febbraio 2019 della rivista Mojo, appena uscito in edicola in Gran Bretagna. "Liam vuole farlo per il proprio ego", dichiara il leader degli High Flying Birds. "A lui dei fan non è mai fottuto un cazzo. Non sarebbe andato via dal palco per 25 volte nella sua carriera se gli fosse importato qualcosa dei fan".  

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venerdì 14 dicembre 2018

Londra, Liam Gallagher riporta in scaletta Cast No Shadow dopo 21 anni


Bonehead sul palco per la seconda parte della scaletta e il ritorno di Cast No Shadow (brano che non si sentiva dal vivo da Liam dal giugno 1997 (era stato eseguit per l'ultima volta dagli Oasis nel 2002, al concerto di Pompano Beach, in Florida, ma da Noel in acustico). Queste le sorprese del concerto di ieri sera di Liam Gallagher alla Union Chapel di Londra, dove nel novembre 2006 Noel e Gem si esibirono in acustico. Al concerto si accedeva tramite sorteggio dei biglietti, effettuato alla fine di settembre. 




Scaletta:

Wall of Glass
Greedy Soul
Bold
For What It's Worth
Paper Crown
Eh La
Soul Love
Champagne Supernova
* interval *
Some Might Say
Rockin' Chair
Chinatown
I'm Outta Time
Never Wanna Be Like You
Cast No Shadow [prima volta dal vivo in pubblico dal 2002]
Wonderwall
Live Forever

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sabato 8 dicembre 2018

Liam Gallagher, nuova musica la prossima settimana. E sui social 'provoca' Noel

Liam Gallagher non vede l'ora di far ascoltare nuova musica ai suoi fan. Subito dopo l'uscita dell'album solista As You Were, lo scorso autunno, l'ex cantante degli Oasis si è subito rimesso al lavoro e si è concentrato così tanto sulla scrittura di nuovi brani da rinviare il tour autunnale previsto quest'anno (la tournée avrebbe dovuto far tappa anche in Italia, per due date). Un'anticipazione del nuovo disco di Liam Gallagher arriverà la prossima settimana, stando a quanto fa sapere Liam sui social - non senza "provocare" suo fratello Noel.

Lo scorso anno, parlando del disco solista di suo fratello, Noel aveva commentato: "Non sono sicuro di essere in grado di formulare un'opinione su un album scritto da un esercito di autori. Non è quello che fanno gli One Direction?", riferendosi ai vari autori che hanno affiancato Liam nelle canzoni di As You Were (tra questi anche Greg Kurstin, Andrew Wyatt e Iain Archer). Ora, per aggiornare i suoi fan sulle lavorazioni del seguito di "As you were", Liam fa sapere via Twitter che ha passato una settimana molto produttiva a Los Angeles con il suo "esercito di autori", lanciando una frecciatina a Noel.

Sempre su Twitter, poi, rispondendo alla domanda di un fan, Liam Gallagher ha fatto sapere di avere intenzione di far ascoltare qualcosa di nuovo durante il concerto che il prossimo giovedì, 13 dicembre, lo vedrà esibirsi in acustico alla Union Chapel di Londra.

Come anticipato ieri, i Doves hanno annunciato oggi, lunedì 3 dicembre, il proprio ritorno in attività: la band composta dai gemelli Jez e Andy Williams e da Jimi Goodwin è stata annunciata come parte del cast del prossimo Teenage Cancer Trust, manifestazione benefica - molto popolare nel Regno Unito - in programma alla Royal Albert Hall di Londra tra i prossimi 25 e 31 marzo.

Oltre ai Doves, all'edizione 2019 dell'evento - la cui direzione artistica è stata affidata al già frontman degli Who Roger Daltrey - prenderanno parte in qualità di performer anche Take That, Rudimental, Script e Levellers. "Il Teenage Cancer Trust è un ente benefico che non riceve finanziamenti governativi e dipende solo esclusivamente dal buon cuore delle persone", ha spiegato Daltrey riguardo la manifestazione, "Il denaro è destinato unicamente a fornire reparti vitali e assistenza infermieristica che costituiscono un'ancora di salvezza per i giovani con cancro. Sarò incredibilmente grato a tutti gli artisti che hanno rinunciato a tempo nei loro impegni per aiutare i giovani malati di cancro a ricevere le cure specialistiche che meritano".

I primi a salire sul palco della storica sala da concerti britannica saranno Rudimental e Ghetts, il 25 febbraio, seguiti dai Take That (il 28) e dai Doves, il 29: gli Script saranno di scena il 30, mentre la serata di chiusura sarà affidata ai Levellers. I biglietti per l'evento saranno messi in vendita sul sito ufficiale dell'evento a partire dalle 11 (ora italiana) del prossimo venerdì, 7 dicembre.

Successivamente il gruppo aprirà i concerti di Noel Gallagher del 7 giugno a Manchester e del 16 giugno a Dublino.

(rockol.it)



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venerdì 7 dicembre 2018

Paola Iezzi: "Io e Chiara? Separate come gli Oasis, con l'aggravante che loro bevono birra"

Per Paola Iezzi l'addio a sua sorella Chiara è ancora un trauma, anche se sono passati cinque anni. Ne ha parlato in una recente intervista concessa al settimanale Vanity Fair

"Non sento spesso Chiara, ma è un esercizio di rispetto reciproco. Non ci si separa mai in pace. Si può arrivare a un'accettazione. E poi le implicazioni famigliari, la mamma, il papà, la nonna. Mi sono trovata emotivamente sola, non potevo chiamare mia madre e vomitarle addosso tutto". 

La separazione fu uno shock, come l'affondamento del Titanic. "L'iceberg è stato diventare persone diverse, con desideri diversi. Una persona mi chiamò per dire basta, non era lei, ma lo fece per conto suo. Per me è stato un dolore fortissimo". E ora? Paola ha pubblicato un nuovo singolo, dedicato a questa dolorosa vicenda e intitolato Ridi. E ha aggiunto: "Mi identifico spesso con gli Oasis. Ciò che è successo a loro è successo anche a noi, con le aggravanti che loro sono maschi irruenti di Manchester e bevono birra".

(105.net)

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mercoledì 5 dicembre 2018

Noel Gallagher suonerà a Heaton Park. "Qui vidi il Papa nel 1982. Fece tutte le sue hit ..."

Noel Gallagher ha annunciato che si esibirà a Heaton Park, nella sua Manchester, nell'estate del 2019.
L'ex Oasis, alla guida dei suoi High Flying Birds, sarà di scena nel parco il 7 giugno prossimo, primo giorno del Parklife Festival, insieme ai redivivi Doves, tornarti dopo nove anni, gruppo che Noel ha definito "una delle grandi band di Manchester di tutti i tempi", e al gruppo rock statunitense White Denim.

Per Noel si tratterà di un ritorno a Heaton Park nove anni dopo le ultime esibizioni (tre in pochi giorni) con gli Oasis nel grande parco. Problemi tecnici durante le prime due canzoni causarono, il 4 giugno 2009, un'interruzione e un ritardo di circa 20 minuti (con il generatore in fumo). Alla ripartenza del live Liam e Noel fecero in modo di "rimborsare" gran parte della gente presente (settantamila le persone accorse a Heaton Park) suonando fino a che non gli fu imposto di smettere dalle autorità, per via dei permessi.

"Non suono lì da allora", ha detto Noel parlando con Johnny Vaughan di Radio X. "Fu una serata piuttosto caotica con gli Oasis, quando Liam offrì a tutti un rimborso! Fu la prima di tre serate che avevamo atteso con trepidazione per tutto il tour, poi andammo lì e dopo la prima canzone il generatore di corrente si ruppe due volte. Il promoter ci disse: 'Se salta di nuovo restituiamo i soldi alla gente'. Io dissi: 'Vacci piano!'. Penso che Liam abbia sentito male e disse: 'Bene, riavranno i loro soldi'. E prima ancora che riattaccassimo le spine disse: 'Questo è un concerto gratuito, potrete tutti riavere indietro i vostri soldi!'. E ovviamente il generatore non saltò più. Io ero lì, a fissarlo, e pensavo: 'So che sei un idiota, lo sappiamo tutti, ma devi essere un cazzo di idiota simile?'. 

Malgrado l'intoppo iniziale per gli Oasis fu un concerto memorabile, impreziosito dalla prima esecuzione dal vivo di Live Forever dopo tre anni. La band di Manchester suonò poi per due altre sere al parco di Heaton. L'ultima serata fu anche l'ultima esibizione degli Oasis nella loro città natale prima dello scioglimento della bamd, avvenuto il 28 agosto 2009. 

Noel ha rivelato anche che la prima persona che vide a Heaton Park fu il Papa nel 1982. "Aprì con 'Padre nostro che sei nei cieli', quella. Non ne sono sicuro, il sistema di amplificazione non era fantastico. Fu bravo, fece tutte le hit ...".

Source: Radio X


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sabato 1 dicembre 2018

Liam Gallagher in concerto ad Atene nell'estate 2019?

Secondo quanto riferisce il sito greco globalview, Liam Gallagher potrebbe esibirsi in terra ellenica nell'estate 2019. 

Il cantante, che in Grecia è salito sul palco solo con gli Oasis il 12 luglio 2000 al Parco Antonis Tritsis di Atene, sarebbe uno dei nomi papabili del Release Festival della capitale greca insieme a quello dei Suede, che a settembre hanno pubblicato il loro nuovo album, The Blue Hour. Per ora, giova precisarlo, non c'è ancora l'ufficialità sulle due presenze. 

Una settimana fa è stata annunciata la presenza al Release Festival di Iggy Pop. L'icona del punk sarà di scena nella capitale ellenica l'8 giugno.

Source: globalview

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Noel Gallagher a Bradley Cooper: "Ti insegno io a interpretare la rock star"

Per interpretare i loro ruoli gli attori si ispirano spesso a soggetti reali o chiedono consiglio a personaggi che svolgono davvero il mestiere in questione nella vita quotidiana. Secondo quanto riferito da Noel Gallagher, Bradley Cooper si sarebbe rivolto a lui per interpretare il ruolo del musicista nel film A Star Is Born.

La pellicola è uscita nelle sale quest’anno ed è stata la prima opera da regista di Cooper. Nel film Bradley interpreta per l’appunto un musicista che si innamora di una cantante emergente (interpretata da Lady Gaga) che diventerà poi una star. Noel Gallagher ha raccontato di aver dato a Cooper alcuni consigli per interpretare il ruolo della rock star.

In un’intervista rilasciata alla rivista Q l’ex Oasis e ora frontman dei Noel Gallagher’s High Flying Birds ha dichiarato di conoscere l’attore da ben sei anni e di averlo accompagnalo al suo primo festival di Glastonbury. Noel ha affermato che ha sentito Bradley durante il processo di preparazione del film: “Mi diceva spesso ‘voglio farlo bene’. La cosa più difficile al mondo è fingere di essere una rock star”.

Noel ha detto anche di aver visto una sua mossa riprodotta da Cooper nel film, quella in cui attraversa il palco, piega entrambe le braccia e batte le mani due volte. “Ho pensato ‘quello è da me’. Quella è la mia maledetta mossa brevettata!”.

Gallagher ha raccontato di essere stato impressionato positivamente da Cooper nel ruolo di musicista e ha affermato: “Per uno che non è un cantante o un chitarrista se l’è cavata maledettamente bene”.

Source: virginradio.it

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mercoledì 21 novembre 2018

Studio Aperto - Video: Noel Gallagher nuovo ambasciatore di Virgin Radio

Studio Aperto delle 12.25 del 20 novembre ha mandato in onda un servizio in cui compare in bianco e nero (e con immagine stranamente "specchiata" dopo il video editing) Noel Gallagher, nuovo "ambasciatore" di Virgin Radio, con sottotitoli in italiano. Eccolo qui sotto.

Il video compare anche sulla pagina Facebook di Virgin Radio Italy. Grazie a Sarah, Giuseppe e Fabio per la segnalazione.


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lunedì 19 novembre 2018

Liam Gallagher: "Ho cavalcato sulla schiena di Frankie Dettori da ubriaco in piscina"

Liam Gallagher ha avuto un incontro con il fantino Frankie Dettori mentre i due erano in vacanza e dopo una sbronza a base di tequila, in preda all'ubriacatura, ha cavalcato sulla sua schiena in una piscina.

Lo ha raccontato lo stesso cantante in una sua storia di Instagram, spiegando che nella circostanza si trovava in vacanza con Liam Howlett dei Prodigy, all'epoca suo cognato (ha sposato Natalie Appleton, sorella di Nicole Appleton, ex moglie di Liam), e con un amico di nome Adam. 

Gallagher rivela che era seduto a bere un drink con gli amici quando il fantino si è avvicinato con indosso le infradito. I due sono finiti in piscina e Liam è salito sulla schiena di Dettori e l'ha cavalcata, dopo che questi si era vantato della forza delle sue gambe.

"Allora, i tequila volavano e tutta quella roba lì e la cosa ha preso una piega un po' dannatamente scema", ha detto l'ex Oasis. "Gli davo veri e propri schiaffoni sul culo".

Un portavoce di Dettori avrebbe confermato al Daily Star la veridicità dell'episodio, aggiungendo: "È stato dieci anni fa".

Di recente il cantante Tom Grennan ha rivelato di aver trascorso una nottata alcolica in compagnia di Liam dopo l'esibizione sua e di Liam al festival musicale Sziget, a Budapest, aggiungendo che gli piacerebbe un sacco lavorare con l'ex Oasis.

"Voleva incontrarmi, quindi mi ha chiesto di venire nel suo camerino", ha ricordato Grennan in un'intervista all'Evening Standard. "Ho preso una Guinness con lui e poi gli ho detto che volevo tornare al mio hotel. Lui ha fatto: 'Che stai dicendo, amico? Cazzo, sei con me!'. Così siamo saliti a bordo della sua Mercedes con i vetri oscurati e siamo tornati al suo hotel e siamo andati nel suo attico".

Non è certo la prima volta che Liam interagisce con i suoi fan sui social. Di recente, in una notte, ha pubblicato vari tweet in cui ha punzecchiato i Radiohead, chiedendosi "come cazzo abbiano fatto a diventare famosi".

Anche nell'intervista concessa nel 2017 a John Dorhan per la serie British Masters di Noisey (qui sotto con nostri sottotitoli in italiano) Liam aveva citato l'episodio che vede coinvolto Dettori. 

oasisnotizie - via NME



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venerdì 16 novembre 2018

"Rinviato al febbraio 2020 il tour europeo di Liam Gallagher", lo scrive Live Nation Belgio

I fan di Liam Gallagher dovranno avere ancora molta pazienza per rivedere il loro beniamino cantare dal vivo. Non ci sono ancora notizie ufficiali in merito, ma pare proprio che l'intero tour europeo  di Liam (il secondo di questo nuovo ciclo, dopo quello del febbraio/marzo 2018) sia stato rimandato al febbraio 2020. Lo comunica Live Nation Belgio sulla pagina Facebook ufficiale dell'evento Liam Gallagher live at Forest National.

Come noto da luglio, la tournée europea di Liam prevista per novembre 2018 era stata cancellata "per imprevisti impegni del cantante", come si leggeva sul comunicato ufficiale diramato dall'entourage dell'artista. Nel comunicato si parlava anche di una riprogrammazione immediata delle date, che però non è ancora avvenuta, il che ha suscitato delusione e una certa rabbia tra i fan. 

Qualche giorno fa il sito mojo.nl aveva scritto che il concerto in programma ad Amsterdam, inizialmente previsto per il 23 novembre e poi annullato come tutti gli altri in Europa, si terrà il 7 febbraio 2020. Questo aveva dato adito a numerose voci su un presunto spostamento dell'intero tour per il febbraio 2020, voci che a questo punto sembrano essere state confermate dal comunicato di Live Nation Belgio, che informano del possibile recupero a febbraio 2020 del concerto al Forest National di Bruxelles, previsto inizialmente per il 21 novembre 2018. Attendiamo sviluppi in merito.

Le date italiane del tour, annunciate ad aprile insieme alle altre, erano quelle del 15 novembre alla Zoppas Arena di Conegliano e del giorno successivo, 16 novembre, al Palalottomatica di Roma. Come già detto, le date sono state annullate a luglio, mentre i biglietti erano stati commercializzati già dal 4 aprile.

Le richieste di rimborso possono essere presentate entro e non oltre il 30 dicembre 2018, recandosi presso il punto vendita da cui si è acquistato il biglietto. Per rimborsi on-line contattare il servizio clienti http://www.ticketone.it/help se si è effettuato l’acquisto su Ticketone oppure fan.support@ticketmaster.it se si è effettuato l’acquisto su Ticketmaster.

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sabato 3 novembre 2018

Intervista a Noel Gallagher: "Dieci anni dopo gli Oasis mi sento più giovane, più bello e ho una band migliore"

Da Corbyn a Blair, dal Manchester City all'ingresso nella sua vita della moglie Sara ("L'ho incontrata in una discoteca di Ibiza e l'ho conquistata facendole conoscere la serie Seinfeld"), dalle differenze tra la band attuale e gli Oasis (Rispetto a dieci anni fa "mi sento più giovane, più bello e ho una band migliore"), dalla riconciliazione con Damon Albarn a come si vede a 70 anni, da come oggi scriva canzoni diverse rispetto a quando aveva 25 anni (il contrario "sarebbe ridicolo") a come la sua esistenza si riduca - per sua stessa ammissione - a calcio, musica e amore" per la compagna, ecco una chiacchierata con il re del Britpop, Noel Gallagher.


Il 28 agosto 2009 gli Oasis avrebbero dovuto presentarsi sul palco del festival parigino Rock en Seine. Era una delle ultime date del loro tour mondiale che si sarebbe dovuto concludere all'I-Days Festival, a Milano. Poco prima dell'esibizione una discussione tra Noel Gallagher e suo fratello Liam divenne prima un litigio, poi si tramutò nella cancellazione del concerto. Le litigate tra i fratelli non erano certo una novità per i fan della band, ma l'esito di quell'alterco lo fu. L'indomani il chitarrista pubblicò sul sito ufficiale degli Oasis un comunicato che recitava: "Con un po' di tristezza e grande sollievo vi comunico che ho lasciato gli Oasis".

Numerose voci si susseguirono sui particolari del litigio, quasi degenerato in una zuffa. Si disse che Liam avesse lanciato all'indirizzo di Noel una prugna, poi che avesse brandito la sua chitarra a mo' di ascia. Nove anni dopo, Noel Gallagher ha una spiegazione meno colorita, ma più semplice. "Semplicemente si arrivati a una fine", spiega a Rolling Stone Argentina, poco prima di tornare a Buenos Aires per esibirsi al Luna Park (il 4 novembre), a vent'anni dal debutto degli Oasis in Argentina, in quello stesso stadio.

"Non è stata una cosa in particolare, ma una dietro l'altra. Gli Oasis non erano l'esercito, non stavamo servendo la nostra bandiera, era una cazzo di band di rock & roll. Se non ti piaceva te ne potevi andare. E io ho fatto questo, e ho dimostrato a me stesso che avevo ragione".

L'affermazione conduce Noel ad enumerare i suoi trionfi personali ottenuti da quando ha deciso di intraprendere la carriera da solista insieme alla sua band, gli High Flying Birds. "Dieci anni dopo vado ancora in tour e mi sento più giovane, più bello, ho una band migliore e scrivo canzoni migliori. Sono più contento e il Manchester City ha vinto tre volte la Premier League, cosa posso chiedere di più?", dice senza falsa modestia.

Noel in concerto con una Fender Jaguar
I fatti gli danno ragione: i suoi tre album come solista hanno raggiunto la prima posizione nelle classifiche britanniche, in un percorso artistico che è passato dalla ricerca di una linea di continuità con gli Oasis all'uscita dalla comfort zone con Who Built the Moon?, pubblicato nel novembre 2017. Ciononostante, malgrado la netta sterzata, Gallagher non vede il suo presente come una risposta alla sua opera precedente.

"Non credo che ogni cosa che io faccia debba necessariamente essere più o meno diversa da una cosa che ho fatto in passato, però scrivo canzoni con la chitarra acustica a casa mia. Ho 51 anni e non penso di poter comporre nello stesso modo in cui componevo quando ne avevo 25, sarebbe ridicolo. Quando me ne sono andato dagli Oasis non l'ho fatto perché non mi piaceva il sound degli Oasis, perché a dire il vero l'ho inventato io".

Parte del rinnovamento di questa ricerca si deve a David Holmes, noto per le sue collaborazioni con i Manic Street Preachers e i Primal Scream. Al momento di iniziare a lavorare insieme a Gallagher, Holmes ha organizzato una serie di incontri in cui si è parlato solo di musica, mentre i due ascoltavano dischi degli anni '60 e '70, e ha stabilito con Noel una politica di lavoro che Noel doveva rispettare alla lettera: entrare in studio senza alcun demo per scrivere le canzoni dal nulla. Sebbene all'inizio le istruzioni lo preoccupassero, Noel ha finito per seguirle per un nuovo disco che sta iniziando a elaborare.

"Ha fatto sì che il tempo qui dentro fosse molto più interessante, perché non sai cosa stai facendo, tutto è una scoperta. Proprio ora sto andando in studio e non ho la minima idea di cosa farò quando arriverò lì, né di cosa succederà una volta che me ne sarò andato. Può essere una giornata incredibile così come no".

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Noel in Cile, ottobre 2018
Con gli Oasis sei diventato uno degli ultimi compositori di inni rock, un ruolo che è rimasto scoperto nell'ultimo decennio o poco più. A cosa pensi sia dovuto questo?

Il mondo è cambiato. I giovani si interessano di cose diverse: le reti sociali e Internet hanno dominato il pianeta. Nel mondo tutti sono connessi tra di loro e a loro non frega più di cosa suoni alla radio. Il rock and roll, la musica rock o come la si voglia chiamare, si continua a fare, solo che non è più qualcosa alla modané ha l'importanza che aveva in altre epoche. Non so, neanche presto troppa attenzione alla musica contemporanea, ad essere onesto. Non mi sono mai considerato un guitar hero. Sono un compositore di canzoni, niente di più. Le mie canzoni prendono forma in base a dove mi trovo in quel momento in termini musicali, spirituali e tutte quelle cose.

E quale credi che sia l'ultimo grande momento per il rock nel tuo paese? Alla fine del documentario Supersonic si solleva l'argomento secondo cui, dopo i concerti degli Oasis a Knebworth nel 1996 (125.000 persone a serata per due serate), non ci fu nulla di più grande, almeno nel Regno Unito.

Non so cosa sia successo, ti posso solo dire quello che è successo a noi. Siamo diventati molto grandi e famosi e abbiamo guadagnato molti soldi ... le personalità erano cambiate e le cose erano molto diverse da come erano prima di quei due concerti. Il periodo che ha condotto a Knebworth è stato il più vitale della storia degli Oasis, per quanto ci siano state cose buone nel periodo tra quei concerti e il momento in cui lasciai la band nel 2009.

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La separazione degli Oasis ha costretto i fratelli Gallagher a concordare una tacita divisione dei beni. Liam è rimasto con la manodopera: il chitarrista Gem Archer, il bassista (ma originariamente chitarrista) Andy Bell e il batterista Chris Sharrock lo accompagnarono nei Beady Eye, gruppo formatosi rapidamente sulle ceneri degli Oasis e passato a miglior vita quasi con la medesima fretta dopo che il loro secondo album ebbe una fredda accoglienza. La ripartizione lasciò Noel con un capitale simbolico, ma molto più prezioso: il suo talento compositivo, una risorsa per nulla disprezzabile se si tiene conto che ha scritto lui la totalità dei singoli che gli Oasis hanno pubblicato dal 1994 al 2009 ad eccezione di due scritti dal fratello minore (Songbird e I'm Outta Time). I detrattori della band sostengono che la sua scintilla si sia esaurita dopo i primi tre album, qualcosa su cui Noel sembra concordare alla distanza.

Noel a Buenos Aires, 2 novembre (@jessica_jaraph)
"Non è una coincidenza che gli Oasis siano stati migliori quando io ero a capo di tutto. Man mano che si cresce si sente di più la necessità di far valere la propria voce, cosa che non mi sembra negativa. All'improvviso, però, tutti passarono ad avere le proprie opinioni, perché ora erano stelle del rock con questa mentalità da 'non puoi dirmi tu cosa fare, come cantare o vestirmi'. Io ero felice all'idea di trascorrere un momento sui sedili posteriori, però non è una coincidenza che la nostra epoca migliore sia stata il periodo in cui non era così. Ora che con gli High Flying Birds sono in controllo di tutto, le cose sono tornate al proprio posto".

Man mano che la sua carriera solistica prendeva una sua forma propria, Noel ha sentito la necessità di risistemare i pezzi. L'attuale versione della band ha un formato esteso che arriva a undici componenti grazie all'ingaggio di tre cantanti e polistrumentiste donne e una sezione di fiati. Gli High Flying Birds formato 2018 includono, però, due ex compagni negli Oasis: Archer e Sharrock, a cui si aggiunge il tastierista Mike Rowe, che faceva parte della prima formazione degli Oasis durante i live. La mossa, però, non ha nulla a che fare con una strizzata d'occhio al passato, almeno così assicura Noel.

"Sono tre dei miei migliori amici e avevo bisogno di musicisti che suonassero con me. Quando ho iniziato per conto mio loro erano nei Beady Eye, ma appena la band si è sciolta mi sono detto: 'OK, devo avere questi tizi nella mia band perché voglio fare questo con gente che mi piace".

Ha la sua logica: la prima versione della sua band di supporto si è completata con session men che, benché svolgessero il proprio ruolo con efficacia, non cessavano di essere dipendenti retribuiti.

"Ora si sente di più che è una band", dice Noel. "C'è un'atmosfera più familiare e mi ricorda un po' come erano le cose prima. Non solo musicalmente, ma anche per quello spirito di gruppo e per come tutto risulta facile".

Quantunque ambedue i Gallagher abbiano ricevuto offerte per riunire gli Oasis sin dal primo giorno successivo alla separazione, ultimamente la scena si è ripetuta: mentre Liam si è mostrato più che disposto a fare pace, Noel ha negato seccamente che ci sia una possibilità percorribile in qualche tipo di scenario. Ciononostante la situazione ha avuto una svolta impensabile a fine ottobre, quando Noel ha detto che sarebbe capace di riconsiderare la sua opinione in merito se questo servisse ad evitare che il candidato laburista Jeremy Corbin, definito da Noel "folle" e "comunista", diventi primo ministro britannico. 

Noel live al Metropolitano di Rosario, 3 nov (@velvetsky67)
Ciò che ha fatto effetto non è stata solo l'apertura, benché fatta in chiave ironica, a una reunion, prospettiva che Noel aveva sempre ricusato, ma anche il commento tagliente su Corbyn. Noel sostenne pubblicamente la campagna di Tony Blair nel 1997. Era un altro mondo ed era un'altra Inghilterra: la Cool Britannia della sinistra allo champagne e il Britopop, e i Gallagher rappresentavano il trionfo di una nuova generazione della classe operaia. "La mia opinione sulla politica è cambiata", dice ora Noel. 

"Ero abbastanza interessato perché sentivo, soprattutto durante l'epoca di Blair, che le cose andavano in una certa direzione. In Inghilterra, dove io vivo, c'è bisogno di un tipo che si faccia carico di tutto, e questa persona non è lui, semplicemente questo. C'è bisogno di gente che possa prendere in mano le redini della situazione. Jeremy Corbyn? No, grazie". 

Ciononostante la sua posizione non lo pone neanche dalla parte dei conservatori: "Secondo la stessa regola, Theresa May e tutta questa gente ... certo che no, sono il nemico. La politica è in uno stato pietoso. È da tre elezioni generali che non voto, anche se l'ho fatto contro il Brexit, perché, qual era il senso di questo? Ho cose migliori da fare con il mio tempo, come guardare partite di calcio".  

La sua passione per il calcio è celebre. Anche in camerino ha la bandiera della sua squadra, il Manchester City. "Se non sono in tour o in studio sto guardando partite di calcio", dice.

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Negli ultimi otto anni Noel Gallagher ha scelto una dinamica inversa rispetto a quella che si suppone detti il manuale della rockstar media quando arriva ai 50 anni. Se la maggior parte delle rockstar ha sempre più spazio per l'ozio, lui divide i mesi tra tour lunghissimi e sessioni di registrazione che possono sfociare in risultati concreti o passare per un limbo indefinito, come il disco che registrò nel 2011 con il duo neopsichedelico Amorphous Androgynous, che ora assicura che riposa nel cassetto dei suoi calzini perché la miscela non era sufficientemente buona.

Noel a Buenos Aires, 2 nov (@jessica_jaraph)
"Purtroppo sono arrivato a rendermi conto che nella vita non faccio nient'altro oltre alla musica. Quando non sono in studio o non sono in tour me ne sto a casa a scrivere canzoni, non faccio nessun'altra cazzo di cosa. Se non sto facendo questo sto guardando partite di calcio alla televisione, e se non sto facendo questo sto giocando a calcio con i miei figli. Quando non sto facendo questo sto uscendo di notte con mia moglie a spassarmela. È questa la mia vita: non ho hobby, non ho interessi per altre cose. Tutto si riduce al calcio, alla musica e all'amore, questo è tutto e non mi importa di nient'altro", afferma.

Ironicamente questa presunta vita carente di sfumature è stata quella che gli ha permesso di firmare un armistizio con il suo maggior rivale creativo negli anni '90. Nel picco di popolarità del Britpop, gli Oasis e Blur rappresentavano lo yin e lo yang dello sciovinismo britannico di fine secolo: da un lato gli eroi della classe operaia di Manchester; dall'altro gli alunni discoli delle scuole d'arte londinesi. L'inimicizia fu fatta di dispetti inoffensivi e fruttiferi per tutti, come quando entrambe le band pubblicarono un singolo nello stesso giorno (i Blur raggiunsero la vetta delle classifiche con Country House e relegarono Roll with It al secondo posto) e anche bellicosità estrema, come quando Noel dichiarò, ubriaco in un'intervista, di augurarsi che Damon Albarn e il bassista Alex James morissero di AIDS, affermazione poi ritrattata pochi giorni dopo. Sei anni fa, in una delle uscite con sua moglie, la pubblicista Sara MacDonald, Noel ha incontrato Damon e hanno fatto pace.  

"Siamo andati al bowling ed era pieno di gente. Damon e io ci siamo letteralmente imbattuti l'uno nell'altro in mezzo a un corridoio", racconta Noel. "Eravamo sorpresi perché non ci vedevamo da anni, così siamo andati al bar a prendere le nostre bibite mentre parlavamo di tutte le follie di merda che abbiamo fatto e abbiamo detto, e questo è stato tutto.Inoltre molti dei musicisti che suonano nei Gorillaz sono miei amici, li conosco da anni, quindi abbiamo molte gente in comune e parliamo di questo".

Il reincontro ha avuto i suoi frutti: Noel ha invitato Damon e il chitarrista Graham Coxon a partecipare ad un concerto benefico e ha suonato con loro Tender dei Blur. Qualche anno dopo ha co-scritto con Damon Albarn il singolo dei Gorillaz We Got the Power, che interpreta con la band ogni volta che può. L'anno scorso Noel voleva ricambiare il favore, ma non è stato possibile. "Volevo che suonasse la linea melodica in Be Careful What You Wish For, sarebbe stato bello, ma faremo qualcosa insieme un giorno".

Noel e Sara ai FIFA Football Awards. Londra, 24 settembre
Noel ha conosciuto Sara MacDonald, sua attuale moglie, durante una vacanza ad Ibiza a metà del 2000. Il suo argomento per avvicinarsi a lei non furono i dischi d'oro né la sua collezione di chitarre, ma una delle cose che più piacciono a Noel: Seinfeld. "Ho conosciuto la serie nel 1990 e mi ci appassionai immediatamente, la trovo dannatamente divertente. Ho capito che Sara era la donna fatta apposta per me appena l'ho conosciuta. Eravamo in un hotel, le ho chiesto se le piacesse Seinfeld e non lo aveva mai visto. L'ho mostrata a lei e le è piaciuta un sacco. A partire da quel momento pensai: 'Voglio trascorrere il resto della mia vita con lei' ".

Da allora Sara è diventata la sua grande consigliera, la persona su cui per prima fa affidamento nel momento in cui deve testare qualche cosa nuova che abbia composto. "Magari sto scrivendo una canzone che è incredibile e che non suona come nulla che abbia scritto prima. Arrivo a casa, la faccio ascoltare a lei e lei mi risponde sempre con la stessa frase: 'Fammela sentire quando è completa'. Le faccio sapere che ci sono cambiamenti o che il testo non è definitivo e finisce per predere interesse. E la capisco. Quando la gente mi mostra cose di questo tipo ... perché cazzo lo fa? Non mi frega se non è finita, non ho tempo".

Gli Oasis pubblicarono il loro primo singolo, Supersonic, l'11 aprile 1994, appena sei giorni dopo la morte di Kurt Cobain. Il successo della canzone diede un impulso definitivo al gruppo e cementò l'idea di un passaggio da un orecchio all'altro dell'Atlantico, un effetto di azione e reazione che Gallagher minimizza.

"Tutta 'sta visione del Britpop come una risposta al grunge è una cosa dei giornalisti. Personalmente il genere non mi è mai piaciuto, anche se amo i Nirvana, ovviamente. Non che io disprezzi qualsiasi altra cosa, semplicemente non mi piace il rock 'n' roll americano. Mi sembra un po' dannatamente noioso, ma non è che all'epoca prestassi molta attenzione a questo. Non lo so, non ho scritto Champagne Supernova come risposta ai Pearl Jam, perché non avevo la più pallida idea di cosa stessero facendo".

Pochi mesi dopo la pubblicazione di Definitely Maybe, il loro disco di debutto, gli Oasis incontrarono negli Stati Uniti un fan inaspettato, Lars Ulrich. "Ci ha seguito ovunque nel nostro primo tour nordamericano. Siamo arrivati a conoscerlo ed è una persona adorabile. Non ho neanche un singolo dei Metallica. Conosco Enter Sandman, che mi piace, e Nothing Else Matters, perché era sempre su MTV negli anni '90, e questo è tutto. Li conosco e non mi interessa cosa fanno, ma Lars è una persona fantastica con cui trascorrere del tempo, è molto divertente".

Noel in concerto durante in tour di Be Here Now (1997-98)
Nel 1997, incoraggiati dal successo del loro secondo album e dei suoi due principali singoli (Wonderwall e Don't Look Back in Anger), gli Oasis registrarono il loro terzo lavoro in studio, Be Here Now, negli studi di Abbey Road. La megalomania del gruppo si tradusse nel risultato seguente: un album di oltre 70 minuti con canzoni lunghe, intenti psichedelici beatlesiani e sovraincisioni di chitarre che Noel ha descritto anni dopo come "il sound di cinque tizi in studio, fatti di droga, a cui non fregava un cazzo; tutte le canzoni sono lunghissime e i testi sono una merda e per ogni secondo in cui Liam non dice una parola c'è un riff di chitarra che sembra uscito da Fusi di testa". 

Be Here Now fu anche il biglietto da visita degli Oasis di fronte al pubblico argentino, nel marzo 1998, con due date al Luna Park segnate da un'energia elettrica eseguita a tutto volume. Financo le ballate suonarono avvolte da una spessa veste di distorsione valvolare. Senza nessun tipo di interazione tra Liam e Noel (e, quindi, neanche con il pubblico), palesemente stanchi e con un incontro notturno con Diego Maradona come corollario, i concerti consentirono di prevedere la sperimentazione sonora dei dischi successivi in un blocco acustico in cui Noel presentò una rivisitazione di Setting Sun, inno big beat lisergico che aveva registrato insieme ai Chemical Brothers l'anno prima, in un formato acustico privato di precussioni e droni orientali.

Quando nel 2016 Be Here Now è stato rivisitato per la ristampa, Noel ha voluto fare un editing per renderlo più spoglio, ma ha gettato la spugna dopo la prima canzone.

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Noel, Sara, Anais, Donovan e Sonny
Sei molto critico con te stesso per quanto riguarda le tue opere precedenti?

Assolutamente sì, sono il peggiore, il peggiore di tutti. Sono molto critico con la mia opera attuale, e con le mie opere precedenti sono terribile. Perché si capisca: non ho nessuna idea di come suonino dal vivo gli High Flying Birds, perché mi rifiuto di ascoltare qualsiasi cosa abbiamo registrato. Non ci riesco, sono troppo critico e perfezionista. Se facciamo un DVD finisce di ascoltarlo qualcun altro per mixarlo, perché io non lo faccio. Se ascolto qualcosa e non sento che è assolutamente perfetto mi rovina la giornata. Vivo il momento. Quando sono sul palco si percepisce come qualcosa di incredibile, ma una volta che il concerto finisce non voglio parlare di questo con nessuno. È questa la differenza tra la mia band attuale e la precedente: la mia band precedente trascorreva del tempo a discutere su come fosse stato il concerto e bla bla, e io li mandavo a cagare. Quelli di adesso mi conoscono così bene che non devo dirlo: anche se il concerto è stato fantastico, una volta che la mia chitarra torna sul suo supporto, fine della storia e non voglio parlarne. In caso contrario, se le cose andassero malissimo qualcuno lo direbbe, no?  Suppongo che siamo bravi.

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Un mese fa Paul McCartney ha pubblicato un nuovo album e poco tempo fa i Rolling Stones erano in tour in Europa. Immagini di fare qualcosa di simile quando arriverai a 70 anni?


Assolutamente sì. Continuerò a fare tour mondiali fino a che non avrò più il fisico per farlo, perché la gente come noi deve farlo. Non mi arrenderò, e non perché si creda che io sono il migliore o il più grande di tutti, ma perché lo amo troppo. La musica mi ha dato tutto, assolutamente tutto ciò che ha valore nella mia vita. E non intendo sprecarlo, perché più musica faccio, migliore diventa la mia vita, migliore diventa la mia vita familiare, quella di tutti ... Quindi perché buttare via tutto questo? 

traduzione di oasisnotizie - Source: La Nación

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giovedì 1 novembre 2018

Il messaggio di Liam Gallagher contro il cancro: "È una lotta e bisogna tirare qualche pugno. Daremo al cancro una bella lezione!"

Liam Gallagher ha partecipato, il 26 ottobre, a Stand Up to Cancer, show benefico in onda su Channel 4, che aveva l'obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro.

Questo il videomessaggio di Liam: "Ma c'è una cosa che ancora non è stata detta: va' al diavolo, cancro! Prendi il tuo dolore, prendi le tue sofferenze e facci un favore. Questo non è solo un amorevole evento benefico, questa è una lotta. Una lotta per tua madre, tuo padre, i tuoi figli, i tuoi fratelli e le tue sorelle, anche gli amici. Stiamo combattendo per tutti noi. Una battaglia non si vince senza tirare qualche pugno. Questo è l'inizio. È ora di ripagare tutti i dolori. Quindi ben presto ci guarderemo indietro e diremo: abbiamo dato al cancro una bella lezione".


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martedì 30 ottobre 2018

Noel Gallagher dal Cile: "Il rock non esiste più, oggi domina il maledetto hip hop. Io solista? Più libero che mai"

È un Noel Gallagher rilassato quello che lunedì atterra a Concepción, città cilena scelta come tappa iniziale del tour degli Hig Flying Birds in Sudamerica a supporto dell'album Who Built the Moon?. Nelle foto che seguono eccolo ritratto con i numerosi fan che lo hanno atteso all'aeroporto.

Noel, che - come è noto - è già al lavoro in studio per il prossimo disco, visiterà anche Santiago del Cile, prima di spostarsi in altri paesi dell'America latina. Dai tempi dell'esibizione allo Stadio San Carlos de Apoquindo, con gli Oasis nel 1998, sono già sei le visite del cantautore nella capitale. E quest'anno al tour si aggiunge un concerto in un'altra città cilena diversa dalla capitale, Concepción per l'appunto. 

Il terzo lavoro in studio da solista, esempio di "pop cosmico", termine coniato dallo stesso Gallagher, è il migliore tra quelli sin qui pubblicati da Noel dopo la fine degli Oasis?

"Abbiamo solo tre dischi, quindi sarebbe un po' prematuro affermare che Who Built the Moon? sia il migliore che abbiamo pubblicato sinora", risponde parlando dell'album realizzato con il produttore David Holmes, "però sì, sento che questo disco ha qualcosa di speciale ed è stato fantastico poterlo condividere con il pubblico. La mia intenzione era pubblicare le canzoni migliori che potessi scrivere. Non cercavo di creare un disco psichedelico propriamente detto, né un certo tipo di disco in particolare, ma solo buone canzoni per vedere fin dove sarebbero arrivate".

Dopo otto mesi di tour ininterrotto insieme alla sua band, i cui momenti stellari sono documentati dal libro fotografico Any Road Will Get There There (If We Don't Know Where We're Going), che esce il 1° novembre,  Noel chiude il suo 2018 con la porzione sudamericana dello Stranded on Earth Tour.

"Mesi che sono stati dannatamente fantastici", spiega, in collegamento telefonico con Culto, Noel, che martedì 30 ottobre sarà sul palco del Gimnasio Municipal di Concepción, per poi spostarsi il 31 ottobre a Santiago, al Velódromo del Estadio Nacional per la chiusura della prima giornata del festival Colors Night Lights.

"L'ultima volta che siamo stati lì è stato quando abbiamo aperto agli U2 (ottobre 2017, ndr), quindi siamo molto entusiasti di tornare. Suoniamo canzoni di tutte le epoche e, sopra tutto, ce la spassiamo sul palco". 

Noel, negli ultimi mesi hai detto che hai materiale per uno o due altri album e che ti piacerebbe invitare a collaborare Damon Albarn e Morrissey. È possibile che accada?

"Be', quello che è assolutamente certo è che ho molto materiale, ma non so con chi lavorerò o se chiamerò qualcuno di loro. Non lo so. La scorsa settimana sono stato in studio ed è stato fantastico, quindi vado avanti".

Ti piace di più comporre e registrare un nuovo disco adesso o ti piaceva di più quando eri negli Oasis?

 "Il momento di entrare in studio mi è sempre piaciuto, perché sono un cantautore, è a questo che mi dedico, ma sì, ora mi piace un po' di più, è vero, ho più di esperienza, molta più libertà, sento che posso andare dove voglio andare. Questo mi piace molto". 

Vedi nuove idee nei gruppi di oggi? Si può essere creativi a queste altezze del rock?

"Sì, sì. È che ... ascolta, il rock come lo conosciamo non esiste più. La forza musicale predominante oggi è il maledetto hip hop, non più il rock, ma io almeno cerco di tenermelo buono. E se qualcosa non mi piace rimango da solo, non mi importa".

E il rock non è più rilevante per le nuove generazioni?

"È difficile rispondere a questa domanda. Chissà, la risposta è semplicemente un chissà".

Cosa ci si può aspettare dal libro fotografico del tour che prepari?

"Per ora quello che posso dirti è che le foto sono fenomenali e che attraverso queste foto potrai conoscere un po' di più gli High Flyibg Birds. Sharon è una grande fotografa, noi siamo una grande band".

Sharon Latham è stata per anni la fotografa ufficiale del Manchester City, la squadra per cui tifi. Come vedi il presente del club?

"È fantastico. La migliore squadra del mondo, il migliore allenatore del mondo, la migliore tifoseria del mondo".

Alexis Sánchez stava per firmare per il City, poi è finito allo United ...

"Purtroppo è andata così. Una decisione sbagliata da parte sua".

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Intervista a Noel Gallagher per Futuro.cl

Ciao Noel, pronto per questo nuovo incontro?

Più che pronto. Io e la mia band siamo molto entusiasti. L'ultima volta che siamo stati qui è stato per aprire agli U2 (Estadio Nacional, ottobre 2017, ndr) ed è stato un buon concerto, la gente, tutto in generale. Facciamone un'altra dose.

Stavolta porti il tuo disco Who Built the Moon?, in cui ha inserito nuove influenze, più moderne e in questo senso ti si è aperto lo spettro. Per una persona come te formatasi nel rock and roll tradizionale, fare questo esercizio è una sfida importante?

Una grande esperienza, senza dubbio. Uno ha sempre come obiettivo non ripetere la stessa cosa che hai fatto prima in studio ... (si ferma pensare qualche secondo, ndr) e stavolta è stato grandioso. La verità è che amo tutti i dischi che ho fatto e questo senza dubbio ha un posto speciale, è quello che mi motiva di più finora. E ovviamente abbiamo anche voglia di mostrarlo alla gente.

E questo spirito che porta ad aprirti a nuove influenze lo porti anche nel concerto dal vivo? Nel senso che financo le vecchie canzoni prendono un'altra piega con questi nuovi suoni?

I concerti sono stati bellissimi finora. Posso contare su una band formidabile, con cui suoniamo canzoni vecchie, canzoni nuove, di tutto. E il filo conduttore è che ce la spassiamo. Alla fine conta questo nella vita di un musicista viaggiatore, spassarsela e trasmetterlo sul palco al pubblico.

A questo proposito, nel pubblico si verifica un fenomeno per cui le tue canzoni le possono cantare i fan di più vecchia data e le nuove generazioni, che nella migliore delle ipotesi non c'erano quando esordivano gli Oasis, ma le cantano con la stessa passione. Come vedi questo potere che hanno la musica e le canzoni?

Credo che le canzoni che ho scritto negli anni '90 siano risultate senza tempo. Hanno conquistato tre generazioni diverse, che sono quelle che oggi si uniscono ai concerti. Ed è verissimo quello che dici, che ci sono più ragazzi che non erano nati a metà di quel decennio. E quindi vedere quello che si produce, come creatore di canzoni, mi rende molto, molto orgoglioso.

Ci siamo, però, riferiti a te come ad un solista, anche se la tua band, gli High Flying Birds, suona con te già da un bel po' ed è stata importante in tutto questo processo. Qual è il valore che dai al fatto di poter contare su di loro?


Be', senza di loro non avrei potuto fare un album, tanto per cominciare. La band in questo momento è nella forma migliore in cui sia stata. Quello che mi piace è che sono persone fantastiche, grandi musicisti e gente ottima per divertirsi, quindi c'è il pacchetto completo.

Sarai per la prima volta a Concepción. È sempre bello in un paese uscire dalla capitale e suonare in altre città, no?

Sicuro, bisogna sempre vedere e visitare il resto del paese, è fantastico. Soprattutto in luoghi come il Cile, dove quasi sempre si finisce per suonare solo nella capitale. Quindi avere questa possibilità è una cosa buona per noi e soprattutto per la gente. Fa parte della motivazione extra che abbiamo stavolta.

Trad. di oasisnotizie - Fonti: Culto and Futuro

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giovedì 25 ottobre 2018

Noel Gallagher rivela: "Il nuovo album avrà un tocco disco anni '70 e un'atmosfera da nascita del mondo"

Intervistato in occasione della presentazione al pubblico del libro Any Road Will Get There There (If We Don't Know Where We're Going), un resoconto fotografico del suo ultimo tour con i suoi High Flying Birds che uscirà il 1° novembre, Noel Gallagher, al Kings Palace di Londra, ha rivelato qualche dettaglio sul suo prossimo disco da solista.

Noel dal vivo a Sheffield (foto tratta dal nuovo libro)
Noel ha reso noto di aver tenuto delle sessioni di registrazione ad Abbey Road con il produttore David Holmes, già ingaggiato per Who Built the Moon?. Il lavoro riprenderà dopo il tour sudamericano di Noel, che impegnerà l'artista nei mesi a venire.

Riguardo a cosa ha ispirato il disco, Gallagher ha detto che è sempre stato incuriosito dall'aumento del divario tra il pubblico e l'artista che si verifica dopo il successo di quest'ultimo.

"Nessuno riuscirà mai a scrivere un album interessante su una rock star che vive a Primrose Hill", ha detto, aggiungendo di essersi rifatto, per scrivere le nuove canzoni che ascolteremo, ad amici e figure della propria infanzia.

"Sono tantissime le volte in cui puoi scrivere una canzone sulla pioggia o usare la parola 'shine', e io me la sono cavata così un bordello di volte", scherza Noel. "Ho usato gli accordi di Wonderwall sei volte e, lascia che te lo dica, quella cosa ancora non si è esaurita!".

Gallagher ha detto di aver provato a lavorare sul lato più sperimentale di Who Built the Moon?, cercando di comporre di più in studio e di fare meno affidamento sui "trucchi" che aveva usato e riusato per i dischi degli Oasis e per i precedenti dischi da solista.

Interrogato sul sound delle canzoni scritte sinora, ha citato la "musica disco anni '70" e la "nascita del mondo".

"Spesso", ha raccontato Noel, "ho detto alla gente che fa parte della mia band: Nessuno di noi è il migliore del mondo in niente, capite cosa intendo? Siamo un gruppo, facciamo questo rumore e alla gente piace molto. Dal canto mio non sono il cantante migliore, non sono il chitarrista migliore, ma sono il migliore nel cazzo di mondo a essere me stesso. Tutte queste persone mi pagano perché io sia me stesso, è facile, cazzo!".

Qualche tempo fa, parlando con NME, Noel aveva detto che il suo nuovo materiale suona come "i Police che incontrano i Cure".

"Non ho una chitarra a casa mia per la prima volta da quando avevo 13 anni, quindi ho scritto canzoni con il basso. È incredibile. Ti toglie tutta l'emozione della cosa e ottieni più un groove, ma mi piace molto, quindi ecco cosa sto facendo al momento. Quindi tutto ciò che sto scrivendo al momento suona come i Police, i Cure o come se i Police e i Cure fossero insieme in una band".

Alla domanda su quale sia la sua collaborazione da sogno, Noel ha risposto: "Devo dire che sarebbe Neil Young e i Crazy Horse. Se riuscissi a scrivere una canzone e un disco con loro sarebbe incredibile, cazzo! Mi piacerebbe anche lavorare con Morrissey, perché è una parte importante della mia adolescenza. Mi piacerebbe anche scrivere una canzone con Shaun Ryder, sarebbe incredibile".


Il nuovo disco di Noel dovrebbe vedere la pubblicazione entro la fine del 2019.

Source: NME

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