domenica 28 febbraio 2010

Pretty Green sponsor del Manchester City?

oasisnotizie - ripr. ris. Secondo il Daily Star Liam Gallagher vorrebbe che lo sponsor del Manchester City fosse Pretty Green. Il cantante vedrebbe bene il logo della sua linea di abbigliamento sulle maglie dell'amata squadra di calcio, ma l'impresa pare piuttosto ardua: l'attuale sponsor, la Etihad, fornisce infatti ben 15 milioni di sterline all'anno al club.

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Dan Wooten si scusa con Noel

oasisnotizie - ripr. ris. Dan Wooten del News of the World si è scusato con Noel per aver riportato false accuse di Noel a Liam la scorsa settimana. Il giornalista dice che il fan da cui aveva ricevuto la confidenza si era fatto qualche birretta di troppo e che Noel, al contrario di quanto scritto, ha mantenuto un encomiabile silenzio sul fratello Liam. Wooten aggiunge di non vedere l'ora di vedere Noel esibirsi dal vivo al Teenage Cancer Trust il mese prossimo.

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I Courteeners fanno una cover acustica

oasisnotizie - ripr. ris. I Courteeners, band emergente originaria di Middleton, nella contea di Greater Manchester, hanno eseguito uno speciale set acustico alle Biz Sessions del tabloid The Sun. La band guidata da Liam Fray è paragonata agli Oasis sin dagli esordi, nel 2007, ma il suo frontman dice: «Fare la cover di una canzone degli Oasis è una cosa che un po' itimidisce. Ci paragoneranno a loro, ma non siamo i nuovi Oasis». Fray si è ripreso da un attacco nervoso e ha presentato una cover di D'Yer Wanna Be A Spaceman, B-side cantata da Noel Gallagher, oltre alla hit You Overdid It Doll. Clicca qui per vedere il video.

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Dieci anni fa usciva Standing on the Shoulder of Giants

Il 28 febbraio 2000 usciva Standing on the Shoulder of Giants, il quarto album degli Oasis. Un disco a sé stante, per molti versi unico nella produzione dei fratelli Gallagher.

Cosa pensate di quei tifosi che chiamano i figli con il nome dei propri idoli calcistici? Niente di molto diverso da quello che si può pensare quando uno come Liam Gallagher chiama suo figlio Lennon (di nome, per giunta). Un tributo, certo, e spesso l'assenza di ogni obiettività, ma anche un riferimento preciso. Così come un secondo preciso indizio è anche il titolo dell’album, “In piedi sulla spalla di giganti” – la frase, seppure in una versione corretta dove si legge “spalle” e non “spalla”, è riportata sulle nuove monete da due sterline inglesi ed è attribuita ad Isaac Newton - perché i giganti di cui si parla, tra gli altri, sono proprio loro, i quattro di Liverpool. Allora è superfluo andare a cercare originalità o novità dove ciò non è richiesto, o auspicato, neanche dagli autori. Gli Oasis fanno i Beatles e li fanno così bene che su questo disco, a tratti, sono i Beatles. E probabilmente, in the back of their minds, chissà cosa gli racconta il cervello... i Beatles di “Standing...” sono quelli del 1967-68, quelli di John Lennon e George Harrison, di “Strawberry fields forever” – il cui mellotron campeggia in “Go let it out” – e quelli di “The inner light”, orientaleggianti e mistici. Ma anche quelli dell’esperimento trance-dance di “Tomorrow never knows”, brano in anticipo sui tempi di decenni, e che i fratelli Gallagher utilizzano come riferimento continuo di molte delle composizioni presenti su questo album. Chitarre piene di riverberi, loop montati al contrario, echi di flower power e i cantati di Liam che abbandonano la loro aria strafottente per diventare più ruvidi, quasi più spessi. Gli Oasis del 2000 subiscono l’uscita di due pietre portanti del gruppo, Paul “Bonehead” Arthurs e Paul “Guigsy” McGuigan, e li rimpiazzano con Gem Archer (già Heavy Stereo) e Andy Bell (Ride, Hurricane #1), ma il disco lo scrive e lo suona quasi tutto Noel Gallagher. L’anima beatlesiana si incontra con quella dance del produttore Mark “Spike” Stent (U2, Madonna, Bjork, Massive Attack) e allora l’album lascia affiorare, ascolto dopo ascolto, groove ritmici presi in prestito dalla scena dance, su cui ha buon gioco il mimetizzarsi da canzone pop delle armonie dei Gallagher. E’ tutto molto fluido, canzoni fatte di pochi accordi, ritornelli tirati all’infinito, cambi di armonia che sembrano trascinarsi dietro orchestre e pianoforti. Sono stati ben attenti a crearsi un suono sufficientemente minaccioso, gli Oasis, almeno al momento giusto, giocando sulla voglia che hanno di sorprendere di continuo e di far parlare di sé altrettanto. Per cui, come da copione, “Fuckin’ in the bushes” vi lascerà perplessi. “Sono questi, dunque, i nuovi Oasis?”, penserete, ma in realtà l’opening track non è altro che uno strumentale a metà strada tra un guazzabuglio geniale di suoni e una tipica coda estratta da una jam in studio. Per il resto, già da “Go let it out” si torna al sound tipico della band, appena spruzzato di tecnologia nella ritmica e con un bell’omaggio di basso a McCartney. “Who feels love?” è forse, nella sua solare e strafottente psichedelia, il momento più alto dell’album, sicuramente quello in cui gli Oasis sono se stessi a 360 gradi. Ma c’è spazio anche per un semistomp un po’ “Rock show” degli Wings e un po’ “Roadhouse blues” dei Doors (“Put yer money where yer mouth is”), prima che “Little James” arrivi a fare incetta di sentimentalismo, come sempre si conviene ad una canzone dedicata ad un bambino (in questo caso al figlio di Jim Kerr e Patsy Kensit). E’ bello sentire Liam cantare versi come: «canto questa canzone per te e la mamma/e questo è tutto/ perché non passerà molto tempo e nessuno ci sarà più...», niente male per tenere tranquillo un bambino... La seconda metà del disco è puro Oasis sound al 100%, con un mezzo-tempo come “Where did it all go wrong?” che rimanda alle simpatiche atmosfere di “Wonderwall”, un’ottima e sferzante “I can see a liar” (un suono tra la chitarra di Paul Weller e la batteria di Keith Moon) ispirata alle mille menzogne del successo, e la conclusiva, corale, pastorale, eroica, epica e che più ne ha più ne metta “Roll it over”, più che una canzone un tentativo (riuscito) di far resuscitare un tipico finale alla “Hey Jude” dopo una partenza tutta floydiana. Le sorprese più piacevoli arrivano dai testi, che come ha detto molto acutamente Noel Gallagher, riguardano più la capacità di scendere a patti con l’idea di darsi una calmata che la voglia di continuare a celebrare eccessi e sfarzi. Si normalizzano con serenità, i fratelli Gallagher, dopo una stagione fatta di risse, fughe, litigi, eccessi di alcolici, stupefacenti e ogni altro genere di amenità. E raccontano di questa voglia di pace, e delle mille solitudini del successo, e dell’importanza dell’amore, e insomma di tutti quegli argomenti che – di riffa o di raffa- riempiono i dischi rock da una cinquantina di anni a questa parte. Insomma, i maestri del pop sono tornati, ma nel frattempo il mondo sembra aver girato più in fretta di loro, e l’impressione è che il nuovo pop mondiale parli già una nuova lingua, diversa in parte da quella parlata in Oasislandia. “Standing on the shoulder of giants” in questo senso non riesce a non provocare anche un po’ di malinconia per il sound che ospita, e che a tratti sembra il fratello maggiore di quanto girerà intorno a breve. Se tra il pubblico i fans degli Oasis sono tanti, i musicisti hanno già scelto di seguire altri gruppi per passare al futuro, e tra questi, in vetta, ci sono i Radiohead e non gli Oasis. Con “Standing...” gli Oasis hanno partorito il disco che pensavano il mondo si aspettasse da loro, cercando con noncuranza di svecchiare al tempo stesso il loro suono. Il risultato è un perfetto album di pop’n’roll energico e convulso, semplice e immediato, che cerca di stare al passo con i tempi - ma non sempre ci riesce - e capace di offrire alle radio 10 singoli su 10. Basterà tutto questo a riconfermarli campioni?


TRACKLIST
01. Fuckin' In The Bushes
02. Go Let It Out
03. Who Feels Love?
04. Put Yer Money Where Yer Mouth Is
05. Little James
06. Gas Panic!
07. Where Did It All Go Wrong?
08. Sunday Morning Call
09. I Can See A Liar
10. Roll It Over

(rockol.it, 08 Feb 2000)



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sabato 27 febbraio 2010

Video di Paul Weller e Gem live agli NME Awards

Ecco due video dell'esibizione di Paul Weller e Gem Archer agli NME Awards di mercoledì alla O2 Academy di Brixton, South London.



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Noel costruisce una casa per l'estate

oasisnotizie - riproduzione riservata Una residenza estiva a Chalfont St Giles (nella foto) per Noel. I permessi per costruirla sono già stati chiesti e ora il cantante è all’opera per programmare i lavori nel suo giardino di oltre quattro ettari che circonda la sua casa di Nightingales Lane. Pare, infatti, che il chitarrista voglia svestire i panni della rock star per rilassarsi a contatto con la natura nella quiete del Buckinghamshire, a distanza siderale da Manchester, il luogo in cui Gallagher è cresciuto. La residenza, in legno e a pianta ottagonale, prevede un unico piano per tutta la famiglia e sarà munita di tetto coperto con paglia. Non si affaccerà sul vicinato e sarà protetta da arbusti già esistenti che sorgono a oltre 100 metri dai muri di cinta della casa di Noel. In un documento ufficiale del consiglio comunale del villaggio è scritto: «La famiglia intende infittire la vegetazione di arbusti e alberi già esistente con fiori di prato spontanei e non. L’aspetto generale della residenza estiva è concepito per mescolarsi con gli alberi e gli arbusti circostanti allo scopo di creare un rifugio nel giardino».

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giovedì 25 febbraio 2010

Niente premi per gli Oasis, ma Gem è sul palco

oasisnotizie - riproduzione riservata Niente premi per gli Oasis agli NME Shockwaves Awards, consegnati ieri sera alla O2 Academy di Brixton, South London. Paul Weller è stato premiato con il Godlike Genius e ha eseguito sei canzoni, accompagnato alla chitarra da Gem Archer degli Oasis e Kevin Shields dei My Bloody Valentine. Al momento della premiazione di Weller è stato proiettato su un maxischermo un video in cui Noel Gallagher, Carl Barat e Peter Blake elogiavano l'ex frontman dei Jam. Lo show sarà visibile nel Regno Unito su Channel 4, alle 00:25 di stanotte e alle 12:10 (ora italiana) di sabato 27 febbraio.

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mercoledì 24 febbraio 2010

Liam collabora con il brand Clarks

Liam sta collaborando con il marchio di calzature Clarks per lanciare una nuova gamma di calzature denominata Desert Boots. Le scarpe saranno acquistabili da luglio attraverso il sito della sua linea di abbigliamento Pretty Green. Tre i colori disponibili: champagne, nero e marrone. Secondo voci il prezzo sarebbe di 99 sterline.

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Un anno fa gli Oasis a Firenze

Il 24 febbraio 2009 al Mandela Forum di Firenze calava in modo roboante il sipario sul tour italiano degli Oasis.
Una notte indimenticabile per chi, come il sottoscritto, vedeva per la prima volta dal vivo la band più grande del mondo.
Del resto non può essere un caso che il concerto sia stato seguito in diretta da RTL 102.5 ...
Date un'occhiata a questi bellissimi istanti catturati dai potenti mezzi (tsk!) di chi scrive e della sua 'troupe', anche se siamo arrivati a destinazione con un piccolo ritardo! (qualcuno, leggendo, saprà di cosa parlo ...)
Segue, dopo i video, un articolo di Paolo Ceragioli pubblicato su loschermo.it




FIRENZE — Il ciclone Oasis si è finalmente materializzato ieri sera (24 febbraio) in un Mandela Forum esaurito da mesi e che ha conosciuto una grande serata di rock, come forse da tempo non accadeva. Si vedono in giro quindicenni accompagnati da genitori a loro volta fans e cinquantenni, fans degli inizi. Ma l’atmosfera è rilassata, anche se piena di aspettative.
L’ultima volta che avevo visto gli Oasis era stata la performance del luglio 2002 al Summer Festival di Lucca: ottanta minuti scarsi che scatenarono l’ira dei fans “traditi”. Ma oggi gli Oasis hanno abbandonato gli atteggiamenti da “divetti”, preoccupandosi esclusivamente della musica: l’ultimo ottimo disco, “Dig out your soul”, e questo tour lo testimoniano pienamente.

Intanto, si comincia puntualissimi alle 21: il palco è ricchissimo di luci e sul fondo quattro schermi verticali diffondono immagini a commento dei brani o i primi piani dei membri della band. Liam si presenta con una giacca nera, con doppia fila di grossi bottoni luccicanti, capello corto e basettona d’ordinanza: “stasera sono una rock’n’roll star”, attacca l’ex-fratello terribile della famiglia Gallagher, ed è immediatamente grande rock con il pezzo tratto da “Definitely Maybe”. “Lyla” e “The shock of lightning” fanno definitivamente decollare lo spettacolo.

La scaletta è rispettata al 100%, ma lo show sembra tutto fuorché il compitino da svolgere. Ecco “Cigarettes & alcohol”, “The meaning of soul” e la nuova, bellissima, “To be where there’s life”, dall’attacco orientaleggiante. Il microfono passa a Noel (Liam si ritira) e arriva “Waiting for the rapture”, altro brano nuovo che i fans salutano con entusiasmo, che diventa molto di più per “The masterplan”, uno dei classici della band. Con la suggestiva “Songbird” finisce la parentesi semiacusitica e riappare Liam: “Slide away”, “Morning glory” e “Ain’t got nothin’” riportano il clima del concerto a temperature elevatissime. Poche parole dalla band, ma grinta e talento da vendere: il primo “grazie” in italiano lo dà Noel, dopo “The importance of being Idle” e prima di una struggente versione di “I’m outta time”, dove appaiono (pochi) accendini e (soprattutto) cellulari accesi. Il set è chiuso da altri due pezzi da novanta, “Wonderwall” e “Supersonic” e l’uscita della band, dopo un’ora e un quarto, rievoca in qualcuno i capricci del passato.

Ma stavolta il bis c’è, eccome: dopo tre minuti di odioso effetto elettronico tritaudito, la dolcezza e la poesia di "Don’t look back in anger” suona come sinfonia. Noel lascia cantare il ritornello ai fans davvero senza gigioneria e il risultato è da brividi. E ancora, “Falling down” e “Champagne supernova”, prima che una straordinaria, torrenziale e devastante cover della onirica e beatlesiana “I am the walrus” metta fine allo show, chiudendo idealmente il cerchio tra il brit (si fa per dire...) d’antan e quello di oggi. Grande musica, quella, ma anche questa.

Paolo Ceragioli
Lo Schermo di Lucca

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martedì 23 febbraio 2010

Noel attacca John Terry

oasisnotizie - riproduzione riservata Tra i pochi difensori del difensore John Terry non poteva certo esserci Noel Gallagher. Il calciatore del Chelsea di recente è stato al centro di uno scandalo per una relazione extraconiugale con la modella Vanessa Perroncel, ex fidanzata del suo compagno di nazionale Wayne Bridge, che è costata a John la fascia di capitano della nazionale inglese (il CT Fabio Capello lo ha punito per l'accaduto).

E Noel esprime tutta la sua disapprovazione per il personaggio. Da buon tifoso del Manchester City, Gallagher, intervistato da people.co.uk, non usa mezzi termini nel definire il comportamento di Terry: «John Terry è uno stro*zo! Il tizio non mi è mai piaciuto tanto, ma quello che ha fatto a Bridge dimostra quello che è. Che deficiente! Se mai dovessi vederlo non oso immaginare cosa succederebbe! Tutti sanno che tipo è Wayne ed è un piacere incontrarlo. Quando il Chelsea viene a giocare da noi, invece, Terry fa sempre un sacco di merdate, per questo si merita tutto questo. Spero che i nostri giocatori lo maltrattino con tutte le loro forze e lancio un messaggio ai tifosi: 'Date tutto quello che avete'».

Già a luglio, quando si vociferava con insistenza su un possibile trasferimento di Terry al City, poi mancato, Noel aveva detto che non ingaggiarlo era la cosa migliore che il club potesse fare, aggiungendo: «Terry non mi piace per niente e non mi è mai piaciuto. Ha due occhi ridicoli ed è un piagnone. È pure un cockney», termine spregiativo per gli abitanti di East London.

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Un anno fa gli Oasis a Bolzano

Per la terza tappa italiana del tour di supporto a Dig Out Your Soul, il 23 febbraio 2009 gli Oasis si sono esibiti a Bolzano.
In 7 mila hanno gremito il Palaonda per assistere al concerto dei fratelli Gallagher. A Bolzano non sono mancati brani come Rock'n'Roll Star e The Meaning of Soul. Il pubblico ha accolto con entusiasmo i classici come Wonderwall e Don't Look Back in Anger. Gli Oasis hanno chiuso il concerto con I'm the Walrus dei Beatles. (ANSA)

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lunedì 22 febbraio 2010

Un anno fa gli Oasis a Treviso

Il 21 febbraio 2009 il Dig Out Your Soul tour degli Oasis faceva tappa al Palaverde di Villorba (Treviso). Nel video qui sotto il servizio che il TGR Veneto ha dedicato all'evento.

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Video - 22 febbraio 2000, gli Oasis a Sanremo: "Siamo più Stones che Beatles". E quei vizi da rock star ...

Dieci anni fa gli Oasis si esibivano a Sanremo con Go Let It Out. Ecco due articoli dell'epoca. Sotto il video dell'esibizione in playback.
Dalla strada al successo, la band inglese stasera all'Ariston
Attesissimi gli Oasis: "Siamo più Stones che Beatles"
Noel Gallagher racconta le chiacchiere e i vizi da rockstar

di Ernesto Assante

SANREMO - La prima domanda è la più ovvia e la risposta di Noel Gallagher, chitarrista degli Oasis, è giustamente ironica: "No, non credo che suoniamo come i Beatles, se vogliono fare paragoni bene, non mi offendo. Ma secondo me noi assomigliamo di più ai Rolling Stones".

Gli Oasis a Sanremo rappresentano, assieme a Bono, la punta di diamante del rock di oggi e sono certamente il gruppo più atteso della foltissima pattuglia di star straniere presenti al festival. Simpatici proprio non sono, e nemmeno godono dei favori della stampa internazionale, soprattutto per i loro atteggiamenti fuori dalla scena, per le dichiarazioni "pepate" che rilasciano volentieri, per la loro vita privata, che arriva spesso all'attenzione delle cronache. Alla conferenza stampa sanremese si è presentato Noel Gallagher, pronto a tranquillizzare tutti sul futuro della band: "Non ci scioglieremo quest'anno, faremo ancora un altro disco poi chissà, non sappiamo. Non facciamo mai piani a lungo termine".

Al festival arriverà Bono per sostenere la campagna di Jubilee 2000. È una campagna che coinvolge anche voi?
"Sono convinto che la causa di Jubilee 2000 sia importantissima, ma non è nelle nostre priorità. Non siamo tipi da messaggi altisonanti, non fa parte del mio modo di essere. Comunque chiunque sostenga cause così importanti ha il nostro sostegno".

Vi piace soprattutto mettervi in gioco con la musica?
"Ogni volta che fai un disco metti in gioco la tua credibilità artistica. Il prossimo disco con due componenti nuovi nel gruppo, accrescerà certamente la qualità della scommessa. Ma sarà divertente vedere come andrà anche questo disco".

Lei ha iniziato come "facchino" per una rock band e oggi è una star. Ci pensa mai a come è cambiata la sua vita?
"Qualche volta mi siedo e non riesco a credere che tutto questo sia accaduto. Ma ero felice anche facendo il roadie, giravo il mondo, mi divertivo. Qualcuno poi un giorno mi ha convinto che potevo essere un buon autore, un buon musicista. Ancora non credo di essere un buon chitarrista, sono un mediocre chitarrista in una ottima rock'n'roll band. Non sono mica Eric Clapton. All'inizio non ci siamo resi conto di quello che accadeva, abbiamo iniziato nel 1991 a Manchester davanti a quattro persone e sei anni dopo eravamo a Knebworth davanti a 125.000 persone. Solo allora ci siamo resi conto di cosa eravamo diventati, solo diciotto mesi fa, quando ci siamo presi una pausa, ci siamo fermati a renderci conto cosa era accaduto negli anni precedenti. Fino ad allora avevamo soltanto lavorato, in studio, in tour, suonando e scrivendo canzoni".

Com'è cambiata la vostra vita con la nascita dei figli suoi e di suo fratello? Vi piace avere una famiglia?
"I bambini sono fantastici, ma sono troppo piccoli, la mia ha due settimane, quello di Liam ha due mesi, non li porteremo con noi in tour. Mi mancheranno? Si, ma non staremo via più di cinque settimane di seguito e resteremo in contatto. La famiglia? Certo che è importante. Mia moglie in realtà suona la chitarra e compone, l'accordo tra noi è che io prendo il merito e in cambio gli compro un bel vestito".

(La Repubblica, 22 febbraio 2000)


Oasis, sulle grandi spalle del Festival
La band inglese è stata confermata Superospite al prossimo Festival di Sanremo. Il gruppo dei fratelli Gallagher proporrà almeno un brano dal nuovo album, in uscita a febbraio
di Tiziano Toniutti

Standing on the shoulder of giants (stare sulla spalla dei giganti) è il titolo del nuovo album degli Oasis, e la band ha deciso di prenderlo alla lettera, almeno per quanto riguarda la promozione in Italia. Il gruppo dei fratelli Gallagher sarà infatti ospite al prossimo Festival di Sanremo. Una tradizione ormai per la famiglia Gallagher, almeno da parte di Liam: qualche anno fa infatti l?attuale moglie di Liam, Patsy Kensit, fu ospite del festival. E complice una spallina lenta, la penisola intera ebbe modo di ammirarne il seno.

Gli Oasis potrebbero, visto il gemellaggio tra il Festival del 2000 e l'operazione Jubilee 2000, entrare a far parte di una serie di testimonial d'eccezione. Nomi d'oro del pop internazionale, dagli U2 a Sting. Passando - forse - anche per i fratelli Gallagher. Che intanto però rimangono concentrati sulla musica: Go let it out, il primo singolo estratto dal nuovo album che arriverà in febbraio, è già pluriprogrammato sulle radio italiane. Il secondo singolo sarà Who feels love, e non è escluso che sia questo l'altro brano che gli Oasis proporranno al festival. Il primo, già confermato, sarà proprio Go let it out.

Mentre i "gossip" su Noel e Liam continuano (Noel è diventato da poco padre e starebbe comprando ogni nuovo modello di scarpe per bambini che Adidas e Nike mettono sul mercato), la stampa inglese è impegnata a distruggere Standing on the shoulder of giants prima dell'uscita. Secondo alcuni giornalisti infatti "gli Oasis sono rimasti incatenati al passato e in questo album non c'è nulla che possa far pensare il contrario". Liam, dal canto suo, dice che "il nuovo album non è una bomba ma è un buon disco", alimentando la curiosità e qualche veleno. Le ordinazioni del singolo Go let it out comunque finora smentiscono le malelingue. La prevendita ai negozi è stimata sulle 500 mila copie. La band non è comunque preoccupata per i risultati che avrà il disco. Noel è ad esempio "molto preso dalla cura dei suoi due pesciolini rossi". I nomi, neanche a dirlom sono Lennon e McCartney.

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domenica 21 febbraio 2010

Notizie false, Noel pensa di denunciare il News of the World

oasisnotizie - riproduzione riservata Noel Gallagher ha smentito categoricamente quanto ha scritto dal News of the World, secondo cui il chitarrista avrebbe criticato il fratello per non averlo nominato tra le persone ringraziate al momento di ritirare il premio per (What's The Story) Morning Glory? sul palco dei Brit Awards 2010. Secondo il News of the World Noel avrebbe confidato a un fan: «Se ha intenzione di prendersi meriti che spettano alla mia band allora sono fatti suoi. Ma ogni fan sa qual è la verità ed è questo che conta». Poi il giornale aveva riferito di un Noel furente nei confronti di Liam per aver deciso di continuare a fare musica con il resto della la band: «Adesso sono come quelle Sugababes del ca**o! Tra poco cacceranno Andy Bell e per sostituirlo chiameranno una bionda con le gambe lunghe. Ai fan degli Oasis non importa di come sarà la band, ma ourkid non lo vuole capire. La moda è per le donne e per i gay».

La replica di Noel non si è fatta attendere. Un comunicato di oasisinet ha bollato come «pure falsità» le notizie pubblicate dal giornale e ha annunciato che il cantante sta consultando i propri legali per studiare l'eventualità di citare in giudizio il News of the World, definito «un infimo quotidiano che fabbrica bugie sugli ex componenti degli Oasis».

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Video: Liam ai Brit Awards con sottotitoli in italiano

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Noel chiede il risarcimento a Sullivan

oasisnotizie - ripr. ris. Noel Gallagher ha chiesto un risarcimento danni di 2 milioni di dollari a Daniel Sullivan, l'uomo che il 7 settembre 2008 lo buttò violentemente dal balco del Virgin Mobile Festival di Toronto, in Canada (nella foto Newsoftheworld: l'aggressione). Il cantante, che non sarà presente al processo per il 48enne canadese, ha addotto come motivazione alla richiesta l'impossibilità, causatagli da Sullivan, di esibirsi in concerto, ragion per cui gli Oasis erano stati costretti a cancellare cinque show. L'avvocato di Sullivan, John Collins, ha detto che l'azione del suo assistito fu un momento di follia, come dimostrerebbe il comportamento sino ad allora esemplare di Sullivan.

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sabato 20 febbraio 2010

Stasera i Brit Awards su Sky

Sky risponde alla serata finale del Festival della canzone italiana con l'evento musicale più importante d'Europa: i Brit Awards edizione 2010, consegnati mercoledì sera. Lady Gaga è la regina degli Oscar britannici. Vincitrice di ben 3 premi, è la migliore artista donna internazionale, la miglior rivelazione. Suo anche il miglior album. Jay-Z è, invece, il miglior artista uomo internazionale. Il canale Live! (Sky 702) trasmetterà l'evento in esclusiva assoluta oggi 20 febbraio alle 21 (in replica il 21 febbraio alle 15, il 23 febbraio alle 19.30, il 25 febbraio alle 22 e il 28 febbraio alle 11.30).

Tra gli altri premi anche Lily Allen, Dizzee Rascal e i JLS, reduci da 'X Factor', premiati per il miglior singolo, con Beat Again. E ancora: gli Oasis con (What's The Story) Morning Glory? hanno vinto come miglior album del passato. Miglior gruppo, I Kasabian e premio della critica a Ellie Goulding. L'Outstanding Contribution Award è andato, infine, a Robbie Williams. Si esibiranno Cherryl Cole, Dizzee Rascal, Florence & The Machine, Jay-Z, JLS, Kasabian, Lady Gaga, Lily Allen e Robbie Williams.

I Brit Awards sono i premi musicali che ogni anno vengono conferiti ai migliori artisti del panorama musicale pop dalla British Phonographic Industry, l'associazione di categoria dell'industria discografica Britannica e sono riconosciuti a livello mondiale. La prima edizione si è tenuta nel 1977 e la musica fu scelta per onorare i 25 anni sul trono della regina Elisabetta II. Nel 1989 sono stati nominati Britannia Awards o Brit Awards.

(virgilio.it)

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Alan McGee e il segreto degli Oasis

oasisnotizie - riproduzione riservata Il segreto del successo degli Oasis? La sobrietà di Alan Mcgee, capo della Creation Records, l'etichetta che nel 1993 mise sotto contratto la band di Manchester. Già, perché forse i fratelli Gallagher non sarebbero arrivati mai così in alto se anche il produttore scozzese si fosse lasciato andare a una vita sregolata come la loro. Ritiratosi dalla scena musicale, l'uomo che aprì lo scrigno del talento dei fratelli terribili e che forgiò il Britpop a metà anni Novanta insiste nel dire che la decisione migliore che abbia mai preso fu quella di smettere di bere e di drogarsi per dedicarsi completamente alla propria etichetta discografica.

Alla rivista Nylon ha detto: «Nel 1994 smisi con tutt'e due (alcol e droghe, ndr) ... Anche se a volte sento che sarebbe stato più facile se fossi stato fuori di testa. La sobrietà mi ha aiutato a tenerli sotto controllo (gli Oasis, ndr) ... Avevo bisogno di essere una persona dalla mente sobria per poter badare agli Oasis».

McGee ammette di aver avuto «una breve ricaduta nell'alcol» nel 2002, ma di esserne uscito di nuovo perché sua moglie gli fece capire che la situazione stava diventando «imbarazzante». «Cominciò con un bicchiere di vino e finì con due bottiglie al giorno».

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Un anno fa gli Oasis a Roma

Il 20 febbraio 2009 gli Oasis sbarcavano a Roma per il secondo concerto italiano del Dig Out Your Soul tour. Il video qui sotto è tratto da TG1 Musica del 25 febbraio 2009.

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venerdì 19 febbraio 2010

Gli Who a Liam: "Canta con noi"

oasisnotizie - ripr. ris. Collaborazione in vista per Liam Gallagher? Roger Daltrey, leggendario frontman degli Who, ha espresso il desiderio che a cantare i brani del famoso disco Quadrophenia nella serata conclusiva del Teenage Cancer Trust sia proprio il cantante degli Oasis. Intervistato da Geoff Lloyd di Absolute Radio, Daltrey ha detto: «Ho telefonato a Liam per convincerlo ad esibirsi con noi sul palco del Teenage Cancer Trust, ma è impegnato. Abbiamo spazio per due ospiti e stiamo cercando qualcuno che quella sera voglia venire a cantare qualcosa con noi dopo che facciamo Quadrophenia. Sai, per chiudere in bellezza ... Vediamo che succede». Due serate del Teenage Cancer Trust vedranno la partecipazione di Noel, che, come ricorda Daltrey, suonerà dal vivo per la prima volta dopo la separazione degli Oasis: «È la prima volta che Noel prende parte a questa manifestazione, ma a questo tipo di concerti è sempre stato invitato. Nella prima edizione di questa serie di concerti suonò con noi come guest star, ma l'ha fatto anche con gli Oasis e come solista. È la sua prima uscita post Oasis ed è il suo unico concerto in programma per quest'anno». Secondo alcune voci Liam avrebbe già declinato l'invito, forse proprio per non rischiare di incrociare il fratello?

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Noel ad American Idol?

oasisnotizie - ripr. ris. Simon Cowell ha fatto intendere che Noel Gallagher potrebbe sostituirlo nel ruolo di giudice nel talent show statunitense American Idol. Il produttore discografico ha fatto capire che Noel sarebbe la persona giusta per prendere il suo posto: «Conosco Noel piuttosto bene: è un cantautore straordinario e una persona davvero simpatica. È una possibilità». Cowell sta per lasciare lo show perché intende lanciare una versione statunitense di X Factor.

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giovedì 18 febbraio 2010

Niente ritorno negli Oasis per Bonehead

oasisnotizie - ripr. ris. Ringraziato da Liam sul palco dei Brit Awards insieme ai vecchi compagni di band, Paul Arthurs alias Bonehead ha commentato così il gesto dell'amico, che ha lanciato il premio verso il pubblico: «Penso che abbia fatto bene, il suo è un gesto proprio adatto i Brit Awards. Voglio dire ... ha vinto Lady Gaga? Ma per favore ...». Poi rivela: «Sapevo della nostra vittoria e sapevo che Liam sarebbe andato a ritirare il premio, ma non mi aspettavo di essere citato. Però mi fa piacere. Dopo tutto in quel disco sono stato coinvolto anch'io». Ora è impegnato a registrare il nuovo album con la sua band, i Vortex, che saranno in tour per l'Europa ad aprile. Per questo, sull'ipotesi di un eventuale ritorno nella lineup degli Oasis, Bonehead è categorico: «Anche se me lo chiedessero non lo farei, neanche per 5 milioni di sterline, perché adesso sono completamente focalizzato sui Vortex. Però sono contento che Liam vada avanti con il suo materiale».

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Liam preoccupato dal Manchester City

oasisnotizie - riproduzione riservata Dopo l'ottima partenza sembra essersi esaurito l'effetto Roberto Mancini sul Manchester City. Dall'avvento dell'allenatore italiano, infatti, le sconfitte stagionali subite dai Citizens sono in numero uguale a quelle patite con l'ex allenatore Mark Hughes in un periodo più lungo. E Liam è preoccupato: «Stephen Ireland e Martin Petrov dovrebbero giocare sempre. Dobbiamo rinforzare la squadra. Carlos Tevez in attacco va benissimo, ma là davanti dovremmo fare qualcosa in più. Forse vinceremo una coppa, ma non possiamo spendere tutti quei soldi e poi non concludere un ca**o in Europa!».

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mercoledì 17 febbraio 2010

Liam in TV, altre polemiche

Prima lo scontro con Peter Kay, ora l'intervista rilasciata nel backstage al microfono della moglie Nicole, inviata di ITV2. E Liam è di nuovo nell'occhio del ciclone per le ultime parole pronunciate prima di salire sul palco. Oltre ad insinuare che qualcun altro in sala aveva litigato con lui, Ourkid ha concluso con un invito alla moglie: «Dai, andiamo a prenderci un bel po' di droga di prima classe!».

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Finisce su eBay il Brit Award degli Oasis

Il Brit Award vinto dagli Oasis è finito all'asta su eBay (mentre vi scriviamo sono 4 le offerte presentate). Il premio, o sedicente tale, ritirato da Liam ieri sera ha un prezzo di partenza di 4.900 sterline (oltre 5.600 euro). Il venditore assicura che «l'oggetto è in ottime condizioni, escluse alcune impronte digitali» e accetta offerte solo tramite Paypal. Vuoi fare la tua offerta? Clicca qui

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Liam risponde a Peter Kay

oasisnotizie - riproduzione riservata Non si è fatta attendere la risposta di Liam a Peter Kay, conduttore della cerimonia di consegna dei Brit Awards 2010 svoltasi ieri sera all'Earls Court di Londra. Come saprete, ieri sera il frontman degli Oasis non si è certo distinto per le buone maniere, avendo lanciato verso il pubblico la statuetta appena vinta per (What's The Story) Morning Glory.

Il gesto di Ourkid aveva spinto Kay ad apostrofarlo in modo non proprio amichevole ("knobhead", cioè "testa di ca**o") a microfono aperto, suscitando le risate della folla. Per fugare eventuali dubbi Kay ha poi scritto sulla sua pagina di Facebook: «E così ieri era la serata dei Brits e ho avuto l'onore di presentare la cerimonia, speciale perché coincideva con il trentennale. Congratulazioni a tutti i vincitori, compreso Noel Gallagher, che purtroppo non è stato menzionato (e che, per fortuna, non è un testa di ca**o)».

Questo pomeriggio Liam ha replicato tramite Twitter con queste parole: «Ascolta grassone del ca**o, io, da vero uomo del nord, sono stato educato a dire le mer*ate in faccia, non alle spalle. Live forever, LG».

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Nicole intervista Robbie e Liam si arrabbia

oasisnotizie - ripr. ris. Stando ad alcune voci, non avrebbe fatto piacere a Liam vedere la moglie Nicole intervistare l'ex fidanzato Robbie Williams. La Appleton, sposata con Liam dal 2008, ieri sera ha rivolto qualche domanda a Williams dietro le quinte dei Brit Awards, prima di intervistare anche il marito, che non l'avrebbe presa bene. La solita fonte (non si sa quanto bene informata) riferisce al Mirror: «Liam è illividito. Quando ha saputo che sua moglie ha parlato con il suo arcirivale, ha iniziato a borbottare e a camminare avanti e indietro».

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Noel canzona Liam dopo i Brit Awards

oasisnotizie - riproduzione riservata Divertente la reazione di Noel dopo aver assistito alla performance del fratello, che sul palco dei Brit Awards ha ricevuto il premio per il Miglior album degli ultimi 30 anni e poi l'ha scagliato verso la folla. Il maggiore dei Gallagher, uscito di casa brillo alle 4 del mattino dopo aver fatto festa con Noel Fielding, i Kasabian e Freddie Flintoff, davanti ai flash dei fotografi si è esibito in un'imitazione del fratello, dicendo con voce femminea (nella foto gigwise): «Oh guardate, mi è caduto il microfono!». Nel ringraziare i componenti degli Oasis, Liam non aveva fatto cenno al fratello.

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Video: Liam dietro le quinte dei Brit Awards

Liam intervistato dalla moglie Nicole Appleton dietro le quinte dei Brit Awards 2010.

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martedì 16 febbraio 2010

Video: Liam ai Brit Awards 2010

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Liam ritira il Brit Award vinto dagli Oasis

oasisnotizie - riproduzione riservata Un altro riconoscimento importante per gli Oasis, che hanno vinto il premio BRITS Album of 30 years, il premio per il Miglior album degli ultimi 30 anni, con (What’s the Story) Morning Glory?. A ritirarlo è stato proprio Liam Gallagher all'Earls Court di Londra, dove stasera si è svolta la cerimonia dei BRIT Awards. Liam è comparso a sorpresa e ha ringraziato tutti i componenti della band che hanno lavorato al grande disco del 1995, ad eccezione del fratello Noel, non citato. Poi si è incamminato verso il pubblico e con una mossa di sfida ha prima lanciato il microfono e poi la statuetta verso la folla. Gli Oasis hanno battuto la concorrenza di Dido, Duffy e Phil Collins.

Clicca qui per vedere il video

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Tregua in vista tra i Gallagher e Jay-Z

oasisnotizie - riproduzione riservata Sembra chiudersi definitivamente la querelle tra Jay-Z e gli Oasis. Nell'agosto 2008 il rapper aveva polemizzato pubblicamente con Noel Gallagher, che non aveva visto di buon grado la sua partecipazione al festival di Glastonbury perché poco compatibile con la tradizione rock della manifestazione. Altro motivo di contrasto era stata l'uscita dell'album O'Jayzis, una specie di duetto virtuale tra l'artista statunitense e la band di Manchester, non approvato da Liam e Noel. La polemica, in realtà, era già rientrata dopo poco tempo e le ultime parole di Jay-Z sembrano chiudere questo capitolo. «In passato con loro non sono mancate le discussioni, ma nessuno può negare che si tratti di una delle più grandi band del mondo. Non diventi così grande se non produci musica di altissima qualità - Se dovessero tornare insieme, sarebbe un vero piacere incontrarli», ha detto Jay-Z al Sun.

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lunedì 15 febbraio 2010

Robbie Williams: «Gli Oasis meritano il premio»

oasisnotizie - riproduzione riservata Gli Oasis meritano il Brit Award per (What's the Story) Morning Glory?, che si contende il titolo di Miglior album degli ultimi trent'anni insieme a dischi come A Rush Of Blood To The Head dei Coldplay e Urban Hymns dei Verve. A dirlo è Robbie Williams. «Tra i potenziali vincitori, gli Oasis meritano sicuramente il premio», ha detto Robbie al tabloid The Sun. «(What's the Story) Morning Glory? è il mio disco preferito da trent'anni. Nessuno può negare che si tratti di un album fantastico, se vince è perché lo merita». E sui dissapori avuti in passato con la band di Manchester, Robbie - che sarà insignito del premio Straordinario contributo dato alla musica (vinto dai Gallagher nel 2008) - chiude la questione: «Ormai siamo cresciuti tutti, quindi non ci sarà più nessun problema». Tra gli altri album in corsa per l'ambito riconoscimento figurano No Angel di Dido, Brothers In Arms dei Dire Straits, Rockferry di Duffy, Hopes & Fears dei Keane, No Jacket Required di Phil Collins, Diamond Life dei Sade e The Man Who dei Travis. La cerimonia è in programma domani sera all'Earls Court di Londra.

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Il Vaticano elogia gli Oasis

Come vi avevamo riferito ieri, gli Oasis sono nella top ten dei dischi consigliati dall'Osservatore Romano, il giornale ufficiale della Santa Sede. Ecco la motivazione espressa dal quotidiano:
A metà degli anni Novanta riesplode il pop britannico, fenomeno di cui sono protagonisti gli Oasis dei terribili fratelli Gallagher, figli inquieti - per usare un eufemismo - della working-class. (What's the story) Morning glory? (1995) rimane il loro piccolo capolavoro, mai eguagliato anche per le continue scazzottate con cui i due Gallagher amano affrontare le loro questioni domestiche e musicali. Merito del gruppo è certamente quello di aver raccolto la grande tradizione beatlesiana, riproponendola con accenni punk e un sound inequivocabilmente molto rock. Le chitarre distorte, uno dei marchi di fabbrica degli Oasis, offrono una sonorità satura, talvolta fin troppo accentuata. Come del resto le esperienze non certo specchiate dei componenti del gruppo. Ma come la storia del rock insegna, dal tormento spesso nascono gioielli come Don't look back in anger.

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domenica 14 febbraio 2010

Morning Glory «piccolo capolavoro», parola del Vaticano

Quest’anno, alla vigilia di Sanremo, l’Osservatore Romano ha diffuso un «piccolo prontuario di resistenza musicale» come antidoto alla marea «perniciosa» di canzoni festivaliere. Il popolare festival è un evento che non ha mai riscontrato l’entusiasmo del Vaticano, come si evince dall’iniziativa pubbicata dal giornale d’Oltretevere.

Bisogna prepararsi: «l’onda canora, invece di sommergere a mo’ di castigo le isole frequentate da ex famosi restii alla rassegnazione, inonderà implacabile l’etere fino alla prossima estate». Che fare, allora, per non restare completamente travolti e per ricordare che un’alternativa esiste? Semplice, tenere a mente una specie di decalogo musicale, il «prontuario della buona musica» appunto. Un sentiero idealmente segnato da alcune pietre miliari, «ovvero da alcuni dischi di cui non si può fare a meno per ritemprare gli esausti padiglioni auricolari dell’uomo mediatico». Ecco il decalogo musicale degli ever-green. Revolver, dei Beatles, si legge sul giornale della Santa Sede, è senz’altro la prima opera da consigliare. Il disco è stato pubblicato dai fab four nell’ormai remotissimo 1966.

Quarantaquattro anni portati egregiamente a cominciare dalla elegantissima copertina in bianco e nero di Klaus Voorman. Ma l’attualità del disco non si limita certo alla veste grafica. «Il disco segna una netta cesura con la produzione precedente e un punto di non ritorno per la musica leggera contemporanea. Alcune canzoni come Taxman e Got to get you into my life sembrano composte ieri».

La seconda pietra miliare è «If I could only remember my name» (1971), manifesto hyppie ascritto al sognante genio di David Crosby, ma alla cui produzione hanno partecipato tutti i migliori musicisti della West Coast, da Joni Mitchell a Jerry Garcia, da Neil Young a Jorma Kaukonen. Erano i giovani della generazione di Woodstock, ribelle e senza una direzione. Giovani troppo spesso votati all’autodistruzione, dalle cui canzoni trapela una fragilità esistenziale che ne spiega l’autolesionismo.

Il terzo disco è di nuovo inglese. Si tratta di «The dark side of the moon» dei Pink Floyd, che per quasi un decennio ha stazionato nelle top mondiali. «Forse anche per il suo enorme successo commerciale l’album è abbastanza inviso ai puristi che preferiscono altri lavori della band, come Ummagumma, certamente più tormentato e sperimentale. Ma la differenza che passa tra i due lavori è più o meno la stessa che distingue un sushi da una carbonara cucinata a regola d’arte».

Segue poi «Rumours» - dodicesimo disco dei Fleetwood Mac, tra i più venduti di tutti i tempi. Pubblicato nel 1977, «fonde in un intrigante mix le radici blues del gruppo statunitense con il meglio del pop inglese e americano, senza dimenticare il country». La sua forza sta nella deliziosa e riuscita «combinazione di strumenti acustici ed elettrici, ma ciò che rende Rumours un’opera importante, è la contraddizione tra la sua superficie allegra e l’angosciata intimità, fatta di rabbia, recriminazioni e perdita».

Al quinto posto si trovano atmosfere metropolitane. «The nightfly» di Donald Fagen, pubblicato nel 1982. «Un disco di nicchia, che non ha mai raggiunto il vero successo commerciale, ma che per i cultori del genere rimane un vero must».

Sempre nel 1982 viene pubblicato «Thriller» di Michael Jackson che può solo «fino a un certo punto essere considerato un disco di black music. In effetti Jackson aveva già cominciato la sua progressiva opera di scoloramento». «Thriller» resta il capolavoro del re del pop proprio per la sua forza innovativa rispetto agli schemi, ormai stereotipati, della black music.

Al sesto posto viene collocato Paul Simon, con «Graceland», che segna in qualche modo la nascita ufficiale della world music. «Due anni prima Simon si era imbattuto in un disco con la musica nera dei ghetti di Johannesburg. Ne rimase affascinato al punto da iniziare una personale ricerca, andando in Sud Africa, per carpire le sonorità dei musicisti locali».

Al settimo posto c’è «One» a giustificare la scelta di Achtung baby, settimo album degli U2 datato 1991. Ma One è solo la più riuscita di dodici canzoni ad altissimo contenuto musicale e testuale. «L’elettronica entra prepotentemente nel sound del gruppo guidato da Bono, anche se la parte del leone spetta alla chitarra di The Edge, aggressiva come mai in precedenza».

All’ottavo si trovano gli Oasis dei terribili fratelli Gallagher, figli inquieti - per usare un eufemismo - della working-class. «(What’s the story) Morning glory?» (1995) rimane «il loro piccolo capolavoro». Clicca qui per leggere la motivazione

«Supernatural» di Carlos Santana (1999) invece offre autentica «dignità a un filone, quello dei duetti, che si va affermando per ragioni di mercato. Oltre l’aspetto commerciale, il disco del chitarrista messicano, unico reduce della Woodstock generation ancora in auge, fa capire che, con chi sa davvero suonare, il tempo è galantuomo».

Infine il decimo posto è riservato a Bob Dylan al quale viene riconosciuta una «grande vena poetica che sconfina spesso nel visionario e, dopo la conversione, nel messianico». Tuttavia ha una «grandissima colpa» quella di aver dato il via a intere generazioni di cantautori «belle parole più tre note», che «in tutto il mondo - ma soprattutto in Italia - hanno messo a durissima prova le orecchie e la pa
zienza degli ascoltatori, pretendendo che a qualcuno potessero interessare i loro tortuosi percorsi».

Franca Giansoldati

(ilmessaggero.it)

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sabato 13 febbraio 2010

Liam e Noel Gallagher e le citazioni più belle dei Brit Awards


I fratelli Gallagher dominano la classifica dei Momenti più memorabili dei Brit Awards.

Oltre mille appassionati di musica hanno votato la loro citazione preferita tra le tante ironiche, dissacranti e graffianti che sono state proposte nel sondaggio commissionato da MySpace Music per celebrare il trentesimo anniversario dei prestigiosi riconoscimenti britannici.

Liam e Noel hanno una citazione ciascuno nella top ten e sono protagonisti di altre due citazioni di Mel C e Robbie Williams, che ai Brit Awards del 2000 invitò Liam a una rissa in televisione: "Così a qualcuno piacerebbe vedere me fare a botte con Liam? Pagherebbe per vederlo? Liam, centomila sterline tue e centomila mie (da devolvere in beneficenza, ndr): saliamo sul ring, facciamo a botte e potrete vederlo tutti in diretta televisiva, che ne pensi?".

Ecco la top ten delle citazioni

1 – (2007) Russell Brand "Amy Winehouse - her surname's beginning to sound like a description of her liver"

2 – (2000) Robbie Williams challenges Liam Gallagher to a televised fight "So, anybody like to see me fight Liam? Would you pay to come and see it? Liam, a hundred grand of your money and a hundred grand of my money? We'll get in a ring and we'll have a fight and you can all watch it on TV, what d'you think about that?"

3 – (1996) Liam Gallagher "Anyone tough enough to take us off the stage can come up now." Referring to the presenter, Chris Evans, he added: "It will take more than Ginger Bollocks to throw us off" ("Se c'è qualcuno forte abbastanza da buttarci giù dal palco, si faccia avanti adesso. Un minchione dai capelli rossi non basterà a buttarci giù dal palco. Ci vuole ben altro", riferendosi a Chris Evans, il presentatore)

4 – (2004) Justin Timberlake "This is only my first record so you guys stick with me, we've got depression and drug addiction to go through"

5 – (1998) Bjork accepts the best international female award: "I am a grateful grapefruit"

6 – (1996) Noel Gallagher to Michael Hutchence "Why is a has-been presenting to the gonna-bes?" ("Perché a presentare le giovani promesse c'è un vecchio arnese?". Noel fu di una cattiveria inaudita con Michael Hutchence, ex leader degli Inxs, visibilmente amareggiato dal gratuito attacco. Hutchence morì in circostanze tragiche l'anno dopo)

7 – (1997) Mel C (Sporty Spice) to Liam Gallagher "Come and have a go if you think you're hard enough". Gallagher had previously stated in the British media that he "wasn't going to the Brit Awards because if he bumped into the Spice Girls, he would smack them" ("Allora vieni se sei abbastanza forte". Mel C delle Spice Girls rispose così a Liam, che aveva dichiarato: "Non andrò ai Brit Awards perché se incontro le Spice Girls le prendo a schiaffi")

8 – (1996) Bob Geldolf presents Michael Jackson with a special award: "When he sings, it is with the voice of angels. When his feet move, you can see God dancing"

9 – (2004) Kerry Katona "You all look so clean and smell lovely… I just farted" (5%)

10 – (1995) Elton John "It's very nice to get this award at this time of life, going through the male menopause -- or even the female menopause" (4%)

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venerdì 12 febbraio 2010

Definitely Maybe miglior album d'esordio?

C'è anche Definitely Maybe nella lista dei dodici album selezionati da Mtv per il titolo di Miglior album di debutto di tutti i tempi. Clicca qui per votare nel sondaggio.

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giovedì 11 febbraio 2010

(video) Liam Gallagher il miglior frontman di tutti i tempi?

"I come first before any cunt! And that's my attitude!" urlava Liam Gallagher a una giornalista che gli chiedeva se venisse prima lui dei suoi fan. Correva l'anno 1996 e non è esagerato affermare che in quel periodo il mondo era ai piedi degli Oasis. Ma è davvero lui il miglior frontman di tutti i tempi? Q Magazine ha indetto un sondaggio per decretare l'Ultimate Frontman. Vuoi dare il tuo voto a Liam? Clicca qui.


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Noel non andrà al processo per Sullivan

oasisnotizie - riproduzione riservata Contrariamente a quanto riferito dai media britannici nei giorni scorsi, Noel non sarà presente al processo per Daniel Sullivan, già dichiaratosi colpevole di aver spinto violentemente il chitarrista dal palco del Virgin Mobile Festival nel settembre 2008, procurandogli la frattura di tre costole. Inizialmente prevista per venerdì 5 febbraio, la sentenza era stata rimandata al 23 marzo proprio per consentire a Gallagher di assistervi. La presenza in aula di Noel - che avrebbe dovuto leggere un victim impact statement - era stata vista da molti come un tentativo di rendere il processo il più aspro possibile ed era data per certa fino a pochi giorni fa, ma The Chief ha deciso di non oltrepassare l'Oceano. Ruth Kleinhenz-Nelson, pubblico accusatore, ha detto che la scelta è dovuta a difficoltà con la prenotazione del volo e di non alimentare il circo mediatico attorno al cantante.

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mercoledì 10 febbraio 2010

NME Awards, Gem Archer suona con Paul Weller

È di poco fa la notizia che Gem Archer suonerà con Paul Weller sul palco degli NME Awards. Lo ha detto a NME Radio lo stesso Weller, che il 24 febbraio riceverà il premio Godlike Genius alla O2 Brixton Academy di Londra.

(thanks to live4ever)

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Liam e Noel diserteranno i Brit Awards

oasisnotizie - riproduzione riservata Se qualcuno sperava che potesse essere la cerimonia dei Brit Awards ad offrire l'occasione per una riconciliazione dei fratelli Gallagher, deve rassegnarsi. Liam e Noel, infatti, sarebbero sempre più propensi a disertare l'invito a partecipare alla trentesima edizione del prestigioso premio, in programma la settimana prossima. Ai brothers, in corsa per il titolo di Miglior album degli ultimi trent'anni con (What's The Story) Morning Glory?, era stato riservato un tavolo da 14.000 sterline, ma il Sun, citando le solite, ineffabili fonti, dà per certo il loro forfait. «Liam e Noel non si parlano dalla serata di Parigi che ha segnato la separazione degli Oasis. Noel ora sta traslocando e Liam non conosce neanche il nuovo indirizzo del fratello. Ogni giorno gli organizzatori li cercano al telefono per sapere se verranno, ma nessuno dei due risponde alle chiamate. È come se l'uno si aspettasse le scuse dell'altro. Liam dovrebbe decidere all'ultimo minuto, proprio martedì». E, al di là del fatto economico, un tavolo vuoto non sarebbe certo il massimo per una serata televisiva.

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martedì 9 febbraio 2010

Tony Blair e la Cool Britannia di Noel e Liam

Sul Corriere della Sera di venerdì 30 gennaio è comparso un articolo su Tony Blair e la cosiddetta Cool Britannia degli anni '90. Viene citato anche Noel e viene riproposta la famosa copertina di Vanity Fair del marzo '97 con Liam e Patsy Kensit.

Ecco la scansione dell'articolo.

Clicca sull'immagine per ingrandire

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lunedì 8 febbraio 2010

Tutti puntano sugli Oasis: scommesse chiuse

A causa del grandissimo numero di puntate sugli Oasis, le scommesse su chi vincerà il Brit Award per il Miglior album degli ultimi 30 anni sono chiuse. La vittoria della band dei fratelli Gallagher con (What's The Story) Morning Glory? sembra, infatti, scontata. Gli avversari - Coldplay, Dido, Dire Straits, Duffy, Keane, Phil Collins, Sade, The Verve e Travis - sono decisamente sfavoriti. Secondo il tabloid inglese The Sun a impensierire gli organizzatori sarebbe proprio un'eventuale presenza in contemporanea di Liam e Noel in sala. Finirebbe ancora a chitarre sfasciate come a Parigi?

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domenica 7 febbraio 2010

(Video) Dieci anni fa usciva Go Let It Out

Sono trascorsi esattamente dieci anni dalla pubblicazione di Go Let it Out, primo singolo estratto dall'album Standing On The Shoulder Of Giants. In questo video d'annata, pubblicato ieri dal canale YouTube ufficiale della band, gli Oasis parlano dell'imminente uscita del loro settimo lavoro in studio.

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sabato 6 febbraio 2010

(Audio) Noel Gallagher su Manchester City e calcio

Ascolta qui sotto l'intervento di Noel in diretta al Danny Baker Show, in onda oggi su BBC Radio 5

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Memorabilia del 2000 in vendita su Oasisinet

oasisnotizie - ripr. ris. Domani la Big Brother Recordings Limited celebra il suo decimo compleanno. Nell'ultimo decennio l'etichetta, fondata sulle ceneri della Creation Records, ha venduto oltre 6 milioni di album degli Oasis solo nel Regno Unito. Per l'occasione oasisinet mette in vendita un pacchetto speciale in edizione limitata (300 copie) comprendente:

- maglietta vintage con il primo logo promo-only della Big Brother
- Il CD singolo Go Let It Out, il primo a uscire sotto l'etichetta Big Brother
- Esclusivo CD promozionale con il remix di Falling Down fatto dai Chemical Brothers
- Cartolina/adesivo della Big Brother

Il tutto è contenuto in una borsa di cotone con laccetto. E in più 10 fortunati clienti riceveranno un articolo speciale relativo alla campagna promozionale di Standing On The Shoulder Of Giants.

Per ordinare una copia del pacchetto clicca qui

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Toronto, sentenza posticipata: Noel vuole esserci

oasisnotizie - riproduzione riservata La sentenza per l'assalitore di Noel a Toronto, il canadese Daniel Sullivan, è stata posticipata per consentire alla rock star di depositare la sua dichiarazione sull'impatto dell'accaduto su di sé in qualità di vittima. Sullivan, che nel settembre 2008, ubriaco, si scagliò contro Noel facendolo cadere dal palco del Virgin Festival e procurandogli la frattura di tre costole, dovrà quindi attendere l'arrivo del chitarrista alla corte di giustizia di Toronto prima di conoscere il verdetto della giuria. Il giudice, seppur riluttante, ha accettato la richiesta della Corona inglese di ritardare la decisione, mentre John Collins, legale di Sullivan, dichiaratosi colpevole nel settembre scorso, ha detto: «Sullivan si porta questa croce addosso da un anno e mezzo. Lui e la sua famiglia hanno sofferto molto in termini emotivi». La sentenza era attesa per venerdì.

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