Source: NME
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Oltre 30 milioni di dischi venduti, pionieri del brit-pop che tanti proseliti avrebbe fatto nel mondo, di diventare famosi così, in un lunedì sera di primavera così lontano da casa, non l'avrebbero mai detto probabilmente neppure loro. Di certo non Liam Gallagher, il cantante della band, che a un certo punto qualche mese prima aveva accettato di fare entrare nel gruppo con il grado di leader, suo odiato, amato (ma forse più odiato) fratello maggiore Noel, condannando la band ad anni di litigi, a botte da orbi, concerti lasciati a metà e pranzi di Natale da incubo in famiglia, sotto allo sguardo preoccupato di mamma Peggy ,e al tempo stesso firmando il proprio assegno in bianco per il successo mondiale. Rissosi e genuini, egocentrici e geniali, questo sono stati gli Oasis. E quella sera del 31 maggio 1993 hanno mostrato per intero quel loro carattere, arrivando a un passo dal menarsi con il buttafuori. Sarebbe successo, qualcuno avrebbe chiamato poliziotti, e noi non li avremmo mai conosciuti. E invece eccoci qua.
“Noi siamo gli Oasis, dobbiamo suonare”. “In lista non ho nessun Oasis”. “Senti amico, devi lasciarci entrare, siamo venuti da Manchester per questo”. “Per quel che mi riguarda potete tornarci o andarvene a quel paese”. Fino a qui è cronaca. Da questo punto della storia in poi, però, le testimonianze divergono. La tesi imperante è che i manchesteriani, sempre più irrequieti, di fronte al diniego abbiamo dato in escandescenze e - complici del loro numero (almeno una dozzina di supporters più i cinque membri della band) abbiano iniziato a farsi violenti. A quel punto i gestori del locale, pur di evitare una rissa, avrebbero ceduto a farli suonare in apertura. Noel Gallagher ha più volte smentito questa tesi, e così hanno fatto anche i membri dei Boyfriends. Una tesi che non si regge, a parer loro, più per l’anatomia dei fatti in sé che per motivazioni etiche. Come avrebbero potuto dei ragazzini di Manchester menare le mani in trasferta, in un locale di Glasgow, e sperare poi di farla franca? La seconda versione, dunque, è più accomodante. Di sicuro la discussione accesa col buttafuori ci fu. Poi Noel chiese di mandare a chiamare Debbie Turner delle Sister lovers. A lei spiegò il problema e Debbie lo condivise con i Boyfriends, il cui batterista conosceva Noel per aver lavorato con lui come tecnico degli Inspiral Quartet. I due gruppi iniziarono a fare pressioni sugli organizzatori che, però, rimasero irremovibili: lo spazio per un’altra band non c’è. Poi sensi di colpa per aver preso in giro quei ragazzi, arrivati da Manchester con i soldi raccolti grazie a una colletta, ebbero la maggiore. Così le tre band in scaletta a ridosso del concerto si ritirarono sull’Aventino: o c’è spazio anche per gli Oasis, oppure non si esibirà nessuno, e addio incassi per il locale. Un compromesso, alla fine, si trovò: tutti avrebbero rinunciato a un brano così da raggranellare il tempo per far suonare tre pezzi in apertura di serata a quei ragazzi senza arte né parte. Gli Oasis entrarono. Guadagnarono i camerini, il diritto a stappare una birra e a salire sul palco senza aver neppure fatto un sound check. Ma tanto sarebbe bastato per fare la Storia.OasisNotizie è di nuovo su Facebook. Aiutaci a ripartire e crescere con un like alla nostra pagina. Clicca qui.
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Cresciuto a Burnage, a due passi dalle zone studentesche di Manchester, Noel Gallagher conosce bene Fallowfield. "Lavoravo in un ristorante che si chiamava Jabberwock. È un grande vecchio pub all'angolo […] Facevo il lavapiatti, solo il sabato sera. Uno dei ragazzi che lavorava lì era il batterista dei Magazine”. L'edificio che ospitava il Jabberwock è ora occupato dal locale 256 e dallo Studio Bar. "E, naturalmente, uno degli edifici più pazzi di tutti i tempi, il Toast Rack […] Poiché il giro per le foto della copertina dell'album ha richiesto alcuni giri e controgiri, ho ricevuto un sacco di vecchie foto di Manchester degli anni '60 e '70 e c'è un incredibile immagine del Toast Rack. Che cazzo di edificio pazzesco che è!".OasisNotizie è di nuovo su Facebook. Aiutaci a ripartire e crescere con un like alla nostra pagina. Clicca qui.
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L'ex chitarrista degli Oasis, 55 anni, e la scrittrice danese, 35 anni, erano stati fotografati insieme a Londra, fuori dal Chiltern Firehouse (lussuoso hotel e ristorante), ad aprile, tre mesi dopo la conferma ufficiale della separazione di Noel dalla moglie Sara MacDonald, 51 anni, con cui il musicista era legato dal 2000 e che aveva sposato nel 2011.
Una fonte ha raccontato al Sun di come Noel e Dorothea abbiano deciso di lasciarsi dopo aver faticato a trovare il tempo per uscire insieme: "Noel e Dorothea si sono goduti alcuni appuntamenti, ma la cosa non è mai decollata".
"Il suo programma per promuovere il suo nuovo album è estenuante ed è stato difficile per loro vedersi, figuriamoci andare ad un altro appuntamento", ha spiegato la fonte anonima.
A marzo amici vicini al frontman degli High Flying Birds avevano riferito al Sun che Noel era attratto da Dorothea perché la trovava "intelligente e sofisticata".
"Dorothea è molto affascinante, ma anche estremamente intelligente, di successo e colta, esattamente il suo tipo", aveva detto uno degli amici al tabloid.
Qualche giorno fa Noel ha scherzato sul fatto che non vede l'ora di incontrare "perky nanas" nel suo prossimo tour. Intervistato da Zoe Ball su BBC Radio 2, il musicista, 52 anni, ha ricevuto in regalo dalla conduttrice un una perky nana, il suo pasticcino australiano preferito. "Una vivace nanna? Spero di incontrare alcune di queste in tour se devo essere onesto", aveva commentato.
La scorsa settimana Noel ha riferito che i suoi brani sono stati scritti durante la rottura del suo matrimonio, aggiungendo: "Ho scritto tutte le mie canzoni nei mesi della pandemia di covid, ma non è questo il tema dei testi. La parola che userei per descrivere l'intero album è riflessiva. E per quanto riguarda l'atmosfera cupa, penso che sia stata influenzata anche da cose accadute nella mia vita privata, ma anche nelle canzoni più malinconiche c'è sempre una speranza".
Fonte: Yahoo
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