martedì 26 dicembre 2023

Just Another Rainbow, esce il 5 gennaio il primo singolo di Liam Gallagher e John Squire


Liam Gallagher e John Squire hanno annunciato il 21 dicembre la collaborazione di cui si è tanto parlato negli ultimi giorni.

Il primo singolo che vedrà lavorare insieme l'ex frontman degli Oasis e il chitarrista degli Stone Roses si chiama Just Another Rainbow e sarà pubblicato a breve. Nei giorni scorsi Gallagher e Squire avevano lasciato presagire, tramite alcuni post sui profili social, che la collaborazione, da tempo nei piani dei due, sarebbe stata annunciata a breve. E così è stato.

Per ora di concreto all'orizzonte c'è un singolo, al quale seguiranno altre uscite nel corso del 2024, uscite che culmineranno in un album. Just Another Rainbow, il primo assaggio del progetto collaborativo che vede impegnato Liam Gallagher e John Squire, chitarrista degli Stone Roses, è un singolo che uscirà il prossimo 5 gennaio in digitale e in vinile 7'', già disponibile in preordine.

La coppia aveva lasciato intendere che il tanto atteso supergruppo avrebbe fatto un annuncio già nei giorni scorsi, quando sui profili social di entrambi gli artisti erano apparsi dei video dei concerti tenuti dagli Oasis a Knebworth nel '96, con Squire come ospite alla chitarra, video accompagnati da commenti di stima reciproca.

A proposito di Just Another Rainbow, per la cui copertina, così come accadeva per gli Stone Roses, vede un disegno realizzato dallo stesso chitarrista, lo stesso Squire ha detto: "Per me l'interpretazione più ovvia è che si tratta di un brano sull'insoddisfazione e sulla sensazione che provi quando non riesci mai ad ottenere ciò che vuoi, ma non mi piace spiegare le canzoni, penso che questo sia un privilegio che appartiene all'ascoltatore. Significano ciò che vogliate che siano. Per me è una delle canzoni tra le più esaltanti tra quelle fatte insieme. Il che è strano".

Non è la prima volta che Liam Gallagher e John Squire collaborano. Già nel 1997 i due avevano lavorato al brano Love Me And Leave Me, contenuto in Do It Yourself, primo e unico album dei Seahorses, band nata dopo lo scioglimento degli Stone Roses. 
Nel 2002 Squire debuttò con il suo primo lavoro solista, Time Changes Everything, seguito due anni dopo dal successivo Marshall's House. Negli ultimi anni, al di là della breve reunion degli Stone Roses avvenuta nel 2012, il musicista si è concentrato principalmente sulla sua attività parallela di pittore e artista grafico.

Source: Radiofreccia



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sabato 11 novembre 2023

(Video) Materazzi ancora contro Noel Gallagher: "Neanche suo fratello gli vuole bene, parla troppo dell'Inter"

Intervenuto su Sportitalia (video qui sotto), Marco Materazzi è tornato a ironizzare su Noel Gallagher, noto tifoso del Manchester City, al quale ha replicato dopo l'uscita nel corso del recente concerto a Milano.

Incalzato dalla conduttrice Valentina Ballarini, Materazzi ha detto: "Parla troppo dell'Inter invece di parlare del City. Se nemmeno suo fratello gli vuole bene un motivo ci sarà. Litiga anche con suo fratello, quindi dov'è la novità? Se litigasse con me non ci sarebbe alcun tipo di problema. L'anno scorso si è presentato male: ha detto che in finale avrebbe voluto l'Inter e per poco non ci lasciava le penne. Anche lì abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e lui lo dovrebbe sapere. È tornato a San Siro (il 7 novembre per la partita contro il PSG, ndr) dicendo che tifa per il Milan e ci sta, perché è lecito, e il giorno dopo a Milano poteva evitare quello che ha detto". 

Qualche giorno fa Materazzi, commentando con una storia di Instagram il gesto di Noel (che dal palco di Milano l'8 novembre, accanto al cartonato di Pep Guardiola, aveva dedicato la canzone Don't look back in anger ai tifosi interisti e poi aveva fatto il dito medio a uno spettatore che gli aveva lanciato una sciarpa dell'Inter), aveva dato al musicista del pagliaccio. 



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giovedì 9 novembre 2023

Marco Materazzi dà del pagliaccio a Noel Gallagher per la dedica di ieri ai tifosi dell'Inter durante il concerto milanese

In concerto ieri sera al Mediolanum Forum di Assago (Milano), Noel Gallagher ha dedicato il celebre brano Don’t Look Back in Anger (letteralmente "non guardare indietro con rabbia") ai tifosi dell’Inter. Accanto al cartonato del suo amato Guardiola, sul palco accanto a sé, la star britannica ha voluto “salutare” i sostenitori dell'Inter, sconfitta nella finale di Champions League dal Manchester City qualche mese fa, dedicando loro uno dei più grandi successi degli Oasis.

Il gesto ha suscitato la riprovazione dell'ex calciatore dell'Inter Marco Materazzi, che nelle proprie storie di Instagram ha rilanciato il post della Gazzetta dello Sport mettendo una enorme faccia di pagliaccio sulla foto di Noel. 

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Recensione del concerto di Noel Gallagher a Milano: l'importanza di essere Noel

Io questa sera ho capito per la prima volta cosa significhi essere Noel Gallagher.

Perché puoi avere avuto il coraggio di lasciare la band che hai fondato e con cui hai venduto oltre 70 milioni di dischi in tutto il globo; perché puoi pure averne fondata un’altra che porta il tuo nome e che sta sulle scene da ormai 15 anni; puoi avere avuto collaborazioni con il gotha della musica mondiale che vanno dagli Who ai Chemical Brothers, passando per Coldplay, Prodigy, Beck, Paul Weller, Johnny Marr (che ha partecipato in ben tre dei pezzi dell’ultimo album “Council Skies”) ma ci sarà sempre quello stronzo che ti chiede «Oh, mi fai So Sally can wait?!?»

E partendo da questo aspetto, allora capisci perché ti trovi di fronte ad un concerto in cui Noel insieme ai suoi High Flyng Birds riempie il Forum di Assago e lo fa cantare a squarciagola… le canzoni degli Oasis! Ma approfondiamo questo concetto con la cronaca dell’evento.

La band sale sul palco con precisione svizzera alle 20.30, in formazione classica: Gem Archer (chitarra solista), Russell Pritchard (basso), Mikey Rowe (tastiera), Chris Sharrock (batteria) e le coriste Audrey Gbaguidi, Jessica Greenfield e Charlotte Marionneau. Noel segue a ruota e si presenta con Pretty Boy, il primo singolo dell’album 2023, che è proprio uno di quei tre pezzi in collaborazione con l’ex leader dei Jam, che è anche stato di recente remixato da Robert Smith dei Cure.

Neanche il tempo di godersi il boato del Forum che lo saluta, che The Chief riparte subito con Open the Door, See What You Find, accompagnato alle sue spalle da un wall con fantasie psichedeliche anni Settanta. Al termine, del brano parte un coro per Noel che lui zittisce scherzosamente con uno «Shhhh!» e, cambiandosi la chitarra acustica con una elettrica, attacca con il brano eponimo Council Skies. Re-imbraccia di nuovo la fidata acustica e propone We’re Gonna Get There in the End, un pezzo con influenze marcatamente beatlesiana, che fai il pari con la successiva Easy Now in cui sembrerebbe quasi che John Lennon avesse fatto un’incursione in una session degli Oasis.

Dopo la carrellata dei singoli dell’ultimo album che conclude il primo set, Noel ha forse il primo vero contatto con il pubblico italiano, salutandolo con un «Ciao Milano!» che apre le danze al repertorio “storico” degli High Flying Birds: You Know We Can’t Go Back fa pestare come un matto il batterista che attiva il palazzetto, che con la prima ballad della serata We’re On Our Way Now accenna i primi cori sul ritornello, per poi portare le mani al cielo sulle note di Heat Of The Moment che sancisce il primo vero momento di sing aloud della serata. Seguono If I Had A Gun (canzone gallagheriana per antonomasia), AKA… What A Life! (che il cantante dedica ai tifosi del Manchester City) e si chiude il secondo set con la malinconica Dead In The Water che la gente canta a menadito, perché forse la percepisce come l’ideale punto di congiunzione verso i sound degli anni Novanta e della band che il Nostro aveva fondato con il fratello Liam e con altri tre squinternati di Manchester. (Il motivo per il quale credo che almeno l’80% delle persone sia qui ad Assago questa sera… a stare bassi!).

È proprio a questo punto della serata che immagino uno scenario distopico, un misto tra Squid Game e i giochi alcolici del college Americani, in cui ognuno dei presenti dovrebbe bersi a goccia un chupito ogni qualvolta che viene pronunciata la parola “Oasis“. Lo penso a ragion veduta, perchè in tutta la serata quel nome Noel non lo ha mai pronunciato e per avvisarci del cambio di repertorio, ha usato la perifrasi sibillina “adesso passiamo agli anni Novanta“: il Forum ha letteralmente ululato all’annuncio, ma forse forse dentro il cantante ha aperto la ferita che non si rimargina mai, perché in ogni data dei suoi tour il “Noel attuale” deve combattere con il “Noel degli Oasis” (Ale, bevi a goccia!) che ogni sera lo sfida a fare meglio di quello che era riuscito ad inventarsi il quel decennio mirabile. E quasi me lo vedo tornare indietro nel tempo come Marty McFly, che dice al sè stesso di (What’s the Story) Morning Glory? che se non avesse smesso di stuzzicarsi con suo fratello, a breve tutto quel successo avrebbe potuto svanire!

Mi sveglio da questo trip, quando lo sento chiederci se per caso ci ricordiamo di una canzone chiamata Stand by me cantata sempre da quel gruppetto inglese che inizia con la O: quando siamo tutti pronti a cantarla a squarciagola, lui ci dice «Bene, parlavo del suo lato B: Going Nowhere!». Nonostante l'”inganno della cadrega” (in stile mancuniano), parte ufficialmente il set delle cover degli Oasis (Ale, bevine un altro!). Con The Importance Of Being Idle, dall’alto si vede uno stormo di lucciole digitali formato dagli smartphone intenti a riprendere il primo assolo di chitarra del signor G. che poi infiamma letteralmente il Mediolanumforum con The Masterplan, un pezzo sottovalutatissimo nel ’95 (quando uscì come b-side di Wonderwall), che ha avuto una seconda giovinezza nel ’98 quando è stato pubblicato l’album omonimo (che conteneva tutti i lati b del gruppo con la O più un paio di inediti) e che oggi sembra essere diventato una sorta di inno generazionale del brit-pop: questo ovviamente a mio (in)sindicabile giudizio!. La scelta successiva di Half The World Away ad essere onesti abbassa un po’ il mood creato fino ad ora, che però ritorna immediatamente alto con Little by little che, forse complice l’acustica non troppo perfetta del palazzetto, mi è sembrata arrangiata in maniera leggermente diversa dalla versione album del 2002 – meno ballad e più distorta – chiudendo il terzo set del match tra “Noel ’90” e “Noel ’20”, avviandoci all’encore.

Il dado è tratto: la band rientra e con lei anche Noel che sadicamente ci tiene sulle spine chiedendoci se ci piaccia Bob Dylan o almeno io intendo così, ma ne ho conferma quando parte la sua cover personale di “The Mighty Quinn“.

Quando siamo pronti ad aspettarci QUELLA intro di piano, di QUELLA canzone che tutti gli chiedono e che tutti si aspettano (noi compresi, ovviamente), eccolo che ci prolunga l’attesa, proponendoci la sua versione di Live Forever che ai tempi di Definitely Maybe veniva naturalmente cantata da Liam G e che quindi nella interpretazione di Noel (comunque autore della suddetta) sortisce in qualche modo un effetto straniante. Non abbiamo però tempo di pensare alla perturbanza del pezzo appena concluso che – non prima di uno sfottò ai tifosi interisti per quanto successo nella scorsa finale di Champions – quella intro di piano arriva per davvero, viene doppiata da tre note di chitarra elettrica che lascia spazio alle parole «Sleep inside the eye of your mind…» e il resto è storia, perché ovviamente su Don’t Look Back In Anger, l’intero Forum si sostituisce alla voce del cantante per tutto il pezzo, fino ad esplodere inevitabilmente su quella benedetta/maledetta strofa «So Sally can wait, she knows it’s too late» che mi riporta al quesito iniziale, prima che The Chief e tutta la band si congedino: Noel Gallagher sarà per sempre schiavo del passato degli Oasis (Ale, bevi!) o è proprio grazie ad essi che può continuare a sperimentare in ambito musicale, con la speranza che col tempo qualcuno gli chieda implorante di fargli un pezzo dei High Flying Birds?

Con questo dubbio torno a la maison, pensando a McCartney che pur avendo ingranato qualche buon album con i Wings, si porterà per sempre dietro l’eredità ingombrante dei Fab 4; oppure a Sting, che seppur con una decina di album da solista alle spalle, avrà sempre da fare inevitabilmente i conti con il repertorio dei Police; oppure al Martellone di Boris, che nonostante tutti gli sforzi accademici ed attoriali per scampare dai suoi esordi trash-comici, si porterà sempre dietro il fardello del “bucio de culo“.

Ma per me Noel resta comunque l’icona indiscussa del brit-pop e nessuno potrà mai levargli questo scettro. Nemmeno il fratello con cui cantava nel gruppo con la O, anche se per noi Millenials sarebbe bello vederli almeno ancora una volta insieme sul palco con la formazione originaria degli Oasis (bevi!).

Articolo di Alessandro Amendolara.
Foto di Marco Arici.

Source: Rockon





CLICCA QUI per la photogallery completa

Scaletta:

Pretty Boy
Council Skies
Open the Door, See What You Find
We're Gonna Get There in the End
Easy Now
You Know We Can't Go Back
We're on Our Way Now
In the Heat of the Moment
If I Had a Gun...
AKA... What a Life!
Dead in the Water
Going Nowhere 
The Importance of Being Idle 
The Masterplan 
Half the World Away
Little by Little 
Quinn the Eskimo (The Mighty Quinn) (Bob Dylan cover)
Live Forever
Don't Look Back in Anger (video qui sotto)

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mercoledì 8 novembre 2023

Noel Gallagher al Corriere della Sera: "Senza le canzoni degli Oasis Liam non riempirebbe manco un posto da 30 persone. Auguri a lui, ma io guardo avanti"


Visto che di reunion non se ne parla, le strade dei fratelli Gallagher sono sempre più divergenti. Liam, il frontman, ha annunciato un tour solista per celebrare i 30 anni di quel capolavoro che fu «Definitely Maybe». Dopo quella serata parigina del 2009 in cui volarono chitarre e si ruppero famiglia e band, Noel ha cercato una sua strada che, almeno nei suoni e nella ricerca, ha provato ad allontanarsi dal passato comune.

Noel, lei sarà questa sera al Forum di Assago per uno show dove protagonista è la sua musica più di quella del passato. Tocca a suo fratello incarnare l’eredità della band?

«Non credo sia proprio così in termini di eredità. Però sì, io ho pubblicato un album pazzesco e a dire la verità, se Liam non suonasse le canzoni degli Oasis non riuscirebbe a riempire nemmeno un posto da 30 persone. Quindi gli faccio gli auguri senza alcun problema: però io sono un artista che va avanti seguendo il proprio passo e scrivendo canzoni che sono tanto buone quanto quelle che ho scritto per gli Oasis».

Quelle dell’ultimo «Council Skies» sono dark e malinconiche... una cosa che uno non si aspetta da Noel Gallagher...

«Ho scritto un sacco in lockdown, e ho via materiale per altri due dischi: siccome è stato un momento abbastanza cupo probabilmente è un riflesso di quello. E forse conta anche il fatto che non stavo attraversando un momento personalmente felice. Nei concerti però questo elemento non si sente: sono sempre una grande festa».

Nella title track lei canta di una stella cadente da catturare per brindare a giornate migliori... Lei le ha vissute: quale è stata la stella cadente?

«Quella della stella è un’analogia per indicare la cattura di un sogno ma la frase si riferisce ai giorni migliori che devono ancora venire e non a quelli del passato. Non mi piace vivere nel passato».

Guardiamo al futuro allora. La preoccupa l’idea che quando lei non ci sarà più qualcuno possa aprire i suoi cassetti e i suoi archivi come è accaduto in questi giorni con «Now and Then», l’inedito dei Beatles?

«Non vorrei morire e lasciare tutto in un cassetto, vorrei che anche i brani che ritengo meno buoni uscissero. Anche perché tanti pezzi che ho pubblicato non mi sono piaciuti ma hanno trovato un pubblico che li ha apprezzati».

Gli U2 sono a Las Vegas con uno show tecnologico e spettacolare. La convince questa dimensione kolossal, o la musica rischia di andare in secondo piano?

«Io ho un approccio diverso rispetto a quello degli U2, ma quello è il più grande show sulla Terra. Io non proverei mai fare una cosa simile, ma è quello che loro fanno sempre. Non conta quanto grandi sono i loro spettacoli, hanno un frontman straordinario che è più grande dello show stesso».

Se l’A.I. è il futuro, Tik Tok è il presente. Cosa penserebbe se una sua canzone diventasse virale per merito di un balletto o una challenge adolescenziale?

«Il primo pensiero è: ma mi pagano? Se pagano non me frega nulla anche se la canta una capra...».

Il fatto che una canzone possa essere scritta da un’intelligenza artificiale la preoccupa? Il suo posto di lavoro è a rischio?

«Sparirà il ruolo di cantanti e cantautori di m... E questo non è tanto male. Ma un robot non potrà mai fare quello che faccio io. Non c’è modo che possa scrivere una canzone come “Dead to the World”: non ha la profondità emotiva per trovare quelle parole».

«Definitely Maybe» l’anno prossimo compirà 30 anni. Cosa ricorda di quel momento?

«Quando stavamo registrando quell’album pensare a 30 anni avanti nel futuro sembrava qualcosa di incredibile. Trent’anni prima era il 1964, nel mezzo dei Beatles... Pensare che sia durato così tanto fa impressione».

Lei tifa City, lo scorso giugno aveva detto di volere in finale di Champions l’Inter perché erano «scarsi»...

«In verità, l’Inter ci ha reso la serata molto difficile e sono stati quasi vicini a vincere. No, non lo ripeterei».

Intervista di Andrea Laffranchi

Source: Corriere della Sera

CLICCA QUI PER L'IMMAGINE IN HD

Qui sotto l'articolo su Noel comparso oggi su Leggo




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martedì 7 novembre 2023

Video e foto: Noel Gallagher in concerto a Düsseldorf, domani sbarca a Milano per il live al Mediolanum Forum

Seconda tappa del tour invernale di Council Skies, l'album di Noel Gallagher. Dopo essersi esibito ad Amsterdam venerdì 5 novembre, ieri sera l'ex Oasis è stato di scena a Düsseldorf, in Germania, mentre domani sarà in concerto al Mediolanum Forum di Assago (Milano).
Ecco la scaletta, probabilmente la stessa di domani in Italia:

Pretty Boy
Council Skies
Open the Door, See What You Find
We're Gonna Get There in the End
Easy Now
You Know We Can't Go Back
We're on Our Way Now
In the Heat of the Moment
If I Had a Gun...
AKA... What a Life!
Dead in the Water
Going Nowhere
The Importance of Being Idle
The Masterplan
Half the World Away
Little by Little
Quinn the Eskimo (The Mighty Quinn)(Bob Dylan cover)
Live Forever
Don't Look Back in Anger



VIDEO INTEGRALE DEL CONCERTO DI IERI (DIRETTA YOUTUBE)

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sabato 28 ottobre 2023

Liam Gallagher: "Il mio disco con John Squire sarà il migliore dai tempi di Revolver dei Beatles"

Liam Gallagher ha annunciato che il suo prossimo album realizzato insieme a John Squire sarà "il miglior disco dai tempi di Revolver dei Beatles".

Squire, chitarrista degli Stone Roses, era stato l'ospite speciale dei concerti tenuti da Liam Gallagher nel parco di Knebworth nel giugno 2022, mese in cui era salito sul palco per eseguire Champagne Supernova, come fatto nel 1996, quando a Knebworth si erano esibiti gli Oasis. 
"Super gruppo in arrivo LG JS", scriveva in un tweet Liam qualche mese fa, ventilando l'ipotesi di una collaborazione con Squire.

Lo scorso settembre, durante un’intervista con Matt Wilkinson su Apple Music 1, Gallagher aveva confermato che i due avevano "sicuramente" intenzione di lavorare insieme. In risposta alla richiesta di Wilkinson di un aggiornamento, Gallagher aveva detto: "Sì. È una cosa seria, amico, ma abbiamo delle cose da fare prima, e lui ha delle cose da chiarire e così via, ma sì, sicuramente farò qualcosa prima o poi". Di recente ha poi annunciato che il suo nuovo album – il seguito di C'Mon You Know del 2022 – è stato completato.

Il 23 ottobre il cantante ha risposto su Twitter a un fan che gli chiedeva cosa aspettarsi dall'uscita del disco collaborativo l’anno prossimo. Ha risposto con: "È il miglior disco dai tempi di Revolver". 

Un altro fan ha risposto al tweet di Gallagher definendolo una "dichiarazione forte" da fare e ribadendo che "Revolver è la Bibbia", ma il cantante ha risposto ribadendo la sua certezza sulla grandiosità del progetto: "Quello che sta per arrivare è più grande. Sarò umile: gli pi**ia in testa".

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domenica 22 ottobre 2023

Liam Gallagher: "Noel ha rifiutato di partecipare al nuovo tour di Definitely Maybe". Il chitarrista: "Cerca di riscrivere la storia e mente"

Com'è noto, qualche giorno fa Liam Gallagher ha annunciato un tour per celebrare il trentennale di Definitely Maybe, il primo album degli Oasis. La tournée, che vedrà il cantante impegnato insieme alla band con cui si esibisce come solista e a Paul “Bonehead” Arthurs, chitarrista ritmico degli Oasis dal 1991 al 1999, ha fatto registrare già il tutto esaurito per tutte le date, con vendite di 250.000 biglietti in un solo giorno. Sono andate sold out anche le due date aggiuntive di Londra e Manchester, annunciate successivamente proprio a causa dell'elevata richiesta.

Rispondendo a una domanda che gli è stata posta su Twitter (ormai chiamato X), cioè "Ci farai una sorpresa e Noel si unirà al tour di Definitely Maybe o no?", Liam ha risposto seccamente: "Gli è stato chiesto e ha rifiutato". 

Secondo quanto riportato dal tabloid Daily Star, Noel Gallagher non è proprio convinto che il fratello voglia davvero una reunion del gruppo e avrebbe ricordato (il condizionale è d'obbligo, visto che le parole del tabloid sono sempre da prendere con le pinze) come l'ultimo anno nella band sia stato terribile.

"L'ultimo tour non è stato felice", avrebbe detto Noel. "L'altro tizio (il fratello Liam, ndr) sta cercando di riscrivere la storia dicendo che era tutto dannatamente fantastico. Non lo era. È stato un anno dannatamente terribile per gli Oasis. Hai una sola possibilità nella vita. Perché essere infelice? Che sia la tua vita personale o professionale, perché? Stai solo sprecando una cosa preziosa".


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lunedì 16 ottobre 2023

Liam Gallagher ha annunciato il tour per il trentennale di Definitely Maybe degli Oasis

Liam Gallagher ha annunciato il tour per il trentennale di Definitely Maybe, l'album di debutto degli Oasis pubblicato nell’estate del 1994. Sarà beninteso un tour solista. Gallagher ne aveva parlato a inizio anno e ora l’ha reso ufficiale.

Il tour del trentennale prevede per ora 12 date tra Regno Unito e Irlanda, la prima delle quale a Sheffield il 2 giugno 2024. I concerti a Manchester, la città degli Oasis, saranno tre. I biglietti saranno messi in vendita venerdì 20.

"L’album più importante degli anni ’90, senza alcun dubbio", ha scritto Liam condividendo la notizia. "Non sarei andato da nessuna parte senza quel disco e nemmeno voi, perciò festeggiamolo insieme LG x".

Verrà suonato l’album per intero, ma anche alcune selezionati lati b. Un comunicato stampa parla di pezzi preferiti dai fan dell’epoca, tra cui potenzialmente Whatever, Fade Away, Listen Up e Sad Song. Tempo fa Liam ha anche citato Half the World Away, interpretata in origine dal fratello Noel.

Source: Rolling Stone




DEFINITELY MAYBE 30 YEARS TOUR - JUNE 2024

02 – Sheffield, Utilita Arena
03 – Cardiff, Utilita Arena
06 – London, The O2
07 – London, The O2
10 – London, The O2
15 – Manchester, Co-op Live
16 – Manchester, Co-op Live
19 – Glasgow, OVO Hydro
20 – Glasgow, OVO Hydro
23 – Dublin, 3Arena
24 – Dublin, 3Arena
27 – Manchester, Co-op Live

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venerdì 13 ottobre 2023

Video (Tg2): La voce di Liam Gallagher negli annunci dei tram di Manchester

Stavolta non c'entra l'IA: nessuna intelligenza artificiale ha riprodotto illegalmente la voce di Liam Gallagher, ma è proprio il musicista inglese che ha deciso di diventare la voce che si ascolta negli annunci dei tram di Manchester.

A sorpresa, il cantante della famosa band inglese degli Oasis ha prestato la propria celeberrima ugola per le comunicazioni dei tram della Manchester Metrolink. Tutte le comunicazioni destinate ai passeggeri sono interpretate proprio dall'ex membro degli Oasis.

Questa trovata che entusiasma i fan del britpop arriva in occasione del festival Beyond The Music, una rassegna musicale e culturale che in questi giorni si tiene nella città di Manchester. Gli organizzatori del suddetto festival stanno incoraggiando i fan della musica a utilizzare i mezzi pubblici per andare e tornare dai concerti. Liam Gallagher quindi partecipa volentieri a una buona causa, di stampo ambientalista. Il cantante vuole anche "fare la sua parte" per incoraggiare le persone a sostenere i talenti emergenti, ha detto un portavoce del musicista di Manchester.

"Quando la richiesta è stata fatta per la prima volta dal sindaco di Manchester Andy Burnham, Liam ha apprezzato l'idea di sorprendere gli utenti del tram facendo le comunicazioni, e gli è stata data la possibilità di scegliere la sua linea preferita. Dovrete salire su un tram per scoprire qual è”. Sono le parole del portavoce di Liam Gallagher, riportate nelle scorse ore dalla BBC.

Oltre 100 artisti si esibiranno in 17 location a Manchester in occasione del festival Beyond the Music targato Manchester. La kermesse è iniziata mercoledì 11 ottobre e andrà avanti fino a domani, sabato 14 ottobre. Il sindaco di Manchester, Andy Burnham, ha detto: "Fedele alle tradizioni di Manchester, Beyond The Music è uno sforzo cooperativo che mira a dare a tutti i protagonisti dell'industria musicale una voce e un'opinione uguali sul cambiamento di cui ha bisogno. Fare questo è il nostro obiettivo per rafforzare uno degli esportatori più importanti di Manchester e della Gran Bretagna. Certo non può esserci un modo migliore per segnare il lancio della Bee Network e del primo Beyond The Music che avere una delle voci più famose di Manchester che annuncia le fermate sulla sua linea Metrolink preferita”.

Il primo cittadino di Manchester, Andy Burnham, ha aggiunto: "Significa molto per noi che Liam abbia accettato di fare questo, mostrando il suo sostegno per la sua città natale. Sostenere le nostre eccellenze musicali e fornire a persone trasporti pubblici più economici e migliori da e per i nostri concerti è ciò a cui puntiamo. Sono sicuro che le tonalità dolci di Liam risveglieranno alcuni pendolari mattutini, illumineranno molti viaggi e faranno sorridere molte persone lungo il percorso”.

La Bee Network è stata lanciata il mese scorso. Si tratta del primo servizio di autobus a controllo locale da quasi 40 anni. La concessione degli autobus nella regione è l'inizio dei piani per una rete di trasporti integrata "in stile londinese", che combina bus, tram e treni.

Fonte: Sky TG24

Ecco il servizio del Tg2 del 13 ottobre 2023 dedicato a Liam Gallagher


 


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domenica 24 settembre 2023

Liam Gallagher annuncia: "Ho appena finito di registrare un album"

Liam Gallagher ha lasciato intendere a un fan che il nuovo album è pronto. Attraverso una conversazione su Twitter il rocker di Manchester ha rivelato che il seguito di C’mon You Know sarebbe completo e finito. 

Alla domanda del fan su quando annuncerà un tour, Liam ha risposto: "Ho appena finito di registrare un album, dammi un attimo, cazzo". 

Lo scorso 11 agosto Liam ha pubblicato il nuovo album live Knebworth 22, con il meglio delle due serate trionfali a Knebworth Park registrate nel 2022.

Fin dall'inizio la carriera solista di Liam Gallagher è stata una straordinaria rinascita che ha visto tutti e tre i suoi album in studio "As You Were", "Why Me? Why Not." e "C'mon You Know" entrare direttamente alla posizione #1 nella classifica album in UK. Anche l’album "MTV Unplugged" ha raggiunto la vetta delle classifiche, mentre l'album live "Down By The River Thames" si è piazzato #4 nella classifica album in UK, dopo essere uscito lo stesso giorno di "C'mon You Know".

Source: Virgin Radio

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mercoledì 20 settembre 2023

Oasis, arriva la ristampa di The Masterplan, la raccolta delle B-side uscita 25 anni fa

Il 3 novembre uscirà in formato da collezione in edizione limitata la riedizione di The Masterplan degli Oasis via Big Brother Recordings Ltd. A 25 anni dall'uscita originale verranno resi disponibili nuovi formati tra cui cd, musicassette color crema e doppio vinile in edizione limitata (argento, marmo verde e nero e LP neri). I nuovi formati presentano audio rimasterizzato, tratto dalle ristampe di Chasing the Sun, disponibile per la prima volta in un'unica raccolta. Qui sotto il trailer dell’album.

The Masterplan è una raccolta di lati B originariamente presenti nei singoli dei primi tre album degli Oasis, Definitely Maybe (1994), (What's the Story) Morning Glory? (1995) e Be Here Now (1997).

Uscita nel 1998, la raccolta si è classificata al secondo posto nella classifica ufficiale degli album del Regno Unito, vendendo oltre 122.000 copie nella prima settimana. Ha ottenuto il triplo disco di platino e ha venduto oltre tre milioni di copie in tutto il mondo.

Lungi dall’essere inferiori ai lati A, molte delle 14 tracce presenti in The Masterplan sono state apprezzate quanto i più grandi successi della band. Gli Oasis seguivano la tradizione di artisti come The Jam e The Smiths, entrambi hanno influenzato Noel che ha sempre avuto molta cura dei propri B-side. L'album include diversi brani storici degli Oasis, come "Acquiesce" (originariamente presente nel disco singolo di "Some Might Say") e cantata da entrambi i fratelli Gallagher, e "Half The World Away" (dal disco di "Whatever") che in seguito divenne famosa come colonna sonora della serie comica "The Royle Family", per non parlare dell'epica traccia del titolo, "The Masterplan" (originariamente quarta traccia bonus sul singolo di "Wonderwall"), che Noel ha spesso descritto come una delle sue migliori canzoni. Inoltre "Talk Tonight", una registrazione acustica solista di Noel, "Stay Young", "Listen Up", "Going Nowhere", "Fade Away" e "Rockin' Chair".

Questo il link per pre order e pre save. Ecco la lista delle tracce e la copertina del disco:

1. Acquiesce (Remastered)
2. Underneath The Sky (Remastered)
3. Talk Tonight (Remastered)
4. Going Nowhere (Remastered)
5. Fade Away (Remastered)
6. The Swamp Song (Remastered)
7. I Am The Walrus – Live Glasgow Cathouse June ‘94 (Remastered)
8. Listen Up (Remastered)
9. Rockin' Chair (Remastered)
10. Half The World Away (Remastered)
11. (It's Good) To Be Free (Remastered)
12. Stay Young (Remastered)
13. Headshrinker (Remastered)
14. The Masterplan (Remastered)

Source: ondarock


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martedì 19 settembre 2023

Liam Gallagher adotta un cane dalla Thailandia e lo presenta ai fan su Twitter

Liam Gallagher ha adottato un cane dalla Thailandia, salvando il cane "molto coraggioso" nella giungla. 


Il cantante è stato immortalato, in un video condiviso su Twitter (social ormai chiamato X), mentre gioca con un nuovo membro della famiglia, di nome Buttons. In un altro scatto Liam è rannicchiato nel letto con il cane mentre dorme al suo fianco.

Liam ha rivelato: "Dopo tre mesi di affidamento la cagna era pronta a viaggiare per diecimila km in giro per il mondo. È stata una ragazza molto coraggiosa e la sua vita è cambiata per sempre".

Nella didascalia l'ex frontman degli Oasis ha aggiunto: "Dall'essere scaricato nella giungla thailandese a questo. Non avresti potuto inventarlo, Buttons".

"Ce l'hai fatta, ragazzina coraggiosa. È in mani sicure @liamgalllagher".

Un fan curioso ha chiesto come Liam abbia fatto ad adottare uno dei loro cani da salvataggio e il cantautore ha risposto che "ha fatto domanda proprio come tutti gli altri".

Nel documentario Liam Gallagher: 48 Hours At Rockfield, andato in onda su Sky, Liam aveva detto: "Non mi piace lo yoga e non mangio tofu. Bevo birra chiara e mi piace divertirmi. Non mi punisco per essere un tipo supermagro".

"Sono quello che sono. Non sono un cinquantenne che va in giro a predicare. Sarò così quando avrò ottant'anni, spero".

Nel corso del programma Liam ha rivelato che gli Oasis si erano segretamente separati già negli anni '90, molto prima che si separassero definitivamente nel 2009.

Mentre realizzavano il loro album del 1995 (What's the Story) Morning Glory? ai Rockfield Studios di Monmouth, nel Galles, Liam e suo fratello Noel, 54 anni, hanno litigato violentemente dopo essere andati al pub.

Liam ha detto: "Siamo stati lì circa sei mesi. Ci siamo lasciati, poi siamo tornati insieme. Ci sono state alcune zuffe, c'era una mazza da cricket, c'era una pistola ad aria compressa, si beveva molto".



Source: Daily Mail

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sabato 19 agosto 2023

Noel Gallagher aiutò Lars Ulrich a combattere la dipendenza dalla cocaina

Nel 2004, quando Lars Ulrich rinuncia all’ultimo momento a suonare al Download Festival a Donnington (il festival che raccoglie l’eredità del Monster of Rock in Inghilterra), dove i Metallica sono attesissimi, il chitarrista Kirk Hammett passa l’intero pomeriggio a cercare qualcuno che abbia il coraggio di suonare la batteria al suo posto e oltre al tecnico della batteria di Lars, Flemming Larsen trova un amico, Dave Lombardo degli Slayer e un fenomeno, Joey Jordison degli Slipknot, che salva il concerto e il festival suonando otto pezzi. Si dice che la causa del malore improvviso di Lars Ulrich, ricoverato in ospedale, sia un violento attacco di panico ma le indiscrezioni della stampa scandalistica inglese parlano anche del problema del batterista con la cocaina. “Assolutamente no! Magari fosse così, sarebbe stato più facile da spiegare” ha detto Lars Ulrich, “Ero nel pieno del mio divorzio, tante cose nella mia vita stavano andando totalmente fuori controllo, e il panico ha preso il sopravvento”.

Il problema delle dipendenze ha afflitto i Metallica fin dall’inizio della loro carriera (quando venivano chiamati ironicamente Alcohollica) è stato raccontato nel documentario Some Kind of Monster che testimonia il difficile periodo di recupero di James Hetfield e le dinamiche interne alla band durante la registrazione dell’album St.Anger del 2003. Uno dei contrasti più forti, non solo dal punto di vista creativo (mentre anche la formazione della band cambia con l’addio del bassista Jason Newsted e l’arrivo di Robert Trujillo) è quello tra James Hetfield appena uscito dalla rehab e Lars Ulrich nel pieno del suo periodo di trsagressione, che continua almeno fino alla metà del primo decennio degli anni duemila.

La svolta arriva, secondo quanto ha raccontato lo stesso Lars Ulrich in una intervista intorno al 2006, grazie all’aiuto sorprendente e inaspettato (e anche inconsapevole) di Noel Gallagher: "Sono sempre stato un fan degli Oasis", ha detto, "E sono rimasto colpito dalle dichiarazioni di Noel Gallagher e su come è riuscito a smettere con la cocaina. Mi sono detto: se l’ha fatto lui posso farlo anche io. E ho smesso da un giorno all’altro, mi sono detto: non ne ho bisogno, che si fotta". Il batterista ha detto di essere contento di averlo fatto prima che diventasse un problema: "Mi sono divertito per un po', ma non è mai stata una cosa seria o pericolosa. Per fortuna non abbiamo mai passato giornate chiusi in qualche stanza in paranoia a sbirciare fuori dal buco della serratura".

Source: Virgin Radio


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lunedì 7 agosto 2023

Noel Gallagher attacca Adele: "Fa canzoni di merda, la sua è musica per vecchi"

Dopo aver criticato la partecipazione dei Guns N' Roses a Glastonbury ("Quando ho scoperto che erano gli headliner del festival ho pensato: Cosa? Ma siamo seri? È una cagata totale. Ci sono tantissimi grandi artisti inglesi che hanno pubblicato un album quest’anno"), l'ex chitarrista degli Oasis Noel Gallagher non ha risparmiato nemmeno Adele, rivolgendole parole decisamente poco lusinghiere.

Intervistato a luglio per il podcast dell'amico Matt Morgan, a precisa domanda sulla musica di Adele, Noel ha risposto: "Se volete sapere cosa penso della musica di Adele, sinceramente dico che non so perché ci sia tutto clamore. La sua musica non mi piace, penso che sia musica fatta per i vecchi. Fanculo, porca miseria! Nominami una buona canzone di Adele! Sono dannatamente merdose. È dannatamente orribile. È la cazzo di Cilla Back. Trovo offensiva tutta questa cosa".

Già nel 2015 Noel ebbe a dire a Music Feeds: "È interessante notare che ultimamente nessuno mi chiede del mio amore per U2 e Coldplay. L'unico argomento di conversazione riguarda Adele". A Fasterlouder aveva poi detto: "Adele fa musica per nonnine e donne single". 

Source: Rolling Stone UK

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lunedì 10 luglio 2023

Stati Uniti, allarme bomba al concerto di Noel Gallagher e sito evacuato

Un allarme bomba ha interrotto il concerto di Noel Gallagher lo scorso weekend al Saratoga Performing Arts Center (SPAC), nello stato di New York.

L'ex Oasis è attualmente impegnato con i suoi Noel Gallagher's High Flying Birds nel tour americano in supporto al nuovo album Council Skies, che lo vede impegnato insieme a Metric e Garbage.

Stando a quanto riportato, le due band supporter avevano completato i loro show senza problemi quando la minaccia di una bomba nella venue ha allertato le forze dell'ordine. Lo show è stato immediatamente interrotto, impedendo a Noel Gallagher di salire sul palco, e il luogo è stato evacuato poco prima che gli headliner (artisti principali della serata) si esibissero.

Anche gli stessi Garbage, in un primo momento, non conoscendo la situazione in modo chiaro, avevanocondiviso sui social la propria meraviglia, dicendo di essere stati solo scortati fuori immediatamente per una non meglio precisata emergenza.

La situazione è stata chiarita il giorno seguente da una nota ufficiale della New York State Park Police che ha chiarito le motivazioni dell'evacuazione.

"L'8 luglio 2023, la polizia del New York State Park, la polizia dello Stato di New York, il dipartimento di polizia di Saratoga Springs, il dipartimento di polizia di Troy e l'ufficio dello sceriffo della contea di Saratoga hanno risposto a una minaccia di bomba al Saratoga Performing Arts Center", si legge nella comunicazione diramata dalle forze dell'ordine. "Per precauzione, il concerto al Saratoga Performing Arts Center è stato sospeso alle 21:40 e i partecipanti al concerto sono stati evacuati senza incidenti. I K9 hanno completato una perlustrazione del locale dopo che la folla è uscita, con risultati negativi risultati.

"Questo incidente è sotto inchiesta", si aggiunge alla fine, "questo caso sarà indagato come 'Minaccia terroristica provocata', un reato di Classe D".

Source: Radio Freccia

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martedì 4 luglio 2023

Servizio del TG1: La notte milanese di Liam Gallagher tra Oasis e sfottò all'Inter all'I-Days

Ecco il servizio del TG1 delle ore 20.00 del 2 luglio 2023 sul concerto del giorno prima di Liam Gallagher all'I-Days di Milano. Si parla dell'attesa reunion degli Oasis e dello sfottò di Liam ai tifosi interisti (con ringraziamento ai tifosi milanisti). Guardalo qui e iscriviti al nostro canale YouTube.



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domenica 2 luglio 2023

Liam Gallagher a Milano fra nostalgia degli Oasis, voce che cede e sfottò all’Inter

«C’è qualche fan degli Oasis qui stasera?». Domanda retorica che Liam Gallagher ripete tre volte, per aizzare la folla. Basta guardare velocemente le t-shirt che spuntano qua e là, insieme ai tantissimi cappellini da pescatore, suo marchio di fabbrica, per avere un’idea della nostalgia che pervade il pubblico nei confronti del gruppo di Manchester, scioltosi nel 2009 dopo l’ennesimo litigio con il fratello Noel. Anzi, sarebbe da capire se qualcuno fra gli oltre 27mila accorsi sabato sera all’Ippodromo Snai La Maura, sia venuto lì per il repertorio solista di Liam e non per risentire i pezzi degli Oasis. 

Il rocker britannico, 50 anni, lo sa bene e infatti nella scaletta del suo concerto agli I-Days (preceduto da The Black Keys e Nothing but thieves, stasera arrivano i Red Hot Chili Peppers e il 15 gran finale con gli Arctic Monkeys), dosa equamente brani suoi e quelli della mitologica band Britpop, partendo in quarta con «Morning glory» dopo essersi fatto annunciare dal coro da stadio Manchester City Champions Chant e da una serie di scritte sui maxischermi che lo descrivono, tra l’ilarità della gente, come «iconico», «umile», «alla mano», «zen» e una lunga serie di altri aggettivi lusinghieri e improbabili, ad accrescere il suo ego smisurato da rockstar. 

Parka e pantaloncini corti, consueto modo di protendersi sul microfono tenendo le mani dietro la schiena, Liam conferma il suo status di icona degli anni 90, acclamatissimo dalla gente. La voce, però, almeno in questa occasione non è certo quella di una volta, nonostante l’aiuto del pubblico e delle tre coriste che si aggiungono a una band di sei musicisti: «Certe sere la voce ce l’hai, certe altre no, è la vita», dice lui scusandosi e mettendo da parte per un attimo la proverbiale strafottenza. In poco più di un’ora di concerto, iniziato alle 22 e tagliato corto subito dopo le 23 dicendo «devo proprio andare bellissima gente», l’entusiasmo sale alle stelle sui pezzi degli Oasis, fra «Stand by me» e «Roll it over», chiudendo con «Cigarettes & alcohol», «Wonderwall» e «Champagne supernova», mentre si smorza sui pezzi suoi, meno conosciuti. 

I riferimenti calcistici, dopo il trionfo in Champions League della sua squadra, non si limitano all’inno iniziale: «Ci sono tifosi dell’Inter qui fra voi?» chiede Liam, tra qualche fischio e insulto. «E ci sono tifosi del Manchester City?», prosegue, alzando la mano, mentre la sconfitta subita a Istanbul brucia ancora. «Devo dire che i tifosi del Milan sono stati molto gentili mentre ero qui, grazie per tutto il vostro amore e rispetto», conclude dedicando loro «Wonderwall». L’ironia a Liam non manca, né la voglia di punzecchiare. Quel che manca sono gli Oasis. Ma per la reunion più attesa del rock (e anche da lui) bisogna aspettare, chissà quando, il nulla osta del fratello.

Source: Corriere della Sera

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(Video) Liam Gallagher dal palco: "Grazie ai tifosi del Milan per l'amore e il rispetto dimostrato a noi del Manchester City"

Durante il concerto di ieri sera all'I-Days di Milano, Liam Gallagher, cantante inglese e grande tifoso del Manchester City, ha ironizzato con i tifosi dell'Inter nell'introdurre la celebre canzone Wonderwall: "C'è qualche tifoso dell'Inter qui? C’è qualche tifoso del Manchester City invece?". 

E poi i complimenti ai tifosi rossoneri: "Devo ammettere che i tifosi del Milan sono stati molto carini quando siamo stati qui. Grazie per tutto il vostro amore e rispetto. Questa si chiama Wonderwall". 

L'ex Oasis ha voluto così omaggiare la vittoria del Manchester City contro l'Inter nella recente finale della UEFA Champions League.

Ecco il video con le parole di Liam.

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Recensione, video e foto: Liam Gallagher sul palco scalda i cuori nella notte milanese dell'I-Days 2023

Ieri sera Liam Gallagher si è esibito all'I-Days di Milano, all'ippodromo La Maura, dopo i Nothing but Thieves e i Black Keys.

"È da un po’ di tempo che penso che Liam Gallagher, la magnetica voce degli Oasis, rock’n’roll star degli anni ’90 e icona di un brit pop da birra al pub, cori da stadio (possibilmente a una partita del Manchester City) e attitude da spaccone sia ormai fuori tempo massimo. Troppo preso dai continui bisticci con il fratello Noel e dal tentativo di essere sempre e ancora supersonic con pezzi che ricordano gli Oasis abbastanza da non perdere i fan della storica formazione britannica, ma non così tanto da esserne una stucchevole imitazione, Liam sta invecchiando nella sua arroganza. 

Sempre più musicisti, più o meno giovani, si stanno mettendo alla prova in termini di tutela e valorizzazione delle differenze e delle minoranze (anche in musica, pensiamo anche solo all’attenzione per le produzioni non anglofone), di ampliamento dei propri orizzonti e di protezione dell’ambiente. In un contesto in cui avviene tutto questo, Gallagher appare terribilmente fuori luogo. Fornire prospettive inedite in termini tanto sonori quanto concettuali è uno dei compiti della musica e la musica che continua a ripetersi con irrisorie variazioni sul tema, senza prestare orecchio ai cambiamenti, presto inizia a raggrinzire. 

Anche se continua a mangiarsi il palco – Gallagher resta un grande performer e lo ha dimostrato anche ieri sera agli I-Days all’Ippodromo La Maura di Milano – il cantante britannico sta iniziando, nel suo ritenersi un celestiale profeta spirituale (parole sue, andate sul suo profilo Twitter), a parlare sempre più a se stesso e non a chi gli sta intorno. Un conto è farlo dopo la pubblicazione di album come Definitely Maybe o (What’s the Story) Morning Glory?, un altro è farlo dopo C’mon You Know, la terza prova discografica solista dell’ex Oasis uscita lo scorso anno. 

A Gallagher il pubblico non manca. Per molti fan ogni sua mossa è culto e quando partono Stand by Me o Champagne Supernova, la classica chiusura, ci si emoziona tutti. Ma la sensazione è sempre quella di un tuffo nel passato, che porta comunque una certa euforia dopo quelli che non credo dovremmo aver paura di definire brani minori, da Why Me? Why Not. a More Power, per citarne un paio. Se come dice qualcuno ciò che conta sono le idee, in questo set e nella carriera solista dell’artista non ce ne sono moltissime. 

La formula di ieri sera che all’artista britannico ha accostato i Black Keys, che pur avendo suonato prima di Gallagher non erano propriamente opening act, arricchisce l’esperienza (prima di loro si sono esibiti i Nothing but Thieves, ndr). Se vi eravate dimenticati di loro, vi aggiorno: dopo un paio di album più scarichi dei precedenti e una pausa di riflessione – e di progetti solisti – di cinque anni, nel 2019 Dan Auerbach e Patrick Carney sono tornati in forze con nuove produzioni di cui l’ultima, Dropout Boogie, del 2022".

(Rolling Stone)


"Dopo la pioggia che ha segnato e accompagnato il concerto di Travis Scott della sera precedente, il sereno è tornato su Milano ad accompagnare la serata rock proposta degli I-Days 2023 di fronte a circa 27.000 persone. Tre erano gli appuntamenti previsti nella giornata del sabato all’Ippodromo SNAI La Maura con un pubblico pronto a godersi le esibizioni di (nell’ordine) Nothing but Thieves, Black Keys e a chiusura Liam Gallagher (questi ultimi due co-headliner con set da 75 minuti cadauno).

Arrivano le 22.00 e a favor di tenebre, introdotto da cori da stadio (l’inno del Manchester campione) e un potente rock (Fuckin’ in the Bush firmato Oasis), torna sul palco dell’I-Days (dove era già stato nel 2018) Liam Gallagher, con tanto di parka d’ordinanza, bermuda e tra le mani le mitiche maracas e il tamburello. Ad accoglierlo un’ovazione del pubblico. L’attacco del concerto è tutto dedicato alla sua storia, o meglio a quella fantastica avventura con suo fratello. Ecco così che il cantante si riallaccia agli Oasis (indissolubile rapporto) per avviare i motori del concerto. Morning Glory e Rock 'n' Roll Star sono un bel e inevitabile inizio e scaldano il pubblico che ovviamente questi brani li maneggia e li appassiona. La band che lo accompagna (una “large band” composta da otto elementi e quattro coriste) spinge e picchia duro, sostenuta anche da un volume adeguato, con le chitarre protagoniste. Se quelle dei Black Keys erano anni ’70 qui siamo inevitabilmente nel mondo del rock anni ’90.

Liam sul palco fa Liam, canta sempre proteso verso il microfono, nel suo consueto modo, con la voce non perfetta e il suo fare che sembra tra lo strafottente e l’annoiato. Nelle aperture musicali viaggia per il palco, guarda in alto (forse attratto da una luna quasi piena che fa mostra sulle teste del pubblico) come su tutto ciò che lo circonda non lo riguardasse. Non è un mostro di empatia e anche quando si rivolge al pubblico lo fa con apparente “freddezza” e poco trasporto.

Nello sviluppo del concerto Liam si divide tra le sue canzoni da solista e i grandi successi della band. Ovviamente i brani storici sono ben accolti, un po’ più di distacco dalla platea sulle sue canzoni che sono molto in stile Oasis o meno li accomuna la band che lo accompagna. Tra le esecuzioni spicca Stand by Me che diventa un inno corale tra pubblico e palco.

Sul finire del set Liam punta molto sul suo repertorio e quello è il momento in cui il pubblico pare essere più distratto, lontano. Ma arriva subito una sterzata finale sulle note delle canzoni degli Oasis. Il trittico conclusivo, tutto dedicato al repertorio della band è coinvolgente, Soprattutto quando arrivano le prime note dell’iconica Wonderwall diventato un inno generazionale. Su Champagne Supernova si va tutti a casa, così, senza una parola. Tutti soddisfatti canticchiando Wonderwall ci si avvia all’uscita. L’impressione, che in realtà offre sempre Liam, è quella che il compito sia fatto, messo da parte anche questo concerto.... ma è solo un’impressione. La realtà è che si tratta di un concerto ben confezionato e più appassionante quando affonda le mani nel vecchio repertorio". 

(Rockol)

Vedi anche: Liam Gallagher dal palco di Milano ringrazia i tifosi del Milan

La scaletta: 

Morning Glory
Rock 'n' Roll Star
Wall of Glass
Better Days
Why Me? Why Not. (con un pezzo di Come Together alla fine)
Stand by Me
Roll It Over
Slide Away

More Power
Diamond in the Dark
The River
Once
Cigarettes & Alcohol
Wonderwall
Champagne Supernova

Per Liam si trattava della seconda data del tour europeo di quest'estate, dopo l'esibizione di venerdì 30 giugno al Rock Werchter, in Belgio. Prossimo appuntamento sabato 8 luglio al Mad Cool Festival di Madrid, in Spagna.
















 





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