domenica 28 dicembre 2014

Noel Gallagher mette in imbarazzo la figlia davanti agli One Direction

Chi non vorrebbe un padre come Noel Gallagher, uno che cresce la prole a sarcasmo, rock'n'roll e disprezzo per lo zio? Ebbene, forse la sua stessa figlia, Anais, ve lo cederebbe volentieri. E non solo per il bizzarro nome che le ha affibbiato.

La ragazza, alle soglie dei quindici anni, come la maggior parte delle sue coetanee è fan della boyband più in voga del momento, i One Direction. Solo che l'ex Oasis ha avuto l'ardire di metterla enormemente in imbarazzo proprio nel giorno in cui la dolce Anais si è ritrovata davanti il proprio mito, Harry Styles. E noi abbiamo trovato un nuovo motivo (come se ce ne fosse bisogno, poi) per volere un sacco bene al caro vecchio Noel.

Il fattaccio in questione ha avuto luogo a Londra qualche settimana fa. Lasciamo che sia proprio Anais a raccontarlo:

"Ero in un bar quando Harry entrò all'improvviso. Da tempo scherzavo sul fatto che probabilmente mi sarei bagnata se avessi incontrato uno dei One Direction dal vivo. Quindi mio padre cominciò a prendermi dentro col piede da sotto il tavolo e poi urlò: 'Stai per bagnarti adesso?'. Volevo morire, letteralmente".

La ragazza aggiunge, in ogni caso, che Harry gli è sembrato una persona molto carina e pare non aver dunque cessato di amare incondizionatamente la sua boyband del cuore nonostante la figuraccia e l'evidente avversione del padre Noel. Evidente avversione fino ad un certo punto, poi. Soprattutto se contiamo che il nostro, qualche settimana fa, nel corso di un'intervista rilasciata a Grazia, aveva sfidato Harry e soci a cantare uno a caso dei memorabili successi degli Oasis.

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giovedì 25 dicembre 2014

Noel Gallagher: "Mio fratello Liam deve fare un disco solista. Mi dispiace che i Beady Eye si siano sciolti"

In un'intervista rilasciata per l'ultimo numero del mensile Q Noel Gallagher (qui a lato fotografato il 23 dicembre all'uscita dai magazzini Harrods di Londra) ha parlato dello scioglimento dei Beady Eye, la band che il fratello Liam ha dichiarato defunta il 25 ottobre scorso con un messaggio su Twitter

"Sono molto fottutamente triste per i Beady Eye", ha confessato, "perché so che loro volevano proprio far sì che la cosa che funzionasse. Lo volevo io per loro".

"Ascolta", ha aggiunto. "L'altra sera ero in giro con Gem. La sensazione che ho io è che sia stato uno shock, anche se non l'ha colto del tutto di sorpresa. Sono strabiliato dal fatto che Liam abbia deciso di smettere, ma non resterà lontano dalle luci della ribalta per molto. Penso che Liam dovrebbe fare un disco solista, tirare fuori le sue carte, mettere il suo nome sotto i riflettori e scegliere di farlo".

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Nuovo singolo per Noel Gallagher, nel video c'è l'ex bassista dei Beady Eye

"Ho appena finito di girare il video per il nuovo singolo, cercatelo all'inizio di gennaio. Buon Natale da tutti quelli del quartier generale di Noel Gallagher". 

Con questo messaggio il musicista ha augurato buone feste ai suoi fan. Il prossimo singolo, pubblicato a gennaio, sarà Ballad of the Mighty I, il pezzo frutto della collaborazione tra Noel e Johnny Marr, anch'egli nel video. Il nuovo album di Noel, Chasing Yesterday sarà nei negozi dal 2 marzo 2015. 

Nella foto dal set del video, che il team di Noel ha pubblicato su Facebook insieme al messaggio, compare anche Jeff Wootton, bassista dei Beady Eye dal 2010 al 2013. 

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giovedì 18 dicembre 2014

Noel Gallagher racconta: "Ecco come compongo le mie canzoni. Seguo le melodie che piovono dal cielo"

Nel corso di una chiacchierata fiume con BBC Radio 4 per la serie Mastertapes (di cui vi abbiamo già parlato nei giorni scorsi), Noel Gallagher ha fatto alcune interessanti considerazioni sulle modalità secondo le quali compone i suoi brani. 

Il 47enne ha dapprima rievocato il giorno in cui ha composto il suo brano Everybody's on the Run, traccia di apertura del suo album di debutto come solista. 

"Ero lì a strimpellare nella mia stanza di albergo in Venezuela. La security ci disse di non uscire fuori, non a causa di Liam o di cos'altro, ma perché laggiù spesso ci sono rapimenti, e così cosa potevo fare? Ero lì seduto a guardare la TV venezuelana ... presi la chitarra e composi Everybody's on the Run". 

"Non so come me ne sia uscito con quei versi", ha raccontato Noel. "Di solito quando compongo le canzoni succede questo: una volta che ho trovato i primi tre accordi dell'intro, faccio: 'Wow, fantastici!'. A quel punto, una volta che ho definito la melodia, riesco a dare alla melodia una stabilità. Passo dunque al ritornello, che non è mai determinato dagli accordi, ma dalla melodia. Dopo l'esplosione di due, tre, quattro o cinque accordi, prende il sopravvento la melodia e a quel punto la canzone si scrive da sé. E la cosa mi stupisce tanto quanto stupisce chi ci sta ascoltando, perché io metà delle volte non so davvero da dove mi venga. Quando ho terminato di comporre questo brano, ho pensato che fosse incredibile e molto cinematografico". 

"Con l'ultimo disco degli Oasis avevo fatto un accenno a quel tipo di cosa", ha detto ancora Gallagher. "Quel coro che poi ho utilizzato per Everybody's on the Run, grazie a quell'ensemble che avevo visto cantare per Ennio Morricone alla Royal Albert Hall. Quando, però, fai un disco su commissione in una band con cinque persone e a tre persone non va giù l'idea del coro allora la cosa non va in porto per il disco. Devi fare la roba tua, così puoi fare ciò che vuoi, sai".

"Quando scrivo una canzone comincio sempre con la musica, con la melodia, mai con il titolo. Morrissey dice che inizia dal titolo? Credo sia tipico di un autore, di chi compone i testi. I chitarristi iniziano sempre con la musica. Io inizio sempre con la musica e seguo la melodia, le parole poi spariscono un po', fungono solo da punto di partenza per farmi partire con la melodia. I titoli sono irrilevanti, non servono a nulla. Non scarteresti una bella canzone sol perché ha un titolo schifoso. Per esempio adesso sto cercando un titolo per il mio prossimo disco. Non c'è nessuno che rinunci a comprare un disco perché ha un titolo schifoso e allo stesso modo nessuno lo comprerà grazie al suo titolo". 

L'ex Oasis non ama comporre i testi dei suoi brani, ma predilige crearne le melodie. "I titoli, i testi ... Ho smesso di scrivere molto tempo fa. Non mi piace scrivere, è una cosa troppo rigida per me. Il solo pensiero di scrivere qualcosa richiede troppo impegno per me. Quando vado in studio in testa mia so come suona un testo, perché l'ho cantato a me stesso migliaia di volte, ma ho sempre l'impressione che poi non mi suoni grandioso se lo risento con la melodia".

"Molti cantautori scrivono prima gli accordi, ma gli accordi sono noiosi, è una cosa che è già stata fatta in passato, capisci? Le melodie, invece, piovono dal cielo ed è una cosa sensazionale".  

"Non ho mai studiato l'arte di comporre canzoni. C'è un libro fantastico che si chiama Isle of Noises: Conversations with great British songwriters. Un tizio intervista un sacco di cantautori britannici: me, Paul Weller, Pete Townshend, Ray Davies, Paul McCartney, Sting, ... ognuno ha un modo diverso di comporre, non c'è una regola prestabilita, è un dono. È la cosa più straordinaria che mi sia accaduta, il dono di fare questo".

Noel ha risposto in modo divertito alla domanda se abbia sempre una canzone in testa. "Sì, sempre. Anche quando sono a cena al ristorante con mia moglie. Inizio a dare colpi sulle bottiglie di vino, sui bicchieri di tutti i tipi. Di fronte a tutti. E poi lei tira fuori il suo telefono: 'Facci un fischio quando arrivi al bridge della canzone' ...". oasisnotizie


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sabato 13 dicembre 2014

Noel Gallagher, spiraglio per la reunion degli Oasis: "Un giorno potrebbe avvenire, ma su Internet in troppi si fingono insider"

In ogni intervista sono una costante, un passaggio inevitabile e in un modo o nell'altro Noel Gallagher deve rispondere. Le domande sulla reunion degli Oasis continuano, l'ultima è stata fatta al 47enne cantautore ieri, nel corso di uno speciale show prenatalizio condotto con Steve Lamacq su BBC Radio 6 (AUDIO ALLA FINE DEL POST). 

Noel ha parlato dell'origine di alcuni suoi brani inseriti nel disco di prossima pubblicazione, dicendo in larga parte cose già note da precedenti interviste rilasciate nelle settimane precedenti, ma rivelando anche qualche aneddoto interessante. Poi è giunto il momento della domanda circa la possibilità che la band della sua vita torni insieme. "Ti devo fare quest'ultima domanda", ha detto Steve a Noel dopo settanta minuti di chiacchierata, "altrimenti la gente mi urlerà contro per strada". A questo proposito Noel ha per la prima volta parlato dello scioglimento dei Beady Eye, anche se di straforo.

"Dal punto di vista creativo una reunion degli Oasis non mi interessa, perché sono più che felice di trovarmi dove mi trovo adesso. Detto questo, se qualcuno mi facesse la più psichedelica delle offerte di denaro, allora ovviamente sarei un idiota a rifiutarla, ma ... non lo so. Sembra che Liam sia andato in pensione anticipata, Andy è tornato con i Ride, Gem non so cosa stia facendo ... l'altra sera ero con lui ... in realtà non so cosa stia facendo Gem. Reunion degli Oasis? Un giorno potrebbe succedere, credo che finché tutti sono vivi e hanno un buon taglio di capelli, tutto è possibile. Non sarò mai io a spingere, capisci? Ho già quasi pronto il prossimo disco. Amo davvero quello che sto facendo".

"Di recente ho concesso molte interviste", ha proseguito Noel, "e trovo offensivo l'atteggiamento dei giornalisti che ti fanno: 'OK, hai questo nuovo album, ma quando tornerete insieme?'. Ma quello che sto facendo ora è questo, perché mi offendi dicendo così? Pensi che io stia facendo dischi per farmi due risate? Mi godo quello che sto facendo e penso sia fantastico. Una delle cose più orribili di Internet è che ognuno pensa di essere un insider, di avere informazioni che non ha, tipo uno che lascia un commento in cui dice: 'Il gatto di Noel mi ha detto un pomeriggio che gli Oasis torneranno nel 2017'. Come faccia a saperlo non lo so". 

"Queste cose prendono fuoco molto rapidamente", rileva Noel, "e poi Liam con i suoi tweet non aiuta. Quando twittò le lettere della parola O A S I S in cinque tweet consecutivi, il mio telefono andò in tilt per tutto il giorno. Internet è pieno di sedicenti esperti e ben informati, ma questa cosa non è proprio all'orizzonte".

In chiusura Noel ha scherzato con Steve che si augurava di rivederlo quando l'album sarà uscito, a marzo. "Oh, Dio buono, 'mungeremo la vacca' per pù di un anno con questo album", ha detto l'ex Oasis, facendo intendere, con il sorriso, di voler sfruttare a pieno l'appeal mediatico del disco per far parlare di sé.

Per lo show Noel ha selezionato una playlist che include dei pezzi meno noti al grande pubblico. "Non volevo scegliere i pezzi che scelgo di solito, She Bangs the Drums e così via, ma qualcosa di diverso", ha spiegato. Interessanti le scelte musicali del chitarrista, che pubblichiamo qui di seguito.

Vi racconteremo anche gli aneddoti di Noel. Stay tuned.




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venerdì 12 dicembre 2014

Noel Gallagher: "Dopo Kasabian e Arctic Monkeys c'è il vuoto. La classe operaia non esprime più musica"

Noel Gallagher ha rilevato con amarezza come il successo di band quali Arctic Monkeys e Kasabian non abbia fatto da apripista per una new wave di band della classe operaia.

Nel corso della stessa intervista di cui vi abbiamo parlato ieri (leggi qui), Noel (nella prima foto qui a destra ieri alla Alison Jacques Gallery di Londra per la presentazione della collezione autunno/inverno di Edun) ha risposto alla seguente domanda: qual è lo stato di salute della musica britannica oggi? È in buona salute o necessita di ispirazione?

"Be', basta guardare le chart", ha risposto il musicista. "Alla fine degli anni '90 c'erano tutte queste band - noi, i Manic Street Preachers, i Pulp, i Verve, i Suede e i Blur - ed eravamo tutti nella top ten, ma dopo le band di questo tipo sono state messe ai margini. Adesso c'è X Factor e tutte quelle cose lì. Riusciresti a nominarmi l'ultima grande band venuta fuori da questo paese? Negli ultimi 10 anni non c'è stata una grande band".

Forse gli One Direction? Viste le proporzioni del loro successo, potrebbero rientrare nella definizione usata da Gallagher, ma il cantautore non è d'accordo. "Non sono una band, sono un gruppo e buona fortuna a loro. Band sono Arctic Monkeys e Kasabian, ma parliamo di dieci anni fa, e peccato che queste due band non abbiano ispirato nessun altro. La classe operaia non ha una propria voce, sembra che non provenga più nessun rumore dalle case popolari, sai cosa intendo?".

"La musica", ha rilevato Noel, "è una roba molto da classe media. Negli anni '90 i Bastille io me li sarei mangiati vivi in un pomeriggio. In un'intervista. Li avrei distrutti, fatti sparire, in modo che nessuno parlasse più di loro. Facile, me li sono mangiati a colazione. Il mio bassista ha riassunto così. Diciamo sempre: 'Da dove viene la prossima band?'. E lui giustamente dice:  'Lasciamo stare la band, le persone dove sono?' ...".

"Quando volevo entrare nelle chart e stravolgerle, tipo sbattere fuori dalle chart Phil Collins e gli Wet Wet Wet, dovevano andarsene. Tutta quella roba anni '80 non ci serviva più. Ora non vedo nulla della classe operaia, semplicemente non riesco a vederla".

Intanto noelgallagher.com ha annunciato che Noel e gli High Flying Birds si esibiranno sabato 28 marzo 2015 sul palco della Royal Albert Hall di Londra per l'annuale appuntamento con il concerto benefico organizzato da Teenage Cancer Trust. I biglietti saranno messi in vendita alle 10 (ora UK) di martedì 16 dicembre.

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giovedì 11 dicembre 2014

Noel Gallagher: "Il problema degli Oasis era che tutti ormai volevano scrivere canzoni. Ho molto materiale inedito risalente al periodo con la band"

Noel Gallagher possiede un sacco di musica inedita, che riempirebbe album su album e che risale anche a vent'anni fa. 

Lo ha dichiarato lo stesso musicista nel corso di un'intervista registrata il 24 novembre scorso per BBC Radio 4 Mastertapes, nel corso della quale ha spiegato come nell'ultimo periodo con gli Oasis ci fosse un "problema": la composizione dei pezzi era diventata una faccenda condivisa e questo aveva portato Noel ad accumulare brani su brani che non finivano poi nei dischi della band.

"Ho appena inciso un album, ma ho altre 30 canzoni", ha detto il 47enne, chitarrista e compositore principale degli Oasis dal 1991 al 2009. "Scrivo sempre brani. Non sono mai entrato in studio con meno di 30 canzoni pronte e dal 1993 ho un cumulo di canzoni. Era uno dei problemi nell'ultimo periodo degli Oasis: ognuno ormai scriveva canzoni. Ed è legittimo che tutti avessero interesse a dirigere la band in cui eravamo. Per gli ultimi album degli Oasis usavamo cinque canzoni composte da me, ma ne componevo ancora 15 o 20, quindi mi rimane molta roba risalente a quei tempi. Come cantautore ti muovi così velocemente che, potendo all'epoca inserire soltanto 10 canzoni in ogni album, ti rimane un sacco di roba. Su Internet c'è roba mia trapelata dai soundcheck che può darsi non veda mai la luce, dato che ho sempre roba nuova, il che è un peccato, ma in tour registrano sempre ciò che fai".

Dal 2002, con l'album Heathen Chemistry, nelle tracklist dei dischi degli Oasis erano comparse canzoni composte anche da altri membri della band e questo significa che molti dei pezzi creati da Noel sono rimasti chiusi in un cassetto. Ciò non toglie, ovviamente, che Noel abbia composto canzoni anche durante il periodo precedente, fino al 2002.

"Se gli Oasis fossero rimasti insieme", osserva Noel, "queste mie canzoni sarebbero state sparse qua e là in dischi degli Oasis, non sarebbero mai state pubblicate come una raccolta di canzoni".

Poi Noel è tornato sulla traumatica serata del 28 agosto 2009 che pose fine alla storia della più grande rock 'n' roll band degli ultimi vent'anni. "Ricordo che me ne andai dal luogo dove si svolgeva quel festival a Parigi (il Rock en Seine, ndr) e mi sedetti in macchina. Ricordo che rimanemmo seduti lì per secoli e il guidatore continuava a chiedermi: 'Che facciamo? Che facciamo?'. E quando gli ho detto 'Andiamo' sapevo già che la cosa era conclusa, che la band era finita. Attraversammo il cancello. Anche nel lungo tragitto di ritorno verso l'hotel non è che pensassi a quello. Pensavo: 'Che peccato', sai ... peccato perché erano rimasti due concerti per finire il tour. Non pensavo: 'Vado a diventare più famoso di Sting' né niente di simile".

Chasing Yesterday, il nuovo album solista di Noel Gallagher, uscirà il 2 marzo, ma per all'autore sembra, paradossalmente, già qualcosa di passato. "L'ho finito a luglio e uscirà addirittura a marzo. Me ne sono già scocciato". 

Negli studi londinesi di Maida Vale Noel si è esibito in un set acustico. Accompagnato dal fido tastierista Mike Rowe, ha suonato e cantato pezzi del primo album solista, AKA Broken Arrow, Everybody's on the Run (che dice di aver composto in una stanza d'hotel in Sudamerica durante il tour del 2009 con gli Oasis, "forse in Venezuela"), If I Had a Gun e AKA ... What a Life!.

Seguiranno news sulle altre dichiarazioni di Noel, che potete ascoltare qui di seguito.



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martedì 9 dicembre 2014

Noel e Liam Gallagher l'uno di fianco all'altro allo Stadio Olimpico di Roma?

Febbre da Roma-Mancester City per Noel e Liam Gallagher. Stando a quanto riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport (foto qui a destra) i due fratelli coltelli, notoriamente appassionati tifosi dei Citizens, avrebbero chiesto un accredito per assistere alla partita di Champions League in programma domani sera all'Olimpico, un incontro da dentro/fuori che sancirà la qualificazione di una delle due squadre a scapito dell'altra. Qualcuno dice che i fratellini potrebbero addirittura sedersi l'uno accanto all'altro in tribuna d'onore. Che sia l'occasione giusta per abbracciarsi di fronte alle telecamere di tutto il mondo, magari dopo un gol dei loro beniamini, e ridare una speranza a tutti i fan degli Oasis che sperano nella reunion? Più probabile che assistano al match ognuno per conto proprio, ma di certo nella carriera dei due i colpi di teatro non sono mancati. Staremo a vedere.

Thanks to Cris.

Corriere dello Sport edizione Roma, 9 dicembre 2014

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Noel Gallagher: "Regalare i dischi ai fan? Mai. Se continua così, Chris Martin ci consegnerà gli album porta a porta"

La nuova moda in voga nel mondo della musica sembra essere quella di regalare gli album ai propri fan. La tendenza, che ha preso piede negli ultimi anni, sembra destinata a fare sempre più proseliti tra i grandi nomi del music business, ma c'è qualcuno che proprio non ne vuole sentir parlare neanche lontanamente. È  Noel Gallagher, a breve di nuovo in tour con un secondo album solista, che arriverà nei negozi il 2 marzo 2015. 

Intervistato da John Wilson per il ciclo radiofonico BBC Radio 4 Mastertapes, l'ex Oasis ha detto la sua sulla scelta degli U2 di regalare il loro nuovo album Songs of Innocence. Come affermato alcune settimane fa (leggi qui), Noel non convidide la scelta di Bono e compagni. "Non sono d'accordo", ha spiegato, "con il fatto di regalare la musica, perché fare un disco costa molti quattrini. Ovviamente agli U2 i soldi non servono, buon per loro, ma è qualcosa che io non prenderei neanche in considerazione. Non perché sminuirebbe il valore della mia musica ... e non so se sminuisca il valore della loro musica. Molta gente gli U2 li va a vedere dal vivo e sono eccezionali. Se non altro hanno guadagnato due nuovi fan, i miei figli, che da quando è stato pubblicato il loro ultimo disco sono diventati due grandi appassionati di U2".

Parlando dei cambiamenti profondi che sono avvenuti nel mercato musicale, Gallagher ha identificato nella pubblicazione di In Rainbows, album dei Radiohead del 2007, il punto chiave della svolta. Prima della sua uscita nei negozi, quell'album si poteva acquistare online pagando una cifra a libera scelta dell'acquirente. 

"Tutto questo è iniziato con i Radiohead, no? E la gente reagisce a questa cosa da allora. Ricordo che i Kaiser Chiefs facevano: 'Fate il vostro disco, vi daremo una sterlina'. Cosa? Voi state dando una sterlina alla gente? Resta da vedere come reagiranno i Coldplay a questa cosa. Credo fermamente che ad un certo punto, entro i prossimi due anni, riceveremo un toc toc alla porta e ci troveremo di fronte Chris Martin che ci dirà: 'Bene, amico, sai, eccoti un album dei Coldplay'. E tu farai: 'Grazie'. E ci sarà una scala e lui ti farà: 'Il bassista ti sta riparando la grondaia, Johnny è lì sul retro a fare del giardinaggio e penso che Will stia andando a mettere fuori contenitori per la raccolta differenziata, quindi divertiti'. E poi tornerà e dirà: 'Oh, m'ero scordato. Eccoti un biglietto da dieci sterline'. Chissà cosa accadrà, ma, giusto per puntualizzare, nessuno otterrà niente da me gratuitamente".

oasisnotizie via NME

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venerdì 5 dicembre 2014

A Bologna in mostra foto degli Oasis e della Manchester Britpop

Se nel 2015 ci sarà la tanto sospirata reunion (magari al Festival di Glastonbury) non è ancora dato saperlo, certo è che chiunque fosse in astinenza da Oasis potrà rivedere i fratelli Gallagher di nuovo insieme, ma solo in foto, nella mostra Oasis - Manchester: The Story So Far, che verrà allestita a Bologna presso Ono Arte Contemporanea (via Santa Margherita, 10) da giovedì 11 dicembre sino a domenica 18 gennaio.

La mostra si sviluppa come un percorso a ritroso nel tempo, si parte dal 1996, si passa per l’uscita di Definitely Maybe, che quest’anno festeggia i 20 anni dalla pubblicazione, e analizza il contributo della band al Britpop.

Ma non sono solo gli Oasis i protagonisti degli scatti, infatti viene finalmente resa giustizia al contributo musicale offerto dalla città di Manchester con un’importante retrospettiva che pone l’accento sulla nascita della Creation Records di Alan McGee (che per prima mise sotto contratto gli Oasis), il fenomeno di Madchester e il club culto che ha visto nascere molte delle band mancuniane, l’Haçienda. Tutte le fotografie esposte sono ad opera di Jill Furmanovsky, Martin O'Neill e Stephen Wright.

Sempre a gennaio, e sempre a Bologna, il sopraccitato Alan McGee terrà un DJ set venerdì 9 al Covo Club di via Zagabria. Sarà la sua unica esibizione in territorio italiano.

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martedì 2 dicembre 2014

Noel Gallagher: "I bimbi mi riconoscono più come il tizio che ha fatto Gogglebox che come musicista"

Tempi duri per Noel Gallagher. A rivelarlo è lo stesso musicista, che scherzando sul suo status di VIP della musica ha rivelato che ormai viene riconosciuto più che per la sua partecipazione al programma televisivo Celebrity Gogglebox che per la musica che produce.

Ad ottobre Gallagher aveva preso parte ad una puntata dello show insieme alle amiche Kate Moss e Naomi Campbell, assistendo con loro ad una puntata di X Factor seduto su un divano, di fronte alle telecamete di Channel 4. Insieme alle due celebri supermodelle aveva mangiato patatine e giudicato i concorrenti in gara, azzardando anche una previsione ("Vincerà il ragazzo italiano").  

In una recente intervista per Xfm Radio l'ex chitarrista degli Oasis è tornato sulla sua partecipazione al programma. Oltre ad ammettere un certo fastidio nel dover "recitare per larghi tratti un copione già preconfezionato", ha svelato un curioso episodio: "Mentre mangiavamo del curry, si è raccolto attorno a noi un gruppo di 11 o 12 bambini. Sono uscito a vedere cosa succedeva e questa ragazzina faceva: 'Oh mio Dio, oh mio Dio!'. Un suo amico le ha sussurrato: 'Chi è?'. E lei ha risposto: 'È il tizio di Gogglebox'. Poi mi ha domandato: 'Sei di Gogglebox?'. E io: 'Tra le altre cose, sì' ...".


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mercoledì 26 novembre 2014

Liam Gallagher non presenzia all'udienza sulla paternità della figlia segreta e va al pub

L'ex frontman degli Oasis Liam Gallagher non ha risposto ad una convocazione del tribunale di New York, dove doveva deporre nella causa per il riconoscimento e il mantenimento della figlia Gemma di un anno, avuta dalla giornalista statunitense Liza Ghorbani. Lo scandalo era scoppiato nel luglio 2013 e aveva portato al divorzio (ora in fase di definizione) tra Liam e la seconda moglie Nicole Appleton, la cantante, ex All Saints.

Venerdì 21 novembre Liam avrebbe dovuto rispondere a delle domande sul suo stato finanziario rivolte dall'avvocato della Ghorbani Ira Garr, ma non si è recato nella Grande Mela, ufficialmente per motivi di salute. L'indomani, però, il 42enne è stato avvistato e fotografato mentre in compagnia di amici guardava una partita di calcio in un pub di Londra (foto qui a lato) e il 23 novembre è stato immortalato a spasso per Londra con un vistoso cappello dopo aver fatto compere.

Ora Gallagher dovrà recarsi a New York lunedì 1° dicembre. "L'avvocato di Gallagher, Raoul Felder, ha compilato un modulo di emergenza e ha comunicato che il suo assistito non si sarebbe presentato all'udienza", ha spiegato l'avvocato della Ghorbani. "A quanto pare non aveva una grande voglia di deporre. Ha fatto sapere che dopo lo scioglimento degli Oasis i suoi guadagni sono in picchiata e per questo si scrive che stia vendendo le sue abitazioni di Londra e di Central Park South a Manhattan".

Dal canto suo Felder ha fatto sapere: "Saremo presenti all'udienza di lunedì 1° dicembre. Abbiamo scambiato informazioni sullo stato finanziario con i rappresentanti legali della Ghorbani. I ragionieri contabili le hanno esaminate ed è tutto perfettamente appropriato".  

Fonte: pagesix.com

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martedì 25 novembre 2014

Noel Gallagher sul sedere di Kim Kardashian, Dave Grohl e futuro e svela: "Il terzo album è in lavorazione"

Noel Gallagher ha parlato ai microfoni di Jim Gellatly su Xfm Scotland e di Xfm Radio e di altre radio in questi giorni. Ecco i principali argomenti toccati.

Su com'è il nuovo album
"Ci sono cose che non assoceresti a me e altre che assoceresti a me, ma è dannatamente incredibile. C'è un assolo di sassofono? Sì, e uno di clarinetto basso".
 
"Quanto ai nuovi pezzi, sapete già che c'è un pezzo - Lock All The Doors - che scrissi ancor prima che gli Oasis ottenessero un contratto discografico. Era piuttosto bello, ma fu escluso sia da Definitely Maybe che da Morning Glory (credo a vantaggio di Champagne Supernova). Poi i Chemical Brothers mi chiesero di scrivere una canzone con loro. Io mandai loro questa base e successe che il verso di questa base calzò a pennello per quella che sarebbe diventata Setting Sun. Quindi diedi loro la parte di quel verso, ma il ritornello di Lock All The Doors era così bello che non gettai mai via la canzone. Per vent'anni questo pezzo mi ha illuso, poi una domenica, dopo la partita, tornavo a casa dai magazzini Tesco e nei pressi della bancarella degli stivali mi è scoccata una scintilla e l'ho completata. La cosa grandiosa della composizione delle canzoni è questa: magari sei giorni su sette te ne stai seduto lì con la chitarra e non ti viene niente, poi vai da Tesco e ti viene. A casa mia ho la stanza della musica. C'è un divano e una chitarra. Se invento qualcosa e poi l'indomani mi sveglio e me la ricordo allora so che è bella e ci lavoro su".

"Un altro pezzo, The Ballad Of The Mighty I, vede la collaborazione di Johnny Marr. Doveva suonare AKA ... What A Life! per il mio primo disco, ma non ha potuto farlo perché doveva fare un po' di cose. Per quel brano volevo fargli fare quella parte dell'assolo che poi ho fatto io, dove c'è quella chitarra stile funky dove io ho suonato cercando di suonare come lui".

"Stavolta aveva due giorni liberi dopo aver finito di produrre il suo nuovo album. È venuto a Londra, in studio, ha suonato per me senza volere che io gli mandassi nulla prima di incontrarci ed è venuta fuori una cosa incredibile".

"Johnny è davvero unico, nessuno suona la chitarra come lui e dai tempi degli Smiths ha influenzato praticamente tutti quelli della musica indie. E fa sembrare le cose facili, ma non lo sono. È stato incredibile vederlo suonare così di fronte su una canzone che prima di allora non aveva mai sentito. È tipo Benjamin Button, non mi capacito che sia diciotto mesi più grande di me, gli ho chiesto di mostrarmi il passaporto (in realtà è quattro anni più grande, ndr)".
 
Sulle differenze tra il nuovo album e il primo album solista
"In questo nuovo album ci sono molti più assoli di chitarra, nove. Nel precedente album ce n'era uno solo o due, diciamo uno. E poi ho chiesto al mio ingegnere del suono, che lavora per me da vent'anni, di inserire un assolo di sassofono alla Pink Floyd".

Su come vede i giudizi della critica "Se l'album sarà stroncato dalla critica per me sarà un fatto irrilevante, così come non significherà nulla neanche se la critica lo glorificherà, perché so quanto è bello o brutto. So che ci sono alcuni dei migliori pezzi che io abbia mai scritto e pezzi del disco che suonano bene e funzionano solo nel contesto del disco. So quali sono i suoi punti di forza e di debolezza e nessuno potrà dirmi in merito qualcosa che io non sappia già. Dalle recensioni non può venire niente di buono, perché non cambierà la mia opinione di una virgola. Se leggo le recensioni? Non è che sono un fascista su questo, non mi impongo di non leggere le recensioni. Il mio manager ogni tanto mi segnala qualche bella recensione. Con l'avvento di Internet tutti sono critici musicali".

Sulla scelta dei suoi nuovi singoli
"I singoli che avrei scelto io sarebbero stati troppo lunghi e avrebbero richiesto bruschi tagli per renderli adatti alle radio, quindi un piccolo team di miei manager si è riunito e ha deciso".

Sulle b-side
"Quanto alle b-side, non mi siedo con l'idea di scrivere b-side. Dio mio, se l'avessi fatto allora il terzo e il quarto album degli Oasis sarebbero stati migliori. Scrivo canzoni e basta. Il motivo per cui alcune canzoni finiscono per essere lati b è, nella maggior parte dei casi, che non hanno testi grandiosi o non sono canzoni grandiose o hanno qualcosa che le separa dal resto dell'album. In ogni caso mi piace avere quelle cosine che quando le fai al concerto le conosce solo una parte della gente. La gente che ti vuole più bene le conoscerà ed è una cosa che si instaura tra te e loro".

Sulla decisione di autoprodurre l'album e sulla scrittura delle canzoni
"Produrre l'album da me non è stata una scelta prestabilita o dettata dall'ambizione, ma mi è piaciuto godermi la responsabilità di sovrintendere le sessioni, anche se quella parte è stata dura. L'album era già mezzo finito quando ho deciso che l'avrei prodotto io. Se mi sono messo alla prova? Non mi piace sfidare me stesso nella vita, che si tratti di fare concerti, registrare o scrivere canzoni. Faccio semplicemente quello che mi viene naturale".

"Ho sempre delle canzoni già scritte prima ancora di entrare in studio, ho quelle 20-30 canzoni da cui scegliere. Continuo a registrarle finché non sento di avere un album. Non lavoro su dei concept grandiosi, né penso che farò un album in questo o quell'altro modo. Faccio ciò che mi viene naturale. Non direi che autoprodurre l'album è stata una sofferenza, dato che del risultato sono proprio felice. L'ultimo album era prodotto molto bene e con molta esperienza, mentre questo è molto più grezzo e più affascinante".

"La produzione di un album non mi ha mai interessato perché sono solito comporre tutto, canzoni, melodia, giro di basso. Una volta che hai fatto tutto quello, in realtà la produzione poi è una fesseria, no? Per me è praticamente irrilevante. Se una canzone suona bene quando la faccio con la chitarra acustica la tengo ed è quello che conta per me, altrimenti la cestino".

"La differenza principale tra quando ti fai produrre un album e quanto lo produci da te è questa: se hai il produttore arrivi ad un certo punto in cui hai messo dentro voce, chitarra e tutto. A quel punto ti siedi con il produttore che ti rileva alti, bassi, frequenze, cigolii ... mentre quando ci sono solo io penso semplicemente: 'Sono un fottuto genio!'. Poi mi giro e gli dico: 'Non cambio niente. Maniaco del cazzo, ma di che stai parlando?' ...".

Su com'è fare un album a Londra
"Se ho imparato una cosa è che non farò un altro disco a Londra. Ci sono troppe tentazioni. La scorsa volta l'album lo feci a Los Angeles. Sono stato lì quattro mesi. Avevo adottato lo stile di vita di Los Angeles, salutare e pulito, e mi sentivo forte, mentre questo nuovo disco l'ho fatto uscendo tre volte alla settimana, bimbi, vacaze scolastiche e cose così ... non mi ci sono messo con continuità. E alla fine ero piuttosto esausto, pensavo mi venisse un colpo al cuore, mi stavano cadendo i denti ... La prossima volta mi prenderò tre o quattro mesi e ci lavorerò ogni giorno, e non farò il disco inframmezzandolo al mio stile di vita edonistico".

Sugli High Flying Birds e i progetti futuri
"Il progetto High Flying Birds un progetto temporaneo? No, l'ho visto dall'inizio come una cosa a lungo termine. In verità non credo che questo album riuscirà a replicare il successo del primo, quello è stato solo un momento magico. Tutti i singoli erano fantastici, quindi non penso di competere con il successo dell'ultimo album, ma non penso ad altro se non a godermi immensamente questa fase creativa in cui mi trovo ora e a farla durare il più possibile. Infatti sono già a metà del lavoro per il prossimo album".

Sulla noiosa attesa per l'uscita del nuovo album
"L'album l'ho terminato il 14 luglio, il giorno dopo la finale dei Mondiali. Il 15 luglio sono tornato a casa da New York dopo aver finito il mastering e tutto, con l'album in tasca. Mi sono stupito di averlo finito così presto. È ridicolo e frustrante pensare che quando uscirà, a marzo 2015, saranno passati nove mesi. È una cosa che non mi piace, ma io possiedo la mia casa discografica, che condivide gli uffici con la Big Brother Recordings, che si occupa delle faccende degli Oasis. E queste due ristampe degli Oasis erano in corso nello stesso momento, così mi sono dovuto prendere una pausa per aspettare che queste ristampe facessero il loro corso, per poi dedicarmi alle mie cose l'anno prossimo. Con le etichette discografiche indie è così: la cosa degli Oasis veniva prima e così è stato. Inoltre sono un artista indipendente e ci vuole tempo per girare per il mondo per stipulare i contratti discografici con i vari paesi. Comunque non so perché l'album uscirà prima di marzo. Non chiedetelo a me, non mi occupo del lato business".

Sulla Scozia e sulla scelta della moglie
"Ricordo con particolare piacere l'esibizione degli Oasis ad Irvine Beach". Fu il concerto che fece iniziare alla grande la follia per noi, fu allora che smettemmo di suonare nei teatri e nei club e iniziammo a suonare nelle arene e nei tendoni. C'era una grande lineup quel giorno, con noi, gli Ocean Colour Scene, i Cast, un'altra band di nome Smaller che non fece strada, i Verve ... Ho un grande amore per la Scozia e gli scozzesi. Ho scelto mia moglie perché è scozzese", ha rivelato Noel. "Non che ci fosse un Wife X Factor delle mie aspiranti mogli quando l'ho incontrata, ma il fatto che fosse scozzese è stato d'aiuto". 

Sulla confusione che i giornalisti fanno tra Liam e Noel
"Nel 2012, Jim, mi intervistasti e mi scambiasti per Liam chiedendomi se era stato bello suonare a Heaton Park con gli Stone Roses. Be', due delle canzoni che hanno suonato i Beady Eye le ho scritte io, quindi capisco da dove derivi la confusione".

Su Glastonbury 2015
"Se me lo chiedessero ci parteciperei. In quel finesettimana sono disponibile, ma vi parteciperei di venerdì o sabato, non di domenica. La domenica non fa per me, è una merda di domenica".

Intanto i fratelli Gallagher incassano la stima di Dave Grohl dei Foo Fighters. "Gli Oasis li adoro, ho suonato con loro e mi mancano. Li ho sempre considerati la più grande rock band che abbia mai visto nella mia vita", ha spiegato il 45enne."Sono lì fuori da qualche parte e non vogliono riunirsi e tornare a fare quel che tutti apprezzerebbero molto. Fatelo, cazzo! Sono divertenti, vivono di questa pazza reputazione, ma poi li incontri al bar e sono ragazzi normalissimi, che ti mostrano con orgoglio le foto dei figli". 

Chissà che Dave e Noel non si ritrovino insieme sul palco del festival. "Potremmo suonare insieme, Noel Gallagher & The Foo Fighters. Io canto e Dave suona la batteria. Comunque Dave è un grande, è uno degli uomini del rock più simpatici che ci siano", ha detto Noel. "Ho bellissimi ricordi delle uscite con lui e con Taylor Hawkins, quando ancora era folle e non beveva sempre acqua come adesso. Sono ragazzi straordinari".

Noel, dove hai dato il primo bacio?
"A Errwood Road Park a Burnage, un luogo significativo per la mia infanzia. Ci giocavo a calcio, là prendevo i funghetti magici, baciavo ragazze con i baffi, che tra l'altro è l'argomento della canzone AKA ... What A Life!". 

La prima zuffa? 
"Sarà stato a scuola. Ero sfacciato e di sicuro le ho buscate. Liam? Era uno che causava problemi, non ricordo di averlo visto sferrare pugni per primo". 

Se potessi scegliere una sola canzone da far sentire a tutti prima che finisse il mondo quale sarebbe?
"The End dei Doors, la versione lunga da 11 minuti e mezzo".

Su Kim Kardashian e la sua copertina con il sedere in vista per la rivista Paper, Noel ha detto: "Pare che sia un sedere vero, ma non dicevano che si era fatta un impianto di protesi nel culo? Me l'aveva detto mia moglie, che pensava fosse andata così. Ma quale folle si guarda allo specchio e fa: 'Sai che ti dico, amico? Ascolta, aggiungi un altro po' di roba qua!' ... È sposata con Kanye West, che è matto".

Quanto agli anniversari e al gran parlare che si fa circa il ventennale di Morning Glory con l'inevitabile discorso sulla reunion degli Oasis, Noel la butta sul ridere: "Potrei appendere un calendario al muro e, bendato, scegliere un giorno. Stai certo che ci sarà un anniversario ... 28 febbraio ... anniversario del primo arresto di Liam", ha scherzato.

Poi Noel ha confermato che oltre a Donovan, 7 anni, anche Sonny, 4 anni, il suo figlio minore, è preso dagli U2. "Ve lo giuro, era seduto al tavolo e scarabocchiava qualcosa mentre canticchiava Sunday, Bloody Sunday". Text by oasisnotizie

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lunedì 24 novembre 2014

Noel Gallagher spiega: "Ecco perché la musica è nel periodo peggiore di sempre. E odio Ballando con le stelle"

L'avvento di Internet, si sa, ha completamente rivoluzionato il mondo della musica, demolendo di fatto quanto era in piedi sino alla metà degli anni Novanta. La tecnologizzazione diffusa non è, però, che la punta dell'iceberg di un cambiamento più profondo, in cui sono coinvolte le scelte radiofoniche e la progressiva tendenza a non guardare più alle chart come "campo di battaglia" per proporre la propria musica. 

L'ex Oasis Noel Gallagher ne ha parlato con Jim Gellatly su Xfm  Radio Scotland (AUDIO ALLA FINE DEL POST). Abbiamo estrapolato da questa chiacchierata alcune dichiarazioni interessanti del musicista.

All'inizio Noel si è soffermato sullo stato attuale della musica. "Se chiedi a mia figlia di 14 anni per lei questo è il periodo migliore di sempre", ha esordito. "Se lo chiedi a me, 47enne padre di tre figli, è odioso. Non solo perché la musica che piace a me nella radio è relegata ai margini, ma anche perché nei festival la guitar music è confinata nei palchi secondari e nei tendoni". 

"Tutti i grandi festival sono orientati verso il pop", ha proseguito Noel, "quindi per me adesso la musica è nel periodo peggiore di sempre, ma chi sono io per giudicare? Nei miei giorni migliori, quando ero tra i 20 e i 30 anni, era fantastico e tendi a rievocare quei tempi. Dipende, però, da chi è la persona a cui chiedi. Non  è giusto chiederlo a persone della mia età, bisogna chiederlo ad un 16enne. Di sicuro la musica che piace a me non è più la più prevalente nelle chart, com'era prima, e questa è la cosa che mi secca più di ogni altra".

"Il mio vecchio campo di battaglia erano le chart", ha continuato. "Ogni settimana, quando eravamo nella top 10 con noi c'erano Manic Street Preachers, Pulp, Verve, Blur, Elastica, Ocean Colour Scene e per me era meglio, capisci? E ora nella top 10 ogni settimana trovi featuring qualcun altro featuring qualcun altro con la canzone prodotta da qualcun altro che suona come le altre nove della top 10. Quindi non fa per me, ma mia figlia ama questo".

Come ascolta la musica oggi Noel Gallagher? "Ascolto roba grandiosa su iTunes, il più grande negozio di dischi del mondo. Non leggo la stampa musicale tanto quanto ero solito fare, quindi non sono al corrente ... Gente che conosco e che fa parte di band parla e parla, ma è facile poi andare a verificare su iTunes. Compro, però, molta nuova musica, sì".

Poi Noel ha lanciato strali anche al mondo della televisione, criticando programmi come Ballando con le stelle e Bake Off - Dolci in forno.
 
"Odio Strictly Come Dancing (in Italia noto come Ballando con le stelle, ndr)", ha detto l'ex Oasis. "Credo che sia una macchia per la società britannica. Se dipendesse da me, ne sospenderei le trasmissioni stasera. È un'insulsaggine. Sai cos'è che odio più di ogni altra cosa senza neanche mai averlo visto? The Great British Bake Off (la versione italiana si chiama Bake Off Italia - Dolci in forno, ndr)". A questo proposito Noel ha raccontato un aneddoto curioso.

"Io e mia moglie, Sara da Edimburgo, siamo tornati a casa un giovedì mattina dopo essere stati fuori tutta la notte. Abbiamo cercato di tornare a casa prima che i bambini andassero a scuola. Eravamo in un minitaxi, erano le 6 meno 10 e c'era il giornale radio. Fa: 'Vi diamo una notizia sensazionale'. E dicevano che il conduttore aveva gettato il soufflé di un concorrente nella pattumiera. E io guardavo Sara e facevo: 'Ecco di cosa il giornale radio delle 9 non parlava negli anni '80. Qeusta roba è notizia nazionale, cazzo?' ...".

"Poi l'indomani ci alziamo e scopriamo che in prima pagina sui giornali c'era la notizia di un tizio che lanciava un cazzo di impasto di qualcun altro nella pattumiera. In che paese viviamo? È incredibile. Sai quando vai a prendere i figli a scuola e vedi tutte le madri snob che si domandano l'un l'altra: 'Hai visto Bake Off?'. Fanculo ...  ma seriamente ... il Grande Fanculo Britannico, di quello avreste bisogno!".

Noel ha detto la sua anche sul Band Aid 30, supergruppo messo in piedi per raccogliere fondi contro l'ebola 30 anni dopo il Band Aid, la superband creata per scopi benefici nel 1984 da Bob Geldof e Midge Ure per finanziare la lotta contro la fame in Etiopia. "Io proporrei a questi artisti che si sono riuniti di fare una nuova canzone", ha commentato Gallagher. "Lì ci sono Chris Martin, Bono, Rita Ora, tutta gente fantastica. C'è abbastanza talento perché lo facciano. Di sicuro Do They Know It's Christmas? è stata cantata e ricantata fino alla morte. Credo che la gente rispetterebbe di più l'iniziativa se fosse una nuova canzone, ma stanno provando a salvare la vita alle persone, quindi che cosa si può dire? Non si può discutere su questo". oasisnotizie 

ASCOLTA QUI L'INTERVISTA COMPLETA DI JIM GELLATLY A NOEL GALLAGHER



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domenica 23 novembre 2014

Video sottotitolato: Noel Gallagher da Jonathan Ross su reunion degli Oasis e droghe

Come anticipato, ieri sera ITV ha mandato in onda la puntata del Jonathan Ross Show con Noel Gallagher, registrata qualche giorno fa. L'ex Oasis, affiancato sul divano da Jack Whitehall - comico, attore e presentatore televisivo - è tornato nel salotto di Ross dopo tre anni (in QUESTO VIDEO la precedente apparizione) e ha parlato di Oasis, di come ha smesso con le droghe, dell'educazione dei figli, del titolo del suo album (che ribadisce di odiare) e della metropolitana di Londra. Non sono mancati i momenti divertenti. Ecco l'intervista che abbiamo sottotitolato in italiano. 


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venerdì 21 novembre 2014

Noel Gallagher: "Non vedo il fascino di una reunion degli Oasis, ma mai dire mai"

Questa settimana Noel Gallagher è ospite del Jonathan Ross Show. La puntata andrà in onda domani sabato 22 novembre, ma trapelano già alcune dichiarazioni del cantante, che ha registrato l'episodio.

L'ultima volta che l'ex Oasis era stato ospite dello show (il 22 ottobre 2011 - video qui in basso) Ross chiese a Noel se gli Oasis sarebbero tornati insieme. Il chitarrista rispose che sarebbe tornato negli Oasis il giorno in cui Ross sarebbe tornato a lavorare per la BBC. "Tre mesi fa sono tornato a fare un po' di lavori per BBC Radio 2. Mi hanno chiesto di farne degli altri, quindi ... sei un uomo di parola?", ha incalzato Ross.

"Significa che devo riformare una band?", ha risposto Noel. "Non vedo quale sia il fascino di riformare gli Oasis. Non lo vedo. Se chiudo gli occhi non la vedo come una cosa che accadrà. Non che voglia dire che non succederà mai, ma ho molte cose in corso al momento".

Ai microfoni di Xfm stamane Noel è tornato a parlare della discesa in politica del conduttore Russel Brand, da lui già stroncata in questo video. "È un caro amico e gli voglio bene come ad un fidanzato. Le sue idee rivoluzionarie forse avranno vita più breve della sua carriera da attore. La passione c'è, ma esita un po', sai ... È facile a parole, ma quando devi affidarti ad altre persone per realizzare tutta quella roba è un altro paio di maniche".


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giovedì 20 novembre 2014

Andy Bell: "Liam Gallagher ha sciolto i Beady Eye perché non ci metteva più il cuore"

Fresco di annuncio ufficiale della reunion dei Ride, la band pioniera dello shoegaze ricostituitasi ufficialmente dopo 18 anni (tranne una breve parentesi nel 2001, quando si riformò per un documentario), Andy Bell ha spiegato al numero del 22 novembre della rivista NME i motivi dello scioglimento dei Beady Eye, la band nata dopo lo scioglimento degli Oasis nel 2009.

Il 24 ottobre Liam Gallagher aveva annunciato su Twitter la fine della storia del gruppo sorto dopo l'abbandono di Noel Gallagher. Oggi Andy spiega quella decisione: "Liam non si faceva sentire da un po', poi ci ha fatto sapere che il suo cuore non era più nei Beady Eye. Ci siamo lasciati bene e siamo ancora tutti amici. Ci siamo augurati le migliori fortune e va tutto bene. Se è stata una sospresa? Sì e no. La cosa si era affievolita da un po', in realtà. Aveva fatto il suo corso. Non so quali progetti abbia in mente Liam per il futuro".

"Non so se lo scioglimento dei Beady Eye apra la strada alla reunion degli Oasis", ha aggiunto Andy, "ma se accadesse sarebbe fantastico, sia che io ne sia coinvolto sia che non lo sia".

I Ride di Andy Bell hanno già annunciato un tour mondiale, con date a Glasgow (22 maggio), Manchester (23), Londra (24), Amsterdam (26), Parigi (27), Barcellona (29), Toronto (2 giugno) e New York (4). Chiusura di nuovo a Londra, al Field Day, il 7 giugno 2015.


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martedì 18 novembre 2014

Se gli Oasis ti segnano la vita - di Davide Piermattei


Riceviamo e pubblichiamo

Io ero un neonato quando, nel 1992, nelle strade di Manchester si aggiravano 5 tipi con un'idea in testa. Ma andiamo avanti di 7 anni, in una normalissima Fiat Uno Bianca con un mangianastri (era full optional!). Mio padre scende dalla macchina per andare a fare delle compere e rimango da solo con la musica. È incredibile come delle melodie ti segnano la vita, io quel momento me lo ricordo ancora: ero dietro in macchina e c'era una cassetta degli Oasis (che in seguito scoprii essere l'album Be Here Now). 

Non so se sia stato quell'episodio o il fatto di aver promesso a me stesso che avrei ascoltato tutto tranne Laura Pausini, Gigi D'Alessio o Eros Ramazzotti (visto che in casa mia non si sentiva altro) che mi spinse ad interessarmi agli Oasis. Sia chiaro, a 7 anni non potevo certo capire bene chi erano, come suonavano o altri particolari, fatto sta che in un modo o nell'altro hanno accompagnato la mia vita, come una colonna sonora di un film di cui io sono il protagonista (a volte). 

Gli anni passano e inizio a comprarmi tutti i loro CD, imparare a memoria tutti i testi, ascoltare le canzoni inedite e all'età di 18 anni, un po' troppo tardi, inizio a suonare la chitarra. Iniziai subito con Songbird, per poi passare a Live Forever, Don't Look Back in Anger, Supersonic ... beh tutte! Non facevo altro che sponsorizzarli a destra e a manca perché diciamocelo: in Italia meriterebbero molta più attenzione! Allora i miei amici iniziavano ad ascoltarli e soprattutto uno di loro divenne un appassionato: io gli ho fatto conoscere gli Oasis e lui gli Arctic Monkeys, uno scambio equo, no?

Non voglio fare un articolo sdolcinato o altro ma questo aneddoto è divertente: nei primi anni delle superiori scrissi sul retro di una sedia “Oasis” con lo sbianchino (ok ok, non si fa) e dopo anni vado in un aula a fare un esame di abilitazione e pensate, tra migliaia di sedie trovo davanti a me quella scritta, “Oasis”. Non credo nel destino, affatto, era solo per dire che è stato grandioso!

A volte penso che sarebbe stato bello nascere un po' prima, magari riuscire ad andare ad un loro live nel Regno Unito, chissà, però poi rifletto sul fatto che questo periodo è ancora più straordinario: ho assistito allo scioglimento della band, è vero, ma assisterò anche alla reunion, questo è CERTO!

Davide Piermattei


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