Noel Gallagher ha parlato ai microfoni di Jim Gellatly su Xfm Scotland e di Xfm Radio e di altre radio in questi giorni. Ecco i principali argomenti toccati.
Su com'è il nuovo album
"Ci sono cose che non assoceresti a me e altre che assoceresti a me, ma è dannatamente incredibile. C'è un assolo di sassofono? Sì, e uno di clarinetto basso".
"Quanto ai nuovi pezzi, sapete già che c'è un pezzo - Lock All The Doors - che scrissi ancor prima che gli Oasis ottenessero un contratto discografico. Era piuttosto bello, ma fu escluso sia da
Definitely Maybe che da
Morning Glory (credo a vantaggio di Champagne Supernova). Poi i Chemical Brothers mi chiesero di scrivere una canzone con loro. Io mandai loro questa base e successe che il verso di questa base calzò a pennello per quella che sarebbe diventata Setting Sun. Quindi diedi loro la parte di quel verso, ma il ritornello di Lock All The Doors era così bello che non gettai mai via la canzone. Per vent'anni questo pezzo mi ha illuso, poi una domenica, dopo la partita, tornavo a casa dai magazzini Tesco e nei pressi della bancarella degli stivali mi è scoccata una scintilla e l'ho completata. La cosa grandiosa della composizione delle canzoni è questa: magari sei giorni su sette te ne stai seduto lì con la chitarra e non ti viene niente, poi vai da Tesco e ti viene. A casa mia ho la stanza della musica. C'è un divano e una chitarra. Se invento qualcosa e poi l'indomani mi sveglio e me la ricordo allora so che è bella e ci lavoro su".
"Un altro pezzo, The Ballad Of The Mighty I, vede la collaborazione di Johnny Marr. Doveva suonare AKA ... What A Life! per il mio primo disco, ma non ha potuto farlo perché doveva fare un po' di cose. Per quel brano volevo fargli fare quella parte dell'assolo che poi ho fatto io, dove c'è quella chitarra stile funky dove io ho suonato cercando di suonare come lui".
"Stavolta aveva due giorni liberi dopo aver finito di produrre il suo nuovo album. È venuto a Londra, in studio, ha suonato per me senza volere che io gli mandassi nulla prima di incontrarci ed è venuta fuori una cosa incredibile".
"Johnny è davvero unico, nessuno suona la chitarra come lui e dai tempi degli Smiths ha influenzato praticamente tutti quelli della musica indie. E fa sembrare le cose facili, ma non lo sono. È stato incredibile vederlo suonare così di fronte su una canzone che prima di allora non aveva mai sentito. È tipo Benjamin Button, non mi capacito che sia diciotto mesi più grande di me, gli ho chiesto di mostrarmi il passaporto (in realtà è quattro anni più grande, ndr)".
Sulle differenze tra il nuovo album e il primo album solista
"In questo nuovo album ci sono molti più assoli di chitarra, nove. Nel precedente album ce n'era uno solo o due, diciamo uno. E poi ho chiesto al mio ingegnere del suono, che lavora per me da vent'anni, di inserire un assolo di sassofono alla Pink Floyd".
Su come vede i giudizi della critica
"Se l'album sarà stroncato dalla critica per me sarà un fatto irrilevante, così come non significherà nulla neanche se la critica lo glorificherà, perché so quanto è bello o brutto. So che ci sono alcuni dei migliori pezzi che io abbia mai scritto e pezzi del disco che suonano bene e funzionano solo nel contesto del disco. So quali sono i suoi punti di forza e di debolezza e nessuno potrà dirmi in merito qualcosa che io non sappia già. Dalle recensioni non può venire niente di buono, perché non cambierà la mia opinione di una virgola. Se leggo le recensioni? Non è che sono un fascista su questo, non mi impongo di non leggere le recensioni. Il mio manager ogni tanto mi segnala qualche bella recensione. Con l'avvento di Internet tutti sono critici musicali".
Sulla scelta dei suoi nuovi singoli
"I singoli che avrei scelto io sarebbero stati troppo lunghi e avrebbero richiesto bruschi tagli per renderli adatti alle radio, quindi un piccolo team di miei manager si è riunito e ha deciso".
Sulle b-side
"Quanto alle b-side, non mi siedo con l'idea di scrivere b-side. Dio mio, se l'avessi fatto allora il terzo e il quarto album degli Oasis sarebbero stati migliori. Scrivo canzoni e basta. Il motivo per cui alcune canzoni finiscono per essere lati b è, nella maggior parte dei casi, che non hanno testi grandiosi o non sono canzoni grandiose o hanno qualcosa che le separa dal resto dell'album. In ogni caso mi piace avere quelle cosine che quando le fai al concerto le conosce solo una parte della gente. La gente che ti vuole più bene le conoscerà ed è una cosa che si instaura tra te e loro".
Sulla decisione di autoprodurre l'album e sulla scrittura delle canzoni
"Produrre l'album da me non è stata una scelta prestabilita o dettata dall'ambizione, ma mi è piaciuto godermi la responsabilità di sovrintendere le sessioni, anche se quella parte è stata dura. L'album era già mezzo finito quando ho deciso che l'avrei prodotto io. Se mi sono messo alla prova? Non mi piace sfidare me stesso nella vita, che si tratti di fare concerti, registrare o scrivere canzoni. Faccio semplicemente quello che mi viene naturale".
"Ho sempre delle canzoni già scritte prima ancora di entrare in studio, ho quelle 20-30 canzoni da cui scegliere. Continuo a registrarle finché non sento di avere un album. Non lavoro su dei concept grandiosi, né penso che farò un album in questo o quell'altro modo. Faccio ciò che mi viene naturale. Non direi che autoprodurre l'album è stata una sofferenza, dato che del risultato sono proprio felice. L'ultimo album era prodotto molto bene e con molta esperienza, mentre questo è molto più grezzo e più affascinante".
"La produzione di un album non mi ha mai interessato perché sono solito comporre tutto, canzoni, melodia, giro di basso. Una volta che hai fatto tutto quello, in realtà la produzione poi è una fesseria, no? Per me è praticamente irrilevante. Se una canzone suona bene quando la faccio con la chitarra acustica la tengo ed è quello che conta per me, altrimenti la cestino".
"La differenza principale tra quando ti fai produrre un album e quanto lo produci da te è questa: se hai il produttore arrivi ad un certo punto in cui hai messo dentro voce, chitarra e tutto. A quel punto ti siedi con il produttore che ti rileva alti, bassi, frequenze, cigolii ... mentre quando ci sono solo io penso semplicemente: 'Sono un fottuto genio!'. Poi mi giro e gli dico: 'Non cambio niente. Maniaco del cazzo, ma di che stai parlando?' ...".
Su com'è fare un album a Londra
"Se ho imparato una cosa è che non farò un altro disco a Londra. Ci sono troppe tentazioni. La scorsa volta l'album lo feci a Los Angeles. Sono stato lì quattro mesi. Avevo adottato lo stile di vita di Los Angeles, salutare e pulito, e mi sentivo forte, mentre questo nuovo disco l'ho fatto uscendo tre volte alla settimana, bimbi, vacaze scolastiche e cose così ... non mi ci sono messo con continuità. E alla fine ero piuttosto esausto, pensavo mi venisse un colpo al cuore, mi stavano cadendo i denti ... La prossima volta mi prenderò tre o quattro mesi e ci lavorerò ogni giorno, e non farò il disco inframmezzandolo al mio stile di vita edonistico".
Sugli High Flying Birds e i progetti futuri
"Il progetto High Flying Birds un progetto temporaneo? No, l'ho visto dall'inizio come una cosa a lungo termine. In verità non credo che questo album riuscirà a replicare il successo del primo, quello è stato solo un momento magico. Tutti i singoli erano fantastici, quindi non penso di competere con il successo dell'ultimo album, ma non penso ad altro se non a godermi immensamente questa fase creativa in cui mi trovo ora e a farla durare il più possibile. Infatti sono già a metà del lavoro per il prossimo album".
Sulla noiosa attesa per l'uscita del nuovo album
"L'album l'ho terminato il 14 luglio, il giorno dopo la finale dei Mondiali. Il 15 luglio sono tornato a casa da New York dopo aver finito il mastering e tutto, con l'album in tasca. Mi sono stupito di averlo finito così presto. È ridicolo e frustrante pensare che quando uscirà, a marzo 2015, saranno passati nove mesi. È una cosa che non mi piace, ma io possiedo la mia casa discografica, che condivide gli uffici con la Big Brother Recordings, che si occupa delle faccende degli Oasis. E queste due ristampe degli Oasis erano in corso nello stesso momento, così mi sono dovuto prendere una pausa per aspettare che queste ristampe facessero il loro corso, per poi dedicarmi alle mie cose l'anno prossimo. Con le etichette discografiche indie è così: la cosa degli Oasis veniva prima e così è stato. Inoltre sono un artista indipendente e ci vuole tempo per girare per il mondo per stipulare i contratti discografici con i vari paesi. Comunque non so perché l'album uscirà prima di marzo. Non chiedetelo a me, non mi occupo del lato business".
Sulla Scozia e sulla scelta della moglie
"Ricordo con particolare piacere l'esibizione degli Oasis ad Irvine Beach". Fu il concerto che fece iniziare alla grande la follia per noi, fu allora che smettemmo di suonare nei teatri e nei club e iniziammo a suonare nelle arene e nei tendoni. C'era una grande lineup quel giorno, con noi, gli Ocean Colour Scene, i Cast, un'altra band di nome Smaller che non fece strada, i Verve ... Ho un grande amore per la Scozia e gli scozzesi. Ho scelto mia moglie perché è scozzese", ha rivelato Noel. "Non che ci fosse un Wife X Factor delle mie aspiranti mogli quando l'ho incontrata, ma il fatto che fosse scozzese è stato d'aiuto".
Sulla confusione che i giornalisti fanno tra Liam e Noel
"Nel 2012, Jim, mi intervistasti e mi scambiasti per Liam chiedendomi se era stato bello suonare a Heaton Park con gli Stone Roses. Be', due delle canzoni che hanno suonato i Beady Eye le ho scritte io, quindi capisco da dove derivi la confusione".
Su Glastonbury 2015
"Se me lo chiedessero ci parteciperei. In quel finesettimana sono disponibile, ma vi parteciperei di venerdì o sabato, non di domenica. La domenica non fa per me, è una merda di domenica".
Intanto i fratelli Gallagher incassano la stima di Dave Grohl dei Foo Fighters. "Gli Oasis li adoro, ho suonato con loro e mi mancano. Li ho sempre considerati la più grande rock band che abbia mai visto nella mia vita", ha spiegato il 45enne."Sono lì fuori da qualche parte e non vogliono riunirsi e tornare a fare quel che tutti apprezzerebbero molto. Fatelo, cazzo! Sono divertenti, vivono di questa pazza reputazione, ma poi li incontri al bar e sono ragazzi normalissimi, che ti mostrano con orgoglio le foto dei figli".
Chissà che Dave e Noel non si ritrovino insieme sul palco del festival. "Potremmo suonare insieme, Noel Gallagher & The Foo Fighters. Io canto e Dave suona la batteria. Comunque Dave è un grande, è uno degli uomini del rock più simpatici che ci siano", ha detto Noel. "Ho bellissimi ricordi delle uscite con lui e con Taylor Hawkins, quando ancora era folle e non beveva sempre acqua come adesso. Sono ragazzi straordinari".
Noel, dove hai dato il primo bacio?
"A Errwood Road Park a Burnage, un luogo significativo per la mia infanzia. Ci giocavo a calcio, là prendevo i funghetti magici, baciavo ragazze con i baffi, che tra l'altro è l'argomento della canzone AKA ... What A Life!".
La prima zuffa?
"Sarà stato a scuola. Ero sfacciato e di sicuro le ho buscate. Liam? Era uno che causava problemi, non ricordo di averlo visto sferrare pugni per primo".
Se potessi scegliere una sola canzone da far sentire a tutti prima che finisse il mondo quale sarebbe?
"The End dei Doors, la versione lunga da 11 minuti e mezzo".
Su
Kim Kardashian e la sua copertina con il sedere in vista per la rivista
Paper, Noel ha detto: "Pare che sia un sedere vero, ma non dicevano che si era fatta un impianto di protesi nel culo? Me l'aveva detto mia moglie, che pensava fosse andata così. Ma quale folle si guarda allo specchio e fa: 'Sai che ti dico, amico? Ascolta, aggiungi un altro po' di roba qua!' ... È sposata con Kanye West, che è matto".
Quanto agli anniversari e al gran parlare che si fa circa il ventennale di
Morning Glory con l'inevitabile discorso sulla reunion degli Oasis, Noel la butta sul ridere: "Potrei appendere un calendario al muro e, bendato, scegliere un giorno. Stai certo che ci sarà un anniversario ... 28 febbraio ... anniversario del primo arresto di Liam", ha scherzato.
Poi Noel ha confermato che oltre a Donovan, 7 anni, anche Sonny, 4 anni, il suo
figlio minore, è preso dagli U2. "Ve lo giuro, era seduto al tavolo e scarabocchiava qualcosa mentre canticchiava Sunday, Bloody Sunday". Text by oasisnotizie
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