domenica 30 aprile 2023

Video - Noel Gallagher intervistato su Radio 105: "Putin? Va combattuto. La Brexit? Ci ha rovinato. Amo l'Italia. In Scandinavia non vendevamo dischi, in Spagna non mi calcolano, mentre con i fan italiani c'è un legame magico"

Il 17 aprile 2023 Noel Gallagher è tornato a far visita agli studi milanesi di Radio 105 nella trasmissione 105 Friends per annunciare il nuovo album Council Skies, in uscita il 2 giugno 2023. Ne è nata una bella chiacchierata, in cui Noel ha elogiato l'entusiasmo dei fan italiani, paragonandoli a quelli irlandesi. In studio con Noel c'erano Tony Severo, Rosario Pellecchia e Romina Pierdomenico.

"Somiglio a Hugh Grant? Brutta cosa. Un pochino? Be', suppongo che lui sia irresistibile per le donne".

"I fan italiani sono sempre stati molto entusiasti della musica degli Oasis. In Italia come Oasis eravamo popolarissimi e amavamo suonare qui. Eravamo ragazzi che amavano il calcio, come gli italiani, e da inglesi ci accomunavano tutte le cose culturali che sono importanti qui in Italia. Non lo so, in Italia eravamo popolarissimi e in Scandinavia non riuscivamo a vendere un disco, neanche uno. Non so perché. Ancora oggi in Svezia per me è così, mi sarò esibito lì sei volte in trent'anni, mentre un centinaio di volte in Italia. Neanche gli spagnoli sono molto presi da quelli che faccio io. Penso comunque che gli irlandesi sono simili agli italiani. Ci dev'essere qualche connessione, non so perché, dato che non parliamo la lingua italiana e ovviamente non viviamo qui, ma è una cosa magica. È una di quelle cose che non vuoi sapere perché siano così, sono fantastiche e basta". 

"Più la Russia preme, più l'Occidente deve contrastarla", ha detto Noel rispondendo a una domanda sulla guerra. "Se l'Ucraina facesse parte della NATO, oggi saremmo in guerra. E nessuno vuole la guerra. Putin è pericoloso, l'abbiamo pensato per anni, per cui questa cosa non ci deve sorprendere. Quello dei politici è un lavoro difficile. Non lo so, è complicato, le persone vengono pagate per fare i politici".

"La Brexit? Terribile, ha mandato al cesso il Regno Unito. La Gran Bretagna ha perso il suo prestigio dopo la Brexit. Non funziona più nulla. È orribile, è terribile. Non si possono comprare le uova, non ci sono: le galline hanno fatto sciopero", ha detto tra l'altro Noel. "La Brexit l'ha votato la gente , per cui spero ne sia felice. Sarebbe interessante vedere se la gente ha cambiato idea se ci fosse un referendum ora. Non riesco a immaginare che ci sia qualcuno che crede che ora si viva meglio dopo la Brexit". 

"Reunion con Liam? Mi piace quello che faccio, non so se oggi gli Oasis sarebbero grandi come lo erano vent'anni fa", ha osservato il chitarrista. "Ci siamo divisi quattordici, quindici anni fa e non vedo nessun ... ci dovrebbero essere delle circostanze straordinarie (per riunirli), sicuramente, ma mi piace quello che faccio". 

"Non ascolto le nuove band, anche se ci sono delle band che mi piacciono, come gli Young Fathers, che sono incredibili. Oggi la musica è fatta e creata su una base economica. Oggi se una nuova band non riscuote successo immediatamente è finita. I Queen, David Bowie, alcuni dei più grandi ci hanno impiegato un po' per avere successo. Oggi, invece, la maggior parte delle cose sono dettate dall'economia". 

Noel sarà in concerto l'8 novembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano). 


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Video: Noel Gallagher intervistato dalla Rai su Lennon e intelligenza artificiale. "L'IA non mi piace, non ha sentimento"

Intervistato dalla Rai a Milano il 17 aprile, Noel Gallagher ha presentato il suo nuovo album, Council Skies, in uscita il 2 giugno. L'intervista è andata in onda nella trasmissione Tutti i frutti, su Rai News 24. 

Noel Gallagher: l'ispirazione che viene dal cielo, la magia di Abbey Road, la divinità Lennon. Un album in uscita a giugno (Council Skies) e una data del tour in Italia per l'eroe del britpop, ex componente degli Oasis, autore di capolavori come Wonderwall. Il cantante è passato a Milano per raccontare le sue nuove canzoni.

Il cantautore ha detto la sua anche sull'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nella musica.

Guarda il video alla fine del post.

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Which guitar did you use in your new record?

"I played all the acoustic guitar and all the rhtythm guitar and I did one guitar solo." 

Where do you put your voice in the mix?  

"Slightly behind. In all the records that I love, that I listened to when I was growing up the voice is never upfront, because the voice should be part of the band and I don't like when it's in your face"

How do you interact with Johnny Marr?

"He doesn't listen to the track until he gets in the studio. He sets his equipment and the first time he listens to it is when he plays for the first time. And then he just reacts to the music. And after a few takes he sticks on one thing that everyone goes 'That! That's the thing!' ..."

Is it still simple to write songs after all these years?

"Well, I keep it simple. I don't try to overcomplicate anything. If I think too much, it loses something, so I use my instinct and my heart."

Where do songs come from?

"The songs come from a higher place and they evoke some memories, some feelings in me and I just try and catch them. I don't know, it's a wonderful thing."

In a version of your new record there's a cover of John Lennon (Mind Games).

"The thing about John's songs is you don't really realise how great they are until you start to play them yourself and you listen to the words and sing them. It's godlike."

The Beatles have always been an inspiration. And you made them echo in a symbolic place.

"There's only one place in the world you'll go to when you record the strings. It's the studio 2 at Abbey Road. That's an amazing vibe, the room is incredible the sound in the room is amazing."

Your single Pretty Boy was remixed by Robert Smith from The Cure. 

"I just emailed him and he agreed to do it. I thought my version was like The Cure and then when I heard his version I thought 'Ah, that sounds like The Cure!'.".

Everybody talks about music generated by artificial intelligence. Does it fascinates you?

"No, it has no feeling. You can create a robot that sounds like me, but it's not me."

Are you ready for your tour that will hit Italy in November?

"No, not yet. I'll start rehearsing in two weeks, then I'll be ready. I'm looking forward to it."

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lunedì 24 aprile 2023

Intervista a Matteo Campese, che ha intervistato Noel Gallagher: "Dopo Council Skies ha in cantiere un altro disco acustico e un altro ancora con inni da stadio"

In esclusiva per OasisNotizie, ho avuto in piacere di intervistare Matteo Campese, radioconduttore di RadioFreccia, che ha avuto come ospite Noel Gallagher in studio pochi giorni fa per parlare di Council Skies, il suo nuovo album solista a firma Noel Gallagher's High Flying Birds. 

Matteo, che effetto ti ha fatto intervistare Noel Gallagher?

“Un effetto bellissimo e particolare perché lui – come possono dire tante altre persone – ha scritto una parte importante della colonna sonora della mia vita e, quindi, di fatto, è un viaggio gratis nel tempo nelle tue memorie e nei momenti in cui ti sei emozionato con quel tipo di canzoni che però tuttora fanno un certo effetto. Quando ho bisogno di carica, metto su Rock 'N' Roll Star: sono sicuro che non delude e mi da ciò che cerco. È come ricongiungersi con una parte di se stessi e, soprattutto, con una parte fondamentale della storia della musica. Questo perché le canzoni più importanti degli anni '90 sono 3: 2 le ha scritte lui e qualcosa vorrà pur dire”.

Hai ascoltato l’album Council Skies, in uscita il 2 novembre: cosa ne pensi?

“Sì, ho ascoltato il disco in anteprima: è un album bello e raffinato. Raffinato è il termine che mi viene come primo: non ci sono i banger ma, d’altronde, lui non ce li voleva mettere. Nell’intervista ce lo raccontava: diceva che questo è un disco con pezzi molto orchestrali, con arrangiamenti altrettanto grandi. Il secondo sarà un disco acustico, mentre il terzo un album di inni da stadio. Il che significa che, in qualche modo, “sta covando”. Non so cosa di preciso, ma è uno che ha tanto tempo libero ed ha molte cose ancora da dire. E questo è molto bello. Il disco ha dentro dei bei nomi e, soprattuto, molta finezza: diciamo che è l’album di una persona sopra i 50 anni che ha fatto la storia e che, in qualche modo, riflette anche sul fatto di avercela fatta a soporavvivere fino a lì. Pur sempre con la raffinatezza ed il carisma che lo contraddistinguono”.

Ti piace il progetto da solista di Noel Gallagher? E quello di Liam?

“Sì, i progetti da solisti di Noel e di Liam sono belli, ma sono come i “coiti interrotti”. Nel senso che è inutile negarlo: tutti quanti si ricordano dell’effetto che faceva e dell’effetto che fa adesso. Detto ciò, non c’è paragone tra i due: Noel ha una scrittura unica, ci sono alcune canzoni della carriera solista di Noel che, per me, sono dei capolavori, come Dead in the Water che è, più che altro, acustica e si trova come bonus track. Lui è il king delle bonus track, per cui non se le fa mancare neanche adesso. Nel disco ci sono delle belle chicche, soprattutto verso la fine: si toglie qualche soddisfazione. Per cui, sì, sono entrambi comunque dei progetti di qualità”.

Sulla reunion degli Oasis, Noel ti è parso possibilista?

“Sulla reunion io gliel’ho buttata lì, chiedendogli se fosse vero che si era visto con suo fratello Liam ad Hampstead Heath, un parco a nord di Londra. Ma lì, si è “gelato”, nel senso che mi ha detto: “No, no, no. Assolutamente no. Non è successo e non succederà”. Poi, che sia adesso una strategia per confondere le acque, non lo so. Perché in qualche altra intervista è più possibilista, ma credo che sia un po’ per stanchezza, visto che sono 15 anni che continuano a chiedergli la stessa cosa ed ogni volta varia le sfumature del no. Però rimane sempre abbastanza difficile. Qualche giornalista dice, invece, che si sta facendo e tutto quanto, ma io sono un po’ come San Tommaso: devo vederlo per crederci. Per il momento, quello che ha detto a me è stato abbastanza tranchant”.

Personalmente, ti piacerebbe rivedere gli Oasis di nuovo insieme?

“Sì, per me come per tutti sarebbe importante, e non solo bello, vedere gli Oasis insieme. Sarebbe importante per capire ancora che cosa si possa fare con quella musica negli anni 2000: quindi, trent’anni dopo, per vedere l’effetto che fa, per vedere che cosa succede quando parte Champagne Supernova o Hello o quello che vuoi, you name it, come dicono gli inglesi.
Io Liam da solo l’ho visto, Noel non ancora, ed è un effetto straordinario sulla gente che è davvero ad un concerto rock e punk con l’attitudine che avevano gli Oasis. Perché Liam porta sul palco quel carisma lì.
Rivederli insieme potrebbe essere davvero la bomba delle bombe. Per cui, sì, spero che succeda, non vedo l’ora che succeda e incrocio le dita nonostante le sue dichiarazioni in intervista”.

Ringrazio di cuore Matteo per la grande disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione della nostra chiacchierata. Vi invito a seguire la sua trasmissione, “Terra di Nessuno”, in onda su RadioFreccia.

Valerio Pieraccini

CLICCA QUI PER GUARDARE L'INTERVISTA DI MATTEO A NOEL SU RADIOFRECCIA

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Noel Gallagher intervistato da Sky TG24 a Milano: "Io? Un tipo ordinario con un talento straordinario"

Lunedì 17 aprile 2023 Noel Gallagher ha fatto tappa a Milano per presentare il disco Council Skies, che uscirà il 2 giugno 2023. Ecco il video dell'intervista di Sky TG24. "Un tipo ordinario con un talento straordinario", così si è definito l'ex Oasis.



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domenica 23 aprile 2023

Video: Noel Gallagher intervistato su Virgin Radio a Milano il 17 aprile 2023

Noel Gallagher è stato intervistato da Giulia Salvi su Virgin Radio negli studi milanesi dell'emittente il 17 aprile 2023. Ecco il video della chiacchierata.














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sabato 22 aprile 2023

Noel Gallagher alla Repubblica: "Un tour con gli Oasis? Solo se John Lennon torna dall'altro mondo. Le band di oggi? Una noia ..."

Parla piano, con un'ombra d'aplomb inglese che l'età deve avergli concesso. E sorride delle battute che piazza qui e là tra un intercalare sboccato e qualche affondo sagace sulla musica, la vita da persona matura, sui bei tempi andati che comunque pare non rimpiangere affatto: Noel Gallagher è pronto a tornare con un nuovo disco, Council skies, che uscirà il 2 giugno, insieme ai suoi High Flying Birds e ha già dato appuntamento ai fan italiani per il prossimo 8 novembre al Mediolanum Forum di Milano.

Dieci nuove canzoni - che diventano molte di più nella versione deluxe comprendente anche i remix di Robert Smith dei Cure (Pretty boy) e dei Pet Shop Boys (Think of a number) - composte durante il lockdown: "Forse riflessivo è l'aggettivo che userei per descrivere questo disco", spiega soffermandosi sulla foto di copertina, uno scatto del fotografo Kevin Cummins che ritrae gli strumenti della band sistemati nel punto esatto in cui c'era il centrocampo dello storico stadio di Maine Road, per ottant'anni casa dell'amato Manchester City.

Ha tanto di Noel e del suo gusto melodico/malinconico questo nuovo Council skies, "per il periodo in cui è stato scritto e per aver attraversato alcune vicende nella mia vita personale", spiega riferendosi forse all'annunciato divorzio dalla moglie. "Tutto viene fuori nelle canzoni", dice. "Ma credo che anche in quella più malinconica del disco ci sia sempre un po' di speranza e che questi brani fossero il modo migliore di tornare, perché arrivano da un luogo di verità".

Con Council skies infatti ha detto di voler tornare alle origini e a quell'urgenza del fare canzoni sincere e aperte come Easy now, uno dei singoli estratti insieme a Pretty boy, Dead to the world ("Una grande canzone con quell'atmosfera noir, una delle mie preferite del disco", dice) e la title track Council skies. A dare un peso specifico ad alcuni pezzi poi - le già citate Council skies, Pretty boy e Open the door, see what you find, c'è la collaborazione con Johnny Marr degli Smiths.

"La musica in sé è la ricompensa", dice Noel. "Creare dal nulla nuove canzoni che le persone faranno proprie è il più grande privilegio e farlo ancora dopo trent'anni è incredibile. Sarebbe molto facile mettere su una band che suoni come gli Oasis. Sarebbe un grande successo, ma non è la mia idea. Specialmente in questo periodo di guerre e altre robe schifose, se sei un artista e puoi creare, dovresti condividere delle cose buone con il mondo, anche solo simboliche, perché potresti far felice qualcuno da qualche parte".

A lui la musica, racconta, agli inizi l'ha persino salvato, quando non aveva nulla, né un lavoro né altro. Se però gli Oasis non fossero arrivati in quel momento, spiega, "ci sarebbe stato comunque qualcuno, perché c'era un bisogno da parte di una generazione di avere una band tutta sua e noi avevamo deciso di essere quella band. Se i Verve ad esempio fossero esplosi tre anni prima forse i ruoli avrebbero potuto anche essere inversi"

L'anno prossimo cadrà il trentennale dell'uscita del primo disco degli Oasis Definitely maybe, ma Noel fa muro riguardo a una reunion col fratello Liam (che riesce a non nominare mai).

"Il 2024 può essere l'anno buono? Per la Champions League? Con Haaland al City tutto è possibile", ribatte ridendo. 

"Ho però ritrovato nel caveau della Sony molti nastri dalle session di Definitely maybe che pensavamo persi e sono fottutamente fantastici. Tutte cose che non avete mai sentito". 

E quindi sì, dai - risponde sarcastico a chi lo incalza - "ci riformeremo, faremo un tour gigantesco e suoneremo in sequenza tutto, pure Morning glory. E anche i Beatles si riuniranno e i Sex Pistols, e John Lennon tornerà dall'altro mondo. Io, però, ho difficoltà nel cercare di ricreare il passato, il mondo è diverso e diversa era quella Manchester negli anni '80 e '90 e noi eravamo costretti a inventarci un mondo tutto nostro dentro la musica. Le classifiche erano dominate dalle band, Oasis, Primal Scream, Verve. Oggi le case discografiche amano le "keyboard bands" che bevono tè, ed è una c... di noia!".

(Repubblica.it, 22 aprile 2023)

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Noel Gallagher al Corriere della Sera: "Per me inizia un nuovo ciclo. Oasis? Non torneranno. I Maneskin? Chi? Quelli col cantante che si faceva in diretta?"

Council Skies è il quarto album del più grande dei Gallagher. «È l'avvio di un nuovo ciclo».

di Andrea Laffranchi

«Finora quello con gli High Flying Birds è stato un progetto solista. Questo è il primo album in cui la band suona ed è coinvolta in studio. È l’avvio di un nuovo ciclo». Noel Gallagher presenta così Council Skies, quarto album della sua carriera senza il fratello Liam, un nuovo passo nel post-Oasis.

Ci sono rumors che per i 30 anni da «Definitely Maybe», il vostro debutto, e dopo anni di insulti a distanza, nel 2024 ci sarà la reunion...

«Negli archivi della Sony abbiamo ritrovato dei nastri che risalgono a quelle session. Pensavamo fossero andati persi, ma erano soltanto stati etichettati in modo sbagliato. Sono sorprendenti... Ci sono delle versioni splendide di quei brani, alcune in versione acustica. Però non ci sarà un tour, non torneremo per suonarle insieme».

Ha pensato di ripercorrere quegli anni e la sua vita con uno show teatrale o un’autobiografia come Bono o Springsteen?

«Grande show quello di Bono. Ci sono stato con mio figlio Donovan che ha 16 anni e quando Bono si è messo aballare sul tavolo mi ha detto “ma è fuori?”. Per scrivere un libro ci vuole tempo, un paio d’anni almeno. Se mai lo facessi non vorrei avere un ghost writer e in quell’intervallo di tempo preferisco scrivere un altro disco».

«Easy Now», uno dei nuovi singoli, riporta al suono degli Oasis. Tutto l’album guarda al rock, abbandonando le sperimentazioni dall’autodefinito «cosmic pop» psichedelico del precedente.

«Quel disco non era suonato in studio con tutti i musicisti insieme, era nato come un collage. Queste canzoni invece sono nate tutte con la chitarra acustica. Vorrei portarle tutte in tour, anche se dovrò sceglierne solo alcune perché non possono mancare molti brani del passato e non voglio diventare come Springsteen che suona 4 ore di fila».

Nel disco ospita di nuovo la leggenda della chitarra Johnny Marr, ex Smiths.

«Chi non ha bisogno di avere Johnny su un disco? Ho il suo cellulare e gli ho detto che se continua a non rispondere, continuo a chiamarlo. In studio è sempre entusiasta, ma non cerca mai di dominare, è sempre rispettoso dei brani su cui interviene».

Conosce i Måneskin?

«Eurovision è una roba fuorissima... Loro sono quelli col tipo che si faceva in diretta, vero?».

Per la verità il leader Damiano ha smentito...

«Non ho in mente la loro musica, in realtà».

Si ricorda quando scrisse «Live Forever»? 

«Non eravamo nessuno. Ero in un appartamento a Manchester, un martedì pomeriggio. La portai alle prove della band e Bonehead disse “non l’hai scritta tu”. Ho capito che sarebbe stata un classico e che le cose non sarebbero state più come prima per noi».

Le atmosfere del disco sono spesso dark. Sulla cover dell’album, uno scatto in bianco e nero, ci sono gli strumenti per un concerto piazzati su una rotonda. Non c’è anima viva, voleva evocare il lockdown?

«Non mi piace avere la faccia sulle copertine. L’idea degli strumenti viene dal retro della cover di Ummagumma dei Pink Floyd. Ho scritto tutte le canzoni nei mesi della pandemia, ma non è quello il tema dei testi. Che invece definirei riflessivi, parola che userei per descrivere tutto il disco. E per quanto riguarda l’anima dark credo che abbiano influito anche cose accadute nella vita privata (si è separato dalla moglie Sara MacDonald dopo 22 anni, ndr), ma anche nelle canzoni più malinconiche c’è sempre una speranza».

Lei è un simbolo del brit rock: suonerà all’incoronazione di re Carlo?

«Non me lo hanno chiesto e comunque non lo farei. In molti hanno rifiutato di partecipare. Alla mia generazione non interessa nulla della royal family. Abbiamo amato la regina che c’era già quando eravamo bambini, ma il resto è roba per turisti americani».

CLICCA QUI PER LEGGERLA DAL GIORNALE

(Corriere della Sera, 22 aprile 2023)

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Noel Gallagher intervistato sul Giornale: "Torno dal vivo, le mie canzoni devono entrare nella vita della gente. I Maneskin? Bel look, ma non ne conosco le canzoni"

Il cantante parla di Council Skies: "È un disco nato durante il Covid, è carico di riflessione" 

di Paolo Giordano

Noel Gallagher è una delle ultime rockstar che dicono quello che pensano.

«Del politically correct non me ne frega un caz...».

Chiaro.

«Se parli con me, ti dico quel che penso, non quello che vuoi sentire. Negli anni Novanta, quando non c'erano i social, gli Oasis o le altre band parlavano così».

A proposito.

«Negli archivi della Sony, praticamente una cassaforte, ho trovato molte versioni alternative (tecnicamente «outtakes», ndr) dei vecchi brani degli Oasis, ma non so cosa ne faremo».

Per adesso dice così ma, si sa, Noel Gallagher ha un rispetto devoto per la propria musica e non accenna che molto probabilmente nel 2024, che è il trentesimo anniversario del debutto, uscirà un disco a nome Oasis, la band che ha creato con il fratello Liam. Per adesso, a inizio giugno, esce Council Skies, che è probabilmente il disco più completo e vincente dei suoi High Flying Birds. «Per la prima volta tutta la mia band suona nelle canzoni», spiega lui, lucidissimo e divertente in un hotel milanese. «Ho scritto tutti i brani durante il lockdown perciò sono più riflessivi».

In effetti tra i brani guizza il riflesso meno conosciuto di questa rockstar classe 1967 che non le manda a dire mai a nessuno, fratello Liam compreso. Dice quel che pensa, anche ai limiti dell'autolesionismo, ma - accidenti - ha il coraggio di farlo, come si leggerà anche più avanti. «In finale contro il mio Manchester City voglio l'Inter che è la più debole e Lukaku è terribile», aveva detto senza giri di parole a SkySport24 poco prima di parlare del nuovo disco. Conciso e concettoso, Noel Gallagher da Manchester conferma di essere se non l'ultimo, il penultimo dei mohicani del rock, quelli che prima la musica e tutto il resto dopo.

Anche in questo caso sulla copertina del disco non c'è il suo volto.

«Non mi piace stare sulla copertina dei miei dischi, a meno che non ci sia una intuizione come quella di Ummagumma dei Pink Floyd».

Nelle nuove canzoni spunta spesso Johnny Marr, leggendario chitarrista degli Smiths.

«Lo conosco da tanto tempo, ho il suo numero di telefono e, se continui a rispondermi, io continuo a chiamarti. In Pretty Boy si sente molto».

La chitarra.

«Oggi i ragazzi non la suonano come un tempo e la nuova musica non c'entra molto con le chitarre, anche perché sono difficili da suonare».

Tra i giovanissimi solo i Måneskin.

«Quelli dell'Eurovision? Amo l'Eurovision, è pazzesco. I Måneskin sono quelli con il cantante che si drogava? (Si riferisce alla scena incriminata e smentita dopo la vittoria alla finale, ndr). Beh, se uno è rock... In ogni caso, hanno un bel look, ma non conosco le loro canzoni».

Per molti le canzoni contano sempre meno.

«Per me il privilegio più grande è poter creare una canzone dal nulla sperando che poi possa entrare nella vita delle persone».

Oggi spesso si spera più di «strimmare» che di entrare nella vita degli altri.

«Quando abbiamo iniziato noi, le classifiche non erano determinanti come oggi. Con l'avvento del maledetto Spotify, hai milioni di canzoni a disposizione e si consumano tutte in fretta, troppo».

Il suo pezzo preferito di Council Skies?

«Dead to the world, sembra perfetto per un film dark romantic».

Il suo film preferito?

«Il buono, il brutto, il cattivo del vostro Sergio Leone, è uscito quando avevo un anno».

Non ha mai fatto una colonna sonora, neanche per James Bond.

«Non me l'hanno mai chiesto, forse dovrei chiamarli per farlo» (ride, ndr).

Non l'hanno chiamata neanche per suonare all'incoronazione di re Carlo III.

«Mah non credo sia molto popolare. Le nuove generazioni non hanno alcun interesse per la casa regnante, che è come la religione: sta scomparendo. La gente voleva bene alla Regina Elisabetta, ma ora dubito che freghi un caz.. a qualcuno».

Il premier britannico Sunak è indagato per...

«... essere un idiota?».

Per conflitto di interessi.

«E dov'è la sorpresa? Fare il politico è il lavoro più schifoso del mondo, anche se sono le banche, e non i politici, a governarlo».

Noel Gallagher e High Flying Birds suoneranno presto dal vivo.

«Ma non voglio fare concerti lunghissimi alla Springsteen perciò non suonerò tutto il nuovo album».

Gli U2 hanno appena reinventato quaranta dei loro classici.

«Ora non c'è qualcosa che avrei voglia di reincidere. Anzi, penso che il tempo sia prezioso e quindi voglio registrare solo cose nuove. Che caz.. di senso ha rifare cose del passato?».

Bono è in tour a teatro con un proprio spettacolo.

«L'ho visto a Londra con mio figlio di 16 anni. A un certo punto Bono si è messo a ballare su di un tavolo e mio figlio mi fa: Mi sa che ce lo siamo giocato» (ride, ndr).

Se gli Oasis non si fossero formati?

«Sarebbe arrivato qualcun altro. Una generazione ha sempre bisogno di sentire propria una band. Se i Verve fossero arrivati prima di noi, ci saremmo scambiati i ruoli. Oggi invece non ci sono band di riferimento, lo noto anche con i miei figli. Ma la chiave restano sempre le canzoni. Nessuno ha scritto un'altra Live forever e io non ero nessuno quando l'ho scritta in un pomeriggio a Manchester. Alla sera l'ho suonata alla band e loro non ci credevano».

Un sondaggio l'ha incoronata «canzone più bella di tutti i tempi».

«Una generazione deve venir fuori senza legarsi troppo al passato, mi sembra il momento giusto».

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(Il Giornale, 22 aprile 2023)



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giovedì 20 aprile 2023

Video: Noel Gallagher intervistato su Radio DeeJay a Milano il 17 aprile 2023

Noel Gallagher è intervenuto negli studi milanesi di Summer Camp su Radio DeeJay con Fabrizio "Nikki" Lavoro e Federico Russo, per parlare di Champions League, di Italia e del nuovo album in uscita a giugno. Ecco l'intervista integrale, andata in onda nel primo pomeriggio di lunedì 17 aprile 2023. 

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martedì 18 aprile 2023

Noel Gallagher su Radio Freccia: "Sei milanista? Magari ci vediamo in finale col mio City. Reunion con Liam? Non ne so niente. Avrei voluto far parte degli U2"

Noel Gallagher è stato intervistato anche da Radio Freccia a Milano nel pomeriggio del 17 aprile 2023. Il musicista ha parlato di Champions League (in cui il suo Manchester City è in lizza anche insieme alle italiane Inter, Milan e Napoli), del suo nuovo disco (Council Skies, in uscita a giugno: "Ho tantissimo materiale, ho scritto trenta canzoni canzoni durante il confinamento per la pandemia. Ho dovuto smettere di comporre"), del suo legame con l'Italia e ha risposto a una domanda sulla reunion degli Oasis. 

"Sei milanista? Magari ci vediamo in finale", ha detto Noel al conduttore. Poi ha smentito le voci di una fantomatica "reunion a porte chiuse" con Liam diffuse da qualche tabloid britannico. 

"Se ho mai pensato di unirmi ad un'altra band dopo lo scioglimento degli Oasis? Avrei voluto far parte degli U2, ma non me l'hanno mai chiesto", ha detto ancora Noel, che poi ha confessato: "Sì, sapevo che avrei fatto il solista, ma non immaginavo la carriera da solista sarebbe durata così tanto. A volte mi manca essere un semplice chitarrista, presentarmi lì e suonare ad alto volume, quello che fanno i chitarristi. Quello di tanto in tanto mi manca".

Ecco l'intervista che abbiamo registrato e caricato per voi.

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Video - Noel Gallagher intervistato su Sky Sport a Milano: "Lukaku è pessimo e l'Inter non è molto brava. Spero in una finale tra i nerazzurri e il mio Man City"

Ospite d'eccezione lunedì 17 aprile 2023 negli studi di Sky Sport 24 a Milano, dove è intervenuto Noel Gallagher, grande tifoso del Manchester City: "In una eventuale finale di Champions mi auguro di pescare l'Inter, non sono molto bravi. Lukaku è pessimo. Il Napoli è un po' meglio del Milan. Se fosse il Napoli l'avversaria, sarebbe la finale migliore, visti i tifosi e il rumore che fanno, e questo vale per tutte le squadre italiane in realtà, ma se devo scegliere un'avversaria per la finale, dico Inter, perché non sono molto bravi".

Noel riceve anche un messaggio particolare dell'ex calciatore Paolo Di Canio, che ricorda la propria partecipazione al concerto degli Oasis del 1996 a Loch Lomond, in Scozia. "Quando Paolo giocava nel Celtic, che è la mia seconda squadra, un sabato era alla TV a cantare Live Forever. E io pensavo: uau, è uno dei miei eroi! È un gran tipo ed era un grande giocatore. Che personaggio! Incredibile!".

Ecco il video completo dell'intervista. 
 




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sabato 15 aprile 2023

Noel Gallagher: "Il Man City va verso il treble! E Stones sembra uno del grande Milan anni '80". Poi snobba lo United: "In finale di FA Cup affronteremo il Brighton"

Dopo la bella vittoria di martedì 11 aprile in casa contro il Bayern Monaco nell'andata dei quarti di finale di UEFA Champions League, Noel Gallagher, grande tifoso del Manchester City, ha esaltato i calciatori di Pep Guardiola e non ha resistito alla tentazione di lanciare una frecciata agli odiati rivali cittadini del Manchester United, dandoli già per eliminati dalla FA Cup.

AUDIO QUI.

Oltre che per la gloria europea (se eliminasse il Bayern Monaco poi se la vedrebbe in semifinale con una tra Real Madrid e Chelsea, mentre dall'altra parte del tabellone una finalista uscirà tra Inter, Benfica, Milan e Napoli), la squadra allenata da Guardiola, per cui l'ex Oasis fa il tifo da quando era bambino, è in corsa anche per il titolo di Premier League e per la vittoria della FA Cup, quindi per uno storico treble. E proprio nella finale di FA Cup i Citizens potrebbero affrontare in finale i Red Devils, qualora il City riuscisse a superare lo Sheffield United e lo United eliminasse il Brighton nelle semifinali. Noel, però, snobba i concittadini. 

"Oh, fareste meglio a crederci", ha risposto Gallagher alla domanda di Talksport se ci fosse la possibilità di centrare il treble, come riuscì allo United nel 1999. "Perché noi abbiamo lo Sheffield United nella semifinale di FA Cup e poi probabilmente il Brighton in finale, se ci arriviamo. Poi si spera che il Chelsea riesca in qualche modo bloccare il Real Madrid al ritorno di Champions League (ma i Blues hanno già perso per 2-0 all'andata a Madrid, ndr) e poi noi lo annichiliremo".

"Seriamente, però, questi sono i momenti per cui si vive. Ci rimangono 15 o 16 partite, tutte finali. Potrebbe essere la volta buona. È una possibilità concreta. Negli ultimi quattro mesi nessuno ne ha parlato e ora, tutto d'un tratto, pensi: 'Aspetta un attimo, sono ancora in lizza per il treble qui'. E dopo aver visto la partita contro il Bayern, io non ci scommetterei contro". 

"Battere il Bayern Monaco in quel modo è quanto di meglio ci sia, è stata la partita migliore che ho visto fare al City", ha detto ancora Noel. "È incredibile! Non è frequente vedere una partita in cui puoi dare il premio di uomo partita a sei calciatori dei tuoi".

Noel ha poi elogiato John Stones e Nathan Aké e, ovviamente Erling Haaland. "Amiamo John (Stones), è il re del nord. Immagina che a quel punto della tua carriera ti piova addosso l'indicazione di Guardiola che ti dice di spostarti a centrocampo. Sta imparando cose nuove. È un calciatore eccezionale e un bravissimo ragazzo. Sono contentissimo per lui, sembra che si senta proprio a casa".

"Stones sembra uno dei calciatori che queste grandi squadre europee producevano negli anni '80, come le grandi squadre del Milan. E oggi comprarlo ti costerebbe 200 milioni di sterline. Lui è incredibile, lui e Dias, i quattro della difesa sono immensi ora. Akanji è incredibile. E pensate a cosa ha fatto Pep con Aké, è psichedelico. Nessuno faceva la coda per comprarlo e tutti voi volevate sbarazzarvene. E ora è uno dei nostri migliori difensori. È un calciatore immenso. Incredibile!".

"Ne parlavamo l'altra sera. Sembra che ora la squadra abbia premuto l'interruttore, che si siano detti: 'Quest'anno vinceremo la Champions League' ...", ha proseguito il musicista. "Questa è la volta buona. Ogni volta fanno il capannello prima che inizi la partita e quando segniamo, non l'ho mai visto fare prima. E sembra che l'interruttore sia stato premuto e ora siamo in modalità trofeo. Sembra che ora siano superconcentrati ed è una possibilità concreta". 

"Calciatore pazzesco", ha detto Noel di Haaland. "Gli assist, il lavoro che fa, i gol ... Uno che fa 45 gol stagionali con 16 partite ancora da giocare è pazzesco. È un folle, è eccezionale".

Parole al miele anche per Jack Grealish. "Per tutti noi che guardiamo il City, quando un giocatore arriva di solito ci vuole una stagione per capirne qualcosa. All'inizio di questa stagione Jack ha fatto dei passi avanti, ma è negli ultimi due mesi che ha iniziato a ... non riuscivo a credere che non avesse autostima. Se c'è uno dei migliori allenatori del mondo che punta su di te ogni settimana, per me già basta".

"In molti si chiedono che cosa faccia e che cosa dia alla squadra. Be', aspettate un attimo, dico io. C'è uno dei migliori allenatori del mondo qui e lui conosce le qualità di Grealish meglio di chiunque altro. Jack, puoi fidarti di lui ora. È fantastico con la palla. Per me la trattiene ancora un nanosecondo in più, ma è un gran bravo ragazzo e un grande giocatore ora".

Se il Manchester City dovesse raggiungere la finale di UEFA Champions League, però, Noel non potrebbe andare allo stadio di Istanbul. "Purtroppo quando ho programmato il mio tour mondiale ho dimenticato il fattore Champions League. Quindi quando ci sarà la finale io sarò in America". Non gli dispiacerebbe, comunque, perdere la finale se il City dovesse vincerla. "Non mi importa", ha spiegato, "Purché la vinca il City, non mi interessa essere lì. Non me ne può fregare di meno. Sarò a San Diego in quella giornata, penso che si giocherà quando a San Diego sarà mezzogiorno".

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Source: Daily Mail e audio

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lunedì 3 aprile 2023

"Gli Oasis pianificano una reunion a porte chiuse. Decisiva la separazione di Noel Gallagher da Sara MacDonald"

Sembra che Noel e Liam Gallagher stiano "pianificando una reunion a Hampstead Heath”. Sarà un evento "a porte chiuse”, come riporta il tabloid britannico The Sun. Secondo le fonti, i fratelli sarebbero "in trattativa" per incontrarsi per una passeggiata. Sempre secondo ciò che riportano i media inglesi, i due sarebbero riavvicinati dopo la separazione di Noel dalla moglie Sara MacDonald, con cui Liam non andava d’accordo (ricordiamo che in più di un’occasione l’aveva definita addirittura “strega”).

Secondo quanto riferito dalle fonti del Sun, i Gallagher vorrebbero andare a vedere insieme una partita della loro amatissima squadra, il Manchester, e lì chiacchierare un po’ sul futuro, cercando forse di andare incontro alle continue pressioni dei fan degli Oasis. Questi ultimi infatti non si danno pace: da quando nel 2009 i loro beniamini si sono separati, non pensano ad altro se non a rivederli insieme. E pensare che questa eventuale reunion forse la si deve a un'altra separazione, quella del fratello maggiore (Noel, 55 anni) dalla sua consorte di lunga data (Sara MacDonald, con cui era sposato da 22 anni e dalla quale ha annunciato di essersi separato all’inizio di quest’anno).

GALEOTTA SARÀ LA “PASSEGGIATA A HAMPSTEAD HEATH, A NORD DI LONDRA”?

Anche se lo scenario più prevedibile sarebbe proprio quello di una partita del loro amore condiviso (l’adorata squadra Manchester City), le fonti parlano anche di un’alternativa altrettanto papabile: Noel e Liam sarebbero "in trattativa" per incontrarsi in un’altra occasione, durante una “passeggiata a Hampstead Heath, a nord di Londra”. Si tratta di un luogo vicino a entrambe le abitazioni dei due fratelli.

IL RITORNO DELL’AMORE TRA FRATELLI ARRIVA DOPO IL RITORNO DI NOEL SINGLE

Come abbiamo detto, pare che i due si siano riavvicinati dopo la recente separazione di Noel, il maggiore (55 anni), da Sara McDonald. Liam, 50 anni, notoriamente non andava affatto d’accordo con la cognata, tanto da lanciarle non pochi epiteti durante i due decenni da consorte di Gallagher Senior.
Nel corso del matrimonio ultra-ventennale, Liam ha reso palesemente ovvio di non essere un fan di Sara. E non gliel’ha mandato a dire: gliel’ha detto direttamente, a più riprese e senza mezzi termini.


SARA MCDONALD ACCUSATA DA LIAM DI ESSERE LA CAUSA DELLA MANCATA REUNION DEGLI OASIS

Liam Gallagher ha anche accusato Sara MacDonald, 51 anni, di aver impedito la reunion degli Oasis, indicandola come causa principale del mancato rappacificamento dei due brothers “menestrelli”.
In un feroce attacco su Twitter datato 2018, Liam aveva scritto chiaro e tondo il proprio j’accuse rivolto alla moglie del fratello.
"Noel e Liam sono in contatto a porte chiuse. Stanno provvisoriamente prendendo provvedimenti per incontrarsi e ricostruire la loro relazione”, sostiene una fonte vicina ai Gallagher, come riportato da The Sun. "C'è molto tempo perso da recuperare ed entrambi hanno perso alti e bassi nella vita dell'altro. Devono ricucire il loro legame fraterno prima ancora di pensare di tornare in studio per una reunion degli Oasis, ma le ruote sono in movimento”, prosegue l’insider.

"La relazione di Liam con la moglie di Noel è stata un enorme ostacolo alla loro reunion, ma non è più un problema. Anche la loro famiglia li sta incoraggiando", ha aggiunto la fonte a The Sun. L'insider ha continuato affermando che i fratelli stanno "vagliando l'idea" di vedere insieme una partita del Man City o di fare una passeggiata ‘di basso profilo’ a Hampstead Heath

NOEL AVEVA DETTO CHE STA "ANCORA ASPETTANDO" LA CHIAMATA DEL FRATELLO

Questa notizia arriva dopo che Noel aveva detto che sta "ancora aspettando" che Liam chiami, dopo aver detto a suo fratello di farsi sentire per organizzare una riunione degli Oasis. La mitica band inglese si è separata nel 2009 e da allora i fratelli si sono a malapena parlati. Ma poco tempo fa, contattando Liam sui social media, Noel ha detto a suo fratello di chiamarlo per discutere l'idea.


LIAM AVEVA GIÀ FATTO INTUIRE QUALCOSA SU TWITTER

Il canale social preferito da Liam Gallagher, Twitter, aveva già accolto alcuni “spoiler” del cantante. Rispondendo a un fan che chiedeva a Liam se ci fosse una "piccola percentuale" di possibilità di vedere il gruppo tornare insieme, la star britannica aveva risposto con il seguente incoraggiante tweet: "Sta succedendo".

E, dopo aver appreso dei suoi eloquenti tweet sui social media, Noel si era così espresso durante un’intervista con France Inter: “Dovrebbe convincere la sua gente a chiamare la mia gente; loro sanno chi sono, sanno dove siamo. Smettila di parlare su Internet e vediamo cosa hai da dire", aveva detto il cantante degli High Flying Birds. Eppure “da quando ha allungato un ramoscello d'ulivo” (per citare il Daily Mirror, un altro tabloid britannico molto interessato a questa “guerra dei Roses” della musica targata Regno Unito), Noel dice di non aver avuto alcun contatto con Liam.

“Dovrebbe farlo lui, sto ancora aspettando che squilli il telefono. Dovrebbe smetterla di chiacchierare su Internet", ha ribadito a Talksport.

LA RISPOSTA DI LIAM

In risposta all'offerta iniziale di Noel, Liam è andato su Twitter e ha scritto: "Ecco come la vedo: il piccoletto […] ha fatto molti danni agli Oasis come band/marchio”.

Noel aveva già discusso della possibilità di una rappacificazione musicale nel documentario del 2021, Out Of The Now: “Non ho alcun problema a riconciliarmi con il passato: gli Oasis sono stati la cosa più bella che mi sia mai capitata nella mia vita, mai e poi mai sarà (un problema)”, ha detto.

"Sei sul palco in quei mega, mega concerti che abbiamo fatto e lo vedi. […] Diventare così grandi è la cosa più incredibile di sempre: il fatto che il gruppo sia radicato nella testa delle persone è una cosa incredibile, incredibile”, queste le parole di Noel Gallagher espresse nel documentario Out Of The Now.

Source: Sky TG24

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sabato 1 aprile 2023

Noel Gallagher sulle critiche: "Mi devo sempre giustificare se cambio sound? La gente vuole 14 Don't Look Back in Anger per ogni album ..."

Intervistato da Jo Whiley su BBC Radio 2 (audio alla fine del post), Noel Gallagher ha parlato di Council Skies, disco in uscita il 2 giugno.

"È un album piuttosto riflessivo", ha detto Noel. "È stato scritto durante il periodo di quarantena per la pandemia nel 2020, che è un periodo della nostra vita al quale nessuno vorrebbe tornare, ma dato che ha attinenza con questo disco ci siamo dovuti tornare. Sai, quando si rimaneva svegli nel cuore della notte, quando tutti erano a letto, e ci si chiedeva quanto questa cosa sarebbe durata. Ho iniziato a scrivere canzoni molto riflessive. Sai, i temi degli album di solito spuntano solo quando finisci di scriverli e quando li stai ascoltando per te stesso e ti chiedi cosa siano. Sembra un album piuttosto riflessivo e introspettivo. C'è speranza in ogni canzone, ovviamente, ma finisce in modo tetro, devo dire". 

"We're Gonna Get There in the End è un demo che ho pubblicato durante la quarantena. È un periodo tetro se ripensi al fatto che non era mai successo prima. Nessuno sapeva quando sarebbe giunta la fine di quella cosa. Quella canzone l'ho scritta una sera, l'ho diffusa e, cosa prevedibile, tutti ne sono andati matti. Non si adatta all'umore del disco, per niente, perché è troppo allegra. La gente ne andava matta così l'ho aggiunta all'album. Il disco ha dieci brani, poi c'è un vuoto significativo e poi viene la traccia undici, che dal vivo comunque sarà fantastica ed è una cosa gioiosa". 

In un'intervista concessa di recente alla rivista Mojo, a proposito del nuovo disco Noel ha detto: "È piuttosto riflessivo, ma non nostalgico. Forse (lo è) Easy Now, che è oasisiana, ma le canzoni hanno un certo umore che va per alti e bassi. Pretty Boy è una fottuta canzone da festa. È il mio quarto album in studio e comprende, credo, qualunque cosa io abbia fatto negli ultimi tredici anni".

"Ho scritto il disco con una chitarra acustica, cosa che facevo in passato. È stato il ruolo che mi ha fatto abbandonare David Holmes quando componevo in piedi davanti ad un cazzo di sintetizzatore per Who Built the Moon?. E tutta quella roba era così lontana da quello per cui ero noto ... Le migliori canzoni che ho scritto sono state sempre inclusive, parlavano del 'noi' più che del 'me', sai".

Noel si è anche soffermato sulla propria libertà artistica e ha parlato di come vive le critiche dei fan più 'puristi', che storcono il naso di fronte ai suoi cambi di direzione musicale.

"A volte ho l'impressione di difendere il mio diritto di fare musica che non sia fottuto indie rock e di saltellare qui e là artisticamente. Quando scrivi Pretty Boy o Black Star Dancing senti che devi giustificarti, spiegare perché lo stai facendo, dato che la gente vuole che tu riscriva la cazzo di Don't Look Back in Anger quattordici volte per ogni album".

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