Un utente del forum di fan degli Oasis Live4ever, che scrive per la rivista GQ UK, ha pubblicato oggi un'intervista che gli ha concesso a Cannes Charlie Lightening, il regista di As It Was, il docufilm su Liam Gallagher di prossima uscita. Il regista si trova a Cannes per presentare la pellicola in anteprima.
L'abbiamo tradotta per voi.
L'abbiamo tradotta per voi.
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Charlie, come ti sta trattando Cannes?
Ora sono qui seduto nella mia stanza d'albergo a guardare il mare. È grandioso, amico. Qui non c'è nessuna 'prima' del film, ci stiamo tenendo tutto per la prossima settimana a Londra. Siamo qui per parlare di come il film sarà diffuso globalmente, penso. Troviamo un po' di persone a cui farlo vedere, parliamo con qualcun altro, vediamo che sensazione ha la gente, ma teniamo tutto per il Regno Unito perché, be', è la terra di origine e la cosa ha molto senso e lì c'è molta fame di questa cosa.
La scorsa settimana ti ho visto a Londra per la selezione della copertina di Hype e mi hai detto che eri sbalordito già per il fatto che questo film sia stato fatto. Cosa intendevi?
Penso che intendessi un progetto come questo. Ci è voluto molto tempo per metterlo insieme. Decollare all'inizio è sempre sorprendente, addentrarvisi e poi finire. Per la sua realizzazione in realtà ci sono voluti dieci anni. Ho iniziato a filmare Liam subito dopo la fine degli Oasis. Perché l'ho conosciuto negli Oasis, avendo fatto una cosina con loro verso la fine del loro percorso, nel 2009, e poi, per via del mio rapporto con Paul McCartney, Liam mi aveva chiesto di fare un po' di roba per i Beady Eye. E a quel punto, facendo un po' di dietro le quinte, dei video musicali, non ti rendi conto che stai facendo delle riprese per un film.
Ora sono qui seduto nella mia stanza d'albergo a guardare il mare. È grandioso, amico. Qui non c'è nessuna 'prima' del film, ci stiamo tenendo tutto per la prossima settimana a Londra. Siamo qui per parlare di come il film sarà diffuso globalmente, penso. Troviamo un po' di persone a cui farlo vedere, parliamo con qualcun altro, vediamo che sensazione ha la gente, ma teniamo tutto per il Regno Unito perché, be', è la terra di origine e la cosa ha molto senso e lì c'è molta fame di questa cosa.
La scorsa settimana ti ho visto a Londra per la selezione della copertina di Hype e mi hai detto che eri sbalordito già per il fatto che questo film sia stato fatto. Cosa intendevi?
Penso che intendessi un progetto come questo. Ci è voluto molto tempo per metterlo insieme. Decollare all'inizio è sempre sorprendente, addentrarvisi e poi finire. Per la sua realizzazione in realtà ci sono voluti dieci anni. Ho iniziato a filmare Liam subito dopo la fine degli Oasis. Perché l'ho conosciuto negli Oasis, avendo fatto una cosina con loro verso la fine del loro percorso, nel 2009, e poi, per via del mio rapporto con Paul McCartney, Liam mi aveva chiesto di fare un po' di roba per i Beady Eye. E a quel punto, facendo un po' di dietro le quinte, dei video musicali, non ti rendi conto che stai facendo delle riprese per un film.
Come hai avuto modo di collaborare con gli Oasis?
In realtà io ero con i Kasabian. È quella la band con cui ho iniziato. Curiosamente il primo artista con cui ho iniziato a collaborare è stato Ronnie Wood, e quello mi ha condotto a fare delle robe per Kylie Minogue ... In ogni modo, mi è stato detto che c'era questa band e che la band avrebbe avuto tra le mani il disco quel finesettimana e che avrebbero organizzato una festa in una fattoria di loro proprietà e mi chiedevano se avessi voglia di registrarlo con loro. Ed erano i Kasabian. E quando sono diventati più famosi, sulla scorta di quello, ho iniziato a lavorare con JK dei Jamiroquai e poi quello ha fatto in modo che il mio lavoro fosse notato da McCartney.
E come hai conosciuto Noel e Liam?
In realtà io ero con i Kasabian. È quella la band con cui ho iniziato. Curiosamente il primo artista con cui ho iniziato a collaborare è stato Ronnie Wood, e quello mi ha condotto a fare delle robe per Kylie Minogue ... In ogni modo, mi è stato detto che c'era questa band e che la band avrebbe avuto tra le mani il disco quel finesettimana e che avrebbero organizzato una festa in una fattoria di loro proprietà e mi chiedevano se avessi voglia di registrarlo con loro. Ed erano i Kasabian. E quando sono diventati più famosi, sulla scorta di quello, ho iniziato a lavorare con JK dei Jamiroquai e poi quello ha fatto in modo che il mio lavoro fosse notato da McCartney.
E come hai conosciuto Noel e Liam?
Be', i Kasabian avevano fatto da gruppo spalla agli Oasis in America e io stavo facendo un film sulla creazione del secondo disco dei Kasabian. Noel e Liam sono venuti in studio ad ascoltare il loro album. E fu allora che li incontrai per la prima volta e quella serata finirono per trascorrerla con me. Serge e Tom dietro il bancone per la colazione nella cucina di Liam. Liam che letteralmente mi suonava canzoni che aveva scritto e che non ce l'avevano fatta ad entrare nel disco degli Oasis. E all'epoca, e non sto dicendo questo solo con il senno del poi, pensai: ?Wow, queste canzoni hanno qualcosa'. E poi vennero i Beady Eye e io per così dire partii con lui in viaggio, sai ...
Qual è stata la tua prima impressione di Liam?
Be', anch'io sono cresciuto a Manchester e ricordo di aver visto Live Forever e di aver pensato, come tutti: "Chi diavolo è questo? Cosa diavolo è questo?". Ero un po' piccolo per gli Stone Roses e quel lato di Manchester e degli Oasis arrivò proprio al momento giusto per me, con la giusta atmosfera. Erano semplicemente questi ragazzi con le giacche Sprayway, i parka, ed erano semplicemente fighi. La mentalità era proprio elettrificante. Ci fu Definitely Maybe e quello definì chiaramente la loro posizione. E ripensandoci ora si percepisce in modo netto come fu innovativo quel disco. Ma io ricordo (What's the Story) Morning Glory?, be', di quel disco tutti avevano una copia. E univa non solo i miei amici, ma la mia generazione attraverso la musica e attraverso una band. Era la prima volta che succedeva per me e fu potente.
All'inizio Liam ti intimidiva?
Dio, sì. Cioè, lo hai incontrato, sai come può essere, ma Noel può essere più facile da conoscere in modo diretto, mentre Liam sa essere un po' più guardingo. Ricordo che andavo alla O2 per guardare i Verve con un mio amico ed eravamo fuori dal foyer, pronti ad entrare. Mi squilla il telefono: era Tom dei Kasabian. "Charlie, che stai facendo?". Gli dissi che sarei andato a vedere i Verve tra un minuto ... Mi fa: "Ascolta, siamo ad Abbey Road con gli Oasis e ci stanno facendo sentire il loro nuovo disco. Vieni subito qui". Subito dopo sento armeggiare con il telefono e sento un'altra voce che dice: "Chi è al telefono?". È Liam. "Sono Charlie", gli dico. "Charlie chi?". "Charlie Lightening". "Charlie Lightening?". È stato l'inizio della nostra conoscenza. Poi il telefono passa a Noel che mi dice: "Charlie, ascoltami bene, c'è un pezzo che si chiama The Shock of the Lightning. Vieni qui, amico". E così fu: chiusi la chiamata e filai dritto ad Abbey Road.
Com'era l'atmosfera lì?
Be', per come era stato al telefono, quando sono arrivato lì non sapevo se si sarebbe comportato in modo strano con me o no. In ogni caso sono entrato e loro erano a metà della riproduzione del disco. Entro e Liam fa: "Whoa, whoa, whoa ...". Si zittisce e viene verso di me, mi mette il braccio attorno al collo e fa: "Dobbiamo ricominciare, perché questo stronzo non ha sentito niente di tutto questo". E poi me lo fanno risentire da capo. E con gli Oasis è questa la cosa: registrano la voce proprio alla fine, quindi Liam procede a cantarmi tutto il disco, nell'orecchio. Quindi è facile fraintendere una situazione con Liam. C'è un suo lato molto accogliente e un'indole proprio buona dietro quel fare da spaccone. Poi sono stato fortunato abbastanza da incontrare molti dei miei idoli, ma c'è qualcosa in Liam: rimane fedele a se stesso. Non ci sono balle con lui, ma onestà e cuore in mano.
Il film comincia dalla fine degli Oasis, a Parigi nel 2009 . Tu c'eri. Come fu?
Be', anch'io sono cresciuto a Manchester e ricordo di aver visto Live Forever e di aver pensato, come tutti: "Chi diavolo è questo? Cosa diavolo è questo?". Ero un po' piccolo per gli Stone Roses e quel lato di Manchester e degli Oasis arrivò proprio al momento giusto per me, con la giusta atmosfera. Erano semplicemente questi ragazzi con le giacche Sprayway, i parka, ed erano semplicemente fighi. La mentalità era proprio elettrificante. Ci fu Definitely Maybe e quello definì chiaramente la loro posizione. E ripensandoci ora si percepisce in modo netto come fu innovativo quel disco. Ma io ricordo (What's the Story) Morning Glory?, be', di quel disco tutti avevano una copia. E univa non solo i miei amici, ma la mia generazione attraverso la musica e attraverso una band. Era la prima volta che succedeva per me e fu potente.
All'inizio Liam ti intimidiva?
Dio, sì. Cioè, lo hai incontrato, sai come può essere, ma Noel può essere più facile da conoscere in modo diretto, mentre Liam sa essere un po' più guardingo. Ricordo che andavo alla O2 per guardare i Verve con un mio amico ed eravamo fuori dal foyer, pronti ad entrare. Mi squilla il telefono: era Tom dei Kasabian. "Charlie, che stai facendo?". Gli dissi che sarei andato a vedere i Verve tra un minuto ... Mi fa: "Ascolta, siamo ad Abbey Road con gli Oasis e ci stanno facendo sentire il loro nuovo disco. Vieni subito qui". Subito dopo sento armeggiare con il telefono e sento un'altra voce che dice: "Chi è al telefono?". È Liam. "Sono Charlie", gli dico. "Charlie chi?". "Charlie Lightening". "Charlie Lightening?". È stato l'inizio della nostra conoscenza. Poi il telefono passa a Noel che mi dice: "Charlie, ascoltami bene, c'è un pezzo che si chiama The Shock of the Lightning. Vieni qui, amico". E così fu: chiusi la chiamata e filai dritto ad Abbey Road.
Com'era l'atmosfera lì?
Be', per come era stato al telefono, quando sono arrivato lì non sapevo se si sarebbe comportato in modo strano con me o no. In ogni caso sono entrato e loro erano a metà della riproduzione del disco. Entro e Liam fa: "Whoa, whoa, whoa ...". Si zittisce e viene verso di me, mi mette il braccio attorno al collo e fa: "Dobbiamo ricominciare, perché questo stronzo non ha sentito niente di tutto questo". E poi me lo fanno risentire da capo. E con gli Oasis è questa la cosa: registrano la voce proprio alla fine, quindi Liam procede a cantarmi tutto il disco, nell'orecchio. Quindi è facile fraintendere una situazione con Liam. C'è un suo lato molto accogliente e un'indole proprio buona dietro quel fare da spaccone. Poi sono stato fortunato abbastanza da incontrare molti dei miei idoli, ma c'è qualcosa in Liam: rimane fedele a se stesso. Non ci sono balle con lui, ma onestà e cuore in mano.
Il film comincia dalla fine degli Oasis, a Parigi nel 2009 . Tu c'eri. Come fu?
Finì e già l'indomani penso che il resto di loro decise di proseguire. Un mese dopo lo scioglimento degli Oasis erano tutti a casa di Gem, semplicemente perché volevano avere qualcos'altro da fare. Non volevano starsene lì seduti a leccarsi le ferite. E forse la cosa accadde troppo presto. Avevano un demo e poi all'improvviso la casa discografica - era ancora quella degli Oasis - sentì i demo, disse che c'era un album e poi partì tutto a valanga da lì. Non fu prima della fine dei Beady Eye, con la successiva implosione di tutto il resto, il divorzio e così via, che Liam si rese conto che sarebbe potuta essere la fine di tutto. Tutto si fermò. Penso che con i Beady Eye la stampa non volesse che la cosa funzionasse o non voleva che lui funzionasse. Amo alcune di quelle canzoni e penso che molte delle cose che lui ha fatto in quella band siano fantastiche, ma non gli fu data alcuna possibilità. È come se Noel e Liam litigassero, litigassero e litigassero ... e poi si sentì un po' perso. Il film spiega dove si trovava e come la sua vita stesse attraversando delle difficoltà.
C'è stato il divorzio da Nicole. Il fatto che i Beady Eye non stessero funzionando. Le cose andavano male. Quando qualsiasi cosa finisce, hai bisogno di tempo per riflettere. Non ha avuto modo di fare nulla di tutto quello. E ricordati che lui era Liam Gallagher negli anni '90, la persona più famosa del mondo ad un certo punto. Ma anche in termini di destino e di viaggi e tutto quello, devi attraversare il bene e il male per apprezzare cosa sei e cos'hai o cosa avevi. A lui era stato detto: "Sei solo il cantante". Anche il modo in cui facevano i dischi, con la parte vocale piazzata lì proprio alla fine, Molto dispotico. Lui è un cantautore sottovalutato. Come dice nel film, "sono un cantautore con non molte canzoni". In realtà è piuttosto umile a questo proposito. La cosa fantastica di Liam è che sa quello che non gli piace. Non ci sono infingimenti. Dal punto di vista creativo, anche nei Beady Eye, Gem e Andy assunsero il ruolo di Noel, lavorando più come produttori, penso, e Liam arrivava, faceva la sua cosa e poi se ne andava. Era lì per molto tempo, ma non è un produttore che vuole lavorare ad un sound per ore. Ma sul secondo album dei Beady Eye c'è una canzone che si chiama Evil Eye, che tu forse non hai mai sentito, dato che non è entrata nell'album, ma era una traccia bonus dell'edizione speciale giapponese, ed è eccezionale. Molto semplice, molto Beatles, ovviamente, ma molto melodica. È un grande autore, aveva solo bisogno di tempo per coltivare la cosa.
Quanto è stato importante l'impatto di Debbie Gwyther, che ora è la sua fidanzata e manager, sulla vita di Liam sia sul piano professionale che personale? Lei è una forza con cui fare i conti, no?
Oh, l'impatto di Debbie è stato enorme. Lo ha salvato in molti modi. Non sapeva cosa fare o come farlo. Come dice lui nel film, lei gli dà un calcetto nel culo, gli spiega: "Forza, non è morto nessuno" e gli dice di concentrarsi di nuovo sulla musica. Lo ha sostenuto in alcuni tra i periodi peggiori. E semplicemente si amano, capisci cosa intendo? È tutto nel film. Vedi come è stretta la loro relazione, come ognuno di loro tiri fuori il meglio dlel'altro. Di nuovo, è una meraviglioso che io sia stato in grado di catturare questo, dato che quello che stavo facendo io era in realtà parlare di questo suo ritorno musicale. Non stavo facendo un documentario sulla vita sentimentale di Liam, ma Debbie, e ora la sua famiglia, sono talmente parte di tutto quello, che risplendono per tutto il film, si spera.
Com'è stato filmare con i figli di Liam?
Dico sempre che la parte più importante del mio lavoro è sapere quando non filmare. Sta lì l'abilità. E in realtà non è neanche un'abilità, ma è semplicemente essere sensibili verso gli esseri umani. Abbiamo registrato dei filmati fantastici di Liam e dei suoi due figli, Lennon e Gene, quando si sono incontrati a Bruxelles per andare ad Amsterdam. È una cosa dolce, affascinante e spassosa e veramente onesta e naturale. Penso che nessuno abbia mai visto Liam così, sai. Ci sono stati momenti, ovviamente, in cui io chiedevo: "Posso filmare un po' in camerino?". E lui mi faceva: "No, sai, a me non può fregare di meno". E va benissimo. Neanche io vorrei una videocamera puntata su di me tutto il giorno, che mi segua in giro. Ovviamente, a volte siamo semplicemente degli amici e quello facilita, e la natura di questi filmati grandiosi è questa: semplicemente mi sono trovato lì in alcuni momenti speciali perché siamo amici e non è una cosa prestabilita. Non c'è nesso né logica, e c'è una fiducia. Penso anche che il fatto che io lavori con Paul McCartney abbia aiutato. Lui è un Beatle, dopo tutto, e quello che va bene per un Beatle va bene per Liam, in qualche modo.
C'è stato il divorzio da Nicole. Il fatto che i Beady Eye non stessero funzionando. Le cose andavano male. Quando qualsiasi cosa finisce, hai bisogno di tempo per riflettere. Non ha avuto modo di fare nulla di tutto quello. E ricordati che lui era Liam Gallagher negli anni '90, la persona più famosa del mondo ad un certo punto. Ma anche in termini di destino e di viaggi e tutto quello, devi attraversare il bene e il male per apprezzare cosa sei e cos'hai o cosa avevi. A lui era stato detto: "Sei solo il cantante". Anche il modo in cui facevano i dischi, con la parte vocale piazzata lì proprio alla fine, Molto dispotico. Lui è un cantautore sottovalutato. Come dice nel film, "sono un cantautore con non molte canzoni". In realtà è piuttosto umile a questo proposito. La cosa fantastica di Liam è che sa quello che non gli piace. Non ci sono infingimenti. Dal punto di vista creativo, anche nei Beady Eye, Gem e Andy assunsero il ruolo di Noel, lavorando più come produttori, penso, e Liam arrivava, faceva la sua cosa e poi se ne andava. Era lì per molto tempo, ma non è un produttore che vuole lavorare ad un sound per ore. Ma sul secondo album dei Beady Eye c'è una canzone che si chiama Evil Eye, che tu forse non hai mai sentito, dato che non è entrata nell'album, ma era una traccia bonus dell'edizione speciale giapponese, ed è eccezionale. Molto semplice, molto Beatles, ovviamente, ma molto melodica. È un grande autore, aveva solo bisogno di tempo per coltivare la cosa.
Quanto è stato importante l'impatto di Debbie Gwyther, che ora è la sua fidanzata e manager, sulla vita di Liam sia sul piano professionale che personale? Lei è una forza con cui fare i conti, no?
Oh, l'impatto di Debbie è stato enorme. Lo ha salvato in molti modi. Non sapeva cosa fare o come farlo. Come dice lui nel film, lei gli dà un calcetto nel culo, gli spiega: "Forza, non è morto nessuno" e gli dice di concentrarsi di nuovo sulla musica. Lo ha sostenuto in alcuni tra i periodi peggiori. E semplicemente si amano, capisci cosa intendo? È tutto nel film. Vedi come è stretta la loro relazione, come ognuno di loro tiri fuori il meglio dlel'altro. Di nuovo, è una meraviglioso che io sia stato in grado di catturare questo, dato che quello che stavo facendo io era in realtà parlare di questo suo ritorno musicale. Non stavo facendo un documentario sulla vita sentimentale di Liam, ma Debbie, e ora la sua famiglia, sono talmente parte di tutto quello, che risplendono per tutto il film, si spera.
Com'è stato filmare con i figli di Liam?
Dico sempre che la parte più importante del mio lavoro è sapere quando non filmare. Sta lì l'abilità. E in realtà non è neanche un'abilità, ma è semplicemente essere sensibili verso gli esseri umani. Abbiamo registrato dei filmati fantastici di Liam e dei suoi due figli, Lennon e Gene, quando si sono incontrati a Bruxelles per andare ad Amsterdam. È una cosa dolce, affascinante e spassosa e veramente onesta e naturale. Penso che nessuno abbia mai visto Liam così, sai. Ci sono stati momenti, ovviamente, in cui io chiedevo: "Posso filmare un po' in camerino?". E lui mi faceva: "No, sai, a me non può fregare di meno". E va benissimo. Neanche io vorrei una videocamera puntata su di me tutto il giorno, che mi segua in giro. Ovviamente, a volte siamo semplicemente degli amici e quello facilita, e la natura di questi filmati grandiosi è questa: semplicemente mi sono trovato lì in alcuni momenti speciali perché siamo amici e non è una cosa prestabilita. Non c'è nesso né logica, e c'è una fiducia. Penso anche che il fatto che io lavori con Paul McCartney abbia aiutato. Lui è un Beatle, dopo tutto, e quello che va bene per un Beatle va bene per Liam, in qualche modo.
Liam è lo stesso sia a telecamere spente che a telecamere accese?
Sì, ma con Liam è sempre così. Non ci sono due Liam. Se è felice è felice, se non lo è non lo è, e lo hai visto in base a come è.
La scena con la mamma di Liam con la madre Peggy è incredibile, davvero intima e "cruda".
Be', quella è proprio eccezionale, no? Lei non ha mai traslocato, non ne ha mai sentito l'esigenza, quindi al piano di sopra c'è la camera che Liam e Noel condividevano, ha ancora la stessa placca dorata con la scritta "Camera di Noel e Liam" attaccata alla porta. Stupefacente. Ma è stata tutta un'idea di Liam filmare quello e tutto il resto. Hanno sempre voluto comprarle una casa, ma lei non si è mai voluta allontanare dai suoi amici e così via, quindi penso che le abbiano comprato un cancello nuovo o non so cosa. Credo, però, che in virtù del mio rapporto con Liam siamo riusciti ad entrarci e fare quello che abbiamo fatto, parlato di Noel e della famiglia e così via. Non lo so, ma non penso che con qualcun altro avrebbe funzionato. Per me è quella la scena clou del film. Mentre eravamo nella loro vecchia camera, lui racconta storia di come loro non avessero niente da fare, fumavano cicche e ascoltavano Jimi Hendrix. Verso la vine della chacchierata si sente la mia voce che chiede: "Quindi ti mancherà di sicuro Noel, no?". Ma pensare che fu lì che cominciò tutto, in quella piccola stanza di Manchester, come dice lui, è una cosa piuttosto cosmica.
L'ombra di Noel si proietta nel corso del film?
No, proprio no, ci sono ancora quelle domande e quella relazione ancora c'è o non c'è. Alla fine il tastierista, penso, dice: "Penso che Noel sopravvaluti l'importanza della musica e sottovaluti l'importanza di Liam". E fa notare come: "Sono sicuro che Liam non sappia fare nulla senza chiedersi cosa ne pensi suo fratello. Ogni cosa che tralascia o mette nello show è quasi esclusivamente fatto per un pubblico costituito da una persona". Le domande di Noel sono lì, ovviamente, ma non dominano. Come dice Liam, "Noel è diventato un grandissimo stronzo, mentre io sono ancora uno stronzo".
È stato frustrante il divieto di usare le canzoni degli Oasis per il film, divieto impostovi da Noel?
Sì, ma quello rientra nelle cose da fare. Prima lo recepisci, poi la cosa la superi. E in qualche modo è la cosa migliore che ti sarebbe potuta accadere. Dimostra, ancora una volta, che Liam è una persona che può fare da sé e che volere è potere.
Liam con un fan a Mykonos (Grecia) il 20 maggio 2019 |
È una scena rivelatrice. Come dice lui, Liam, all'età che ha ora si alza la mattina e fa quelle piccole corsette mattutine, solitamente ad Hampstead Heath, North London. Alle 9.30 del mattino la sua giornata è finita. Si sveglia molto presto, alle 4 o alle 5 del mattino, fa la sua corsa e poi prende il caffè. Poco dopo la sua giornata è finita, già alle 10. Ronza nella vita, Liam. Dice sempre: "Dobbiamo andare a fare questo o andare a fare quello?". Ci siamo svegliati presto, molto presto, e siamo andati in auto sul ponte in modo da riattraversarlo di corsa facendo il percorso inverso. E ho fatto una chiacchierata con lui. Il sole stava sorgendo ed c'era la pace, e lui era di ottimo umore. Mi ha detto: "Se qualsiasi rock star 20enne degna di questo nome dicesse che vuole svegliarsi presto per attraversare correndo il Golden Gate Bridge, sarebbe fuori dalla band. Sarebbe immediatamente fuori dalla band".
Liam Gallagher sta appendendo le scarpe della rock star al chiodo?
Ma lui la roba rock l'ha fatta tutta, ora quella roba la fa ronzando. Era semplicemente un momento meraviglioso e lui si chiedeva se avrebbe visto di nuovo l'America e, in qualche modo, sarebbe andato in tour a suonare nuova musica, in qualche modo, quindi era felice per il sol fatto di trovarsi lì. L'unica differenza ora è che, come dice lui scherzando: "Non mi faccio otto grammi prima di salire sul palco, solo due". Quello che la gente non capisce è quanto ci tiene al concerto. Quando la sua voce è fottuta lui è il primo che è dispiaciuto quanto i fan. La gente pensa che in passato lui fosse un po' irresponsabile e via dicendo ... Ora no. Vuole quel palco e vuole essere di fronte a quel microfono. Non preoccupatevi, però, non sta andando da nessuna parte, non esiste questa possibilità. Essere una rock 'n' roll star è proprio quello che è lui. Non sa come si faccia nient'altro.
traduz. by frjdoasis (@oasisnotizie)
Sources: Live4ever Forum and Liam Gallagher: ‘It's been f**king biblical’, GQ Hype
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