Nella nostra traduzione, una seconda parte dell'intervista a Noel Gallagher che compare sul numero di febbraio 2019 della rivista Mojo. Noel parla della scelta di pubblicare un disco diverso dagli altri, Who Built the Moon?, uscito il 24 novembre 2017, che ha diviso i fan.
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Far produrre il tuo album a David Holmes è stato piuttosto rischioso dopo Noel Gallagher's High Flying Birds e Chasing Yesterday, relativamente 'normali'. Perché hai preso questo rischio?
Ero a due terzi del lavoro con Chasing Yesterday, provavo a ultimarlo e ho pensato: "Cos'altro ho da perdere? Vado a Belfast a vedere David per una settimana (nel gennaio 2014, ndr). Se non succede un cazzo allora non c'è la magia e allora non accadrà". Non sapevo nulla di come lavorava David. Sapevo che aveva fatto della roba con i Primal Scream, ma non ne avevo mai parlato con loro. Ci siamo presi un cichetto e abbiamo ascoltato dei dischi la sera prima, lui ha messo su del kraut pop francese (ride, ndr) ed è stato come: "Sì, facciamo qualcosa di simile". Ha messo quella canzone degli Ice Cream, The Chewin' Gum Kid. Quindi tutto quello che sapevo il primo giorno era quello, che avremmo fatto qualcosa che si sarebbe basato su quella canzone. Per le prime due sessioni la sensazione è stata quella di una jam. Suonavo su un loop di batteria e lui all'improvviso diceva: "Fantastico!", e poi facevamo qualcos'altro.
Quindi l'idea classica di 'Canzone' per Noel Gallagher è andata via dalla finestra?
Non ho mai esposto un manifesto, ma a volte io suonavo qualcosa e lui diceva: "Questo suona come gli Oasis". Io facevo: "Bene ... E cosa c'è che non va?". Lui: "Tutto questo l'hai già fatto in passato". "Sì, lo so, ma è questo quello che faccio io, l'ho inventato io". E lui: "Fai qualcos'altro". Le prime due volte che me l'ha detto io ho risposto: "OK ...", ma poi quando cominci a fare cose che non eri consapevole di poter fare pensi "Questo è proprio incredibile, cazzo!".
Ma poi ti ci sono voluti quattro anni per completare il disco.
Abbiamo fatto due sessioni diverse a Belfast, io sono andato in tour e dopo un po' sono iniziati a comparire frammenti di musica (il singolo dream pop anni '80, ndr). It's a Beautiful World ha impiegato secoli per venire fuori, ma per 18 mesi non sono riuscito a comporci nulla attorno. Non sapevo in che direzione stessi andando. Poi all'improvviso ho scritto un testo e tutti hanno iniziato a cadere uno dopo l'altro, come in un domino. Sono rimasto davvero sbalordito. David in me ha visto qualcosa che non mi importava cercare da me. È stata una liberazione.
Poi il primo singolo estratto dall'album, Holy Mountain, una commistione di Bowie/Roxy Music/The Damned/Plastic Bertrand, ha suscitato grande sensazione ...
Ero in tour in Sudamerica quando ho avuto le reazioni, e sono rimasto ... scioccato. Ho pensato: "Come può non piacervi questa canzone? È la cosa più incredibile che io abbia mai ascoltato. I social media mi sorprendono, perché io non sono sui social. Qualcuno del mio ufficio mi ha detto che alcuni dei commenti erano incredibili. Ho pensato: "Bene. Wow!", ma poi mi ha detto: "No, no, no. Devi vedere cosa stanno dicendo. Ti sorprenderà" (ride, ndr), ma io non me la nevevo. Penso che qualcuno su Twitter abbia detto che non gli piaceva, quindi: "Bene. Non piace neanche a me". Sai, il tizio col parka e con le maracas. Ora sono ce n'è una massa, un collettivo. "Whooah, è uno schifo del cazzo".
Poi l'apparizione televisiva a Later: non solo la gente ha capito che Gem Archer e Chris Sharrock degli Oasis erano tornati in squadra, ma che la band ora comprendeva una ragazza francese con un mantello che suonava le forbici.
Concordo che fosse un po' folle. Ho interpretato male tutta la situazione e anche Charlotte lo ha fatto. Fin oa quel punto nessuno sapeva niente (che lei suonasse le forbici, ndr), io non ho mai detto niente. Adoro Charlotte. Solo l'indomani qualcuno ha detto: "Hai visto YouTube?". È finito al telegiornale della BBC. Non potevo crederci, ma poi ho pensato: "Questa cosa è folle".
Hai avuto dei dubbi sulla pubblicazione dell'album a quel punto?
L'album era finito, stava per uscire, ma era una posizione interessante in cui trovarsi. C'era il brano acustico, Dead in the Water (registrato per una sessione radiofonica a Dublino, ndr), e dopo che è uscito
Chasing Yesterday qualcuno mi ha detto: "Devi fare un disco in acustico". Non ho mai fatto un album in acustico, quindi ho prenotato lo studio per due settimane ed ero lì seduto con la chitarra acustica, quella con cui ho scritto Wonderwall, con i fan di tutto il mondo che mi dicevano: "È questo quello che dovresti fare". Il management mi diceva: "È una canzone fantastica, mi fa piangere". Poi ho pensato: "Non losto facendo per me, lo sto facendo per gli altri. Voglio tornare al disco (di David Holmes, ndr), voglio una drum machine degli anni '70 da far passare attraverso un amplificatore, voglio suonare il basso ...".
Per cui ho cestinato quella sessione acustica il secondo giorno. L'ingegnere mi ha detto: "Basta così?". "Sì". "Non abbiamo fatto nulla". "Lo so ...". L'unico motivo per cui Dead in the Water è stata registrata è che non lo sapevo che la stessero registrando. Non la registrerò mai di nuovo, perché non credo più in quel brano. David ha detto: "Sei la cazzo di persona migliore del mondo nel fare quella roba, ma l'hai già fatta". Aveva ragione.
Quanto lontano sei disposto a spingere il lato sperimentale della tua musica? Anche se tende ad alienare i fan con la mentalità Oasis?
Le mie nozioni più artistiche sono volte ora a dare piacere a me stesso piuttosto che voler lavorare con quei tizi o quel produttore. Ora farò quello che vorrò. Se mi piacerebbe lavorare con Brian Eno? Mi piacerebbe molto.
È a questo punto che emergi come Noel Gallagher l'artista?
(Ride, ndr). Ho fatto sei mesi di promozione prima che uscisse Who Built the Moon? e una sera in una stanza d'albergo ho dovuto dire a me stesso: "Sei diventato un artista!". Ho dovuto dire a me stesso: "Non sei più il ragazzo delle case popolari con una chitarra in spalla". (Voce da tassista mancuniano, ndr). "Ha fatto fortuna quel ragazzo con la chitarra. Cazzo, bellissima, amico!". (Ride, ndr). Quindi sì, ora sono un artista. Devo comprare una sciarpa e un cappello.
Gente con un certo retroterra, che fa un certo tipo di musica, non vuole essere visto come pretenzioso. Quell'etichetta "uomo della gente".
Sì. Be', Weller in quel senso è un'ispirazione. Mi ha detto che più i fan dei Jam odiavano gli Style Council, più lui voleva farlo. Quando facevo questo album andavo in giro con gli U2 per il trentennale del tour di The Joshua Tree. Adam Clayton mi diceva: "Who Built the Moon? mi ricorda quello che successe con Achtung Baby. Ai fan non piacque per nulla. Ma è il tuo disco migliore questo". Ha detto: "È diventato il nostro disco migliore, anche se all'epoca incontrò tante resistenze. Per fortuna non c'erano social media all'epoca, per cui non sapevamo cosa fosse sbagliato". Ma ora puoi vedere succedere queste cagate in tempo reale.
Tuttavia mentre ti proietti in avanti sei tornato ad avere Gem e Chris Sharrock nella band dal vivo. È un ritorno alla comfort zone?
Quando ho iniziato come solista avevo Tim Smith (chitarra, ndr) e Jeremy Stacey (batteria, ndr) e la cosa fantastica dei turnisti è che quando non sei sicuro di quello che stai facendo loro ci azzeccano, lo fanno suonare come il disco. È di questo che avevo bisogno all'inizio. Ma non è come avere una band. Chris e Gem sono molto più rilassati, non è la stessa cosa ogni sera. Tim e Jeremy hanno sono andati via nello stesso periodo in cui i Beady Eye si sono sciolti, quindi l'ho preso come un segno del destino.
Source: Mojo, Feb 2019 - traduzione di oasisnotizie
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