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Noel ha salutato così la folla: "E voi, Dublino? Non lo dico in molti posti, ma è davvero bellissimo tornare qui. Grazie mille".
Alla serata ha partecipato, in mezzo al pubblico, l'ex chitarrista degli Oasis Paul Arthurs, noto come Bonehead, cui Noel ha dedicato un brano: "Dedico Lock All The Doors al mio ex braccio destro Bonehead, che è da qualche parte quaggiù". Nel presentare Riverman ha premesso: "Questa canzone contiene un assolo di sassofono. Non vi allarmate".
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Noel ha poi raggiunto il The Dean Hotel - Sophie's, dove ha pranzato in un tavolo riservatissimo in zona privata con vista panoramica su Dublino insieme a The Edge degli U2.
Scaletta:
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(Stranded On) The Wrong Beach
Everybody's on the Run
Fade Away (acoustic)
In the Heat of the Moment
Lock All the Doors
Riverman
The Death of You and Me
You Know We Can't Go Back
Champagne Supernova (acoustic)
Dream On
The Dying of the Light
The Mexican
Shout It Out Loud
Digsy's Dinner
If I Had a Gun...
AKA... What a Life!
Encore:
AKA... Broken Arrow
Don't Look Back in Anger (acoustic)
Ballad of the Mighty I
The Masterplan
* * *
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"Tutte le nuove canzoni si sono rivelate molto difficili da rendere", dice ancora Noel. "Di solito l'istinto mi dice se è andata alla grande o no e tutti mi dicono che lì al Dome è stato eccezionale. L'ultimo tour, tuttavia, è stato una passeggiata se paragonato a questo. Questo tour sarà diverso: le canzoni hanno più groove, ci sono molte più di fottute stratificazioni fluttuanti nelle canzoni. Nessuna ha avuto un sound ottimo sino alla sera prima di quel concerto al Tufnell Park".
Lì è iniziato un viaggio che porterà gli HFB nelle arene di Belfast, Dublino, Nottingham, Glasgow e Manchester, prima dei festival di Calling, Latitude e T In The Park a luglio.
"Sarà stimolante. L'ultima volta mi ci è voluto un anno per arrivare a suonare nelle arene, quindi quando siamo giunti a suonare di fronte alle grandi platee era fottutamente perfetto. Stavolta suoneremo di fronte a molte persone prima di arrivare a quei livelli. Non sai mai cosa funzionerà finché non arrivi lì e non sai mai quanta percentuale di vecchi brani e nuovi ti serve".
"Continuerò a fare dei brani degli Oasis", aggiunge, "non quelli meno noti, ma vi garantisco che quando suonerò in America gli americani faranno: 'Che è 'sta merda?'. Quindi può darsi che debba ritagliarli su misura. Potrei fare un intero set di canzoni degli Oasis, ma non voglio, perché sulla locandina non c'è scritto Oasis, capisci? Mi piace suonarle, non è che mi sembri strano farlo è solo che non voglio farne troppe. Ne farò in numero sufficiente per far contente le persone. Per far felice me".
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